Roberto Lucifredi
Roberto Lucifredi | |
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Ministro per la riforma della pubblica amministrazione | |
Durata mandato | 21 giugno 1963 – 5 novembre 1963 |
Capo del governo | Giovanni Leone |
Predecessore | Giuseppe Medici |
Successore | Luigi Preti |
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri | |
Durata mandato | 27 luglio 1951 – 6 luglio 1955 |
Capo del governo | Alcide De Gasperi Giuseppe Pella Amintore Fanfani Mario Scelba |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 8 maggio 1948 – 4 luglio 1976 |
Legislatura | I, II, III, IV, V, VI |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Circoscrizione | Genova |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Roberto Lucifredi (Genova, 13 novembre 1909 – Genova, 19 aprile 1981) è stato un politico e giurista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Originario di Borghetto d'Arroscia, ebbe a laurearsi in giurisprudenza e in lettere. Dal 1935 fu docente universitario di Diritto pubblico nelle università di Genova, Perugia e Roma. Nel 1940 contribuì al Dizionario di Politica dopo aver partecipato in precedenza alla prima edizione dell'Enciclopedia Italiana con la voce biografica su Alessandro Manzoni. Un ufficiale di artiglieria assegnato alla difesa dell'Italia durante il secondo conflitto mondiale, fu arrestato dalle forze tedesche e internato a Dachau a seguito dell'armistizio dell'8 Settembre 1943. La cronaca delle sue esperienze in prigionia fu pubblicata a cura dell'Istituto Storico della Resistenza in un volume intitolato "Rottami"[1].
Nel 1948 fu eletto[2] deputato alla Camera per la Democrazia Cristiana in Liguria. Dal 1951 al 1953 fu sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo De Gasperi VII, con delega alla riforma burocratica[3] e lo resta nel governo Pella e governo Fanfani I nel 1954. Nel 1955 è ancora sottosegretario alla presidenza nel governo Scelba.
Fu rieletto alla Camera per le successive 5 legislature, nel 1953, nel 1958, nel 1963, nel 1968 e nel 1972, e restò a Montecitorio fino al 1976. Fu anche vice presidente della Camera[4].
Dal 1958 fu uno dei principali esponenti della corrente di Mario Scelba Centrismo popolare, di politici conservatori che aveva come referenti principali, anche Guido Gonella, Mario Martinelli ed Oscar Luigi Scalfaro.
Nel 1963 nel primo governo Leone fu ministro senza portafoglio per la riforma della Pubblica amministrazione.
Nel 1966 assunse il ruolo di rettore della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS Guido Carli) alla sua fondazione[5].
Fu promotore della creazione della Comunità montana Alta Valle Arroscia e ne fu primo presidente.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Le prestazioni obbligatorie in natura dei privati alle pubbliche amministrazioni (2 volumi., 1934-35);
- L'atto amministrativo nei suoi elementi accidentali (1941);
- L'assemblea costituente (1945);
- Decentramento amministrativo (1956)
- Elementi di diritto pubblico (33ª edizione 1980);
- Rottami (Edizioni L.u.p.a., Genova 1946, Istituto Storico della Resistenza 1982).
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roberto Lucifredi, Rottami, Edizioni L.u.p.a., Genova, 1946.
- ^ Portale Storico della Camera dei Deputati: Deputato Roberto Lucifredi, su storia.camera.it., su storia.camera.it.
- ^ La Camera dei Deputati
- ^ Editoriale Tipografica De Ferrari, su editorialetipografica.com. URL consultato il 13 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2013).
- ^ (EN) Luiss Guido Carli | Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, Roma, su Luiss Guido Carli. URL consultato l'8 maggio 2020.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roberto Lucifredi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Lucifredi, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Roberto Lucifredi, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 211150318 · SBN RAVV017848 · BAV 495/210649 · GND (DE) 173493599 |
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