Trattato di Bruxelles (2011)

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Modifica di Trattato di Bruxelles (2011)
Tipotrattato multilaterale
ContestoAllargamento dell'Unione europea
Firma9 dicembre 2011
LuogoBruxelles
Efficacia1º luglio 2013
Parti Unione europea
Croazia
FirmatariBelgio
Bulgaria
Repubblica Ceca
Regno di Danimarca
Germania
Estonia
Irlanda
Grecia
Spagna
Francia
Italia
Cipro
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Ungheria
Malta
Regno dei Paesi Bassi
Austria
Polonia
Portogallo
Romania
Slovenia
Slovacchia
Finlandia
Regno Unito
Croazia e Svezia
LingueLingue ufficiali dell'Unione europea ufficiali nel 2013, croato
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Il trattato di Bruxelles del 2011, noto anche come trattato di adesione del 2011, è stato firmato a Bruxelles il 9 dicembre 2011 fra gli allora ventisette membri dell'Unione europea e la Croazia. Contenuto del trattato è l'adesione della Croazia all'Unione europea. La firma del suddetto trattato fu preceduta dalla firma di un accordo di pre-adesione.

Titolo formale[modifica | modifica wikitesto]

"Trattato tra Regno del Belgio, la Repubblica di Bulgaria, la Repubblica ceca, il Regno di Danimarca, la Repubblica Federale di Germania, la Repubblica di Estonia, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, l'Irlanda, la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, il Granducato del Lussemburgo, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d'Austria, la Repubblica di Polonia, la Repubblica portoghese, la Romania, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (Stati membri dell'Unione europea) e la Repubblica di Croazia, relativo all'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea."

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Adesione della Croazia all'Unione europea.

La Croazia presentò la domanda di adesione il 20 febbraio 2003.

Svolse i negoziati di adesione in seno a una conferenza intergovernativa svoltasi dal 3 ottobre 2005 al 30 giugno 2011.

La cerimonia della firma avvenne il 9 dicembre 2011. Vi presero parte i plenipotenziari dei governi degli Stati membri dell'Unione europea e quelli del Governo croato. Il 22 gennaio 2012 i croati approvarono l'adesione. Dopo il processo di ratifica, il trattato è entrato in vigore il 1º luglio 2013.

Iter di ratifica[modifica | modifica wikitesto]

Nella tabella qui sotto sono riportati i dati riguardanti l'iter di ratifica del trattato tra gli Stati membri dell'Unione Europea e la Croazia, relativo all'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea. La lista qui sotto è ordinata in base alla data di deposito degli strumenti di ratifica presso il Governo italiano. Se la data di deposito coincide, la lista è ordinata in base alla data di approvazione parlamentare

Firmatario Data Istituzione Risultato Deposito[1]
Bandiera della Slovacchia Slovacchia 1/2/2012 Approvata dal Národná rada Slovenskej republiky (Consiglio nazionale della Repubblica Slovacca) all'unanimità 19/3/2012
17/2/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Ivan Gašparovič
Bandiera dell'Ungheria Ungheria 13/2/2012 Approvata dall'Országgyűlés (Assemblea nazionale di Ungheria) 334 si e 5 astenuti 22/3/2012
17/2/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Pál Schmitt
Bandiera di Malta Malta 5/3/2012 Approvata dalla Kamra (Camera dei deputati) all'unanimità 2/4/2012
Bandiera della Croazia Croazia 22/1/2012 Approvata dal referendum 67% si e 33% no 4/4/2012
9/3/2012 Approvata dall'Hrvatski sabor (Sabor) all'unanimità
28/3/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Ivo Josipović
Bandiera dell'Italia Italia 15/2/2012 Approvata dalla Camera dei deputati 482 si, 30 astenuti e 2 no 10/4/2012
28/2/2012 Approvata dal Senato della Repubblica 216 si, 22 astenuti e 2 no
29/2/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano[2]
Bandiera della Bulgaria Bulgaria 17/2/2012 Approvata dal Narodno sabranie (Assemblea nazionale della Bulgaria) all'unanimità 19/4/2012
28/2/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Rosen Plevneliev
Bandiera della Lettonia Lettonia 22/3/2012 Approvata dal Saeima (Saeima) all'unanimità 6/6/2012
2/4/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Andris Bērziņš
Bandiera di Cipro Cipro 3/5/2012 Approvata dal Vouli ton Antiprosópon/Temsilciler Meclisi (Camera dei rappresentanti) all'unanimità 11/6/2012
18/5/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Dimitris Christofias
Bandiera della Lituania Lituania 29/4/2012 Approvata dal Seimas (Parlamento) 57 si, 6 astenuti e 2 no 20/6/2012
8/5/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Dalia Grybauskaitė
Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca 25/5/2012 Approvata dal Senát Parlamentu České republiky (Senato della Repubblica Ceca) all'unanimità 4/7/2012
6/6/2012 Approvata dal Poslanecká sněmovna Parlamentu České republiky (Camera dei deputati della Repubblica Ceca) 151 si e 13 astenuti
26/6/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Václav Klaus
Bandiera della Romania Romania 26/6/2012 Approvata dal Parlamentul României (Parlamento rumeno) in seduta comune all'unanimità 2/8/2012
2/7/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Traian Băsescu
Bandiera dell'Austria Austria 4/7/2012 Approvata dal Nationalrat (Consiglio nazionale) 152 si e 7 no 8/8/2012
6/7/2012 Approvata dal Bundesrat (Consiglio federale) 53 si e 2 no
8/7/2012 Promulgata dal Presidente federale Heinz Fischer
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 19/6/2012 Approvata dal Dáil Éireann (Camera dei rappresentanti) senza votazione 8/10/2012
27/6/2012 Approvata dal Seanad Éireann (Senato) senza votazione
3/7/2012 Promulgata dal Presidente della Repubblica Michael D. Higgins
Bandiera dell'Estonia Estonia 12/9/2012 Approvata dal Riigikogu (Assemblea dello Stato) all'unanimità 24/10/2012
18/9/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Toomas Hendrik Ilves
Bandiera del Portogallo Portogallo 21/9/2012 Approvata dall'Assembleia da República (Assemblea della Repubblica) 206 si e 24 astenuti 19/12/2012
14/11/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Aníbal Cavaco Silva
Bandiera della Grecia Grecia 30/10/2012 Approvata dal Vulì ton Ellìnon (Parlamento ellenico) 283 sì, 12 astenuti e 5 no 27/12/2012
Bandiera della Spagna Spagna 11/10/2012 Approvata dal Congreso de los Diputados de España (Congresso dei Deputati di Spagna) all'unanimità 8/1/2013
24/10/2012 Approvata dal Senado de España (Senato del Regno di Spagna) all'unanimità
30/10/2012 Promulgata dal re Juan Carlos I
Bandiera della Svezia Svezia 7/11/2012 Approvata dal Riksdag (Parlamento) 280 sì e 20 no 8/1/2013
Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo 8/10/2012 Approvata dalla D'Chamber/Chambre des Députés/Abgeordnetenkammer (Camera dei deputati) all'unanimità 17/1/2013
29/11/2012 Promulgata dal granduca Enrico
Bandiera della Polonia Polonia 4/10/2012 Approvato dal Senat Rzeczypospolitej Polskiej (Senato polacco) all'unanimità 12/2/2013
14/9/2012 Approvata dal Sejm Rzeczypospolitej Polskiej (Sejm polacco) 431 si e 1 astenuto
19/12/2012 Promulgata dal presidente della Repubblica Bronisław Komorowski
Bandiera della Francia Francia 15/1/2013 Approvata dall'Assemblée nationale (Assemblea nazionale). all'unanimità 20/3/2013
17/1/2013 Approvata dal Sénat (Senato) all'unanimità
28/1/2013 Promulgata dal presidente della Repubblica François Hollande[3]
Bandiera della Finlandia Finlandia 18/12/2012 Approvata dal Eduskunta/Riksdag (Parlamento finlandese) 131 si e 4 no 6/5/2013
15/3/2013 Promulgata dal presidente della Repubblica Sauli Niinistö
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[4] 27/11/2012 Approvata dalla House of Commons (Camera dei comuni) senza divisione d'aula 20/5/2013
21/1/2013 Approvata dalla House of Lords (Camera dei lord) senza divisione dell'aula[5]
31/1/2013 Promulgata dalla regina Elisabetta II
Bandiera della Danimarca Danimarca 2/5/2013 Approvata dal Folketing (Parlamento) all'unanimità 29/5/2013
8/5/2013 Promulgata dalla regina Margherita II
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 5/2/2013 Approvata dalla Tweede Kamer der Staten-Generaal (Camera dei Rappresentanti dei Paesi Bassi) 115 si e 31 no 31/5/2013
16/4/2013 Approvata dalla Eerste Kamer der Staten-Generaal (Senato dei Paesi Bassi) 58 si e 12 no
18/4/2013 Promulgata dalla regina Beatrice
Bandiera del Belgio Belgio 13/12/2012 Approvata dal Senaat/le Sénat/der Senat (Senato del Belgio) all'unanimità 10/6/2013
24/1/2013 Approvata dalla Chambre des représentants/Kamer van volksvertegenwoordigers/Abgeordnetenkammer (Camera dei rappresentanti) 121 si e 1 astenuto
17/2/2013 Promulgata dalla re Alberto II
30/1/2012 Approvata dal Parlement wallont (Parlamento vallone) all'unanimità sia per le competenze comunitarie sia per quelle regionali
22/10/2012 Approvata dal Parlament der Deutschsprachigen Gemeinschaft (Parlamento della Comunità germanofona) 19 si e 2 no
22/10/2012 Approvata dal Parlement Bruxellois/Brussels Hoofdstedelijk Parlement (Parlamento della Regione di Bruxlles) 72 si 1 astenuto e 2 no
23/1/2013 Approvata dal Parlement de la Communauté française (Parlamento della Comunità francofona) all'unanimità
22/2/2013 Approvata dal Commission communautaire commune/Gemeenschappelijke Gemeenschapscommissie (Commissione comunitaria comune) 79 si, 1 astenuto e 2 no per la comunità francofona e con 13 si e 2 no per la comunità nederlandesae
27/2/2013 Approvata dal Vlaams Parlement (Parlamento fiammngo) all'unanimità sia per le competenze comunitarie sia per quelle regionali
24/5/2013 Approvata dalla Commission communautaire française (Commissione comunitaria francese) all'unanimità
Bandiera della Slovenia Slovenia 2/4/2013 Approvata dal Državni zbor (Assemblea nazionale) all'unanimità 18/6/2013
10/4/2013 Promulgata dal presidente della Repubblica Borut Pahor[6]
Bandiera della Germania Germania 16/4/2013 Approvata dal Bundestag (Dieta federale) 583 sì e 6 astenuti 21/6/2013
7/6/2013 Approvata dal Bundesrat (Consiglio federale). all'unanimità
14/6/2013 Promulgata dal presidente federale Joachim Gauck

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

La Slovenia, che già aveva bloccato il negoziato per la questione dei confini marini, aveva deciso di non ratificare il trattato di adesione, fino a quando non si sarebbe raggiunto un accordo su come gestire il debito con i clienti croati della Ljubljanska Banka, andata in bancarotta. Il debito è stato rilevato dal governo sloveno. Il 7 marzo 2013 le due nazioni raggiungono l'accordo, e il mese successivo il parlamento sloveno approva all'unanimità l'adesione della Croazia all'UE.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'articolo 3, comma 1 del trattato dispone che le Alte Parti Contraenti depositano i rispettivi strumenti di ratifica (comprensivi delle ratifiche del Parlamento e del Capo dello Stato) presso il Governo Italiano entro il 30 giugno 2013
  2. ^ Legge 29 febbraio 2012, n. 17 Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Regno del Belgio, la Repubblica di Bulgaria, la Repubblica ceca, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica di Estonia, l'Irlanda, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, il Granducato di Lussemburgo, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d'Austria, la Repubblica di Polonia, la Repubblica portoghese, la Romania, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (Stati membri dell'Unione europea) e la Repubblica di Croazia, relativo all'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea, e dell'Atto relativo alle condizioni di adesione, con allegati, protocollo, Atto finale, dichiarazioni e scambio di lettere, fatto a Bruxelles il 9 dicembre 2011 (Gazzetta ufficiale n.52 del 2 marzo 2012 - Suppl. Ordinario n. 42)
  3. ^ Loi nº 2013-99 du 28 janvier 2013 autorisant la ratification du traité relatif à l'adhésion de la République de Croatie à l'Union européenne (Journal officiel n. 24 du 29 janvier 2013)
  4. ^ Compresa Gibilterra
  5. ^ Nel Parlamento del Regno Unito per esprimere il proprio voto viene prima chiesto ai parlamentari di dichiararlo a voce collettivamente: prima viene chiesto ai favorevoli di dire "favorevole" ("content") tutti assieme, e quindi viene chiesto ai contrari di dichiararsi ("not content"). Se non si riesce a desumere con questo metodo quale campo prevalga si procede a votare mediante il metodo della divisione dell'aula. Questa tipologia di voto, sebbene prevista anche dal regolamento delle Camere italiane non viene mai usata preferendo il ricorso al voto elettronico. Nelle aule parlamentari del Regno Unito invece non essendo installati sistemi di voto elettronico è prassi che i parlamentari occupino due sale distinte (una per i favorevoli e una per i contrari) e vengano contati per desumere il risultato della votazione. In questo caso si parla di voto con divisione dell'aula.
  6. ^ Zakon o ratifikaciji Pogodbe med Kraljevino Belgijo, Republiko Bolgarijo, Češko republiko, Kraljevino Dansko, Zvezno republiko Nemčijo, Republiko Estonijo, Irsko, Helensko republiko, Kraljevino Španijo, Francosko republiko, Italijansko republiko, Republiko Ciper, Republiko Latvijo, Republiko Litvo, Velikim vojvodstvom Luksemburg, Republiko Madžarsko, Republiko Malto, Kraljevino Nizozemsko, Republiko Avstrijo, Republiko Poljsko, Portugalsko republiko, Romunijo, Republiko Slovenijo, Slovaško republiko, Republiko Finsko, Kraljevino Švedsko, Združenim kraljestvom Velika Britanija in Severna Irska (državami članicami Evropske unije) ter Republiko Hrvaško o pristopu Republike Hrvaške k Evropski uniji s Sklepno listin (MPEUHR) (Uradni list RS, št. 34/2013 z dne 23-4-2013)

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