Stefano Bettarello

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stefano Bettarello
Stefano Bettarello nel 1987
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 173 cm
Peso 67 kg
Familiari Romano Bettarello (padre)
Ottorino Bettarello (zio)
Rugby a 15
Ruolo Mediano d'apertura
Ritirato 1994
Carriera
Attività di club[1]
1976-80Rovigo127 (1 356)
1980-82Mogliano
1982-83Rovigo
1983-90Benetton
1990-92Livorno
1993-94Casale
Attività da giocatore internazionale
1979-88Bandiera dell'Italia Italia55 (483)
Attività da allenatore
1994-96Villadose

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 22 febbraio 2010

Stefano Bettarello (Rovigo, 20 aprile 1958) è un ex rugbista a 15 e allenatore di rugby a 15 italiano, che in carriera ricopriva il ruolo di mediano d'apertura. Al 2012 è il secondo miglior marcatore sia del campionato che della Nazionale italiana, rispettivamente con 3 206 e 483 punti. Nella stagione 2012-13 è consulente dello staff tecnico del Mirano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Rodigino, è nato in una famiglia di rugbisti: suo padre, Romano Bettarello, vinse 7 scudetti con il Rovigo e suo zio Ottorino ne vinse 6 tra Fiamme Oro e, di nuovo, Rovigo; entrambi inoltre furono internazionali per l'Italia.

Esordì in campionato con la maglia rossoblu del Rovigo nel 1976-77 e, nella stagione successiva, fu il marcatore principe del torneo con 242 punti[1]; vinse la classifica dei marcatori in altre cinque occasioni, tre consecutive (nel Rovigo dal 1980 al 1982 rispettivamente con 207, 281 e 228 punti, e nel Benetton Treviso nel 1986 e 1987 rispettivamente con 310 e 262 punti[1]).

Fu campione d'Italia con il Rovigo nel 1979 e un anno più tardi si trasferì al Mogliano per poi essere ingaggiato dal Benetton con cui si laureò campione d'Italia nel 1989.

Stefano Bettarello esordì in Nazionale italiana all'Aquila il 14 aprile 1979, contro la Polonia nella Coppa FIRA 1978-79 (vittoria 18-3 e tre punti all'esordio); tra le prestazioni internazionali di rilievo si segnalano, al suo secondo impegno in azzurro, un pareggio 6-6 contro l'Inghilterra U-23 (primo punto di sempre contro una selezione nazionale britannica) con 6 punti totali da lui marcati; prima vittoria nel 1982 a Padova contro la stessa selezione, per 12 a 7 (12 punti marcati); ancora, pareggio allo stadio Flaminio di Roma 15-15 contro l'Inghilterra in un incontro cui la RFU non diede lo status di test match: in tale occasione furono 11 i punti marcati da Bettarello (una trasformazione e tre calci piazzati). L'ultimo incontro di Bettarello in Nazionale fu sempre al Flaminio, il 3 dicembre 1988, sconfitta 6-55 contro l'Australia, in cui il giocatore marcò l'intero score per l'Italia[2]. Al momento del ritiro internazionale Bettarello aveva marcato 483 punti in 55 incontri, che all'epoca ne facevano il miglior realizzatore della Nazionale italiana, prima di venir superato da Diego Domínguez.

Nel 1987 fu, inoltre, il primo italiano a essere convocato dai Barbarians[3][4][5].

Terminata l'esperienza con il Treviso, Bettarello militò in serie A1 ancora con Livorno e Casale, e chiuse l'attività nel 1994 con 3 206 punti segnati, che rimasero il record di marcature per il campionato italiano fino al 9 aprile 2007, allorquando tale primato fu battuto dal suo concittadino Andrea Scanavacca che in tale data giunse a quota 3 212[6] (per poi chiudere la carriera a 3 368).

Dopo il ritiro Bettarello ebbe anche una parentesi da allenatore, a Villadose[7]. Dal dicembre 2012 fa parte, insieme all'altro ex-azzurro Francesco Pietrosanti, aquilano, dello staff tecnico del Mirano, come consulente e istruttore delle formazioni giovanili del club[8].

Nel 1999 la città di Rugby, che aveva istituito una sorta di museo della disciplina a cielo aperto (il Sentiero della Gloria, composto di varie strade cittadine, allegoria del percorso del rugby dalle origini all'epoca moderna), abbinò il nome di Stefano Bettarello a una delle proprie strade[9].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano (brevetto 4115)[10]»
— 1979
Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione italiano (brevetto 8389)[10]»
— 1989
immagine del nastrino non ancora presente
Ovale d'oro con fronda FIR
«Per comprovata quarantennale attività tecnica e atletica[11]»
— 9 marzo 2019

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Volpe, pag. 116.
  2. ^ Travolta l'Italia del rugby, in la Repubblica, 4 dicembre 1988. URL consultato il 22 febbraio 2010.
  3. ^ Bettarello convocato tra i Barbarians, in la Repubblica, 25 maggio 1987. URL consultato il 22 febbraio 2010.
  4. ^ Remo Musumeci, Bettarello in campo con i Barbarians. Un pezzo del nostro rugby oltre Manica (PDF), in l'Unità, 18 aprile 1987, p. 23. URL consultato il 4 aprile 2020.
  5. ^ Valerio Vecchiarelli, Barbarians, la leggenda del rugby torna in meta, in Corriere della Sera, 25 maggio 1987. URL consultato il 2 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2015).
  6. ^ Scanavacca a quota 3 212. È record in campionato, in Corriere della Sera, 10 aprile 2007. URL consultato il 22 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2015).
  7. ^ Rugby Villadose: Annuario stagioni sportive, su rugbyvilladose.altervista.org. URL consultato il 22 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  8. ^ Maurizio Toso, Colpo grosso del Mirano: Bettarello entra nello staff, in la Nuova Venezia, 6 dicembre 2012. URL consultato il 15 dicembre 2012.
  9. ^ Ivan Malfatto, Bettarello ancora in meta, è sul Sentiero della gloria, in la Gazzetta dello Sport, 8 settembre 1999. URL consultato il 1º febbraio 2010.
  10. ^ a b Benemerenze sportive: Stefano Bettarello, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 14 novembre 2019.
  11. ^ Oro con fronda, su ilciar.it, Club Italia Amatori Rugby, 3 settembre 2019. URL consultato il 14 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2019).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]