Villa Patrizi (Roma)
Villa Patrizi | |
---|---|
Roma, il monumento ai ferrovieri caduti per la patria 1915-1918 a Villa Patrizi (Arturo Dazzi, 1923) | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | piazza della Croce Rossa, 1 |
Coordinate | 41°54′32.4″N 12°30′13.4″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Uso | sede delle Ferrovie dello Stato Italiane e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti |
Realizzazione | |
Proprietario | Ferrovie dello Stato Italiane |
Villa Patrizi è un complesso di edifici nel quartiere Nomentano, a Roma, che ospita le sedi della società Ferrovie dello Stato Italiane e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Originariamente era una villa fuori porta, costruita su progetto dell'architetto Sebastiano Cipriani in stile rococò, e apparteneva alla nobile famiglia dei Patrizi Naro Montoro; fu distrutta nel corso dei combattimenti del 1849 e il corpo centrale fu ricostruito nel decennio successivo; nel 1907 il marchese Filippo cedette l'immobile all'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato.
L'immobile ha subito nel corso degli anni numerose trasformazioni e della costruzione originale non rimane nulla[1].
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Alcune immagini dell'interno dei cortili sono rimaste immortalate nel film del 1955 Destinazione Piovarolo. La sequenza che vede Villa Patrizi al centro dell'azione è quella del giorno della pubblicazione dei risultati del concorso per capostazione dove Totò, il protagonista, si aggiudica l'ultimo posto, con assegnazione alla sperduta (e immaginaria) località di Piovarolo[2].
Utilizzo attuale
[modifica | modifica wikitesto]Villa Patrizi è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici ATAC, ma anche a piedi da via del Castro Pretorio, da porta Pia e dalla stazione di Roma Termini. L'edificio non è visitabile al pubblico. Al suo interno ospita gli uffici della Fondazione FS Italiane dove sono presenti una biblioteca e una fototeca che testimoniano la storia e lo sviluppo delle ferrovie in Italia.
Infine sotto l'aspetto botanico è da registrare la presenza di un grande albero della canfora, tutt'altro che frequente a queste latitudini; vi sono inoltre delle magnifiche palme e chicas centenarie.
Trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Un affresco del Pannini, raffigurante l’’Allegoria del carro del Sole” (circondato di figure allegoriche, angioletti, tralci di fiori e alle pareti architetture e colonne in trompe-l’oeil), era nel casino della villa; alla sua demolizione fu trasportato a Palazzo Alberoni in via del Tritone e, quando anche questo fu demolito, nel 1928 fu donato al Senato, che lo ospita nella sala Pannini di palazzo Madama: v. Sabine Jacob, Ein Dekorationsprojekt Giovanni Paolo Panninis, Berliner Museen, 23. Jahrg., H. 2. (1973), pp. 71-73.
- ^ Cinegiornale FS n° 6, su YouTube, Direzione Generale delle FS, 7 settembre 2015, a 0 h 12 min 0 s. URL consultato il 17 agosto 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Armando Bussi, Villa Patrizi e dintorni - Storia e storie, Roma, Palombi editori, 2015, ISBN 9788860607102.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Stampe e Foto antiche su Info.roma.it
Controllo di autorità | GND (DE) 4724032-5 |
---|