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{{Infobox veicolo militare
{{Infobox veicolo militare
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|Veicolo = veicolo_da_trasporto
|Nome = 2S9 Nona-S
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|Immagine =2S9 Nona in Saint-Petersburg.jpg
|Immagine =2008 Moscow Victory Day Parade - BMD-4.jpg
|Didascalia = Un ''BMD-4 "Bakhcha-U"'' sfila a [[Mosca]] durante la parata della [[Giornata della vittoria (Paesi dell'Europa orientale)|Giornata della vittoria]]
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|Motore = BMD-4: [[diesel]] raffreddato ad acqua 2V-06-2<br />BMD-4M: diesel multicarburante UTD-29<br />
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|Potenza = BMD-4: 450 hp<br>BMD-4M: 500 hp
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|Trazione = [[Cingolo (trasporti)|cingoli]]
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|Armamento_primario = 1 × [[mortaio]] da 120 mm 2A60
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Il '''Boyevaya Mashina Desanta-4''' o '''BMD-4''' (in [[lingua russa]]: "Боевая Машина Десанта-4": veicolo da combattimento per truppe aviotrasportate) è un [[veicolo da combattimento della fanteria]] anfibio [[Russia|russo]], il primo progettato dopo la [[guerra fredda]]<ref name=rec1>{{cita web|titolo=BMD-4 BMD-3M Bakhcha airborne infantry combat armoured vehicle|url=http://www.armyrecognition.com/russia_russian_army_light_armoured_vehicle_uk/bmd-4_bmd-3m_bakhcha_airborne_infantry_combat_armoured_vehicle_technical_data_sheet_information_uk.html|website=Army Recognition}}</ref><ref name=global>{{cita web|titolo=BMD-4 (BMD-3M) Airborne Infantry Fighting Vehicle|url=http://www.globalsecurity.org/military/world/russia/bmd-4.htm|website=GlobalSecurity.org}}</ref>. Designato originariamente '''BMD-3M''', lo scafo è mutuato dal [[BMD-3]]. Il veicolo è uno dei più leggeri e dei più potentemente armati della sua classe. Il veicolo è progettato per il trasporto delle [[Vozdušno-desantnye vojska]] (VDV), fornendo mobilità, potenza di fuoco e protezione sul campo di battaglia<ref name=rec1 />.
Il '''2S9 ''NONA''''' ("Новейшее Орудие Наземной Артилерии": nuovo pezzo d'artiglieria terrestre) è un [[mortaio]] a [[retrocarica]][[semovente d'artiglieria|semovente]] leggero aviolanciabile, progettato in [[Unione Sovietica]] ed entrato in servizio nel 1981. Lo scafo era denominato S-120 ed era basato sul [[veicolo trasporto truppe|veicolo da trasporto]] [[truppe aviotrasportate]] [[BTR-D]]. Più genericamente, poiché il mortaio da 120 mm utilizzato è denominato ''Nona'', il semovente prende il nome di ''Nona-S''. Si stima siano stati prodotti oltre 1.000 esemplari<ref name="ReferenceA">Jane's Armour and Artillery 1997-98</ref>.

La maggior parte delle componenti veicolari, così come l'ergonomia e la disposizione dell'equipaggio, sono invariate rispetto ai predecessori. Le principali differenze risiedono nell'armamento. Il veicolo è dotato di torretta ''Bakhcha-U'', equipaggiata con un [[cannone da carro armato]] da 100 mm [[2A70]] a bassa pressione e [[canna rigata]], un [[autocannone]] da [[Shipunov 2A42|30 mm 2A72]] e una [[mitragliatrice]] [[mitragliatrice coassiale|coassiale]] [[PK (mitragliatrice)|PKT]] da [[7,62 × 54 mm R]]. Il cannone da 100 mm può sparare granate ad alto esplosivo a frammentazione e [[missile anticarro|missili anticarro]] [[missile a guida laser|a guida laser]]. L'armamento secondario è progettato per ingaggiare è distruggere la [[fanteria]] nemica e i veicoli blindati. Il sistema automatico di controllo del tiro introduce nuove funzioni per semplificare l'utilizzo dell'armamento da parte di cannoniere e capocarro<ref name=bakhcha>{{cita web|titolo=KBP Instrument Design Bureau – Bakhcha|url=http://www.kbptula.ru/en/productions/armament-for-light-and-hard-armour/bakhcha|website=KBP Instrument Design Bureau}}</ref>.

Il veicolo è stato progettato dalla [[fabbrica di trattori di Volvograd]] e l'armamento è stato sviluppato dal [[KBP Instrument Design Bureau]] di [[Tula (Russia)|Tula]]. Il produttore ufficiale del mezzo è la [[Kurganmashzavod]]. L'unico operatore del ''BMD-4'' è la [[Russia]], con il quale è entrato in servizio alla fine del 2004, da quando è entrato in produzione. Nel 2008 Kurganmashzavod ha introdotto la versione modernizzata '''MBD-4M'''.
==Sviluppo==
Il ''BMD-4'' venne adottato dalle [[forze armate russe]] il 31 dicembre 2004. In agosto 2005 la 106ª Divisione aviotrasportata della Guardia ricevette il primo lotto di 60 di questi veicoli<ref name=ru1>{{cita web| autore=Андриан Николаев |titolo= Airborne combat vehicles (BMD) and special vehicles based on them |language=Russian|url=http://www.militaryparitet.com/nomen/russia/bron/bbm/data/ic_nomenrussiabronbbm/8/|website=Military Parity}}</ref>. Nel 2010 l'acquisto di tutti i ''BMD-4'' con torretta "Bakhcha-U" venne cancellato, insieme a quello degli [[2S25]]<ref>{{cite news|last1=Konovalov|first1=Ivan|title="Promising" armored vehicles obsolete sooner than becoming operational (Russian)|url=http://www.kommersant.ru/Doc/1350456|accessdate=28 June 2014|work=Kommersant}}</ref>.

Il 21 marzo 2008, Kurganmashzavod svelò una variante modernizzata, designata '''BMD-4M'''. La principale causa delle modifiche fu il fallimento del produttore originale, la Fabbrica di trattori di Volvograd. In seguito all'esito positivo dei test condotti nello stesso anno, nel 2009 iniziò la produzione di massa del nuovo modello<ref>{{cita news|titolo=Russia may start production of BMD-4M combat vehicles in 2009|url=http://en.ria.ru/russia/20080321/101903920.html|accesso=28 giugno 2014|pubblicazione=RIA Novosti|data=21 marzo 2008}}</ref>, che però venne rimandata in favore di quella del [[carro armato leggero]] [[2S25 Sprut-SD]]<ref>{{cita news|titolo=VDV for 5 years have not received a new technique for landing - Designer (Russian)|url=http://ria.ru/defense_safety/20111007/451825020.html|accesso=28 giugno 2014|pubblicazione=RIA Novosti|data=7 settembre 2011}}</ref>. In seguito il [[capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe]] Nikolay Makarov, liquidò il ''BMD-4'' come "una versione del BMP-3'' dotata di scarsa protezione e più costosa di un carro armato<ref>{{cita news|titolo=Armoured contention (Russian)|url=http://lenta.ru/articles/2012/02/15/uncertain/|accesso=28 giugno 2014|pubblicazione=LƐNTA·RU|data=15 febbraio 2012}}</ref>. Nell'agosto 2012, il vice-ministro della difesa, Alexander Sukhorukov, affermò che il ''BMD-4M'' non rispondeva ai requisiti delle forze armate russe e che non sarebbe più stato acquistato<ref name=2012ru />. Allo stesso tempo però, una settimana prima, Vladimir Shamanov aveva affermato che il mezzo era completamente conforme alle esigenze delle forze aerotrasportate, fattore più importante rispetto ai requisiti emessi dal ministero, e aveva rimesso ogni decisione al comandante supremo, [[Vladimir Putin]]<ref>{{cita web|titolo=Shamanov: The Fate of the Vehicle to Solve Airborne Supreme - Interview (Russian)|url=http://www.militaryparitet.com/ttp/data/ic_ttp/2581/|website=Military Parity|accesso=22 novembre 2020}}</ref>. L'esercito russo ricevette un altro lotto di prototipi di ''BMD-4M'' a metà del 2014, otto dei quali consegnati alla 106ª Divisione aviotrasportata della Guardia per ulteriori test<ref name=ruin />.

Le prove in condizioni climatiche estreme, l'aviolancio, le prove in acqua compreso lo sbarco dal mare, diedero esito positivo<ref>{{cite web|url=http://sputniknews.com/military/20150115/1016945481.html|titolo=Russian Paratroopers to Get First Advanced Armored Vehicles in 2015|website=Sputniknews.com|accesso=22 novembre 2020}}</ref>. Il ''BMD-4M'', così come la variante trasporto truppe ''BTR-MDM'', entrarono ufficialmente in servizio nell'aprile 2016<ref>[http://armyrecognition.com/april_2016_global_defense_security_news_industry/bmd-4m_and_btr-mdm_airborne_armoured_vehicles_enter_officially_in_service_with_russian_army_tass_13004163.html BMD-4M and BTR-MDM airborne armoured vehicles enter officially in service with Russian army] - Armyrecognition.com, 30 April 2016</ref>.


==Tecnica==
==Tecnica==
===Scafo===
Il ''2S9 Nona-S'' è completamente anfibio ed è propulso in acqua da due [[water-jet]] posteriori. L'equipaggio è costituito da capocarro, conduttore/meccanico, cannoniere e servente. Lo scafo è suddiviso in vano di guida, vano di combattimento e, posteriormente, vano motore. La torretta in piastre d'acciaio saldata è collocata al centro dello scafo sul vano di combattimento e ospita cannoniere e servente, entrambi dotati di portelli.
{{vedi anche|BMD-3}}
Lo scafo del ''BMD-4'' è fortemente ispirato da quello del [[BMD-3]], ma include diverse innovazioni. L'equipaggio è costituito da tre membri: capocarro, cannoniere e conduttore. Può trasportare 5 fanti ed è più spazioso dei precedenti [[BMD-1]] e [[BMD-2]]. Il treno di rotolamento è costituito da 6 piccole ruote portanti e 4 ruotini reggicingolo. Il veicolo è dotato di [[trasmissione automatica]] a 5 rapporti in avanti e in retromarcia<ref name=rec1 />.


Il semovente è armato con il mortaio da 120 mm 2A51 (poi 2A60), con [[canna (armi)|canna]] da 1,8 m. L'arma è a [[retrocarica]] e utilizza granate ad alto esplosivo, al [[fosforo bianco]], fumogene e [[Missile a guida laser|munizioni a guida laser]] [[KM-8 Gran]]<ref name="urlThe Russian BMD-1 Infantry Fighting Vehicle - TankNutDave.com">{{cita web |url=http://tanknutdave.com/the-russian-bmd-1-ifv-family/ |titolo=The Russian BMD-1 Infantry Fighting Vehicle - TankNutDave.com |format= |work= |accessdata= |archive-url=https://web.archive.org/web/20181009172209/http://tanknutdave.com/the-russian-bmd-1-ifv-family/ |}}</ref><ref name="armscontrol">{{cita web |url=http://www.armscontrol.ru/atmtc/Arms_systems/Land/Artillery/Self_Propelled/Self_Prop_Art_Mortars.htm#2s9 |titolo=Self Propelled Artillery and Mortars |autore=Marat Kenzhetaev |anno=1998 |work=www.armscontrol.ru |editore=MIPT Center for Arms Control, Energy and Environmental Studies |accesso=18 novembre 2020 |archive-url=https://web.archive.org/web/20100110045031/http://www.armscontrol.ru/atmtc/Arms_systems/Land/Artillery/Self_Propelled/Self_Prop_Art_Mortars.htm#2s9}}</ref>.


==Varianti==
Varianti del mortaio 120 mm ''Nona'':
* '''2S23''' '''Nona-SVK''' – torretta del ''2S9 Nona'' installata su veicolo ruotato [[BTR-80]].
* '''2B16''' '''Nona-K''' – versione trainata.


==Utilizzatori==
===Attuali===
* {{AZE}}: 18 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, p. 180.</ref>.
* {{BLR}}: 48 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, p. 182.</ref>.
* {{CHN}}
* {{flag|Kazakhstan}}: 25 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, p. 185.</ref><ref name ='SAS 2012 4'>{{cita pubblicazione|url=http://www.smallarmssurvey.org/publications/by-type/annobook/small-arms-survey-2012.html|chapter-url=http://www.smallarmssurvey.org/fileadmin/docs/A-annobook/2012/eng/Small-Arms-Survey-2012-Chapter-04-EN.pdf|chapter=Blue Skies and Dark Clouds: Kazakhstan and Small Arms|titolo=Small Arms Survey 2012: Moving Targets|editore=[[Cambridge University Press]]|anno=2012|autore=Small Arms Survey|page=131|isbn=978-0-521-19714-4|access-data=30 August 2018|archive-url=https://web.archive.org/web/20180831002411/http://www.smallarmssurvey.org/publications/by-type/annobook/small-arms-survey-2012.html|archive-data=31 August 2018|url-status=dead}}</ref>.
* {{KGZ}}: 12 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, p. 187</ref>.
* {{MDA}}: 9 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, p. 188.</ref>.
*{{RUS}}: oltre 780 (inclusi 500 in riserva) ''2S9 Nona-S'', 42 ''2S23 Nona-SVK'' e 124 ''2B16 Nona-K''<ref>The Military Balance 2016, pp. 190-200.</ref>.
*{{SYR}}: quantità sconosciuta<ref>{{cita web |url=http://spioenkop.blogspot.kr/2017/06/syria-rearms-russian-deliveries-of-bmp.html |titolo=Syria Rearms |data= |accessdata=2017-06-15 |archive-url=https://web.archive.org/web/20170620060823/http://spioenkop.blogspot.kr/2017/06/syria-rearms-russian-deliveries-of-bmp.html |archive-data=20 June 2017 |url-status=live }}</ref>
* {{TKM}}: 203 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, p. 203.</ref>.
*{{UKR}}: 2 ''2B16'' e 40 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, pp. 205-206.</ref>, usati da entrambe le fazioni nella [[guerra del Donbass]]<ref name="Ukraine">{{cita pubblicazione|titolo=Raising Red Flags: An Examination of Arms & Munitions in the Ongoing Conflict in Ukraine, 2014|autore=Jonathan, Ferguson|autore2=N.R. Jenzen-Jones|isbn=978-0-9924624-3-7|data=novembre 2014|editore=Armament Research Services|series=Research Report 3|pages=50, 70|url=http://armamentresearch.com/ares-research-report-no-3-raising-red-flags-an-examination-of-arms-munitions-in-the-ongoing-conflict-in-ukraine-2014/|access-data=17 March 2019|archive-url=https://web.archive.org/web/20180925025308/http://armamentresearch.com/ares-research-report-no-3-raising-red-flags-an-examination-of-arms-munitions-in-the-ongoing-conflict-in-ukraine-2014/|archive-data=25 September 2018|url-status=live}}</ref><ref>The Military Balance 2016|p=491}}</ref>.
* {{UZB}}: 54 ''2S9''<ref>The Military Balance 2016, p. 208.</ref>.
*{{VEN}} - 18 ''Nona SVK'', ordinati nel 2009, consegnati nel 2011-2012<ref>{{cita web |url=http://armstrade.sipri.org/armstrade/page/trade_register.php |titolo=Trade Registers |website=Armstrade.sipri.org |data= |accessdata=2017-03-20 |archive-url=https://web.archive.org/web/20100414022558/http://armstrade.sipri.org/armstrade/page/trade_register.php |archive-data=14 April 2010 |url-status=live }}</ref>. 13 in servizio al 2016<ref>The Military Balance 2016, p. 416.</ref>.



== Note ==
Il veicolo è basato sullo scafo del [[carro armato]] [[T-55]] ed è la risposta all'esigenza di un mezzo pesante, altamente protetto e ben armato, adatto al combattimento in [[Guerra urbana|combattimento urbano]].<ref>http://www.military-today.com/apc/btr_t.htm</ref> L'esigenza di un veicolo pesante da combattimento della fanteria emerse dopo la [[prima guerra cecena]], durante la quale i [[veicolo trasporto truppe|trasporto truppe]] [[BTR-80]] e [[BMP-2]] subirono perdite enormi nelle aree urbane per mano dei ribelli armati di [[RPG (lanciarazzi)|RPG]]. Di conseguenza, il progetto incorporava una spessa protezione, con elementi di [[corazza reattiva]], e un potente armamento con un sufficiente angolo di elevazione per ingaggiare bersagli in edifici a più piani.
{{Commons|BMD}}

<references/>
La scelta dello scafo del T-55 invece di un carro più moderno probabilmente è dovuta a motivi di bilancio, con un occhio al potenziale mercato per la conversione di un carro tanto diffuso a livello mondiale. Probabilmente tale scelta è anche ispirata al veicolo [[Israele|israeliano]] [[Achzarit]], sviluppato negli [[anni 1980|anni ottanta]] con le stesse modifiche. Tuttavia il progetto russo non ha ottenuto contratti di esportazione.

==Armamento==
La torretta può essere configurata per ospitare diverse combinazioni di armi:
* [[autocannone]] da [[Shipunov 2A42|30 mm 2A42]] + [[missile anticarro|missile anticarro]] [[Konkurs (missile)|9M113 Koncurs]]
* autocannone da 30 mm 2A42 + [[lanciagranate]] automatico da 30 mm [[AGS-17]]
* autocannone binato da [[Shipunov 2A42|30 mm 2A38]]
* [[mitragliatrice pesante]] [[NSV (mitragliatrice)|NSV]] [[12,7 × 108 mm|12,7 mm]] + missili anticarro 9M113 Koncurs
* mitragliatrice pesante NSV 12,7 mm + lanciagranate automatico da 30 mm AGS-17

==Voci correlate==
* [[Achzarit]]
* [[BMPT Terminator]]


{{Veicoli IFV e APC cingolati}}
{{Veicoli IFV e APC cingolati}}
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[[Categoria:Veicoli militari sovietici del dopoguerra]]
[[Categoria:Veicoli militari sovietici del dopoguerra]]
[[Categoria:Veicoli militari trasporto truppe]]
[[Categoria:Veicoli militari trasporto truppe]]








Versione delle 15:15, 22 nov 2020

BMD-4
Un BMD-4 "Bakhcha-U" sfila a Mosca durante la parata della Giornata della vittoria
Descrizione
Tipoveicolo da combattimento della fanteria
Equipaggio3+5
ProgettistaOmsktransmash
CostruttoreFabbrica di trattori di Volvograd
Data entrata in servizio2004
Data ritiro dal servizioin servizio
Dimensioni e peso
Lunghezza6,36 m (cannone avanti)
6,1 m (scafo)
Larghezza3,11 m
Altezza2,45 m
Peso13,6 t
Propulsione e tecnica
MotoreBMD-4: diesel raffreddato ad acqua 2V-06-2
BMD-4M: diesel multicarburante UTD-29
PotenzaBMD-4: 450 hp
BMD-4M: 500 hp
Rapporto peso/potenzaBMD-4: 33,1 hp/t
BMD-4M: 37,0 hp/t
Trazionecingoli
Sospensioniidropneumatiche
Prestazioni
Velocità su strada70 km/h
Velocità fuori strada45 km/h
Autonomia500 km
Armamento e corazzatura
Armamento primarioBakhcha-U:
1 × cannone rigato da 100 mm 2A70
1 × autocannone da 30 mm 2A72
1 × mitragliatrice coassiale PKT da 7,62 mm
Sinitsa:
1 × cannone rigato da 100 mm 2A70
1 × autocannone da 30 mm 2A72
1 × mitragliatrice coassiale PKMS da 7,62 mm[1]
Armamento secondarioRPK-74
ATGM 9M117/9M113
Corazzaturatorretta: acciaio
scafo: lega di alluminio
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Il Boyevaya Mashina Desanta-4 o BMD-4 (in lingua russa: "Боевая Машина Десанта-4": veicolo da combattimento per truppe aviotrasportate) è un veicolo da combattimento della fanteria anfibio russo, il primo progettato dopo la guerra fredda[2][3]. Designato originariamente BMD-3M, lo scafo è mutuato dal BMD-3. Il veicolo è uno dei più leggeri e dei più potentemente armati della sua classe. Il veicolo è progettato per il trasporto delle Vozdušno-desantnye vojska (VDV), fornendo mobilità, potenza di fuoco e protezione sul campo di battaglia[2].

La maggior parte delle componenti veicolari, così come l'ergonomia e la disposizione dell'equipaggio, sono invariate rispetto ai predecessori. Le principali differenze risiedono nell'armamento. Il veicolo è dotato di torretta Bakhcha-U, equipaggiata con un cannone da carro armato da 100 mm 2A70 a bassa pressione e canna rigata, un autocannone da 30 mm 2A72 e una mitragliatrice coassiale PKT da 7,62 × 54 mm R. Il cannone da 100 mm può sparare granate ad alto esplosivo a frammentazione e missili anticarro a guida laser. L'armamento secondario è progettato per ingaggiare è distruggere la fanteria nemica e i veicoli blindati. Il sistema automatico di controllo del tiro introduce nuove funzioni per semplificare l'utilizzo dell'armamento da parte di cannoniere e capocarro[4].

Il veicolo è stato progettato dalla fabbrica di trattori di Volvograd e l'armamento è stato sviluppato dal KBP Instrument Design Bureau di Tula. Il produttore ufficiale del mezzo è la Kurganmashzavod. L'unico operatore del BMD-4 è la Russia, con il quale è entrato in servizio alla fine del 2004, da quando è entrato in produzione. Nel 2008 Kurganmashzavod ha introdotto la versione modernizzata MBD-4M.

Sviluppo

Il BMD-4 venne adottato dalle forze armate russe il 31 dicembre 2004. In agosto 2005 la 106ª Divisione aviotrasportata della Guardia ricevette il primo lotto di 60 di questi veicoli[5]. Nel 2010 l'acquisto di tutti i BMD-4 con torretta "Bakhcha-U" venne cancellato, insieme a quello degli 2S25[6].

Il 21 marzo 2008, Kurganmashzavod svelò una variante modernizzata, designata BMD-4M. La principale causa delle modifiche fu il fallimento del produttore originale, la Fabbrica di trattori di Volvograd. In seguito all'esito positivo dei test condotti nello stesso anno, nel 2009 iniziò la produzione di massa del nuovo modello[7], che però venne rimandata in favore di quella del carro armato leggero 2S25 Sprut-SD[8]. In seguito il capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe Nikolay Makarov, liquidò il BMD-4 come "una versione del BMP-3 dotata di scarsa protezione e più costosa di un carro armato[9]. Nell'agosto 2012, il vice-ministro della difesa, Alexander Sukhorukov, affermò che il BMD-4M non rispondeva ai requisiti delle forze armate russe e che non sarebbe più stato acquistato[10]. Allo stesso tempo però, una settimana prima, Vladimir Shamanov aveva affermato che il mezzo era completamente conforme alle esigenze delle forze aerotrasportate, fattore più importante rispetto ai requisiti emessi dal ministero, e aveva rimesso ogni decisione al comandante supremo, Vladimir Putin[11]. L'esercito russo ricevette un altro lotto di prototipi di BMD-4M a metà del 2014, otto dei quali consegnati alla 106ª Divisione aviotrasportata della Guardia per ulteriori test[12].

Le prove in condizioni climatiche estreme, l'aviolancio, le prove in acqua compreso lo sbarco dal mare, diedero esito positivo[13]. Il BMD-4M, così come la variante trasporto truppe BTR-MDM, entrarono ufficialmente in servizio nell'aprile 2016[14].

Tecnica

Scafo

Lo stesso argomento in dettaglio: BMD-3.

Lo scafo del BMD-4 è fortemente ispirato da quello del BMD-3, ma include diverse innovazioni. L'equipaggio è costituito da tre membri: capocarro, cannoniere e conduttore. Può trasportare 5 fanti ed è più spazioso dei precedenti BMD-1 e BMD-2. Il treno di rotolamento è costituito da 6 piccole ruote portanti e 4 ruotini reggicingolo. Il veicolo è dotato di trasmissione automatica a 5 rapporti in avanti e in retromarcia[2].



Il veicolo è basato sullo scafo del carro armato T-55 ed è la risposta all'esigenza di un mezzo pesante, altamente protetto e ben armato, adatto al combattimento in combattimento urbano.[15] L'esigenza di un veicolo pesante da combattimento della fanteria emerse dopo la prima guerra cecena, durante la quale i trasporto truppe BTR-80 e BMP-2 subirono perdite enormi nelle aree urbane per mano dei ribelli armati di RPG. Di conseguenza, il progetto incorporava una spessa protezione, con elementi di corazza reattiva, e un potente armamento con un sufficiente angolo di elevazione per ingaggiare bersagli in edifici a più piani.

La scelta dello scafo del T-55 invece di un carro più moderno probabilmente è dovuta a motivi di bilancio, con un occhio al potenziale mercato per la conversione di un carro tanto diffuso a livello mondiale. Probabilmente tale scelta è anche ispirata al veicolo israeliano Achzarit, sviluppato negli anni ottanta con le stesse modifiche. Tuttavia il progetto russo non ha ottenuto contratti di esportazione.

Armamento

La torretta può essere configurata per ospitare diverse combinazioni di armi:

Voci correlate

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Storia

Il Ferret venne sviluppato nel 1949 in risposta ad un requisito del British Army del 1947 per sostituire le light reconnaissance cars ("autovetture leggere da ricognizione") risalenti alla seconda guerra mondiale, in particolare la Daimler Dingo.

Grazie all'esperienza acquisita con la Dingo (6.626 esemplari prodotti), la Daimler si aggiudicò il contratto nell'ottobre 1948 e a giugno del 1950 consegnò il primo prototipo designato ufficialmente Car, Scout, 4x4, Liaison (Ferret) Mark 1.

La FV701(C) era solo una delle versioni del mezzo, ma era quella più rappresentativa delle scout car originali Daimler ed era il modello base di Ferret. Il mezzo condivideva alcune caratteristiche progettuali con la Dingo, in particolare la trasmissione ad H, con differenziale centrale e alberi di trasmissione paralleli per ridurre l'altezza da terra (paragonabile a quella di un mezzo cingolato e quindi la sagoma del mezzo[16].



Come sulla Dingo, le sospensioni sono costituite da coppie di bracci trasversali e molle elicoidali singole e le ruote sono azionate da giunti omocinetici Tracta, ma sul Ferret furono introdotti ingranaggi epicicloidali che riducevano i carichi di coppia della trasmissione, necessari con il più potente motore a benzina Rolls-Royce B60, 6 cilindri. Il riduttore, tramite un giunto idraulico, era accoppiato a un cambio epicicloidale con preselettore a cinque marcie, tutte reversibili. La prima versione del motore erogava 116 hp a 3.300 rpm, l'ultima 129 hp a 3.750 rpm.

Il miglior rapporto peso-potenza, unito a un interasse di 2,29 più lungo dei 1,98 m della Dingo e a pneumatici più grandi 9.00 x 16 run-flat, migliorarono sia la velocità che la mobilità fuoristrada.

Rispetto a Daimler Dingo e Ford Lynx, la Ferret era caratterizzata da un vano di combattimento più ampio, direttamente installato sul telaio (caratteristicha che la rendeva più rumorosa della Dingo).

La corazzatura, costituita da piastre ina acciaio spesse da 6 a 16 mm, garantiva una protezione contro le schegge di granata da tutti i settori, eccetto che da quello superiore, visto che la versione base era a cielo aperto e disarmata, eccetto che per sei lanciagranate fumogene sulla parte anteriore dello scafo, sopra le ruote anteriori (caratteristica conservata su tutte le versioni e i modelli). La Ferret tuttavia generalmente era armata con una mitragliatrice leggera Bren calibro .303 British o una ad uso generale Browning M1919 7,62 × 51 mm NATO su affusto a candeliere per scopi difensivi, oltre all'armamento individuale dell'equipaggio.

Un Ferret Mk 2 esposto al Guards Museum, Londra.

Diversamente dal modello basico Mark 1, scarsamente armato e leggermente protetto, il Mark 2 venne equipaggiato con una Browning da 7,62 mm in una torretta monoposto a brandeggio totale, perdendo un membro di equipaggio. Pur offrendo una maggiore protezione all'equipaggio trasportato e al mitragliere, la torretta aumentava notevolemente altezza e peso del mezzo, e la sua installazione dipendeva quindi dalla natura della missione assegnata. In termini generali, infatti, i veicoli blindati ruotati di maggior successo sono stati quelli più leggeri possibili per il ruolo assegnato, con una minore pressione al suolo rispetto ai veicoli cingolati, che d'altra parte offrivano migliori prestazioni fuoristrada[16].

Il Ferret Mark 2, abbastanza piccolo e leggero per operare in teatro urbano ma sufficientemente robusto e agile su terreni rotti, è rimasto a lungo in servizio col British Army ed è tuttora in servizio in molti Paesi del Commonwealth, oltre a essere preda ambita dei collezionisti per le sue dimensioni contenute e per il prezzo abbordabile (circa $ 20.000-30.000 negli Stati Uniti d'America, $ 40.000-60.000 in Australia e Nuova Zelanda e circa $ 9.000 in Repubblica Ceca[17]. I Ferret Mk 1 e Mk 2 sono stati utilizzati dalle forze armate australiane dal 1953 al 1970. Secondo i militari statunitensi, nel 1996 ancora venti eserciti nazionali utilizzavano il Ferret[18].

La produzione totale di questo veicolo si attesta a 4.409 esemplari, suddivisi in 16 versioni e numerosi modelli (Mark), realizzati tra il 1952 e il 1962. Alcuni mezzi furono migliorati con l'installazione di un più potente motore FB60, derivata dal motore Austin Princess da 4 litri, erogante 55 hp in più rispetto al B60 standard.

Utilizzatori

Mappa degli utilizzatori attuali in blue e passati in rosso.
Ferret dell'Esercito Nepalese parcheggiati all'esterno di un compound dell'Organizzazione delle Nazioni Unite durante UNOSOM II.

Utilizzatori attuali

Utilizzatori passati

Una Ferret del 13th Parachute Dragoon Regiment in parata a Costantina (Algeria), 1961.

Varianti

Interno di un Ferret esposto all'Imperial War Museum Duxford.

Sono stati prodotti diversi modelli (Mark), con vari equipaggiamenti, con e senza torretta, o armati di missili anticarro Swingfire. Incluse tutte le varianti, anche sperimentali, probabilmente sono stati realizzati 60 tipi di veicoli differenti.

Mk 1 - FV701C
  • Vettura di collegamento
  • Senza torretta
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
MK 1/1
  • Piastre laterali e posteriori dello scafo più spesse
  • Scafo sigillato per il guado
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
Mk 1/2
  • Come Mk 1/1 ma dotato di torretta fissa con portellone apribile
  • Equipaggio: 3
  • Armamento: Bren calibro .303 British, poi sostituta da Browning M1919
Mk 1/2
  • Come Mk 1/1 ma dotato di piastra paraspruzzi
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
Ferret Mk 2 della South African Defence Force.
Mk 2
  • Veicolo da ricognizione con torretta dell'Alvis Saracen, dotata di due portelli
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
Mk 2/1
  • Versione base Mk 1 aggiornata con torretta dell'Alvis Saracen, dotata di due portelli
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm in torretta + Bren stivata nello scafo
Mk 2/2
  • Versione base Mk 1 con barbetta cilindrica e torretta a tre portelli
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
Mk 2/3
  • Versione Mk 2 migliorata con piastre laterali e posteriori dello scafo più spesse
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
Mk 2/4
  • Versione Mk 2 migliorata con piastre di corazzatura addizionale saldate sui lati e sul retro di scafo e torretta
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
Mk 2/5
  • Come Mk 1 ma dotata di piastre di corazzatura addizionale saldate sui lati e sul retro dello scafo
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm + Bren .303 British stivata nello scafo
MK 2/6 - FV703
  • Versione Mk 2/3 convertita a lanciamissili anticarro Vigilant
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm + 4 missili in due lanciatori binati (uno per lato)
  • Utilizzato da British Army ed Emirati Arabi
Mk 2/7 - FV701
  • Versione Mk 2/6 privata dei missili anticarro dopo il ritiro dal servizio del Vigilant
Mk 3
  • Scafo di base per i modelli Mk 4 e 5
  • Ruote più grandi
  • Blindatura più pesante
  • Sospensioni irrobustite
  • Piastra paraschizzi
Ferret Mk 5 al The Tank Museum, Bovington.
Mk 4 - FV711
  • Veicolo da ricognizione con torretta dell'Alvis Saracen, dotata di due portelli
  • Comprende anche Mk 2/3 ricostruiti secondo le nuove specifiche
  • Armamento: Browning M1919 calibro 7,62 mm
Mk 5 - FV712
  • Scafo Mk 3 con una originale torretta larga e piatta, armata con due lanciatori binati di missili anticarro Swingfire e mitragliatrice L7 calibro 7,62 mm
Ferret 80

Note

  1. ^ Kurganmashzavod from Russia presents BMD-4M2 new variant of airborne infantry fighting vehicle TASS 12304171 | weapons defence industry military technology UK | analysis focus army defence military industry army, su armyrecognition.com.
  2. ^ a b c BMD-4 BMD-3M Bakhcha airborne infantry combat armoured vehicle, su armyrecognition.com.
  3. ^ BMD-4 (BMD-3M) Airborne Infantry Fighting Vehicle, su globalsecurity.org.
  4. ^ KBP Instrument Design Bureau – Bakhcha, su kbptula.ru.
  5. ^ Андриан Николаев, Airborne combat vehicles (BMD) and special vehicles based on them, su militaryparitet.com.
  6. ^ "Promising" armored vehicles obsolete sooner than becoming operational (Russian), in Kommersant. URL consultato il 28 June 2014.
  7. ^ Russia may start production of BMD-4M combat vehicles in 2009, in RIA Novosti, 21 marzo 2008. URL consultato il 28 giugno 2014.
  8. ^ VDV for 5 years have not received a new technique for landing - Designer (Russian), in RIA Novosti, 7 settembre 2011. URL consultato il 28 giugno 2014.
  9. ^ Armoured contention (Russian), in LƐNTA·RU, 15 febbraio 2012. URL consultato il 28 giugno 2014.
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore 2012ru
  11. ^ Shamanov: The Fate of the Vehicle to Solve Airborne Supreme - Interview (Russian), su militaryparitet.com. URL consultato il 22 novembre 2020.
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ruin
  13. ^ {{{title}}}, su sputniknews.com.
  14. ^ BMD-4M and BTR-MDM airborne armoured vehicles enter officially in service with Russian army - Armyrecognition.com, 30 April 2016
  15. ^ http://www.military-today.com/apc/btr_t.htm
  16. ^ a b Ogorkiewicz, R.M., AFV Profiles 44 Ferrets and Fox, Profile Publications Ltd, 1972.
  17. ^ http://earmyshop.cz/vozidlo-ferret
  18. ^ Anti-Armor Weapons Subcourse (PDF), su survivalschool.us.
  19. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah Trade Registers, su armstrade.sipri.org. URL consultato il 30 ottobre 2020.
  20. ^ a b c d Christopher F. Foss, Jane's World Armoured Fighting Vehicles, Macdonald and Jane's Publishers Ltd, 1976, pp. 156–157, ISBN 0-354-01022-0.
  21. ^ Christopher F. Foss, Jane's Tanks and Combat Vehicles Recognition Guide, Harper Collins Publishers, 2000, pp. 386–391, ISBN 978-0-00-472452-2.
  22. ^ Pakistan Land Forces military equipment and vehicles of Pakistani Army, su armyrecognition.com.
  23. ^ Richard Lobban, Jr., Global Security Watch: Sudan, Greenwood Publishing Group, p. 182, ISBN 978-0-313-35332-1.
  24. ^ 2016, pp. 24–46, ISBN 978-1472816092.
  25. ^ https://captainstevens.com/military/mv/ferret-scout-car/canadian-ferrets-all-124-by-car/
  26. ^ Defence Update (International). Defence Update G.m.b.H., 1984, 1984–85 Volume Collected Issues 48–58.
  27. ^ a b Christopher F. Foss, Jane's Armour and Artillery, Macdonald and Jane's Publishers Ltd, 2002, p. 260, ISBN 978-0710623096.
  28. ^ Daimler Ferret Mk.II - Zoeken in de collectie - Nationaal Militair Museum. URL consultato il 30 ottobre 2020.
  29. ^ Keegan, John, World Armies, Seconda, Basingstoke, Palgrave-Macmillan, 1983, ISBN 978-0333340790.
  30. ^ Lesakeng, su saarmourmuseum.co.za, South African Armour Museum.
  31. ^ Simon Baynham, Zimbabwe in transition, Almqvist & Wiksell International, p. 240, ISBN 978-9122015086.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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La Maona di Chio e di Focea (1346–1566) fu una maona costituita dalla Repubblica di Genova per l'esazione dei tributi nell'Isola di Chio (allora Scio) e nel porto di Focea. Quale risarcimento per le spese sostenute dagli investitori della maona per acquistare le galee e riconquistare Chio e Focea, Genova cedette alla maona il diritto di esazione delle tasse.

Storia

La costituzione

La maona fu costituita dal doge Giovanni da Murta per riconquistare Monaco e Roccabruna, covo dei ribelli Antonio e Stefano Doria. Dei 29 soci della maona (i maonesi), 26 erano popolani e sei nobili. Ognuno di essi dovette armare una galea e versare una somma di 20.000 lire genovesi a titolo di prestito[1]. In cambio la Repubblica di Genova garantiva tutti i soci per eventuali perdite. La flotta, il cui comando fu affidato, il 19 gennaio 1346, al popolano Simone Vignoso, era composta da 29 (secondo altre fonti 25) galee, che trasportavano 6.000 uomini, compresi 1.500 temibili balestrieri genovesi. Intimoriti da tale schieramento di forze, i ribelli, con 34 galee e 12.000 uomini (tra i quali 6.000 balestrieri) si rifugiarono a Marsiglia sotto la protezione del Re di Francia, che li avrebbe schierati nella sfortunata battaglia di Crecy.

La flotta della maona, ormai armata, venne quindi inviata nel maggio del 1346 nel Levante a tutelare gli interessi genovesi. La famiglia genovese Zaccaria, investita del titolo Re e Despoti dell’Asia Minore dall'Impero latino di Costantinopoli, controllava Focea e la Signoria di Chio; l’Imperatore Andronico II il Paleologo aveva sottratto alla famiglia genovese le due isole rispettivamente nel 1325 e nel 1329.

La conquista

Vignoso e la sua flotta entrarono nel porto di Chio il 16 giugno 1346, occupando l'isola in tre giorni; la guarnigione greca asserragliata nel capoluogo, al comando del governatore bizantino Colajanni Cybo, capitolò solo il 12 settembre. Focea Vecchia fu conquisata il 16 settembre, mentre Focea Nuova venne occupata il 20 settembre da un corpo di spedizione al comando di Pietro Ranelli Giustiniani.

Il 27 febbraio 1347 il doge, non potendo ripagare il debito contratto con i 29 armatori, concesse alla maona la giurisdizione civile, il diritto di riscossione dei tributi sulle isole ed il monopolio del commercio del mastice per un periodo di 20 anni. In cambio dell'eventuale conquista dei territori, la repubblica avrebbe saldato il suo debito con i maonesi concedendo quindi loro una concessione ventennale sullo sfruttamento commerciale delle isole.

I coloni genovesi a Chio e la popolazione locale, per l'80% di etnia greca, erano assoggettati alla sovranità della Repubblica di Genova, ma la difesa e l'amministrazione ricadevano interamente sui maonesi. Il dominio della maona si protrasse per oltre due secoli; la formazione originaria, detta Maona Vecchia, fu poi conosciuta come Maona dei Giustiniani, la famiglia preminente all'interno del consorzio.

http://wwwbisanzioit.blogspot.it/2011/10/isola-di-chios-scio-introduzione.html Inizialmente, i membri della maona erano cittadini genovesi, che avevano ricevuto il diritto ai ricavi derivanti dallo sfruttamento delle risorse naturali e commerciali dell'isola, pagando in cambio un tributo annuale alla Repubblica. Dopo alcuni anni dalla concessione di tale diritto tuttavia gli azionisti originari che vivevano a Genova vendettero le loro quote ad alcuni coloni residenti a Chio o a concittadini emigrati nell'isola. Questi nuovi membri costituirono la Nuova Maona, conosciuta poi come Maona dei Giustiniani. Poiché la Repubblica non fu in grado di riscattare l'isola dai Giustiniani, Chio rimase in loro possesso fino alla caduta per mano dei Turchi. Oltre a che a Genova, nello stesso tempo la maona pagava un tributo all'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo ed in seguito ai Turchi[2].


The republic engaged to secure these citizens against all loss, and pledged a portion of the annual revenues of the state pay the interest on their advances. Each subscriber had paid down 400 Genoese livres; twenty-six galleys had been equipped by the commons and three by the nobels.[3] Once the conquest of Chios was successfully achieved, the ship-owners then returned to Genoa and advanced the sum of 250,000 lire to cover the expenses of the campaign. After long deliberations, an agreement was concluded on 26 February 1347 between the Commune and the group of its creditors represented by the Genoese admiral Simone Vignoso. This association took the name of Maona of Chios. The debt owed to the ship-owners was repaid in shares, or "luoghi", to an amount of 203,000 Genoese lire.

This was less than the commanders of the ships demanded, but nonetheless they got property and the administration of Chios and Phocaea, in addition to the revenues provided by the "luoghi". The more-or-less forced benevolence of the ship-owners made up for the deficiencies of the state, which was then obliged to hand over public revenues to them to meet its obligations.[4]

The Genoan family of Giustiniani, with their Maona, governed Chios, appointing a commissioner and commanding 52 military Genuates (tribes from around Genoa) in the island: during these years (1346-1566), the trade revived and the island enjoyed huge prosperity.

The Mahona of Chios ended its activities in 1566 when the Turks invaded and occupied the island. Admiral Piyale Pasha annexed it to the Ottoman Empire. His sultan had a good pretext for putting an end to the government of the Giustiniani, for the island served as a place of refuge for fugitive slaves, and of refreshment for Christian corsairs.[5]

References

External links

http://wwwbisanzioit.blogspot.it/2011/10/isola-di-chios-scio-introduzione.html http://www.giustiniani.info/ http://www.giustiniani.info/amministrativa.html

[[Categoria:Repubblica di Genova]]


Munizionamento

Le attuali munizioni 7,65 × 21 mm Mannlicher vengono realizzate in realtà con bossolo leggermente troncoconico per facilitarne l'estrazione. La munizione venne prodotta in Europa fino all'inizio della seconda guerra mondiale. La palla pesava circa 85 grani (5,5 g), blindata in acciaio o cupro-nichel. La carica, variabile in base alla polvere usata, secondo gli standard europei era di 3,5 grani (227 mg) di polvere standard DWM, che sviluppava una velocità alla volata di 326 m/s.


While this is a cartridge of considerable power to use in a blow-back action, the pistol design itself is so sturdy that the arm has given satisfaction through the years


La Armata del Regio Esercito italiano partecipò all'invasione della Jugoslavia da parte delle forze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale.

Ordine di battaglia 1939-1943


VI Corpo d'Armata

XI Corpo d'Armata

XIV Corpo d'Armata

XVIII Corpo d'Armata

Corpo d'Armata Celere

Corpo d'Armata Autotrasportabile

Comando Supremo Forze Armate Slovenia e Dalmazia




120/50 Mod. 1909

Essa derivava[1] da quella del cannone da 120/50 Mod. 1909, versione su licenza di pezzi inglesi Armstrong[2][3] e Vickers[4], che equipaggiarono come armamento secondario le navi da battaglia classe Dante Alighieri e classe Conte di Cavour; come armamento primario era invece imbarcato sull'esploratori Quarto

Marsala cannoniere 


Mortaio da 149/5
149A
15 AR Ret
Tipomortaio pesante
OrigineBandiera dell'Italia Italia
Impiego
UtilizzatoriBandiera dell'ItaliaRegio Esercito
ConflittiPrima guerra mondiale
Descrizione
Rigatura18 righe
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