Assemblea nazionale (Kuwait)

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Assemblea nazionale
Logo del Consiglio federale nazionale.
Nome originale(AR) مجلس الأمة الكويتي
Majlis al-ʾUmma al-Kuwaytiyy
StatoBandiera del Kuwait Kuwait
TipoParlamento Monocamerale
Istituito1963
Operativo dal1963
PresidenteAhmed Al-Sadoun
(dal 18 ottobre 2022)
VicepresidenteMohammed Al-Mutair
(dal 18 ottobre 2022)
Ultima elezione6 giugno 2023
Prossima elezione2027
Numero di membriVariabile:
  • 50 eletti (fissi);
  • fino a 16 (nominati e facenti parte del Governo)

Attualmente: 65

Durata mandato4 anni
Gruppi politiciGoverno (16)

Eletti (50)

SedePalazzo dell’Assemblea Nazionale del Kuwait, Al Kuwait, Kuwait
Sito webAssemblea nazionale
Palazzo del Parlamento
Interno dell’Aula, guardando il podio dell’oratore

L'Assemblea nazionale del Kuwait (in arabo مجلس الأمة الكويتي?, Majlis al-ʾUmma al-Kuwaytiyy) è l'autorità legislativa del Kuwait, costituita da 50 membri eletti per un mandato quadriennale con il sistema elettorale del Voto singolo non trasferibile, a cui si aggiungono fino ad un massimo di 16 individui (nominati dall’Emiro e facenti parte del Governo). Quest’ultimi, in virtù del loro ruolo, hanno gli stessi diritti dei parlamentari eletti, con le seguenti due eccezioni: non partecipano al lavoro delle commissioni e non possono votare quando un'interpellanza porta ad una mozione di sfiducia contro uno dei membri del gabinetto.

La sede delle riunioni dell’Assemblea è situata ad Al Kuwait, la capitale del Kuwait.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'odierna Assemblea Nazionale stata istituita nel 1963[1]. La sua antenata, l'Assemblea nazionale del 1938, fu formalmente sciolta nel 1939 in seguito a disordini[2].

Nel 2001, Nathan J. Brown ha affermato che l'Assemblea nazionale del Kuwait è il parlamento “più indipendente del mondo arabo[3]; nel 2009, lo studioso israeliano Eran Segal ha affermato che questo parlamento sia tra i "più forti" del Medio Oriente[4].

Procedura[modifica | modifica wikitesto]

Scioglimento[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'articolo 107 della Costituzione del Kuwait, l'Assemblea nazionale può essere sciolta dall'emiro per decreto, fornendo le ragioni dello scioglimento. Tuttavia, l'Assemblea nazionale non potrà essere nuovamente sciolta per gli stessi motivi e le elezioni per la nuova Assemblea devono tenersi entro un periodo non superiore a due mesi dalla data dello scioglimento[5].

Parità di genere[modifica | modifica wikitesto]

Le donne kuwaitiane hanno ottenuto il diritto di voto nel 2005, vincendo per la prima volta seggi nell'Assemblea nazionale alle elezioni del 2009, in cui sono state elette quattro donne, Aseel al-Awadhi, Rola Dashti, Massouma al-Mubarak e Salwa al-Jassar[4].

Fazioni politiche[modifica | modifica wikitesto]

Poiché i partiti politici sono banditi nel paese, i candidati siedono come indipendenti o, talvolta, associati a gruppi parlamentari di facciata[6]. Esistono, infatti, un certo numero di fazioni politiche:

Il blocco islamista: composto da membri islamisti sunniti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Michael Herb, The wages of oil : Parliaments and economic development in Kuwait and the UAE, su worldcat.org, Ithaca, 2014, ISBN 978-0-8014-5469-1.
  2. ^ (EN) Crystal Jill, Oil and Politics in the Gulf: Rulers and Merchants in Kuwait and Qatar, su google.ca, Cambridge University Press, p.50, 27 gennaio 1995, ISBN 9780521466356.
  3. ^ (EN) Nathan J. Brown, "Mechanisms of accountability in Arab governance: The present and future of judiciaries and parliaments in the Arab world" pp. 16-18 (PDF), su pogar.org, 10 ottobre 2017. URL consultato il 20 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2017).
  4. ^ a b (EN) Eran Segal, "Kuwait Parliamentary Elections: Women Making History" (PDF), su tau.ac.il, Tel Aviv Notes, 4 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2015).
  5. ^ (EN) Constitution of the State of Kuwait 1962, as amended to 2012, su constitutions.unwomen.org.
  6. ^ (EN) Jennifer Gandhi, "Institutions and Policies under Dictatorship" pp. 10-240, su books.google.it, Cambridge: Cambridge University Press, 26 luglio 2010, ISBN 978-0-511-51009-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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