Utente:GalleriaFerrari/Sandbox ferrari

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Reparto Ferrari Classiche[modifica | modifica wikitesto]

Il reparto Ferrari Classiche è stato costituito nel 2006 presso l’originaria fonderia della fabbrica a Maranello. Ferrari Classiche offre ai clienti Ferrari un’officina specializzata e l’assistenza alle varie manifestazioni di auto storiche, e inoltre:

  • la certificazione di autenticità
  • la manutenzione
  • il servizio ricambi
  • il restauro

La Certificazione di Autenticità[modifica | modifica wikitesto]

La Certificazione di Autenticità è riservata a tutte le Ferrari Granturismo di età superiore ai venti anni e, senza limitazioni riguardanti l'età della vettura, a tutte le Ferrari F1, Sport e Sport-Prototipo, totalmente funzionanti. Per poter garantire la conformità del veicolo al progetto originario, e quindi la massima sicurezza quando lo si impiega, è necessario che tutte le seguenti parti risultino originali o conformi all’originale:

La corrispondenza al colore originale della vettura non rappresenta, invece, un requisito essenziale ai fini della certificazione. Per essere certificate, le vetture sono sottoposte a un'ispezione tecnica preliminare nel reparto Ferrari Classiche a Maranello o presso un concessionario Ferrari autorizzato in qualunque parte del mondo. Viene quindi effettuato un rigoroso esame della documentazione da parte di un gruppo di tecnici presso Ferrari Classiche, volto a valutare la sussistenza dei requisiti per la certificazione. A parte rare eccezioni, la vettura viene poi sottoposta ad un approfondito esame tecnico, che rappresenta la fase più importante del processo: rivela infatti se la scocca, il motore, il cambio, la trasmissione, le sospensioni, i freni, le ruote, il telaio e gli interni sono originali, o soddisfano almeno i requisiti delle specifiche originali. Nel caso in cui non lo fossero, Ferrari Classiche offre supporto al cliente indicando gli interventi necessari per riportare la vettura nelle sue condizioni originali. Il personale abilitato ad esaminare i veicoli ha maturato una vasta esperienza di lavoro in Ferrari, e non è raro che in passato abbia messo mano personalmente alla costruzione dell'automobile che sta esaminando. Sulla base della documentazione raccolta e degli eventuali interventi effettuati, un comitato di esperti, denominato “COCER” (Comitato di Certificazione) e presieduto dal Vice Presidente Piero Ferrari, valuta la conformità tecnica di ogni vettura e rilascia la Certificazione di Autenticità.

I disegni originali[modifica | modifica wikitesto]

Il grande patrimonio presente nell’archivio tecnico-storico dell’Azienda permette di ricostruire e di verificare l’originalità di qualsiasi componente di tutti i modelli prodotti, Granturismo, da competizione e Sport Prototipo della Casa di Maranello dalla sua fondazione. La presenza di tutti i progetti originali permette di riportare qualsiasi modello ai suoi antichi splendori con la massima fedeltà, ripristinando totalmente le sue caratteristiche estetiche e prestazionali.

Nella sala sono esposti solo alcuni disegni di questo importante patrimonio:

  • la sezione longitudinale del motore della Ferrari 750 Monza (matricola disegno 119-377)
  • il cruscotto della Ferrari 512 M (matricola disegno 603-400736)
  • il figurino della Ferrari 365 GTB4 detta "Daytona" (matricola disegno 605-1659)
  • la bozza di progetto annullata e mai realizzata della carrozzeria della Ferrari 275 GTB(matricola disegno 213/563-1183)

Le auto esposte[modifica | modifica wikitesto]

Ferrari 350 Can-Am (1967)[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine della stagione 1967, Ferrari decise di modificare in fabbrica due Ferrari 330 P4, le sport-prototipo campioni indiscusse nel 1967, per la loro partecipazione alle corse Can-Am. Entrambe le vetture vennero denominate appunto Ferrari 350 Can-Am. Equipaggiate con un motore di cilindrata leggermente maggiorata rispetto a quella originale di 4 litri, le 350 Can-Am furono caratterizzate dalla modifica di carrozzeria con un frontale snello e privo di fanali, uno spoiler posteriore ristilizzato e due prese d’aria piegate verso le trombette di aspirazione del motore.

L’elenco delle modifiche apportate per la trasformazione è riportato interamente nel libro originale di preparazione delle vetture speciali Sport e Formula 1 del 1967, conservato negli archivi Ferrari Classiche e riprodotto in un pannello esposto nella sala.

Ferrari 512 M (1970)[modifica | modifica wikitesto]

Insieme alla Ferrari 512S, di cui è una diretta evoluzione, la Ferrari 512 M, dove "M" sta appunto per modificata, rappresenta un pezzo importante della storia gloriosa delle competizioni sportive internazionali degli anni ’60 e ’70, alle quali partecipavano le Ferrari della squadra ufficiale, ma anche delle numerose scuderie private. Delle venticinque 512S prodotte nel 1970, 15 furono trasformate nella versione M. Sulla base delle esperienze effettuate in gara, furono potenziati i dischi dei freni posteriori e studiate nuove sospensioni. Il motore, più leggero e potente, ricevette nuove testate sempre a 4 valvole per cilindro, che ne migliorarono il rendimento mentre la carrozzeria, in poliestere, fu resa più affusolata ed aerodinamica. Dopo l'esordio nel 1970 sul circuito di Zeltweg (Aerodomo Aspern), la 512M prese parte successivamente anche al Campionato Mondiale Marche 1971. Competitiva da subito, fu iscritta per Jacky Ickx e Ignazio Giunti alla gara finale del campionato di Austria del 1970, la 1000 km, all’Österreichring e per la prima volta superò nella stagione 1970 le Porsche con un margine piuttosto consistente, dimostrando che il divario tecnico esistente fino ad allora era stato finalmente colmato. Il telaio esposto è uno dei 12 esemplari rimasti dei 15 originari.

Ferrari 750 Monza[modifica | modifica wikitesto]

La Ferrari 750 Monza è una delle più prestigiose vetture sport uscite dalla Casa di Maranello. Esordì alla 1000 chilometri di Monza nel 1954 piazzandosi al primo ed al secondo posto. Il propulsore, con doppio albero a camme in testa, oltre ad una buona potenza sviluppava una coppia molto elevata che rendeva la guida particolarmente redditizia. La carrozzeria di quasi tutti gli esemplari fu realizzata dalla Carrozzeria Scaglietti su disegno di Dino Ferrari. Tra le altre vittorie conseguite, spicca quella ottenuta al Tourist Trophy (automobilismo) del 1954 grazie ad una eccezionale prestazione di Mike Hawthorn e Maurice Trintignant.

I pezzi esposti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrari 365 GTB4 - motore[modifica | modifica wikitesto]

Il motore esposto è un poderoso V12 a 60° da 4390 cm³, forte di 352 cavalli, che era montato sulla Ferrari 365 GTB4 del 1968. Fu denominata anche “Daytona” alla sua presentazione al Salone di Parigi dalla stampa internazionale e dagli appassionati in onore della clamorosa tripletta delle 330 P4 nella 24 Ore di Daytona l’anno prima. La sua linea, disegnata da Pininfarina, è ancora un esempio d'eleganza ed aggressività, impreziosita dai nuovi cerchi ruota a stella che divennero poi un classico per le Ferrari future. Prodotta in 1281 esemplari ebbe tantissimi estimatori, tra cui Clay Regazzoni, che per quest'automobile nutriva una vera e propria venerazione.

Ferrari 750 Monzaserbatoio e libro della certificazione[modifica | modifica wikitesto]

Di questo storico modello sono esposti nella sala, oltre al disegno originale e alla vettura telaio 0572 M di proprietà della Galleria Ferrari, il serbatoio chiodato, tipico di quegli anni, e il libro della certificazione rilasciato da Ferrari Classiche nel settembre 2009, che contiene il Certificato di Autenticità firmato dall’ing. Piero Ferrari (che presiede il COCER – Comitato di Certificazione) e che attesta la piena conformità della vettura al progetto originale.

Oltre a contenere il Certificato di Autenticità vero e proprio, il documento descrive in modo completo attraverso dati tecnici e un dettagliato reportage fotografico le tappe dell’intero processo e degli eventuali interventi effettuati per ripristinare la conformità della vettura.

É suddiviso in 11 sezioni:

La Sala Formula Uomo[modifica | modifica wikitesto]

Formula Uomo è il programma lanciato a metà degli anni ’90 dal Presidente Luca Cordero di Montezemolo per creare una cittadella Ferrari funzionale e a misura d’uomo con edifici costruiti secondo i più avanzati criteri di efficienza e sostenibilità. Citando le parole del Presidente, “la qualità delle nostre vetture non può disgiungersi dalla qualità della vita delle persone che lavorano in Ferrari”. Un ambiente di lavoro che enfatizza luce, aria, verde, aree di relax, pulizia, funzionalità e temperature regolate, e che contribuisce non solo alla qualità del lavoro e della vita, ma anche alla creatività e all’eccellenza qualitativa del prodotto. Al progetto architettonico si affianca un grande impegno di investimenti e programmi per migliorare la sicurezza del lavoro e la sostenibilità ambientale, con nuovi impianti energetici, fotovoltaici e di trigenerazione, che hanno ridotto significativamente le emissioni di CO2. La quota residua di energia elettrica non prodotta internamente è acquistata da fonti rinnovabili certificate.

I luoghi Ferrari nelle foto[modifica | modifica wikitesto]

Nella Sala Formula Uomo sono esposte le seguenti immagini:

La Ferrari - vista aerea[modifica | modifica wikitesto]

Gli stabilimenti Ferrari visti dall’alto oggi si presentano come una cittadella in continuo divenire, con il viale Enzo Ferrari al centro del quale convergono le varie arterie intitolate ai grandi piloti della storia del Cavallino: la fabbrica si sviluppa proprio come un organismo dinamico in armonia con l’evolversi delle esigenze di chi lavora in Ferrari. Sullo sfondo, è visibile il tracciato della Pista di Fiorano.

Centro Sviluppo Prodotto[modifica | modifica wikitesto]

Progettato da Massimiliano Fuksas, il Centro Sviluppo Prodotto è il luogo delle idee, dove ricercatori e tecnici studiano i modelli Ferrari del futuro. Un esempio di architettura bioclimatica su quattro livelli collegati tra loro da un suggestivo reticolo di scale e passerelle trasparenti che danno un senso di estrema leggerezza e luminosità. Il quadro di serenità orientale che ne deriva è completato da una superficie d’acqua al primo piano che sembra smaterializzare la costruzione e da un ‘bosco’ di bambù al centro dell’edificio.

Fonderia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stabilimento opera con leghe primarie di alluminio e produce componenti motore e telaio. Le parti motore vengono fuse con stampi in sabbia e conchiglie a gravità, tecnologia che garantisce le migliori performance meccaniche dei pezzi. Oltre ai componenti dei motori Ferrari, vengono realizzati anche i prototipi dei motori in sviluppo e i componenti del motore di Formula 1. Anche in questo reparto, ai numerosi interventi tecnologici per migliorare la qualità e la sicurezza del lavoro si sono aggiunti accorgimenti e soluzioni per il benessere degli operatori, per esempio un sistema di illuminazione che sfrutta in parte anche la luce naturale e un’area verde relax climatizzata per le normali pause lavorative.

Lavorazioni Meccaniche[modifica | modifica wikitesto]

Nell’edificio Lavorazioni Meccaniche Motori, inaugurato nel 2001, l’architetto Marco Visconti ha cercato la sintesi più efficace di alta tecnologia, sofisticate lavorazioni artigianali e sostenibilità ambientale. Nel reparto vengono realizzate le lavorazioni e i controlli dei componenti dei motori provenienti dalla fonderia e degli alberi motore in acciaio, fase cruciale per garantire l’eccellenza delle prestazioni dei motori Ferrari. L’edificio di vetro e metallo si compone di: quindici aree di lavoro, ciascuna dedicata ad una specifica attività dotate di postazioni di lavoro con macchine utensili e centri CNC-CAD; uffici; sale metrologiche per il controllo del processo e di verifica di tutte le lavorazioni meccaniche; due aree verdi.

Linee Assemblaggio Motori[modifica | modifica wikitesto]

Il reparto ospita alcune isole di pre-assemblaggio e due linee di assemblaggio, dedicate rispettivamente ai motori 8 e 12 cilindri. Il processo è costituito da fasi di lavorazione che richiedono elevata capacità artigianale degli addetti. Solo gli operatori con più lunga esperienza vengono assegnati alla linea 12 cilindri, in cui ciascun addetto svolge tutte le fasi finali di assemblaggio e appone la propria firma sulla scheda tecnica del motore.

Padiglione Verniciatura[modifica | modifica wikitesto]

Progettato da Marco Visconti e inaugurato nel 2004, il Padiglione Verniciatura è articolato su otto livelli. Il processo di verniciatura costituisce l’avanguardia tecnologica del settore: è pilotato da un’unica centrale operativa e di controllo a cui sono asservite le varie unità funzionali, e consente il trattamento delle scocche provenienti dalla Carrozzeria Scaglietti di Modena con l’utilizzo del fondo a polvere e vernici ad acqua. L’esterno in alluminio e vetro opalino è interrotto da inserti trasparenti che fanno da filtro regolatore rispetto alle condizioni climatiche esterne, contribuendo al rendiconto energetico della costruzione e garantendo luce naturale all’interno dei reparti di lavorazione.

Linee Assemblaggio Vetture[modifica | modifica wikitesto]

Ideato dal Premio Pritzker Jean Nouvel e inaugurato nel 2008, il reparto Nuove Linee di Assemblaggio rappresenta il più recente sviluppo della cittadella Ferrari con l’obiettivo di coniugare l’eccellenza tecnologica e l’altissima artigianalità. Una sorta di recinto rosso delimita l’interno dell’area del progetto, mentre l’involucro esterno è rivestito con lamiera grecata d’acciaio inox a specchio. All’interno, dei micro giardini contribuiscono a rendere piacevole l’ambiente e ad assorbire la rumorosità. L’edificio è strutturato su tre piani: al piano terra vengono assemblate le vetture 8 cilindri, al piano superiore quelle 12 cilindri, mentre l’ultimo piano ospita gli uffici della Direzione Produzione.

Galleria del Vento[modifica | modifica wikitesto]

Costruita nel 1997 su progetto di Renzo Piano, la Galleria del Vento è cronologicamente la prima tessera del programma Formula Uomo. Più che un edificio, appare come un pezzo di motore. L’elemento nodale della struttura è, infatti, un condotto tubolare lungo 80 metri all’interno del quale viene generato da un turbina un flusso d’aria di circa 250 km/h per i modelli in scala 1:2. Grazie ad un sofisticato meccanismo controllato da oltre 300 sensori ed un tappeto mobile sincronizzato con la velocità del vento si possono simulare e monitorare sui modelli tutti gli assetti e i comportamenti tipici della guida, come rollio, imbardata, beccheggio e sterzata.

Ristorante Aziendale “Il Podio”[modifica | modifica wikitesto]

Inaugurato nel 2008, il ristorante aziendale è un altro progetto di Marco Visconti, il cui motivo ispiratore è la sezione di una pala di elicottero. La costruzione è organizzata su tre livelli e risponde ai più avanzati criteri energetici. Uno spazio avvolgente, rilassante ed estremamente luminoso dove trascorrere il momento della pausa pranzo e creare una positiva relazione tra le persone. All’interno gli arredi sono firmati Cappellini e disposti a isole per agevolare l’aggregazione delle persone. “Il Podio” ospita in diversi turni tutte le persone che lavorano in Ferrari.

I pezzi esposti nella sala[modifica | modifica wikitesto]

Modello Millechili[modifica | modifica wikitesto]

Il modello “Millechili” esposto nella sala Formula Uomo è una concept car realizzata nel 2007: illustra le strade che la Ferrari sta analizzando nell'ottica della continua evoluzione del veicolo nel suo complesso, offrendo indicazioni importanti sui temi chiave che caratterizzeranno le Ferrari di domani. La riduzione del peso è uno dei terreni di ricerca costante in Ferrari, poiché influenza positivamente non solo la prestazione assoluta, ma anche il piacere di guida e l'efficienza della vettura. Alcune soluzioni tecniche immaginate per la Millechili sono state applicate sui più recenti modelli di vetture stradali Ferrari, altre sono in fase di applicazione sperimentale, altre ancora vedranno la luce in un futuro più lontano. Dal modello è derivato anche il nome del laboratorio “Millechili” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia per lo sviluppo di progetti di ricerca in collaborazione con Ferrari, mirati specificamente alla riduzione del peso delle vetture.

Basamento Motore 8 Cilindri[modifica | modifica wikitesto]

Il basamento motore viene prodotto nel reparto Fonderia attraverso la fusione di alluminio con il 7% di silicio (a circa 760 C°) in conchiglia. Le cavità interne sono realizzate grazie all'utilizzo di anime in sabbia, successivamente eliminate con processi termici. Il pezzo esposto, dal peso di circa 45 kg, è ancora dotato dei cosiddetti “materozze”, appendici di alluminio risultati dalla fusione che vengono poi eliminati nelle fasi successive di lavorazione. Dopo la fusione, tutti i pezzi vengono sottoposti a trattamento termico di tempra ed invecchiamento e a diversi controlli dimensionali e di conformità strutturale (raggi X), per poi passare al reparto Lavorazioni Meccaniche Motore.

Albero Motore 12 Cilindri[modifica | modifica wikitesto]

L’albero motore esposto, in parte grezzo e in parte finito, evidenzia le lavorazioni cui viene sottoposto nel reparto Lavorazioni Meccaniche Motori. Il tempo di attraversamento del reparto è di circa 20 giornate lavorative e prevede varie fasi: lavorazione meccanica, trattamento termico e finitura. Si tratta di operazioni complesse e delicate, in quanto l’albero è l’autentica spina dorsale del motore: nell’intero processo di lavorazione questo componente perde circa il 50% del suo peso.

Testata Motore 12 cilindri[modifica | modifica wikitesto]

Il processo di lavorazione delle testate motore comprende diverse fasi, tra cui il controllo delle tenute (circuiti olio e acqua), il completamento del gruppo punterie, fino all’area di superfinitura. L’operazione robotizzata di piantaggio sede e guida valvola avviene tramite un processo di interferenza termica. La sede valvola viene raffreddata nell’azoto liquido ad una temperatura di –196°, che ne riduce il volume dai 40 ai 60 micron. Allo stesso tempo la testata è riscaldata a 160°, con un aumento di volume pari a 0,12-0,15 mmq. Il robot inserisce la sede valvola nella testa cilindri; a fine piantaggio la testa viene immersa nell’acqua: lo shock termico rende l’accoppiamento con la sede indissolubile.

Sala delle Vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1950 ad oggi, Ferrari è l’unica Scuderia ad aver partecipato a tutte le stagioni di Formula Uno, anche nei momenti difficili della massima Formula dell’automobilismo, quando altre case hanno deciso di abbandonare. Da allora, la Scuderia Ferrari ha ottenuto e mantenuto tutti i primati, vincendo ben 15 Titoli Mondiali Piloti e 16 Titoli Mondiali Costruttori. Il Titolo Costruttori fu introdotto nel 1958, e Ferrari lo vinse per la prima volta nel 1961, con la monoposto 156 F1 guidata da John Surtees, che guadagnò anche il Titolo Piloti.

I trofei[modifica | modifica wikitesto]

A circa un anno di distanza dalla prima gara di Formula Uno a Silverstone nel maggio 1950, nello stesso circuito, in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna del 14 luglio 1951, Ferrari ottiene la sua prima vittoria con la monoposto 375 F1 del pilota argentino Froilan Gonzales, detto "el cabezon" per la sua grossa testa. Da quel primo trofeo, Ferrari ha accumulato in Formula Uno ben 210 Gran Premi vinti. Nella sala sono esposti oltre 110 trofei, patrimonio del museo Galleria Ferrari, a partire dagli anni ’50 fino all’ultimo conquistato da Kimi Räikkönen al Gran Premio di Spa del 2009 con la monoposto F60.

Campioni del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

In 60 anni di storia nella corse, hanno corso per la Scuderia Ferrari centinaia di piloti ufficiali e gentlemen drivers. Nove sono ad oggi in totale i Campioni del Mondo, che sono celebrati in questa sala attraverso i caschi originali, in parte patrimonio del museo e in parte provenienti da collezioni private, esposti accanto al modello della monoposto con cui hanno conquistato il titolo. [1]

I piloti[modifica | modifica wikitesto]

Alberto Ascari Titoli Piloti 1952-1953 Monoposto Ferrari 500 F2
Juan Manuel Fangio Titolo Piloti 1956 Monoposto Ferrari D50
Mike Hawthorn Titolo Piloti 1958 Monoposto Ferrari 246 F1
Phil Hill Titolo Piloti 1961 Monoposto Ferrari 156 F1
John Surtees Titolo Piloti 1964 Monoposto Ferrari 158 F1
Niki Lauda Titoli Piloti 1975, 1977 Monoposto Ferrari 312 T, 312 T2
Jody Scheckter Titolo Piloti 1979 Monoposto Ferrari 312 T4
Michael Schumacher Titoli Piloti 2000-2004 Monoposto Ferrari F1-2000, F2001, F2002, F2003-GA, F2004
Kimi Raikkonen Titolo Piloti 2007 Monoposto Ferrari F2007

I modelli[modifica | modifica wikitesto]

Nella vetrina sono esposti anche i modelli in scala 1:12 delle monoposto che hanno ottenuto il Titolo Mondiale Piloti o il Titolo Mondiale Costruttori, dal 1952 al 1982 (non è presente soltanto il modello della 126C3 del 1983)

Ferrari 500 F2 Titolo Piloti 1952-1953
Ferrari D50 Titolo Piloti 1956
Ferrari 246 F1 Titolo Piloti 1958
Ferrari 156 F1 Titolo Piloti e Costruttori 1961
Ferrari 158 F1 Titolo Piloti e Costruttori 1964
Ferrari 312 T Titolo Piloti e Costruttori 1975
Ferrari 312 T2 Titolo Costruttori 1976
Ferrari 312 T2 Titolo Piloti e Costruttori 1977
Ferrari 312 T4 Titolo Piloti 1979
Ferrari 126 C2 Titolo Costruttori 1982

Le monoposto dal 1999 al 2008[modifica | modifica wikitesto]

Un altro record assoluto: ben 8 vittorie in 10 anni. Questo il successo più clamoroso della Scuderia Ferrari dalla sua nascita ad oggi. Un traguardo che abbiamo voluto rappresentare con questa suggestiva panoramica di monoposto che ripercorrono le tappe più significative di un percorso storico e tecnologico finora ineguagliato dal 1999 al 2008.

Ferrari F399 – Titolo Costruttori 1999[modifica | modifica wikitesto]

Dopo ben 16 anni, la monoposto F399 riportò il titolo Costruttori a Maranello con 128 punti conquistati durante la stagione 1999. La vettura era una logica evoluzione di quella dell'anno precedente, sia a livello motoristico che di telaio, senza invenzioni troppo sofisticate e per questo poco affidabili. Esternamente vennero apportate modifiche solo al profilo delle pance laterali più alte e meno rastremate, nella zona dell'abitacolo, a sua volta reso più ampio per accrescere la sicurezza del pilota, e in quella del soffiaggio degli scarichi posteriori. I piani della Ferrari si rivelarono esatti, con Eddie Irvine primo a Melbourne, e con due vittorie di Schumacher a Imola e Monaco. Dal Gran Premio di Spagna, però, la corsa al titolo di Michael Schumacher si infranse al primo giro del Gran Premio d'Inghilterra, assieme alla sua gamba destra, in uno schianto nella curva Stowe. Fuori dai giochi Michael il testimone passò nelle mani di Irvine. I giochi si decisero all'ultima gara in Giappone, dove il terzo posto di Irvine non fu sufficiente a garantirgli il titolo.

Ferrari F1-2000 – Titolo Piloti e Costruttori 200[modifica | modifica wikitesto]

La Ferrari F1-2000 nacque sulla base concettuale della F399. Fu ovviamente oggetto dei soliti affinamenti aerodinamici, con particolare attenzione alla distribuzione dei pesi e all'abbassamento del baricentro. Il 10 cilindri siglato 049 è giunto a toccare gli 810 CV di potenza, divenendo sempre più leggero e compatto grazie all'impiego di leghe speciali. Schumacher riuscì fin da subito a sfruttare le qualità della F1 2000 assicurandosi le prime 3 gare della stagione. La parte centrale della stagione ha visto il pilota tedesco perdere terreno, mentre il suo rendimento è divenuto nuovamente eccellente nell'ultima parte del Mondiale. Ha conquistato altre quattro vittorie consecutive, oltre al titolo mondiale Piloti, arrivato così a Maranello dopo ventuno anni di attesa.

Ferrari F2001 - Titolo Piloti e Costruttori 2001[modifica | modifica wikitesto]

La filosofia progettuale che ispira la F2001 è inedita e le differenze con la F1-2000 sono numerose. Anche a causa delle nuove norme regolamentari viene modificata radicalmente l'aerodinamica, con il muso più basso, l'ala anteriore più alta e le pance laterali più lunghe. Il propulsore, lo 050, è portante e montato longitudinalmente, così come il cambio scatolato in titanio. Nella parte posteriore si è mantenuta la soluzione degli scarichi a periscopio. La stagione parte subito bene, con l'esordio vincente di Schumacher in Australia e la doppietta a Sepang. Alla fine si contano 9 vittorie che assicurano la vittoria nel Mondiale Costruttori e in quello Piloti.

Ferrari F2002 - Titolo Piloti e Costruttori 2002[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante l’apparente somiglianza con la F2001, la nuova macchina F2002 è stata completamente riprogettata per ottenere miglioramenti nelle prestazioni: le novità principali non stanno tanto nel motore, evoluzione del già potente 10 cilindri del 2001, quanto nell'aerodinamica e nella trasmissione. I risultati che la Scuderia Ferrari riesce ad ottenere con questa macchina sono a dir poco sbalorditivi: 15 vittorie su 17 Gran Premi disputati, 9 doppiette e 10 pole position. Il 2002 è quindi l'anno del terzo Titolo Mondiale Piloti per Schumacher e del quarto Costruttori per la Ferrari.

Ferrari F2003-GA Titolo Piloti e Costruttori 2003[modifica | modifica wikitesto]

La schiacciante superiorità mostrata dalla Scuderia Ferrari-Marlboro e da Michael Schumacher nel corso della stagione 2002 ha indotto la Federazione a introdurre importanti modifiche al regolamento, nel tentativo di livellare i valori in campo e di dar vita a un Mondiale più combattuto. Le novità più rivoluzionarie hanno interessato le prove e il sistema di assegnazione dei punti. Le modifiche hanno centrato l'obiettivo: il Mondiale ha visto tre piloti in lotta per la conquista del titolo sino alla fine del Campionato. Grazie a sei vittorie e diversi piazzamenti a podio Michael Schumacher si è riconfermato campione del mondo per il quarto anno consecutivo, così come la Scuderia, ancora prima fra i Costruttori.

Ferrari F2004 - Titolo Piloti e Costruttori 2004[modifica | modifica wikitesto]

É la cinquantesima monoposto costruita dalla Ferrari per partecipare al Campionato del Mondo di Formula 1. Il progetto, contraddistinto dalla sigla 655, rappresenta un’ulteriore evoluzione dei concetti già espressi nella F2003-GA. Mentre le principali avversarie della Casa di Maranello nella rincorsa al titolo 2004 hanno presentato monoposto dall'aerodinamica decisamente esasperata, la Ferrari F2004, svelata a Maranello il 26 gennaio, è apparsa almeno nelle linee esterne come la logica evoluzione della monoposto campione del mondo in carica. A un'analisi più attenta la nuova vettura rivela però un minuzioso lavoro di affinamento dei concetti già espressi sulla F2003-GA. Oltre al muso maggiormente inclinato verso il basso, gli interventi più significativi hanno riguardato soprattutto la parte posteriore.

Ferrari F2007 - Titolo Piloti e Costruttori 2007[modifica | modifica wikitesto]

La principale novità del Campionato 2007 riguarda la sicurezza, con l'introduzione di crash test frontali e posteriori più aggressivi e l'inserimento di una struttura realizzata in materiale composito con funzioni di protezione laterale, all'altezza dei fianchi del pilota. Tali modifiche hanno comportato un significativo aumento del peso della vettura, di poco inferiore ai 10 kg. Il telaio è stato profondamente modificato rispetto alla 248 F1: il design è stato rivisto per alloggiare una nuova sospensione anteriore, le forme delle pance e dei loro imbocchi sono state rivedute in base alle modifiche sul sistema di raffreddamento, che comportano anche uscite dei radiatori sulla parte superiore della carrozzeria. Il passo è più lungo rispetto alla monoposto precedente. Il posteriore della vettura è molto più rastremato, potendo sfruttare la forma particolarmente scavata della parte inferiore della scatola del cambio, anche quest'anno realizzata in carbonio. Il cambio, in posizione longitudinale, è dotato di un innovativo sistema ad innesti rapidi (sette più retromarcia). L'originale posizione degli specchietti della precedente monoposto e la disposizione degli scarichi sono rimaste inalterate.

Ferrari F2008 - Titolo Costruttori 2008[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008, viene introdotto un nuovo sistema elettronico uguale per tutti i team in gara, denominato SECU (Standard Electronic Control Unit), prodotto dalla MES (McLaren Electronic Systems). Altre novità regolamentari riguardano il cambio, che dovrà essere utilizzato per quattro gran premi consecutivi, la sicurezza, con protezioni laterali più alte nella zona del casco del pilota, e i materiali, con una limitazione nella tipologia dei compositi utilizzabili. Tali novità hanno determinato un aumento del peso della vettura, l’eliminazione di un serie di aiuti nella guida come il controllo della trazione e del motore in frenata, ed una gestione più semplificata di differenziale, motore e cambiata.

Sala Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Oltre all'esposizione permanente, la Galleria propone mostre ed esposizioni a tema su contenuti specifici riguardanti la storia e la produzione dell'Azienda:

La Ferrari e il cinema - I edizione 2006
15,000 Red Miles 2006
Ferrari e la Musica 2006
La Ferrari e le donne 23 ottobre 2006 - 30 aprile 2007
La Ferrari e il cinema - II edizione 2007
Panamerican 20,000 14 gennaio - 31 marzo 2007
60 di Ferrari nelle affiches da corsa 22 maggio - 16 settembre 2007
I tour Ferrari 2007/2008
Franco Fontana 20 maggio - 30 giugno 2008
Magic India Discovery 18 luglio - 30 settembre 2008
California 4 ottobre - 15 dicembre 2008
Gunther Raupp - 25 anni di fotografia 18 dicembre 2008 - 2 marzo 2009
Ferrari e l'America 2009
L'automobile Italiana 1899 - 2009 31 maggio - 31 ottobre 2009
Non solo Rosse 31 ottobre 2009 - 30 aprile 2010


  1. ^ caschi esposti che non fanno parte della collezione Galleria Ferrari appartengono alla collezione Donelli Vini, per il casco di Mike Hawthorn Guy Loveridge (UK), per i modelli delle vetture i collezionisti Andrea Brianza, Umberto Marchi, Gabriele Pantosti, Eleonora Prezzi.