Paolo Vidoz
Paolo Vidoz | ||
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Vidoz contro Audley Harrison alle Olimpiadi di Sydney | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 191[1] cm | |
Pugilato ![]() | ||
Categoria | Pesi supermassimi, massimi | |
Carriera | ||
Incontri disputati | ||
Totali | 39 | |
Vinti (KO) | 28 (15) | |
Persi (KO) | 11 (3) | |
Pareggiati | 0 | |
Palmarès | ||
![]() | ||
Bronzo | Sydney 2000 | supermassimi |
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Bronzo | Budapest 1997 | supermassimi |
Bronzo | Houston 1999 | supermassimi |
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Argento | Tampere 2000 | supermassimi |
Statistiche aggiornate al 16 dicembre 2011 |
Paolo Vidoz (Gorizia, 21 agosto 1970) è un ex pugile italiano.
Indice
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Allenato da Bruno Piccotti, esordisce tra i dilettanti nel 1988 dando avvio ad una carriera decennale.[2] A livello amatoriale si aggiudica diversi riconoscimenti[3], il più importante dei quali è il bronzo alle Olimpiadi di Sydney tra i supermassimi.[4][5][6]

Il 23 settembre 2000 sconfigge Calvin Brock, mentre 4 giorni dopo ha la meglio sul nigeriano Samuel Peter.[7] Battuto in semifinale da Audley Harrison[8], conquista la terza piazza.[9]
Da professionista[modifica | modifica wikitesto]
Esordisce come professionista il 27 gennaio 2001[10][11], rimanendo imbattuto fino al 17 agosto 2002.[1] Il 9 ottobre 2004 sfida Nikolaj Valuev per la versione WBA del titolo intercontinentale dei massimi[12], cedendo in nove riprese.[13] Nel corso dell'incontro si frattura la mascella[14], tanto da dover ricorrere all'applicazione di una placca in titanio.[15]
Nel giugno 2005 sostituisce Michael Sprott nella sfida valida per il titolo europeo, battendo Timo Hoffmann ai punti e vincendo la cintura continentale.[16] La difende con successo fino al 15 luglio 2006, quando viene battuto da Vladimir Virchis per k.o. alla sesta ripresa.[17] Anche la rivincita - andata in scena il 19 maggio 2007 -[18] termina con la vittoria dell'ucraino.[19] Dal 2008 al 2010 tenta di riconquistare il titolo per 4 volte[20], ma tutti gli assalti si risolvono in sconfitte.[21][22] Si ritira il 16 dicembre 2011[23], dopo aver perso ai punti contro Matteo Modugno.[24]
Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]
In seguito al ritiro dall'attività agonistica ha avuto esperienze culinarie[24], aprendo anche un ristorante.[25][26]
Palmarès come dilettante[modifica | modifica wikitesto]
- 1990: 3° Campionati Italiani pesi massimi.
- 1991: 1° Campionati Italiani pesi supermassimi.
- 1992: 2° Campionati Italiani pesi supermassimi.
- 1993: 1° Campionati Italiani pesi supermassimi.
- 1994: 3° Campionati Italiani pesi supermassimi.
- 1995: 1° Campionati Italiani pesi supermassimi.
- 1996: Ottavi di finale Olimpiadi di Atlanta pesi supermassimi.
- 1996-1997: 1° Campionati Italiani pesi supermassimi.
- 1997: 1° Giochi del Mediterraneo pesi supermassimi.
- 1997: 3° Campionati Mondiali pesi supermassimi.
- 1998: Finale Campionati Italiani pesi supermassimi (il titolo resta vacante per forfait dell'avversario).
- 1998: 1° Goodwill Games pesi supermassimi.
- 1999: 3° Campionati Mondiali pesi supermassimi.
- 1999: 1° Campionati Italiani pesi supermassimi.
- 2000: 2° Campionati Europei pesi supermassimi.
- 2000: Medaglia di bronzo Olimpiadi di Sydney pesi supermassimi.
Record dilettantistico complessivo: 135 incontri: 114 vittorie, 19 sconfitte, 2 pareggi.[1]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana |
— Roma, 3 ottobre 2000. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.[27] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Paolo Vidoz, su boxrec.com.
- ^ Claudio Ferretti e Augusto Frasca, Enciclopedia dello sport, Garzanti Libri, 2008, p. 1670.
- ^ Ivan Malfatto, Pugni da Barone, Isef e Olimpiadi, in La Gazzetta dello Sport, 14 dicembre 1999.
- ^ Vidoz, esordio facile con vista sulla finale Ma Gini sbatte contro i pugni di Kazakov, in La Gazzetta dello Sport, 14 maggio 2000.
- ^ Ecco la squadra italiana che parteciperà a Sidney, su repubblica.it, 26 luglio 2000.
- ^ Stefano Arcobelli, Italia k.o. prima del gong, in La Gazzetta dello Sport, 15 settembre 2000.
- ^ Pugilato tra le lacrime spunta una medaglia, su repubblica.it, 27 settembre 2000.
- ^ Vincenzo Martucci, Rino Tommasi e Stefano Arcobelli, Vidoz, infiamma l'arena, in La Gazzetta dello Sport, 29 settembre 2000.
- ^ La madre di Vidoz Smettila con la boxe, in la Repubblica, 2 ottobre 2000, p. 54.
- ^ Emanuela Audisio, Vidoz, da Sydney al sogno americano, in la Repubblica, 27 gennaio 2001, p. 56.
- ^ Emanuela Audisio, Profumo di Madison, in la Repubblica, 27 gennaio 2001, p. 56.
- ^ Emanuela Audisio, Forconi, cazzotti e fisarmonica storia di Vidoz, uno che combatte, in la Repubblica, 24 settembre 2004, p. 58.
- ^ Riccardo Crivelli, Vidoz, crollo gigante, in La Gazzetta dello Sport, 10 ottobre 2004.
- ^ Antonio Gaier, Sul ring con la mascella fratturata, in Il Piccolo, p. 4.
- ^ Boxe, Vidoz operato alla mandibola: intervento riuscito, su sport.repubblica.it, 13 ottobre 2004.
- ^ NOTIZIE FLASH, in La Tribuna di Treviso, 13 giugno 2005, p. 29.
- ^ Stefano Arcobelli, Vidoz, un Europeo per Carnera, in La Gazzetta dello Sport, 15 luglio 2006.
- ^ Riccardo Crivelli, Vidoz paladino del vino: farà a pugni per il Tocai, in La Gazzetta dello Sport, 3 gennaio 2007.
- ^ (EN) Virchis retained his title, su boxnews.com.ua, 19 maggio 2007.
- ^ Alberto Francescut, Vidoz adotta tre orfani armeni, in La Gazzetta dello Sport, 25 ottobre 2007.
- ^ Gennaro Bozza, Vidoz nel far west Giudice aggredito, in La Gazzetta dello Sport, 6 luglio 2008.
- ^ Pietro Scibetta, Branco re dei superleggeri Massimi: Vidoz abbandona, su gazzetta.it, 19 dicembre 2008.
- ^ Alberto Francescut, L'addio di Vidoz «Salgo sul ring per smaltire i cotechini», in La Gazzetta dello Sport, 15 dicembre 2011.
- ^ a b Alberto Francescut, Vidoz, ultima sul ring e prima come cuoco, in La Gazzetta dello Sport, 18 dicembre 2011.
- ^ Alessandro Fulloni, A scrocco nel ristorante del pugile: birra e grigliate per 25, poi la fuga, su corriere.it, 10 novembre 2016.
- ^ Ivan Malfatto, Boxe, chef Vidoz beffato: comitiva mangia e se ne va senza pagare, su gazzetta.it, 11 novembre 2016.
- ^ Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Paolo Vidoz, su quirinale.it. URL consultato l'11 aprile 2015.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su paolovidoz.it.
- Intervista a Paolo Vidoz, su ilpiave.it. (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2009).
- La sua scheda su boxrec.com, su boxrec.com.
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