Aschaffenburg

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aschaffenburg
Città extracircondariale
Aschaffenburg – Stemma
Aschaffenburg – Bandiera
Aschaffenburg – Veduta
Aschaffenburg – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Germania Germania
Land Baviera
Distretto Bassa Franconia
CircondarioNon presente
Territorio
Coordinate49°58′32.7″N 9°08′52.08″E / 49.97575°N 9.1478°E49.97575; 9.1478 (Aschaffenburg)
Altitudine133 m s.l.m.
Superficie62,45 km²
Abitanti72 444[1] (31-12-2022)
Densità1 160,03 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale63701–63743
Prefisso06021
Fuso orarioUTC+1
Codice Destatis09 6 61 000
TargaAB
Cartografia
Mappa di localizzazione: Germania
Aschaffenburg
Aschaffenburg
Aschaffenburg – Mappa
Aschaffenburg – Mappa
Sito istituzionale

Aschaffenburg è una città extracircondariale della Baviera, in Germania. È situata sulla riva destra del Meno presso la confluenza con lo stretto fiume Aschaff, ai piedi dello Spessart. La città è chiamata "la Nizza bavarese" per il suo clima mite. È pure nota come Tor zum Spessart (porta per lo Spessart). Anche se Aschaffenburg appartiene alla Baviera, gli abitanti sono fieri delle loro origini, e non si sentono bavaresi. La città fece parte lungamente dell'Elettorato di Magonza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Aschaffenburg, chiamata nel Medio Evo Ascapha o Ascaphaburc, era in origine una colonia romana: le legioni romane avevano qui degli accampamenti e sulle rovine del castrum i maestri di palazzo franchi costruirono un castello. Nel VII secolo, la Cosmografia ravennate menziona due insediamenti nella regione: Uburzis (Würzburg) e Ascapha (Aschaffenburg).[2]

San Bonifacio di Magonza eresse una cappella a san Martino di Tours e fondò un monastero benedettino. Un ponte di pietra sul Meno fu costruito dall'arcivescovo di Magonza Villigiso (Willigis) nel 989. L'arcivescovo Adalberto I di Magonza fortificò il centro abitato nel 1122; nel 1144 Aschaffenburg ottenne il diritto ad avere un mercato e nel 1161 l'arcivescovo Enrico III di Virneburg le concesse il privilegio di città.[3]

La città fu teatro della Guerra dei trent'anni, e fu presa più volte dalle diverse coalizioni belligeranti, entrando anche a far parte della Corona di Svezia (1631-1634).

Già parte dell'elettorato di Magonza, nel 1803 fu elevata a principato autonomo e dal 1806 al 1814 governata dall'arcivescovo Karl Theodor Anton Maria von Dalberg. Nel 1810 assunse il nome di granducato di Francoforte e nel 1814 passò alla Baviera.

Tra il 1842 e il 1849 il re Luigi I di Baviera fece costruire ad ovest della città un museo dell'antichità, il Pompejanum, chiamato così per essere un'imitazione della casa di Castore e Polluce a Pompei.

Nel 1904 fu aperta la prima scuola di guida della Germania.

Durante la seconda guerra mondiale la città fu seriamente danneggiata e molti dei monumenti oggi visibili sono ricostruzioni del dopoguerra.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Principali monumenti cittadini sono:

  • il castello Johannisburg, costruito (1605 - 1619) dall'arcivescovo Schweikard von Kronberg, che contiene una biblioteca con incunaboli, una collezione di incisioni e pitture;
  • la Stiftskirche, cattedrale votata ai santi Pietro e Alessandro, fondata nel 974 da Ottone di Baviera, e ingrandita nel XIII secolo, dove si conserva una tavola di Matthias Grünewald;
  • palazzo Schönbusch, alle porte della città, con un parco di 200 ettari;
  • il Pompejanum, ricostruzione di un immobile di Pompei.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Aschaffenburg è gemellata con:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ente statistico della Baviera - Dati sulla popolazione
  2. ^ (DE) Werner Dettelbacher, Franken - Kunst, Geschichte und Landschaft, Dumont Verlag, 1974, ISBN 3-7701-0746-2.
  3. ^ (DE) Heinrich Gottfried Gengler: Regesten und Urkunden zur Verfassungs- und Rechtsgeschichte, Erlangen 1963, S. 60–61; siehe auch S. 966.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN312798115 · SBN RMGL000186 · CERL cnl00015993 · LCCN (ENn80079456 · GND (DE4003191-3 · BNF (FRcb14612915z (data) · J9U (ENHE987007552607305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80079456
  Portale Germania: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Germania