Yield (album)

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Yield
album in studio
ArtistaPearl Jam
Pubblicazione3 febbraio 1998
Durata48:31
Dischi1
Tracce13
GenereHard rock
Rock alternativo
Grunge
EtichettaEpic Records
ProduttoreBrendan O'Brien
RegistrazioneStudio Litho and Studio X, Seattle, Southern tracks recording, Atlanta
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[1]
(vendite: 50 000+)

Bandiera della Polonia Polonia[2]
(vendite: 50 000+)

Pearl Jam - cronologia
Album precedente
(1996)
Album successivo
(1998)
Singoli

Yield è il quinto album dei Pearl Jam, pubblicato il 3 febbraio 1998 da Epic con una custodia in digipack. La prima versione pubblicata in Italia in formato digipack conteneva un foglio con la traduzione di alcune delle canzoni presenti sull'album. Infatti il cantante Eddie Vedder, durante un tour in Italia, si era fatto tradurre dall'italiano all'inglese i testi delle sue canzoni così come erano riportati nei libri di musica sui Pearl Jam. Rimasto deluso decise di inserire nel nuovo album Yield un foglietto con la traduzione corretta, in italiano, di quello che lui intendeva esprimere nei testi delle sue canzoni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questo album è considerato un punto di svolta nella storia dei Pearl Jam perché è il primo in cui tutti i componenti hanno partecipato attivamente anche alla sua concezione e in particolare alla scrittura dei testi, mentre in precedenza il cantante Eddie Vedder era il principale autore delle liriche.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un album in cui si erano concessi numerose sperimentazioni, No Code, i Pearl Jam producono un disco che segna almeno in parte un ritorno alle origini, in cui si possono ritrovare parecchie delle caratteristiche di Vitalogy; un rock molto pulito, con pochi effetti sonori o saturazioni.

Do the Evolution è una canzone che esprime la rabbia verso la civiltà del consumismo, considerata anche come "fine dell'evoluzione". È la prima canzone dai tempi di Ten ad avere un video.

La canzone No Way, scritta per intero da Stone Gossard, si caratterizza per un sottofondo chitarristico ipnotico e ossessivo, che conferisce al brano un'atmosfera inquieta.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Brain of J. (McCready, Vedder) - 2:59
  2. Faithful (McCready, Vedder) - 4:18
  3. No Way (Gossard) - 4:19
  4. Given to Fly (McCready, Vedder) - 4:01
  5. Wishlist (Vedder) - 3:26
  6. Pilate (Ament) - 3:00
  7. Do the Evolution (Gossard, Vedder) - 3:54
  8. Untitled (The Color Red) (Irons) - 1:06
  9. MFC (Vedder) - 2:27
  10. Low Light (Ament) - 3:46
  11. In Hiding (Gossard, Vedder) - 5:00
  12. Push Me, Pull Me (Ament, Vedder) - 2:28
  13. All Those Yesterdays (Gossard) - 7:50
  • In realtà All Those Yesterdays dura 4:05. Segue un minuto di silenzio (4:05 - 5:05), dopodiché inizia la ghost track Hummus (5:05 - 7:50).

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  1. Wishlist, che contiene l'inedita U (Vedder)
  2. Given To Fly, che contiene l'inedita Leatherman (Vedder)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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  1. ^ (NL) Goud/Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 15 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
  2. ^ (PL) bestsellery i wyróżnienia, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 14 dicembre 2022.