La leggenda del pianista sull'oceano: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 63: Riga 63:


== Trama ==
== Trama ==
Danny Boodman, un macchinista nero del [[transatlantico]] ''Virginian'', trova un neonato abbandonato in una cassetta di [[limone (agrume)|limoni]] nella prima classe della [[nave]]. Gli dà come nome il proprio, Danny Boodman, aggiungendovi l'insegna presente sulla cassetta in cui lo ha trovato ("T.D. Lemon") sostenendo che il significato di T.D. fosse "Thanks Danny" e che quindi lui fosse destinato ad allevare il bambino, ed il secolo dell'anno in cui ha trovato il bambino ([[1º gennaio]] [[1900]]) ("[[XX secolo|Novecento]]"): Danny Boodman T.D. Lemon Novecento sarà poi chiamato solamente con l'ultimo dei suoi appellativi. Danny decide di allevarlo in segreto, per impedire che possano portarglielo via.
Danny Boodman, un macchinista nero del [[transatlantico]] ''Virginian'', trova un neonato abbandonato in una cassa di [[limone (agrume)|limoni]] nella prima classe della [[nave]]. Gli dà come nome il proprio, Danny Boodman, aggiungendovi l'insegna presente sulla cassetta in cui lo ha trovato ("T.D. Lemon") sostenendo che il significato di T.D. fosse "Thanks Danny" e che quindi lui fosse destinato ad allevare il bambino, ed il secolo dell'anno in cui ha trovato il bambino ([[1º gennaio]] [[1900]]) ("[[XX secolo|Novecento]]"): Danny Boodman T.D. Lemon Novecento sarà poi chiamato solamente con l'ultimo dei suoi appellativi. Danny decide di allevarlo in segreto, per impedire che possano portarglielo via.


Il bambino vive così i primissimi anni della sua infanzia nella sala macchine del piroscafo, salvo poi uscirne conoscendo e conquistandosi la simpatia dei restanti membri dell'equipaggio. In seguito alla morte accidentale del padre adottivo, dovuta ad un incidente causato dai grossi lavori nella sala macchine (una carrucola impazzita lo colpisce alle spalle), il fanciullo riesce a sottrarsi ai poliziotti che, dietro ordine del capitano Smith, dovevano prelevarlo e consegnarlo presso un orfanotrofio; scompare per giorni interi, ma infine, con somma sorpresa di tutti, si fa ritrovare una notte in prima classe mentre suona il [[pianoforte]] con eccezionale bravura.
Il bambino vive così i primissimi anni della sua infanzia nella sala macchine del piroscafo, salvo poi uscirne conoscendo e conquistandosi la simpatia dei restanti membri dell'equipaggio. In seguito alla morte accidentale del padre adottivo, dovuta ad un incidente causato dai grossi lavori nella sala macchine (una carrucola impazzita lo colpisce alle spalle), il fanciullo riesce a sottrarsi ai poliziotti che, dietro ordine del capitano Smith, dovevano prelevarlo e consegnarlo presso un orfanotrofio; scompare per giorni interi, ma infine, con somma sorpresa di tutti, si fa ritrovare una notte in prima classe mentre suona il [[pianoforte]] con eccezionale bravura.

Versione delle 16:45, 29 nov 2012

{{{titolo italiano}}}
Novecento suona in terza classe al fianco dell'amico Max
Paese di produzioneItalia
Durata165 min
Rapporto2,35:1
GenereDrammatico,Commedia
RegiaGiuseppe Tornatore
SoggettoNovecento di Alessandro Baricco
SceneggiaturaGiuseppe Tornatore
ProduttoreFrancesco Tornatore
FotografiaLajos Koltai
MontaggioMassimo Quaglia
MusicheEnnio Morricone
ScenografiaFrancesco Frigeri
CostumiMaurizio Millenotti
Interpreti e personaggi

La leggenda del pianista sull'oceano è un film del 1998 diretto da Giuseppe Tornatore, tratto dal monologo Novecento di Alessandro Baricco.

Trama

Danny Boodman, un macchinista nero del transatlantico Virginian, trova un neonato abbandonato in una cassa di limoni nella prima classe della nave. Gli dà come nome il proprio, Danny Boodman, aggiungendovi l'insegna presente sulla cassetta in cui lo ha trovato ("T.D. Lemon") sostenendo che il significato di T.D. fosse "Thanks Danny" e che quindi lui fosse destinato ad allevare il bambino, ed il secolo dell'anno in cui ha trovato il bambino (1º gennaio 1900) ("Novecento"): Danny Boodman T.D. Lemon Novecento sarà poi chiamato solamente con l'ultimo dei suoi appellativi. Danny decide di allevarlo in segreto, per impedire che possano portarglielo via.

Il bambino vive così i primissimi anni della sua infanzia nella sala macchine del piroscafo, salvo poi uscirne conoscendo e conquistandosi la simpatia dei restanti membri dell'equipaggio. In seguito alla morte accidentale del padre adottivo, dovuta ad un incidente causato dai grossi lavori nella sala macchine (una carrucola impazzita lo colpisce alle spalle), il fanciullo riesce a sottrarsi ai poliziotti che, dietro ordine del capitano Smith, dovevano prelevarlo e consegnarlo presso un orfanotrofio; scompare per giorni interi, ma infine, con somma sorpresa di tutti, si fa ritrovare una notte in prima classe mentre suona il pianoforte con eccezionale bravura.

Col passare degli anni diventa il pianista della nave, suonando per i passeggeri durante le serate e per conto proprio, in terza classe, con un altro pianoforte.

Molti anni dopo, senza essere nel frattempo mai sceso dal transatlantico, conosce Max Tooney, un trombettista con il quale suonerà per molti anni e stringerà una solida amicizia. La notizia della sua bravura come improvvisatore ed esecutore si diffonde, al punto da condurre da lui un altro pianista, il famoso Ferdinand "Jelly Roll" Morton, che lo sfiderà in un duello all'ultima nota. Nonostante l'apparente superiorità di questo nell'esecuzione di brani al pianoforte come "The Crave", risulta infine evidente l'abilità innata di Novecento, che si aggiudica la vittoria del duello eseguendo un exploit della famosa melodia eseguita a più mani "Enduring Movement". Jelly Roll Morton rimarrà chiuso nella sua stanza per tutta la durata del viaggio e scenderà al primo scalo.

Novecento non cede alle ripetute esortazioni dell'amico a scendere dalla nave ed andare incontro alla fama ed al successo: un impresario aveva anche approntato una sala di registrazione sulla nave per incidere la sua musica, arrivando a generare una lacca che lo stesso Novecento poi distrugge opponendosi con tenacia all'idea di immortalare la musica su un disco, gesto dettato anche da una delusione amorosa nei confronti di una passeggera abituale, alla quale aveva tentato invano di regalare la copia unica. Arriva anche un giorno in cui è sul punto di sbarcare, ma fermatosi sul pontile con valigia e soprabito, con l'intero equipaggio pronto a seguire l'evento, dopo avere guardato il paesaggio cambia idea e torna sui suoi passi. Resta così a bordo anche quando Max lo lascia, all'alba della Seconda guerra mondiale, per andare a cercare fortuna altrove. Diversi anni dopo, quando il transatlantico è in disarmo e ormai prossimo a essere abbattuto con una esplosione, Max vi ritrova l'amico, nei meandri ormai deserti: gli anni prima era rimasto a fare compagnia ai numerosi soldati ospiti della nave trasformata in un ospedale militare. Dopo un ultimo tentativo per convincerlo a scendere, Max capisce che Novecento è intenzionato a morire insieme alla (ormai sua) nave.

La vicenda è narrata con continui flashback, e raccontata proprio da Max, dopo diversi anni, all'anziano proprietario di un negozio di dischi e strumenti musicali, in cui era entrato per vendere la sua tromba. Richiesto ed ottenuto di suonare la sua tromba per l'ultima volta, Max suona il pezzo contenuto nell'unico disco inciso da Novecento, distrutto a suo tempo dal suo amico, ma che Max aveva subito recuperato e nascosto, all'insaputa di Novecento, nel pianoforte in terza classe del Virginian. Il vecchio, che aveva trovato il disco dentro al piano, finito per caso nel suo negozio, riconosce la melodia e, rapito dalla bellezza della musica di Novecento, si fa raccontare da Max la storia di quel "pianista eccezionale". Alla fine della storia il vecchio restituisce a Max la sua vecchia tromba, commentando "in culo i soldi, una buona storia vale più di una vecchia tromba", parafrasando una espressione ricorrente di Danny Boodman, e poi anche di Novecento, che così dicendo si facevano beffe di ogni regola precostituita di quel mondo di terraferma dove il pianista sull'oceano non aveva mai posato il piede.

Tim Roth e Clarence Williams III non hanno mai suonato veramente il pianoforte, come invece potrebbe sembrare nel film.

Colonna sonora

La colonna sonora del film, composta da Ennio Morricone (che sembra aver impiegato quasi un anno nella stesura), è composta da almeno trenta brani:

  1. Playing Love
  2. The Legend Of The Pianist On The Ocean
  3. The Crisis
  4. Peacherine Rag (S. Joplin)
  5. A Goodbye To Friends
  6. Study For Three Hands
  7. Tarantella In 3rd Class
  8. Enduring Movement
  9. Police
  10. Trailer
  11. Thanks Danny
  12. A Mozart Reincarnated
  13. Child
  14. Magic Waltz
  15. The Goodbye Between Nineteen Hundred And Max
  16. Goodbye Duet
  17. Nineteen Hundred's Madness n.1
  18. Danny's Blues (Amedeo Tommasi)
  19. Second Crisis
  20. Big Foot Ham (Jelly Roll Morton)
  21. The Crave (Jelly Roll Morton)
  22. Fingerbreaker (Jelly Roll Morton)
  23. Nocturne With No Moon
  24. Before The End
  25. Playing Love
  26. Ships And Snow
  27. Nineteen Hundred's Madness n.2
  28. I Can And Then
  29. Silent Goodbye
  30. Portraits
  31. Lost Boys Calling (Roger Waters e Ennio Morricone)

Curiosità

  • All'inizio, quando la nave arriva a New York, ha la Statua della Libertà sulla destra, le sfila davanti andando da destra a sinistra. Ma ciò accade quando si lascia New York, non quando si arriva. Arrivando, le navi hanno la Statua sulla sinistra quando le passano davanti.
  • La vera esecutrice di tutti i brani è Gilda Buttà, vedi CD "La leggenda della pianista" con la colonna sonora del film.
  • L'attore che interpreta Jelly Roll Morton, Clarence Williams III, è nipote di un altro famoso compositore jazz contemporaneo di Morton, Clarence Williams.
  • L'arredatore del film è Bruno Cesari, vincitore dell'Oscar per la scenografia de L'ultimo imperatore.
  • È esistito davvero un transatlantico chiamato RMS Virginian, varato nel 1905 e smantellato intorno al 1954. Aveva una ciminiera con i colori delle navi di linea della compagnia Allan (nera in cima, seguita da una striscia bianca, per il resto rossa). Svolse perfino un ruolo di primo piano nella vicenda dell'affondamento del Titanic, nell'aprile del 1912: si trovava infatti in prossimità del disastro, e stabilì un contatto radio con la celeberrima nave.
  • Per realizzare gli esterni del Virginian si è tratta ispirazione dai progetti della RMS Lusitania e della sua nave gemella, la RMS Mauretania.
  • Il salone in cui Novecento suona il piano ha una cupola simile a quella che la SS Mauritania aveva durante le proprie traversate oceaniche.
  • Gran parte del film è stata girata nella città di Odessa.
  • È comparsa su Topolino (numero 2737) la storia a fumetti La vera storia di Novecento, parodia del monologo da cui è tratto anche questo film, sceneggiata dallo stesso Baricco. Il pianista in questione è interpretato da Pippo, mentre il trombettista è Topolino.
  • Molte scene sono state girate nell'ex mattatoio del rione Testaccio a Roma, dove la sagoma della nave è rimasta per mesi visibile da molti punti della città.
  • In una delle scene finali del film, nel negozio di musica, viene inquadrato un uomo che accorda un pianoforte: è Amedeo Tommasi, il jazzista che ha collaborato con Ennio Morricone alla realizzazione della colonna sonora del film, della quale ha composto il famoso "Magic Waltz".
  • La tromba del tema d'amore principale, "Playing Love", è di Cicci Santucci, già prima tromba della RAI e storico jazzista italiano.
  • Nel corso della messa funebre in onore di Danny Boodman viene commesso un errore di latino: si recita spiritui anziché spiritus, genitivo singolare di un sostantivo della quarta declinazione.
  • Nel corso del film, durante l'assolo di tromba nel negozio di strumenti musicali, Max commette un errore. Infatti sbaglia la posizione del RE sulla tromba.
  • In una scena del film, all'interno del negozio di strumenti musicali, si può notare un violino (poggiato sopra un tavolo durante l'inquadratura) che si muove per via della telecamera che l'ha sfiorato.
  • I soli di chitarra elettrica nel brano Lost Boys Calling sono eseguiti da Edward Van Halen

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema