Pistacia vera: differenze tra le versioni

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Il [[frutto]] è una [[drupa]] con un [[endocarpo]] ovale a [[Guscio (botanica)|guscio]] sottile e duro, contenente il [[seme]], chiamato comunemente "pistacchio" che ha colore verde vivo sotto una buccia viola.
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Il pistacchio ha fiori [[unisessuali]] ed è [[dioico]], quindi vi sono piante con soli fiori maschili e piante con soli fiori femminili (che producono i frutti). I fiori sono a petali e raccolti in cime. Un albero maschile (anche chiamato "scornabecco" o "frastucazzu") può produrre abbastanza [[polline]] per fecondare fino a 10 piante femminili.
Il pistacchio ha fiori [[unisessuali]] ed è [[dioico]], quindi vi sono piante con soli fiori maschili e piante con soli fiori femminili (che producono i frutti). I [[fiori]] sono a [[petali]] e raccolti in cime. Un albero maschile (anche chiamato "scornabecco" o "frastucazzu") può produrre abbastanza [[polline]] per fecondare fino a 10 piante femminili.


La fioritura avviene nel mese di aprile e la raccolta dei frutti avviene a settembre-ottobre.
La fioritura avviene nel mese di aprile e la raccolta dei frutti avviene a settembre-ottobre.

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Pistacchio
Drupe in via di maturazione
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Sapindales
Famiglia Anacardiaceae
Genere Pistacia
Specie P. vera
Nomenclatura binomiale
Pistacia vera
L., 1753
Nomi comuni

pistacchio

Il pistacchio (Pistacia vera - L.) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae e del genere Pistacia.

Storia e origine

È originario del Medio Oriente, dove veniva coltivato già in età preistorica, particolarmente in Persia. Come riferisce nel suo celebre I Dipnosofisti, Ateneo di Naucrati, scrittore e sofista greco vissuto nel II secolo, nell'Impero romano, diversi autori greci ed ellenistici parlano del pistacchio, collocandone la coltivazione in Siria, Persia e India, e chiamandolo bistachion o pistakia o pistakion. Destituita di fondamento è, quindi, la tesi, propugnata soprattutto per recenti ragioni ideologiche, secondo la quale "pistacchio" derivi dall'arabo (fustuaq).[2]

Descrizione

L'albero è caducifoglie e può raggiungere un'altezza di circa 12 metri, ma generalmente si ferma a 5-6 m ed è molto longevo e raggiunge fino un'età di 300 anni circa.

Il frutto è una drupa con un endocarpo ovale a guscio sottile e duro, contenente il seme, chiamato comunemente "pistacchio" che ha colore verde vivo sotto una buccia viola.

Il pistacchio ha fiori unisessuali ed è dioico, quindi vi sono piante con soli fiori maschili e piante con soli fiori femminili (che producono i frutti). I fiori sono a petali e raccolti in cime. Un albero maschile (anche chiamato "scornabecco" o "frastucazzu") può produrre abbastanza polline per fecondare fino a 10 piante femminili.

La fioritura avviene nel mese di aprile e la raccolta dei frutti avviene a settembre-ottobre. Il legno è duro e denso, ha un colore giallino.

Coltivazione

Il pistacchio fruttifica in un ciclo biennale, il che, insieme alle variazioni climatiche, causa grandi variazioni nelle rese e nei prezzi. in realtà la pianta produce frutti tutti gli anni, ma è molto soggetta ad alternanza di produzione, si hanno perciò anni di carica e anni di scarica (detti comunemente così per la quantità di produzione). Ci sono molte altre piante da frutto che con questa caratteristica e si cerca di limitarla diradando i frutti nell'anno di carica per avere una produzione più simile nei vari anni. nel pistacchio invece si tolgono completamente, annullando la produzione negli anni di scarica per aumentarla negli anni di carica, da qui si ha un coltivazione con ciclo biennale.

In Italia vi è storicamente una coltivazione di nicchia: rinomati sono i pistacchi di Bronte e Adrano alle pendici dell'Etna, tutelati dal marchio DOP "Pistacchio Verde di Bronte"[3]. L'Italia è passata da una produzione di 2.400 tonnellate nel 2005 a 2.850 tonnellate del 2012, diventando il settimo produttore al mondo. Zone di coltivazione a rilevanza internazionale si trovano in Medio Oriente (soprattutto Iran, ma anche Turchia e Siria, anche se quest'ultima in forte calo), in California e, negli ultimi anni, anche in Cina. In Grecia, dove la produzione è in calo, ma si attesta attorno alle 10.000 tonnellate, si coltiva un pistacchio dal guscio quasi bianco, con nucleo rosso-verde e con l'apertura del guscio simile alla varietà "Kerman", la varietà maggiormente utilizzata in California. La maggior parte della produzione in Grecia proviene dalla regione di Almyros.

Pistacchi

La varietà più diffusa in Italia è la Bianca ( comunemente chiamata Napoletana o Nostrale, il seme è verde e rappresenta il fattore commerciale di pregio). Altre varietà sono la Cappuccia, Cerasola, Insolia, Silvana, Femminella . di recente introduzione sul mercato italiano sono le cultivar Kern, Red Aleppo e Larnaka.

Usi

Una volta raccolta il pistacchio va fatto asciugare e poi bisogna togliere il mallo che ricopre il guscio legnoso, infine si fa seccare per consentire la conservazione per lungo periodo e la vendita. I pistacchi vengono utilizzati sia sgusciati sia pelati, spesso tostati e salati, anche in pasticceria, per preparare gelati, creme, bevande e per la produzione di salumi (mortadella Bologna, ad esempio), o come condimenti per primi e secondi piatti.

Composizione alimentare e valori nutrizionali

L'alimento è formato per l'83% da lipidi, per il 12% da proteine e per il 5% da carboidrati.[4]

I pistacchi, se coltivati in condizioni che espongono la pianta a grandi stress, possono soffrire di contaminazioni con la muffa Aspergillus flavus, che produce nei frutti la tossina insapore aflatossina. Come tutta la frutta a guscio la presenza del pistacchio negli alimenti va indicata per legge in etichetta, ciò al fine di prevenire il possibile scatenamento di un'allergia alimentare.

Principali produttori

Paese tonnellate prodotte (2012)[5][6]
Bandiera dell'Iran Iran 472 097
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 231 000
Bandiera della Turchia Turchia 150 000
Bandiera della Cina Cina 74 000
Bandiera della Siria Siria 57 195
Bandiera della Grecia Grecia 10 000
Bandiera dell'Italia Italia 2 850
Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan 2 000
Bandiera dell'Australia Australia 1 792
Bandiera della Tunisia Tunisia 1 400

Note

  1. ^ (EN) Participants of the FFI/IUCN SSC Central Asian regional tree Red Listing workshop, Bishkek, Kyrgyzstan (11-13 July 2006) 2007, Pistacia vera, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Ateneo (Atheneus), Δειπνοσοφισταί - The learned banqueters - Translated by S. Douglas Olson, Harvard, Loeb Classical Library, 2011.
  3. ^ BronteInsieme, Disciplinare di Produzione "Pistacchio Verde di Bronte".
  4. ^ nut.entecra.it, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html?idalimento=008600&quant=100. URL consultato il 3 ottobre 2014.
  5. ^ Tabella con grafico indicativo di produzione, su faostat.fao.org. URL consultato il 21 novembre 2012.
  6. ^ Dati FAO, su faostat.fao.org. URL consultato il 3 dicembre 2014. NB: Per arrivare ai dati desiderati effettuare questi passaggi: selezionare a sinistra del grafico Countries by commodity successivamente sopra il grafico selezionale il tipo di prodotto, in questo caso "Pistachios". L'anno di riferimento è di base l'ultimo disponibile, ma può essere modificato.

collegamenti

http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/pistacchio.htm

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