Lavaggio del cervello: differenze tra le versioni

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I prigionieri di guerra americani catturati in Corea del Nord venivano torturati con la fame, le percosse, le [[marce della morte]] forzate, l'esposizione a temperature estreme, legandoli in posizioni stressanti, negandogli le cure mediche, ma le violenze non avevano nessuna relazione con l'indottrinamento "al quale la Corea del Nord non era particolarmente interessata".<ref name=":0" /> In contrasto, i prigioneri di guerra sotto la custodia della Cina comunista affrontavano un programma coordinato di interrogatori e indottrinamento. Comunque, "la sistematica tortura fisica non veniva impiegata in relazione agli interrogatori e l'indottrinamento".<ref name=":0" />
I prigionieri di guerra americani catturati in Corea del Nord venivano torturati con la fame, le percosse, le [[marce della morte]] forzate, l'esposizione a temperature estreme, legandoli in posizioni stressanti, negandogli le cure mediche, ma le violenze non avevano nessuna relazione con l'indottrinamento "al quale la Corea del Nord non era particolarmente interessata".<ref name=":0" /> In contrasto, i prigioneri di guerra sotto la custodia della Cina comunista affrontavano un programma coordinato di interrogatori e indottrinamento. Comunque, "la sistematica tortura fisica non veniva impiegata in relazione agli interrogatori e l'indottrinamento".<ref name=":0" />


La tecnica cinese "più insidiosa" ed efficace secondo il rapporto dell'esercito americano era una gioviale dimostrazione di falsa amicizia, la quale persuase alcuni militari a fare dichiarazioni anti-americane e, in pochi casi isolati, a rifiutare il rimpatrio e a rimanere in Cina:<blockquote>"Quando un soldato americano veniva catturato dai cinesi, gli veniva data una vigorosa stretta di mano e una pacca sulla spalla. Il nemico si 'presentava' come un amico dei 'lavoratori' d'America [...] In molti casi i cinesi non perquisivano i prigionieri, ma spesso gli offrivano sigarette americane. Questa dimostrazione di amicizia coglieva la maggior parte degli americani totalmente alla sprovvista e non si riprendevano mai dalla prima impressione lasciata dai cinesi [...] Dopo il contatto iniziale con il nemico, alcuni americani sembravano credere che il nemico era sincero e inoffensivo. Si rilassavano e si lasciavano cullare in una trappola camuffata di cooperazione con lo scaltro nemico".<ref name=":0" /> </blockquote>Due studi accademici sul rimpatrio dei prigionieri americani di guerra di [[Robert Jay Lifton]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Robert J.|cognome=Lifton|data=1954-04-01|titolo=Home by ship: reaction patterns of american prisoners of war repatriated from north korea|rivista=American Journal of Psychiatry|volume=110|numero=10|pp=732–739|accesso=2017-02-04|doi=10.1176/ajp.110.10.732|url=http://ajp.psychiatryonline.org/doi/abs/10.1176/ajp.110.10.732}}</ref> e [[Edgar Schein]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=E. H.|cognome=Schein|data=1956-05-01|titolo=The Chinese indoctrination program for prisoners of war; a study of attempted brainwashing|rivista=Psychiatry|volume=19|numero=2|pp=149–172|accesso=2017-02-04|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13323141}}</ref> conclusero che il lavaggio del cervello (chiamato "riforma del pensiero" da Lifton e "persuasione coercitiva" da Schein), se mai si verificò, ebbe al massimo effetti temporanei. Nel 1961, entrambi pubblicarono ulteriori espansioni delle loro ricerche. Schein pubblicò ''Persuasione Coercitiva''<ref>{{Cita libro|autore=Schein, Edgar H.|titolo=Coercive Persuasion: A Socio-Psychological Analysis of the "Brainwashing" of American Civilian Prisoners by the Chinese Communists.|anno=(1971).|editore=W.W. Norton.|città=New York:|p=|pp=|ISBN=ISBN 0-393-00613-1.}}</ref> e Lifton pubblicò ''Riforma del pensiero e Psicologia del Totalitarismo.''<ref>{{Cita libro|autore=Lifton, RJ|titolo=Thought Reform and the Psychology of Totalism; a Study of "Brainwashing" in China.|anno=(1989) [1961].|editore=Chapel Hill: University of North Carolina Press.|città=|p=|pp=|ISBN=ISBN 0-8078-4253-2.}}</ref>
La tecnica cinese "più insidiosa" ed efficace secondo il rapporto dell'esercito americano era una gioviale dimostrazione di falsa amicizia, la quale persuase alcuni militari a fare dichiarazioni anti-americane e, in pochi casi isolati, a rifiutare il rimpatrio e a rimanere in Cina:<blockquote>"Quando un soldato americano veniva catturato dai cinesi, gli veniva data una vigorosa stretta di mano e una pacca sulla spalla. Il nemico si 'presentava' come un amico dei 'lavoratori' d'America [...] In molti casi i cinesi non perquisivano i prigionieri, ma spesso gli offrivano sigarette americane. Questa dimostrazione di amicizia coglieva la maggior parte degli americani totalmente alla sprovvista e non si riprendevano mai dalla prima impressione lasciata dai cinesi [...] Dopo il contatto iniziale con il nemico, alcuni americani sembravano credere che il nemico era sincero e inoffensivo. Si rilassavano e si lasciavano cullare in una trappola camuffata di cooperazione con lo scaltro nemico".<ref name=":0" /> </blockquote>Due studi accademici sul rimpatrio dei prigionieri americani di guerra di [[Robert Jay Lifton]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Robert J.|cognome=Lifton|data=1954-04-01|titolo=Home by ship: reaction patterns of american prisoners of war repatriated from north korea|rivista=American Journal of Psychiatry|volume=110|numero=10|pp=732–739|accesso=2017-02-04|doi=10.1176/ajp.110.10.732|url=http://ajp.psychiatryonline.org/doi/abs/10.1176/ajp.110.10.732}}</ref> e [[Edgar Schein]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=E. H.|cognome=Schein|data=1956-05-01|titolo=The Chinese indoctrination program for prisoners of war; a study of attempted brainwashing|rivista=Psychiatry|volume=19|numero=2|pp=149–172|accesso=2017-02-04|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13323141}}</ref> conclusero che il lavaggio del cervello (chiamato "riforma del pensiero" da Lifton e "persuasione coercitiva" da Schein), se mai si verificò, ebbe al massimo effetti temporanei. Nel 1961, entrambi pubblicarono ulteriori espansioni delle loro ricerche. Schein pubblicò ''Persuasione Coercitiva''<ref>{{Cita libro|autore=Schein, Edgar H.|titolo=Coercive Persuasion: A Socio-Psychological Analysis of the "Brainwashing" of American Civilian Prisoners by the Chinese Communists.|anno=(1971).|editore=W.W. Norton.|città=New York:|p=|pp=|ISBN=ISBN 0-393-00613-1.}}</ref> e Lifton pubblicò ''Riforma del pensiero e Psicologia del Totalitarismo.''<ref>{{Cita libro|autore=Lifton, RJ|titolo=Thought Reform and the Psychology of Totalism; a Study of "Brainwashing" in China.|anno=(1989) [1961].|editore=Chapel Hill: University of North Carolina Press.|città=|p=|pp=|ISBN=ISBN 0-8078-4253-2.}}</ref><ref name="xenu" />

=== Gli studi di Lifton ===
Alcuni ricercatori, fra i quali lo [[psichiatra]] americano [[Robert Jay Lifton]] (1926), già allievo di [[Erik Erikson]], si occuparono delle condizioni necessarie per una rieducazione forzata, seppur in assenza di uno stato di [[carcerazione|prigionia]] e mancando l'ausilio della [[tortura]].

Lifton si recò ad [[Hong Kong]] per intervistare 40 soggetti, cinesi e occidentali, sottoposti al regime coercitivo di indottrinamento ed alla fine degli [[esperimento|esperimenti]] elaborò un modello di spiegazione del fenomeno, che definì, allo stesso modo dei cinesi, con il nome di "riforma (controllo) del pensiero", anziché "lavaggio del cervello".<ref name = "xenu" />

La "riforma (controllo) del pensiero" viene inquadrata come una tecnica più sottile del "lavaggio del cervello", perché il nemico è invisibile, ignoto.<ref name=autogenerato1>[http://www.ilcounseling.it/articoli/ottopunti.htm]</ref> Lifton descrisse il processo di "riforma del pensiero" come la combinazione di una coercizione proveniente dall'esterno, unita ad una esortazione interiore che sfrutti i [[senso di colpa|sensi di colpa]] e di [[vergogna]], con gli stessi criteri e le stesse promesse dei movimenti religiosi, rinforzata dalla speranza in una guarigione [[terapia|terapeutica]] dell'ostaggio-malato.<ref name = "xenu" />

Lifton suddivise in otto i temi psicologici e sociali che possono indurre uno stato di assolutismo ideologico:

* controllo dell'ambiente e della [[comunicazione]];
* [[misticismo]] intorno alla istituzione manipolatrice;
* necessità di purezza politica e ideologica atta a conservare in uno stato di costante senso di colpa i membri e per valutare come impuro tutto il mondo esterno;
* [[culto]] della confessione
* scienze sacre e verità assoluta dogmatica e non discutibile;
* linguaggio riduttivo e infarcito di [[slogan]] e [[Stereotipo|cliché]];
* dottrina sopra l'individuo;
* dispensazione della esistenza e dei fatti [[cultura|culturali]] ([[libro|libri]], [[arte]], ecc.).<ref name = "xenu" /><ref name=autogenerato1 />


=== Le sette religiose ===
=== Le sette religiose ===
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I Italia, secondo l’''Associazione Nazionale Familiari delle Vittime delle Sette'', una differenza rispetto al plagio psicologico consisterebbe nel fatto che, nel lavaggio del cervello, "le persone sanno perfettamente chi è il loro nemico e le tecniche di condizionamento sono attuate contro la volontà del soggetto, utilizzando sovente modi brutali, come le sevizie fisiche"<ref>[http://www.favis.org/plagio.htm Plagio sul sito del Favis], Associazione Nazionale Familiari delle Vittime delle Sette</ref>.
I Italia, secondo l’''Associazione Nazionale Familiari delle Vittime delle Sette'', una differenza rispetto al plagio psicologico consisterebbe nel fatto che, nel lavaggio del cervello, "le persone sanno perfettamente chi è il loro nemico e le tecniche di condizionamento sono attuate contro la volontà del soggetto, utilizzando sovente modi brutali, come le sevizie fisiche"<ref>[http://www.favis.org/plagio.htm Plagio sul sito del Favis], Associazione Nazionale Familiari delle Vittime delle Sette</ref>.


== Le teorie del complotto ==
== Il programma del controllo mentale della CIA ==
Nel 1999, lo psicologo forense Dick Anthony concluse che la CIA aveva inventato il concetto di "lavaggio del cervello" come una strategia di propaganda per minare le affermazioni comuniste secondo cui i prigionieri di guerra americani nei campi comunisti coreani avevano volontariamente espresso solidarietà per il comunismo. Sostenne che i libri di [[Edward Hunter]] (da lui identificato come uno "specialista di psicologia di guerra" segreto della CIA spacciato per giornalista) spinsero la teoria del lavaggio del cervello verso il pubblico generale.<ref>{{Cita libro|autore=Anthony, Dick|titolo="Pseudoscience and Minority Religions: An Evaluation of the Brainwashing Theories of Jean-Marie". Social Justice Research. 12 (4)|anno=1999|editore=|città=|p=|pp=421–456|ISBN=|DOI=10.1023/A:1022081411463.}}</ref> Soccombendo alla loro stessa propaganda, per venti anni a partire dai primi [[Anni 1950|anni '50]] la CIA e il Dipartimento della Difesa condussero ricerche segrete (specialmente riguardanti il [[progetto MKULTRA]]) nel tentativo di sviluppare delle tecniche pratiche di lavaggio del cervello. Gli esperimenti della CIA che usavano varie droghe psichedeliche come LSD e mescalina attinsero dalla ricerca scientifica nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.<ref>{{Cita libro|autore=John Marks|titolo=The Search for the Manchurian Candidate: The CIA and Mind Control|anno=1979|editore=Times Books|città=|p=93|pp=|ISBN=ISBN 0-8129-0773-6}}</ref>
Controllo mentale è un termine generale che si riferisce a un numero di teorie controverse che propongono che il pensiero individuale, il comportamento, le emozioni e le decisioni possono essere manipolate da sorgenti esterne.


La CIA e il governo statunitense arrivarono alla conclusione che non era possibile far cambiare opinioni e tendenze politiche contro la loro volontà e che le presunte tecniche del lavaggio del cervello, in qualunque contesto, si erano rivelate inefficaci.<ref name = "all catt"/><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Dick|cognome=Anthony|titolo=Pseudoscience and Minority Religions: An Evaluation of the Brainwashing Theories of Jean-Marie Abgrall|rivista=Social Justice Research|volume=12|numero=4|pp=421–456|lingua=en|accesso=2017-02-08|doi=10.1023/A:1022081411463|url=http://link.springer.com/article/10.1023/A:1022081411463}}</ref> Inoltre, dato che gran parte di quegli esperimenti erano illegali all'epoca e vennero eseguiti con l'ausilio di sostanze stupefacenti, il governo americano si trovò costretto a pagare importanti risarcimenti ai familiari delle vittime.<ref>{{Cita web|url=http://www.cesnur.org/2004/mi_manip.htm|titolo=Perche' diciamo no alla proposta di legge italiana sulla manipolazione mentale|autore=moreorless|sito=www.cesnur.org|accesso=2017-02-08}}</ref>
Teorie che coinvolgono il governo USA frequentemente si riferirebbero al [[progetto MKULTRA]]; infatti la CIA effettuò per almeno 25 anni [[test]] e [[indagine scientifica|indagini]] sull'efficacia del "lavaggio del cervello", arrivando alla conclusione che non era possibile cambiare opinioni e tendenze politiche ad una percentuale alta di individui.<ref name = "all catt"/>


== Note ==
== Note ==

Versione delle 13:50, 8 feb 2017

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Rappresentazione satirica del lavaggio del cervello

Il lavaggio del cervello (conosciuto anche come controllo mentale, rieducazione, persuasione coercitiva, controllo del pensiero, plagio psicologico o riforma del pensiero) è una controversa teoria secondo la quale un soggetto può essere indottrinato in un modo che causi "un indebolimento dell'autonomia, un'incapacità di pensare autonomamente, e una distruzione delle credenze e delle affiliazioni. In questo contesto, il lavaggio del cervello si riferisce alla rieducazione involontaria di valori e credenze basici".[1]

Le teorie del lavaggio del cervello e del controllo mentale vennero inizialmente sviluppate durante la Guerra di Corea per spiegare come i regimi totalitari sembravano indottrinare sistematicamente i prigionieri di guerra attraverso la propaganda e le tecniche di tortura. Queste teorie vennero in seguito modificate ed estese da alcuni psicologi come Margaret Singer e Phillip Zimbardo per spiegare la conversione ad alcuni Nuovi Movimenti Religiosi (NMR). Questo produsse un certo dibattito scientifico e legale[2], fino agli anni '80, quando la quasi unanimità degli studiosi e dei giuristi, fra cui Eileen Barker, James Richardson, Melton J. Gordon e molti altri ancora, rigettarono questo genere di teorie.[3]

Altre varianti di queste teorie sono state proposte da altri studiosi come  Robert CialdiniStanley A. DeetzRobert Jay LiftonMichael J. FreemanDaniel RomanovskyKathleen Taylor, e Benjamin Zablocki. Il concetto di controllo mentale è stato a volte menzionato in alcuni processi legali, specialmente quelli riguardanti la custodia dei minori, così come in diversi film di fantascienza e come critica alla politica e alla cultura organizzativa. Comunque, secondo la maggioranza degli studiosi, la teoria del controllo mentale e le sue varianti non sono accettate come fatto scientifico.[4][5]

Storia

Cina antica

Secondo Margaret Thaler Singer[6], il termine venne introdotto per la prima volta in Occidente nel libro "Brain-washing in Red China. The calculated destruction of men's minds" (Lavaggio del cervello nella Cina Rossa. La distruzione calcolata della mente dell'uomo[7]), scritto nel 1951 da Edward Hunter (1902-1978), giornalista americano corrispondente da Hong Kong ed agente della CIA.

L'autore si basò su interviste a cinesi e stranieri che arrivavano a Hong Kong dalla Cina comunista. Il processo usato veniva chiamato "hse nao" (洗脑, pinyin: xí nǎo), che letteralmente significa "lavare il cervello" o "pulire la mente". Questo processo sarebbe stato introdotto nei campi di rieducazione della Cina maoista sin dai primi anni cinquanta per poi diffondersi in Corea.[8]

Il "lavaggio del cervello" prevedeva l'uso della scrittura quotidiana su un diario, come strumento di confessione e di delazione, oltre a varie altre tecniche di spoliazione, di umiliazione, di diminuzione dell'autostima degli ostaggi, di controllo delle informazioni, di manipolazione e di propaganda.[9]

Il lavaggio del cervello nella Guerra di Corea sfatato

Nel 1956, dopo aver riesaminato il concetto di lavaggio del cervello a seguito della Guerra di Corea, l'esercito americano pubblicò un rapporto intitolato Communist Interrogation, Indoctrination, and Exploitation of Prisoners of War che definiva il lavaggio del cervello "un luogo comune diffuso.[10] Il rapporto dichiarava che "ricerche esaustive di diverse agenzie governative non hanno potuto rivelare nemmeno un caso documentato di "lavaggio del cervello" di un prigioniero di guerra americano in Corea".[10]

I prigionieri di guerra americani catturati in Corea del Nord venivano torturati con la fame, le percosse, le marce della morte forzate, l'esposizione a temperature estreme, legandoli in posizioni stressanti, negandogli le cure mediche, ma le violenze non avevano nessuna relazione con l'indottrinamento "al quale la Corea del Nord non era particolarmente interessata".[10] In contrasto, i prigioneri di guerra sotto la custodia della Cina comunista affrontavano un programma coordinato di interrogatori e indottrinamento. Comunque, "la sistematica tortura fisica non veniva impiegata in relazione agli interrogatori e l'indottrinamento".[10]

La tecnica cinese "più insidiosa" ed efficace secondo il rapporto dell'esercito americano era una gioviale dimostrazione di falsa amicizia, la quale persuase alcuni militari a fare dichiarazioni anti-americane e, in pochi casi isolati, a rifiutare il rimpatrio e a rimanere in Cina:

"Quando un soldato americano veniva catturato dai cinesi, gli veniva data una vigorosa stretta di mano e una pacca sulla spalla. Il nemico si 'presentava' come un amico dei 'lavoratori' d'America [...] In molti casi i cinesi non perquisivano i prigionieri, ma spesso gli offrivano sigarette americane. Questa dimostrazione di amicizia coglieva la maggior parte degli americani totalmente alla sprovvista e non si riprendevano mai dalla prima impressione lasciata dai cinesi [...] Dopo il contatto iniziale con il nemico, alcuni americani sembravano credere che il nemico era sincero e inoffensivo. Si rilassavano e si lasciavano cullare in una trappola camuffata di cooperazione con lo scaltro nemico".[10]

Due studi accademici sul rimpatrio dei prigionieri americani di guerra di Robert Jay Lifton[11] e Edgar Schein[12] conclusero che il lavaggio del cervello (chiamato "riforma del pensiero" da Lifton e "persuasione coercitiva" da Schein), se mai si verificò, ebbe al massimo effetti temporanei. Nel 1961, entrambi pubblicarono ulteriori espansioni delle loro ricerche. Schein pubblicò Persuasione Coercitiva[13] e Lifton pubblicò Riforma del pensiero e Psicologia del Totalitarismo.[14][9]

Le sette religiose

Dagli anni settanta del XX secolo in poi l'interesse ed il dibattito dell'opinione pubblica sul "lavaggio del cervello" ha riguardato le cosiddette "sette religiose" ed i metodi di affiliazione di nuovi adepti.

Gli esperti che ravvisano gli estremi del "lavaggio del cervello" anche in questo campo, guidati da psichiatri come Louis J. West (1924-1999) e psicologi come Margaret T. Singer, sostengono che i neofiti sarebbero suggestionabili a causa degli indottrinamenti prolungati e stressanti, delle diete a cui, talvolta, si sottoporrebbero, oltre al ciclo sonno-veglia alterato per seguire i riti di alcune sette. Dopo il controllo della motivazione avverrebbe l'identificazione con le regole e gli ideali del nuovo culto e la nascita di un nuovo "", di un nuovo senso della vita.[9]

Gli studiosi dei nuovi movimenti religiosi, invece, non ritengono di rintracciare "lavaggi del cervello" e portano a sostegno delle loro tesi alcune argomentazioni, quali il successo inferiore alle previsioni e al sentire comune riscosso dalle sette, oltre ad un turnover elevato che escluderebbe l'ipotesi di conversioni coercitive e incatenanti, ed infine le sentenze dei tribunali americani, che dal 1990 in poi, hanno, in massima parte, respinto l'accusa di "lavaggio del cervello".[8]

Caratteristiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Controllo mentale.

Il lavaggio del cervello si riferisce a un processo dove un gruppo o individui userebbe "sistematicamente metodi manipolativi non etici per persuadere gli altri a conformarsi ai desideri dei manipolatori, spesso a svantaggio della persona manipolata".[15]

A mettere in atto tali attività possono essere per esempio gruppi religiosi, una setta, terroristi o anche il governo di uno stato totalitario. Esso potrebbe inoltre anche rientrare in una più ampia strategia di controllo mentale.

I Italia, secondo l’Associazione Nazionale Familiari delle Vittime delle Sette, una differenza rispetto al plagio psicologico consisterebbe nel fatto che, nel lavaggio del cervello, "le persone sanno perfettamente chi è il loro nemico e le tecniche di condizionamento sono attuate contro la volontà del soggetto, utilizzando sovente modi brutali, come le sevizie fisiche"[16].

Il programma del controllo mentale della CIA

Nel 1999, lo psicologo forense Dick Anthony concluse che la CIA aveva inventato il concetto di "lavaggio del cervello" come una strategia di propaganda per minare le affermazioni comuniste secondo cui i prigionieri di guerra americani nei campi comunisti coreani avevano volontariamente espresso solidarietà per il comunismo. Sostenne che i libri di Edward Hunter (da lui identificato come uno "specialista di psicologia di guerra" segreto della CIA spacciato per giornalista) spinsero la teoria del lavaggio del cervello verso il pubblico generale.[17] Soccombendo alla loro stessa propaganda, per venti anni a partire dai primi anni '50 la CIA e il Dipartimento della Difesa condussero ricerche segrete (specialmente riguardanti il progetto MKULTRA) nel tentativo di sviluppare delle tecniche pratiche di lavaggio del cervello. Gli esperimenti della CIA che usavano varie droghe psichedeliche come LSD e mescalina attinsero dalla ricerca scientifica nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.[18]

La CIA e il governo statunitense arrivarono alla conclusione che non era possibile far cambiare opinioni e tendenze politiche contro la loro volontà e che le presunte tecniche del lavaggio del cervello, in qualunque contesto, si erano rivelate inefficaci.[8][19] Inoltre, dato che gran parte di quegli esperimenti erano illegali all'epoca e vennero eseguiti con l'ausilio di sostanze stupefacenti, il governo americano si trovò costretto a pagare importanti risarcimenti ai familiari delle vittime.[20]

Note

  1. ^ (EN) Dennis M. Kowal, Brainwashing., Oxford University Press, 1º gennaio 2000, pp. 463–464, DOI:10.1037/10516-173, ISBN 1-55798-650-9. URL consultato il 28 gennaio 2017.
  2. ^ Wright, Stuart, "Media Coverage of Unconventional Religion: Any "Good News" for Minority Faiths?". Review of Religious Research., 1997, pp. 101-115.
  3. ^ J. Gordon Melton, "Brainwashing and the Cults: The Rise and Fall of a Theory", su cesnur.org.
    «"Since the late 1980s, though a significant public belief in cult-brainwashing remains, the academic community-including scholars from psychology, sociology, and religious studies-have shared an almost unanimous consensus that the coercive persuasion/brainwashing thesis proposed by Margaret Singer and her colleagues in the 1980s is without scientific merit."»
  4. ^ (EN) Jamie Cresswell e Bryan Wilson, New Religious Movements: Challenge and Response, Routledge, 6 dicembre 2012, p. 238, ISBN 978-1-134-63696-9. URL consultato il 28 gennaio 2017.
    «"...there has been until now a lack of any convincing scientific evidence which can be applied in a generalised form to show that involvement in a New Religious Movement has any destructive consequences for the psyche of the individual concerned. ... The fact that, in all the ensuing years, no one has succeeded in verifying beyond reasonable doubt any of these claims, has however, never been regarded as a reason to exonerate the groups in any way. ... Thus, up to the time of writing, there has not been one single successful, legal conviction of the Scientology Church, even though this group has come to be regarded as the most dangerous of the new religious organisations. ... The fact that even long-term investigations have as yet failed to produce the desired results continues to be ignored."»
  5. ^ Andrea Morigi, Un mago ispira la legge anti-plagio (PDF), in Libero, 6 luglio 2005.
    «In sostanza si tratta della "manipolazione mentale", nozione sconosciuta nella letteratura scientifica o considerata una stupidaggine dagli psicologi.»
  6. ^ Margaret Thaler Singer. Cults in Our Midst, ISBN 0787967416
  7. ^ Edward Hunter. Brainwashing in Red China, ASIN B0007HG1JU
  8. ^ a b c IDIS-DPF: Il "lavaggio del cervello"
  9. ^ a b c [1] copia su Archive.org
  10. ^ a b c d e U.S Department of the Army, U.S Gov't Printing Office., Communist Interrogation, Indoctrination, and Exploitation of Prisoners of War., in (Pamphlet number 30-101 ed.)., (15 May 1956), pp. p. 37.
  11. ^ Robert J. Lifton, Home by ship: reaction patterns of american prisoners of war repatriated from north korea, in American Journal of Psychiatry, vol. 110, n. 10, 1º aprile 1954, pp. 732–739, DOI:10.1176/ajp.110.10.732. URL consultato il 4 febbraio 2017.
  12. ^ E. H. Schein, The Chinese indoctrination program for prisoners of war; a study of attempted brainwashing, in Psychiatry, vol. 19, n. 2, 1º maggio 1956, pp. 149–172. URL consultato il 4 febbraio 2017.
  13. ^ Schein, Edgar H., Coercive Persuasion: A Socio-Psychological Analysis of the "Brainwashing" of American Civilian Prisoners by the Chinese Communists., New York:, W.W. Norton., (1971)., ISBN 0-393-00613-1..
  14. ^ Lifton, RJ, Thought Reform and the Psychology of Totalism; a Study of "Brainwashing" in China., Chapel Hill: University of North Carolina Press., (1989) [1961]., ISBN 0-8078-4253-2..
  15. ^ Michael Langone, Cults: Questions and Answers, su www.csj.org, International Cultic Studies Association. URL consultato il 27 dicembre 2009.
    «Mind control (also referred to as 'brainwashing,' 'coercive persuasion,' 'thought reform,' and the 'systematic manipulation of psychological and social influence') refers to a process in which a group or individual systematically uses unethically manipulative methods to persuade others to conform to the wishes of the manipulator(s), often to the detriment of the person being manipulated.»
  16. ^ Plagio sul sito del Favis, Associazione Nazionale Familiari delle Vittime delle Sette
  17. ^ Anthony, Dick, "Pseudoscience and Minority Religions: An Evaluation of the Brainwashing Theories of Jean-Marie". Social Justice Research. 12 (4), 1999, pp. 421–456, DOI:10.1023/A:1022081411463..
  18. ^ John Marks, The Search for the Manchurian Candidate: The CIA and Mind Control, Times Books, 1979, p. 93, ISBN 0-8129-0773-6.
  19. ^ (EN) Dick Anthony, Pseudoscience and Minority Religions: An Evaluation of the Brainwashing Theories of Jean-Marie Abgrall, in Social Justice Research, vol. 12, n. 4, pp. 421–456, DOI:10.1023/A:1022081411463. URL consultato l'8 febbraio 2017.
  20. ^ moreorless, Perche' diciamo no alla proposta di legge italiana sulla manipolazione mentale, su www.cesnur.org. URL consultato l'8 febbraio 2017.

Bibliografia

  • Massimo Introvigne, Il lavaggio del cervello: realtà o mito?, Torino, Elledici,Leumann, 2002.
  • E.H. Schein, The Chinese Indoctrination Program for Prisoners of War, Psychiatry, 1956.
  • E. Hunter, Brainwashing in red China. The calculated destruction of men's mind, New York, The Vanguard Press, 1951.
  • R.J. Lifton, Thought reform and the psychology of totalism, New York, Norton Library, 1963.
  • W. Sargant, Battle for the Mind, New York, Doubladay & Company, In. Garden City, 1957.
  • M. Di Fiorino, La persuasione socialmente accettata, il plagio e il lavaggio del cervello, Forte dei Marmi, Psichiatria e Territorio vol. I, 1990.
  • L.J. West, Persuasive Techniques in Contemporary Cults: A Public Health Approach, Washington, CULTS and New Religious Movements American Psychiatric Association, 1989.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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