Pianello Val Tidone: differenze tra le versioni

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*[http://bancadeltempo.pianellovaltidone.net/ Sito Web della Banca del Tempo di Pianello Val Tidone]
*[http://bancadeltempo.pianellovaltidone.net/ Sito Web della Banca del Tempo di Pianello Val Tidone]
*[http://asdvaltidone.pianellovaltidone.net/ Sito Web dell'ASD Valtidone]
*[http://asdvaltidone.pianellovaltidone.net/ Sito Web dell'ASD Valtidone]
*[http://digilander.libero.it/archeopandora/ Museo archeologico]
*[http://www.archeomuseovaltidone.it// Museo archeologico]
*[http://proloco.pianellovaltidone.net/ Pro Loco Pianello Val Tidone]
*[http://proloco.pianellovaltidone.net/ Pro Loco Pianello Val Tidone]



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Ingresso della sede comunale

Pianello Val Tidone (Pianél in piacentino) è un comune italiano di 2.264 abitanti della provincia di Piacenza.

Geografia

Il territorio comunale si estende in una zona collinare al centro della val Tidone, il paese è situato sulla riva destra del torrente Tidone.

Stemma

Blasonatura: D'argento a tre fasce di rosso.

Storia

Luogo di insediamenti fin dall'età neolitica situato alla confluenza dei torrenti Tidone e Chiarone ("pianél" deriva, probabilmente, da "piana" o "spianata", a indicare il territorio pianeggiante tra i due corsi d'acqua), Pianello fu abitata ininterrottamente attraverso le età del Ferro e del Bronzo, l'età romana, l'alto e il basso Medioevo.

Dal VII secolo fu parte dei possedimenti dell'abbazia di San Colombano, citato con i nomi diPianellae, Planellis o Planitas[senza fonte]. Successivamente attorno al XI secolo passò ai monaci benedettini del monastero di San Savino di Piacenza.

Venne poi concesso "in feudo nobile e perpetuo" nel 1378 dal signore di Milano Gian Galeazzo Visconti al capitano di ventura Jacopo Dal Verme, che fondò lo Stato Vermesco, esteso fino a Bobbio nella vicina Val Trebbia.

A pochi chilometri dal centro del paese, su un'altura che domina le valli circostanti a 564 m s.l.m. di altitudine, sorge la Rocca d'Olgisio, complesso fortificato tra i più importanti del nord Italia risalente al IX secolo, sede dal XIV secolo del potente casato dei Dal Verme. Nel corso della sua storia plurisecolare, la Rocca d'Olgisio fu teatro di numerosi fatti d'armi e venne ripetutamente assediata dagli eserciti che si contesero la Val Tidone nel quadro delle guerre d'Italia tra XIV e XVI secolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu sede del comando della I brigata della I divisione partigiana Piacenza e per questo motivo venne fatta oggetto di tiri di artiglieria e attacchi da parte delle truppe tedesche presenti nella zona. Dal 1979 la rocca è di proprieta della famiglia Bengalli di Pianello Val Tidone, che ne ha avviato il recupero conservativo e garantisce l'apertura al pubblico.

Nei pressi della Rocca d'Olgisio verso la fine degli anni novanta sono stati scoperti un notevole insediamento neolitico, comprensivo di una necropoli.

Nel centro del paese sorge la Rocca Municipale, oggi sede degli uffici comunali, eretta nel XIV dai Dal Verme come "palazzo di città" sul luogo della precedente fortificazione risalente al X secolo distrutta dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1164. Annessa alla Rocca Municipale è la sede del Museo Archeologico della Valtidone, fondato dell'Associazione Pandora in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, che raccoglie reperti dall'età neolitica al Medioevo.

Al 1250 risale l'edificazione della chiesa parrocchiale dedicata al patrono San Maurizio e a San Colombano. La facciata barocca fu costruita nel 1712.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Luoghi di interesse

  • Piazza Umberto I
  • La Rocca Municipale: del X secolo
  • Il Museo Archeologico
  • Chiesa di San Maurizio e San Colombano venne costruita nel 1250, sui resti di un precedente edificio costuito dai monaci colombaniani di Bobbio, nel 1377 fu maggiormente ampliata. La pianta della chiesa è a croce ed è divisa in tre navate. La facciata barocca in laterizi è risalente al 1712. All'interno si distinguono: l'altare maggiore in marmi del 1777, l'affresco absidale con i Santi Maurizio e Colombano, la statua della Madonna del Carmine, il coro ligneo scolpito da Francesco Prefetti nel 1747, l'affresco sopra il battistero del Battesimo di Gesù di Luciano Richetti, autore anche delle stazioni della Via Crucis. Le dieci vetrate sono opera del pittore Franco Corradini.

Rocca d'Olgisio

Rocca d'Olgisio

La Rocca d'Olgisio è posta su di una rupe scoscesa a cavallo tra la val Tidone e la Val Chiarone a 564 m di altezza, che in questa zona di non elevati rilievi permette una vista panoramica sulla pianura Padana. Le prime notizie che ci sono pervenute risalgono al 1037 quando divenne proprietà dei monaci di San Savino, una leggenda vuole che il castello fosse precedentemente di un certo Giovannato. Nel 1378 ne entrarono in possesso i Dal Verme, che lo mantennero fino all'estinzione della famiglia. Gli attuali proprietari, la famiglia Bengalli, ha provveduto alla ristrutturazione e ora il castello è visitabile. Sei cinte murarie circondano il complesso di fabbricati di epoche diverse a cui si accede attraverso due ingressi. All'interno possiamo vedere il mastio, l'oratorio, il pozzo, saloni affrescati e un loggiato cinquecentesco, all'esterno alcune grotte legate ad avvenimenti leggendari e sacri: la grotta delle sante (Faustina e Liberata) dei coscritti e del cipresso.

Cultura

Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.

In particolare è ancora sentita la tradizione del calendimaggio che in val Tidone prende il nome di galëina grisa (gallina grigia), che rimanda alle usanze popolari delle feste di primavera durante le quali i giovani del paese giravano di cascina in cascina a chiedere uova in cambio di canti e balli.

Turismo e fiere

Oltre alla tradizionale attività agricola, negli ultimi anni a Pianello si è sviluppata anche l'attività di ricezione turistica, specialmente come tappa di itinerari enogastronomici legati ai prodotti del territorio piacentino (i tre salumi piacentini D.O.P. quali coppa, pancetta e salame e vini come il Gutturnio, l'Ortrugo e la Malvasia protetti dal marchio D.O.C. Colli Piacentini).

  • Il 30 aprile-1º maggio ricorre la Fiera della Galëina grisa
  • L'ultima domenica di agosto si celebra la Festa del Cotechino (insaccato di carne di maiale cotto alla brace o bollito, specialità del luogo).
  • L'ultimo mercoledì di agosto si tiene la Fiera d'Agosto.
  • La prima domenica dopo il 22 settembre si celebra la fiera del patrono, San Maurizio. Un tempo dedicate alla compravendita del bestiame, le fiere di Pianello attiravano visitatori, venditori e compratori da tutto il piacentino e dal vicino Oltrepò Pavese. Oggi le fiere del paese sono grandi mercati in cui si trovano merci di ogni tipo, con un vasto assortimento di macchinari agricoli.

Il comune di Pianello fa parte dell'associazione degli Azzano d'Italia, undici fra comuni e frazioni che portano nel loro nome il termine Azzano e che hanno i cittadini che si chiamano azzanesi: Azzano d'Asti, Azzano Decimo, Azzano Mella, Azzano San Paolo, Castel d'Azzano e sei frazioni.

Amministrazione

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Comunità Montane

È capoluogo della Comunità Montana valle del Tidone, che comprende anche i comuni di Nibbiano, Pecorara e Caminata.

Bibliografia

  • Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
  • R. Zanussi San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo
  • A.Maestri. Il culto di San Colombano in Italia. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
  • Archivum Bobiense Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio

Voci correlate

Collegamenti esterni

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  1. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.