Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg

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Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg
Il duca Augusto in un ritratto di Ludwig Doell
Duca di Sassonia-Gotha-Altenburg
Stemma
Stemma
In carica20 aprile 1804 –
17 maggio 1822
PredecessoreErnesto II
SuccessoreFederico IV
NascitaGotha, 23 novembre 1772
MorteGotha, 17 maggio 1822
Casa realeSassonia-Gotha-Altenburg
DinastiaWettin
PadreErnesto II, Duca di Sassonia-Gotha-Altenburg
MadreCarlotta di Sassonia-Meiningen
ConiugiLuisa Carlotta di Meclemburgo-Schwerin
Carolina Amalia di Assia-Kassel
FigliLuisa
ReligioneLuteranesimo

Augusto Emilio Leopoldo di Sassonia-Gotha-Altenburg (Gotha, 23 novembre 1772Gotha, 17 maggio 1822) fu duca di Sassonia-Gotha-Altenburg.

Fu inoltre nonno materno del principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, principe consorte d'Inghilterra in quanto marito della Regina Vittoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nato il 23 novembre 1772 a Gotha, Augusto era il secondogenito di Ernesto II di Sassonia-Gotha-Altenburg e di Carlotta di Sassonia-Meiningen. La morte del fratello maggiore Ernesto di appena nove anni (nel 1779) lo rese erede del padre alla successione del ducato di Sassonia-Gotha-Altenburg.

Durante gli anni della gioventù, l'ottima educazione ricevuta col fratello minore Federico a Ginevra, unitamente alla sua naturale propensione all'amicizia coi giacobini, lo fecero passare alla storia come un erede al trono amante degli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità. Ancor prima della sua ascesa al trono, divenne un grande sostenitore dell'allora generale Bonaparte che seguì durante la sua ascesa sino al rango di imperatore dei francesi.

Il regno ed il culto di Napoleone[modifica | modifica wikitesto]

Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg
Ducato di Sassonia-Gotha-Altenburg
Wettin

Ernesto I
Federico I
Federico II
Federico III
Ernesto II
Augusto
Figli
Federico IV
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Augusto succedette al padre alla di lui morte nel 1804. Dopo la sua ascesa al trono ducale, come grande ammiratore della figura di Napoleone Bonaparte, si gettò subito al suo fianco nelle guerre napoleoniche. Il ducato aderì nel 1806 alla Confederazione del Reno. Napoleone dal canto suo, che lo chiamava mon cousin in segno di vicinanza ed affetto[1][2], si recò diverse volte in visita al duca nella città di Gotha: il 23 luglio 1807 (ricevimento al castello e pranzo col duca e con la duchessa), il 27 settembre 1808 (sulla strada per il Congresso di Erfurt, incontro col duca e cena al castello), il 14 ottobre 1808 (di ritorno dal Congresso di Erfurt, sosta al castello di Friedrichsthal e breve incontro con Augusto), il 15 dicembre 1812 (nel viaggio verso la Russia) ed il 25 ottobre 1813 (di ritorno dalla Russia).

Intervenne a favore del critico giornalista Rudolph Zacharias Becker che si trovava imprigionato e si assicurò il suo rilascio immediato.

Immagine della Sala Napoleonica del castello di Friedenstein

Dal 1811 al 1813 il duca celebrò ogni anno il 15 agosto il compleanno di Napoleone come festa di stato con un ricevimento di gala al castello di Friedenstein. Nel 1807 gli riuscì di ottenere uno dei bicorni di Napoleone dal suo servitore Louis Constant Wairy, cappello ancora oggi esposto a Friedenstein. Durante la visita di Napoleone del 23 luglio 1807, Augusto diede ad uso dell'imperatore francese una stravagante carrozza nera che però il sovrano francese si rifiutò di utilizzare per la similitudine che questa aveva con un carro funebre. Il picco massimo di venerazione di Augusto per Napoleone lo raggiunse con la costruzione della Sala Napoleonica nel castello di Friedenstein, decorata in pieno stile impero, disegnata personalmente dal duca. Sul soffitto della stanza, un grande affresco rappresentante un cielo stellato con il sole e la luna, il sole riporta l'effige di Napoleone mentre sulla luna è disegnato il volto di Augusto.

A tal proposito si può citare un aneddoto riportato da August Beck nel suo Geschichte der Regenten des gothaischen Landes del 1868:

«Al Congresso di Erfurt nel 1808, Napoleone sedeva di fronte al duca a cena, e notando che quest'ultimo aveva mangiato poco o nulla, Napoleone gli chiese come mai non stesse mangiando nulla, e quello rispose galantemente: "Mi nutro dei raggi del sole che ora mi irradia". E successivamente, alla domanda di Napoleone che chiese quanto grande fosse il suo stato, egli rispose: "Sire, quanto Vostra Maestà ordina" [...] Sulla via per il Congresso di Erfurt nel 1808, durante la sosta a Friedenstein, in una conversazione col duca Augusto, l'imperatore chiese una tazza di cioccolata calda. Questa gli venne portata dal duca in persona il quale gli rimarcò che quella tazza era stata realizzata dalla sua fabbrica di porcellana. Quando ad ogni modo Napoleone gli chiese quella stessa tazza in souvenir, il duca gliela negò. Quando l'Imperatore si permetté di insistere e chiese perché ciò non fosse possibile, Augusto replicò che avrebbe preferito donargli il suo ducato.[3]»

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone nella Battaglia di Waterloo, e col Congresso di Vienna, Augusto divenne una persona non grata nei circoli aristocratici e diplomatici del tempo, come pure divenne inviso ai nazionalisti tedeschi. Morì il 17 maggio 1822 a Gotha in circostanze mai del tutto chiarite, a seguito di una breve malattia.

Gli succedette suo fratello Federico come duca. La sua salma venne sepolta su un'isola al centro del parco del castello locale, in una speciale cripta ipogea appositamente realizzata per la sua persona, dove pure la sua seconda moglie Carolina Amalia venne sepolta dopo la sua morte nel 1848.[4]

L'attività come scrittore, il mecenatismo e l'omosessualità[modifica | modifica wikitesto]

Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg in un ritratto del 1813 ad opera di Josef Grassi

Augusto, vicino alla letteratura ed alla poesia del suo tempo, intrattenne un'attiva corrispondenza con Jean Paul, Madame de Stäel e con Bettina von Arnim.

Augusto venne considerato un potente mecenate per la sua epoca. Il compositore Carl Maria von Weber dedicò ad Augusto il suo secondo concerto per pianoforte in segno di gratitudine dopo che questi, sostenendolo, lo aveva aiutato a ripagarsi dei propri debiti accumulati.

La sua avversione per la caccia e per l'equitazione lo spinsero a preferire la danza, le calze di seta e gli abiti femminili, lasciandosi definire semplicemente "Emilie" nei circoli che frequentava.[5] La nota pittrice Caroline Louise Seidler, che nell'inverno del 1811 si trovava alla corte di Gotha per dipingere un ritratto della famiglia ducale, lo descrisse come "uno dei più grandi originali di questi tempi", la cui apparenza aveva comunque "un qualcosa di femminile". Del resto, riferimenti più o meno espliciti alla sua presunta omosessualità possono ritrovarsi nella sua opera di maggior importanza: nel 1805 scrisse la novella poetica Kyllenion - un anno in Arcadia[6], un idillio pastorale ambientato nell'antica Grecia in cui diverse coppie - tra cui alcune anche omosessuali - s'innamorano, superano vari ostacoli e vivono felici e contenti. Fu praticante del travestitismo.

Johann Wolfgang von Goethe lo definì "piacevole e ripugnante allo stesso tempo" e osservò a proposito della sua persona: "Non posso certo lamentarmi di lui, ma sono sempre colto da ansia quando mi viene proposto un invito al suo tavolo, perché non posso mai prevedere il trattamento che riserva ai suoi ospiti d'onore".

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico II di Sassonia-Gotha-Altenburg Federico I di Sassonia-Gotha-Altenburg  
 
Maddalena Sibilla di Sassonia-Weissenfels  
Federico III di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Maddalena Augusta di Anhalt-Zerbst Carlo Guglielmo di Anhalt-Zerbst  
 
Sofia di Sassonia-Weissenfels  
Ernesto II di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Ernesto Luigi I di Sassonia-Meiningen Bernardo I di Sassonia-Meiningen  
 
Maria Edvige d'Assia-Darmstadt  
Luisa Dorotea di Sassonia-Meiningen  
Dorotea Maria di Sassonia-Gotha-Altenburg Federico I di Sassonia-Gotha-Altenburg  
 
Maddalena Sibilla di Sassonia-Weissenfels  
Augusto di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Bernardo I di Sassonia-Meiningen Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Altenburg  
 
Elisabetta Sofia di Sassonia-Altenburg  
Antonio Ulrico di Sassonia-Meiningen  
Elisabetta Eleonora di Brunswick-Wolfenbüttel Antonio Ulrico di Brunswick-Wolfenbüttel  
 
Elisabetta Giuliana di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Norburg  
Carlotta di Sassonia-Meiningen  
Carlo I d'Assia-Philippsthal Filippo d'Assia-Philippsthal  
 
Caterina Amalia di Solms-Laubach  
Carlotta Amalia d'Assia-Philippsthal  
Carolina Cristina di Sassonia-Eisenach Giovanni Guglielmo III di Sassonia-Eisenach  
 
Cristina Giuliana di Baden-Durlach  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea (Impero russo) - nastrino per uniforme ordinaria

Matrimoni ed eredi[modifica | modifica wikitesto]

Il duca Augusto e la duchessa consorte Luisa Carlotta in un ritratto del 1800 circa

A Ludwigslust il 21 ottobre 1797, Augusto si sposò con Luisa Carlotta di Meclemburgo-Schwerin, figlia di Federico Francesco I di Meclemburgo-Schwerin, da cui ebbe una sola figlia:

Alla morte della prima moglie si risposò a Kassel il 24 aprile 1802 con Carolina Amalia di Assia-Kassel, figlia di Guglielmo I d'Assia, da cui non ebbe figli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ August Beck: Geschichte der Regenten des gothaischen Landes, Gotha 1868, p. 449.
  2. ^ S Bedd als Sarch (in tedesco) Archiviato il 6 ottobre 2014 in Internet Archive. [cons. 27 settembre 2014].
  3. ^ August Beck, Geschichte der Regenten des gothaischen Landes, Gotha, 1868, p. 449
  4. ^ Richard Waitz: Der herzogliche Park zu Gotha von seiner Entstehung bis auf die jetzige Zeit, Gotha 1849, p. 14.
  5. ^ Béeche, Arturo E., The Coburgs of Europe, Eurohistory, 2013, p. 19. ISBN 978-0-9854603-3-4
  6. ^ Kyllenion: Erotische Lyrik aus der Bibliothek Arthur Schopenhauers

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Olaf Brühl, Verdrängt: Emil August - der peinliche Herzog. Anläßlich des 275. Geburtstages der eigenwilligsten deutschen Fürstenpersönlichkeiten, in Thüringer Allgemeine (a cura di), Zwischen Fahner Höh und Rennsteig, Gotha, 1997.
  • Jean Paul: Freiheitsbüchlein. Nachwort Sibylle Lewitscharoff. Süddeutsche Zeitung, München 2007. Reihe: Bibliotheca Anna Amalia. ISBN 9783866154124
  • Norbert Klatt: August Emil Leopold von Sachsen-Gotha und Altenburg und Johann Friedrich Blumenbach - Eine Beziehung sui generis, in Norbert Klatt, Kleine Beiträge zur Blumenbach-Forschung, 6. Göttingen 2014, Seite 7–92. ISBN 978-3-928312-37-0. http://d-nb.info/1051791316

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca di Sassonia-Gotha-Altenburg Successore
Ernesto II 1804-1822 Federico IV
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