RAM - Logistica Infrastrutture e Trasporti

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RAM - Logistica Infrastrutture e Trasporti
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione2004 a Roma
Fondata daGoverno Berlusconi I
Sede principaleRoma
GruppoMinistero dell'economia e delle finanze
Persone chiaveEnnio Cascetta, amministratore unico[1]
SettoreTrasporto
Fatturato4 milioni di euro[2] (2020)
Dipendenti24[3] (2020)
Sito webwww.ramspa.it/

RAM - Logistica Infrastrutture e Trasporti S.p.A. (fino al 2017 Rete Autostrade Mediterranee) è un’azienda controllata al 100% dal Ministero dell'economia e delle finanze e opera per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del quale è una società in house, e presso i cui uffici ha sede a Roma, in Via Nomentana 2. Promuove l'attuazione del Programma Nazionale delle Autostrade del Mare all'interno del Mar Mediterraneo, che è una derivazione del Progetto 21 Motorways of the Sea" approvato dal Consiglio europeo nell'ambito delle Reti Transeuropee TEN-T, che ha l'obiettivo di collegare i vari porti del Mediterraneo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rete Autostrade Mediterranee nasce nel 2004 con lo scopo di realizzare il "Programma nazionale delle Autostrade del Mare" in attuazione del corrispondente progetto europeo previsto dal Piano Generale delle Reti Trans-Europee TEN-T.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

La società persegue l'obiettivo di sviluppare le reti di trasporto marittime come essenziale tramite di collegamento nel contesto euro-mediterraneo.

RAM collabora con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti italiano nella pianificazione e nel coordinamento degli interventi in attuazione delle direttive europee sulle "Autostrade del Mare", assicurando competenze specialistiche e snellezza operativa anche per:

  • favorire lo sviluppo di nuovi accordi bilaterali/multilaterali tra l'Italia e i paesi partner del Mediterraneo;
  • prenotare risorse finanziarie comunitarie da destinare ai progetti nazionali;
  • elaborare il master plan nazionale relativamente agli adeguamenti funzionali e di servizio utili a migliorare l'accessibilità terrestre dei porti;
  • ricercare potenziali partner finanziari (pubblici e privati) e/o imprenditoriali per la realizzazione dei progetti previsti dal Programma;
  • sostenere l'avvio della Legge 22 settembre 2002, n. 265, in materia di "ecobonus"
  • promuovere l'innovazione e il trasferimento delle tecnologie nel comparto del trasporto marittimo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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