Nursultan Ábishuly Nazarbaev (in kazako: Нұрсұлтан Әбішұлы Назарбаев?; Chemolgan, 6 luglio 1940) è un politico kazako.
Ha svolto il ruolo di governante del Kazakistan sin dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica ed è stato Presidente del Kazakistan dal 1990 al 2019,[3] creando nel tempo un regime di carattere autoritario e personalistico.[4] Dal 1991 al 2022 ha inoltre presieduto (e dal 2018 a vita) il Consiglio di Sicurezza del Kazakistan, dopo averne anche ampliato i poteri[5][6] e, secondo diverse fonti, continuando quindi a controllare de facto la politica del Kazakistan.[7][8][9] È stato, tuttavia, rimosso dall’incarico di presidente del Consiglio di Sicurezza del Kazakistan dal presidente Toqaev, in risposta alle proteste kazake di inizio 2022.
È stato il direttore generale del Consiglio dei ministri della Repubblica Socialista Sovietica del Kazakistan dal 1984 fino al 1989, sotto il governo di Dinmuchamed Kunaev, il Primo Segretario dell'allora Partito Comunista del Kazakistan. Ha poi servito come Primo Segretario del Partito Comunista del Kazakistan dal 1989 al 1991.[10]
Dal 23 marzo 2019 la capitale del Kazakistan, Astana, è stata rinominata Nur-Sultan con decreto presidenziale in suo onore.[11]
Nursultan Nazarbaev criticò pesantemente Askar Kunaev, capo dell'Accademia delle Scienze, nel corso della sedicesima sessione del Partito Comunista del Kazakistan nel gennaio 1986, per non avere intrapreso la riforma del suo dipartimento. Dinmukhamed Kunaev, l'allora capo di Nazarbaev e fratello di Askar, in collera per essersi sentito tradito, fuggì a Mosca e chiese la rinuncia di Nazarbaev, mentre allo stesso modo i sostenitori di Nazarbaev auspicavano le dimissioni di Kunaev e la promozione per Nazarbaev.
L'allora Segretario generale del PCUS, Michail Gorbačëv ignorò la posizione di entrambi, licenziando Kunaev e sostituendolo con Gennadij Kolbin, un russo, provocando una reazione che portò nel dicembre 1986 ad una rivolta durata tre giorni, nota come lo Jeltoqsan, che in kazako significa Dicembre. Nel settembre 1989 Nazarbaev prese il posto di Kolbin, che nonostante la sua carriera e le sue conoscenze aveva poca autorità nel Kazakistan.[10]
I cittadini kazaki elessero Nursultan Nazarbaev alla presidenza del Kazakistan il 1º dicembre 1991[10]. Nell'aprile del 1995 un referendum estese il suo mandato fino al 2000. Venne rieletto nel gennaio del 1999 e di nuovo nel dicembre 2005. La sua ultima rielezione è stata condannata dalla OSCE come particolarmente carente nel rispetto degli standard internazionali di democrazia.
Per lungo tempo ha professato il suo ateismo ma in seguito ha cercato di mettere in evidenza la sua "eredità culturale musulmana" sin dalla fine degli anni novanta, quando cominciò a contrastare il terrorismo islamico nel Kazakistan.[12]
Il 4 dicembre 2005, si tennero nuove elezioni presidenziali nel Kazakistan che con naturale facilità il presidente Nursultan Nazarbaev vinse con la schiacciante maggioranza del 91,15% (su un totale di 6.871.571 partecipanti al voto) come risulta dalla commissione elettorale centrale del Kazakistan, una stima criticata sia dall'OSCE che da altre organizzazioni indipendenti di osservatori elettorali internazionali. Il presidente Nazarbaev ha ricevuto un'ulteriore investitura per un mandato di altri sette anni l'11 gennaio 2006.
Nazarbaev con
Putin (2001)
In un discorso trasmesso il 15 dicembre 2006, in occasione del 15º anniversario dell'indipendenza del Kazakistan, il presidente Nursultan Nazarbaev ha criticato le azioni intraprese dal governo iraniano, sostenendo che l'Iran è diventato il centro di una crescente insicurezza nell'Asia centrale, per il suo coinvolgimento nelle varie internazionali del terrorismo, del fondamentalismo religioso, la diffusione di ogni tipo di arma di distruzione di massa, l'immigrazione illegale, il traffico di armi e di droga. Il ministro degli Esteri kazako ha corretto questa dichiarazione il 19 dicembre, sostenendo che le sue osservazioni "non erano esattamente quello che voleva intendere", e che i suoi commenti erano degli "errori".[13]
Nursultan Nazarbaev ha concesso il suo discorso presidenziale annuale alla nazione il 28 febbraio 2007. Ha auspicato l'ingresso nello World Trade Organization, l'istituzione di una unione doganale eurasiatica, ed ha discusso la cooperazione con stati esteri nella "guerra al terrorismo e nella lotta contro le epidemie ed i disastri ambientali."[14]
Nell'aprile 2011 si svolgono le elezioni presidenziali in Kazakistan, e Nazarbaev ha solo tre oppositori, di cui uno ha addirittura dichiarato di votare per lui, sicuro vincitore. Infatti, col record di affluenza, e il 95,5% dei voti, Nazarbaev rivince le elezioni, giudicate dall'OSCE ancora una volta ben poco democratiche, per via dell'autocensura dei media e di manifeste irregolarità[15].
Foto ritratto di Nazarbaev, 2021
Il 26 aprile 2015 ha vinto le elezioni presidenziali in Kazakistan ed è stato rieletto con il 97,75% dei voti. Nel marzo 2019 si è dimesso dalla presidenza a seguito delle proteste anti-governative ed è stato sostituito dal suo delfino Qasym-Jomart Toqaev, che ha poi vinto in modo schiacciante le seguenti elezioni presidenziali del 2019.
È stato dichiarato immune da qualsiasi procedimento penale e ha continuato a servire come presidente dell'Assemblea del popolo del Kazakistan fino al 2021. Attualmente[non chiaro] è il presidente del partito di governo Nur Otan. Nazarbayev è anche membro del Consiglio costituzionale e membro onorario del Senato del Kazakistan; è stato presidente del Consiglio di sicurezza del Kazakistan fino alla sua rimozione da tale posto da parte del presidente Toqaev, in risposta alle proteste kazake di inizio 2022.
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Eroe nazionale del Kazakistan
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«Per il suo storico contributo alla creazione del Kazakistan indipendente, gli eccezionali risultati nello sviluppo economico, sociale e umanitario del paese, e il consolidamento della società kazaka» — 20 marzo 2019
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Ordine di Heydər Əliyev (Azerbaigian)
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«Per meriti speciali nello sviluppo di relazioni amichevoli e della cooperazione tra la Repubblica del Kazakistan e la Repubblica dell'Azerbaigian» — 3 aprile 2017
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Ordine dell'Amicizia tra i Popoli (Bielorussia)
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«Per il significativo contributo personale allo sviluppo di relazioni amichevoli e della cooperazione strategica tra la Repubblica di Bielorussia e la Repubblica del Kazakistan» — 4 giugno 2007
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Ordine del Manas (Kirghizistan)
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«Per i grandi risultati nello sviluppo delle relazioni di alleanza e partenariato strategico tra la Repubblica del Kirghizistan e la Repubblica del Kazakistan, rafforzando l'amicizia e il buon vicinato tra i popoli dei due paesi» — 2 luglio 2015
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Ordine di Sant'Andrea (Russia)
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«Per il suo grande contributo personale per rafforzare l'amicizia e la cooperazione tra i popoli della Russia e del Kazakhistan» — 11 ottobre 1998
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Ordine di Alexander Nevsky (Russia)
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«Per il suo grande contributo allo sviluppo della multiforme cooperazione russo-kazaka e per l'aver contribuito attivamente alla promozione della cooperazione bilaterale nei processi di integrazione eurasiatica» — 8 giugno 2015
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Ordine di Ismail Samani di I Classe (Tagikistan)
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«Per il grande contributo per approfondire le tradizionali relazioni fraterne tra i popoli del Tagikistan e Kazakistan,l'amicizia e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa, per il suo importante contributo alla pace in Tagikistan, ma anche per i suoi instancabili sforzi per il ravvicinamento dei popoli della Comunità degli Stati Indipendenti» — 6 luglio 2000
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Ordine del Servizio Distinto (Uzbekistan)
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«Per il suo contributo allo sviluppo delle relazioni amichevoli e di cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra l'Uzbekistan e il Kazakistan, un ulteriore approfondimento storico Uzbek-kazako culturale, spirituale e relazioni economiche, rafforzando i legami tradizionali di buon vicinato tra i due popoli» — 31 ottobre 1998
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Ordine alla Cara Gente e alla Patria (Uzbekistan)
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«Per i grandi traguardi nell'approfondimento e nell'espansione della tradizionale amicizia e partenariato strategico tra i nostri paesi, nonché nel rafforzamento della cooperazione internazionale per la pace e il progresso» — 16 settembre 2017
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- Annotazioni
- ^ Fino al 16 dicembre 1991 come "Presidente della Repubblica Socialista Sovietica Kazaka", giorno nel quale il Kazakistan dichiarò l'indipendenza dall'Unione Sovietica, la quale era in via di dissoluzione.
- Fonti
- ^ Come Vicepresidente della Repubblica Socialista Sovietica Kazaka.
- ^ Fondato come Consiglio di Sicurezza della Repubblica Socialista Sovietica Kazaka.
- ^ Si è dimesso il presidente del Kazakistan, su ilpost.it, 19 marzo 2019. URL consultato il 12 febbraio 2021.
- ^ Kazakistan, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ (EN) Kazakh Leader To Become Life-Long Security Council Chairman, su rferl.org. URL consultato il 12 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2018).
- ^ (EN) Kazakh President given right to head National Security Council for life, su astanatimes.com, 13 luglio 2018. URL consultato il 12 febbraio 2021.
- ^ (EN) The people of Kazakhstan wonder who their next president will be, su economist.com, 11 aprile 2019. URL consultato il 12 febbraio 2021.
- ^ (EN) Nazarbayev’s Resignation Is an Attempt to Institutionalize His System, su themoscowtimes.com, 22 marzo 2019. URL consultato il 12 febbraio 2021.
- ^ Rosalba Castelletti, Elezioni senza sorpresa in Kazakhstan: vince il partito al potere. Centinaia di arresti, su repubblica.it, 11 gennaio 2021. URL consultato il 20 aprile 2021 (archiviato il 19 aprile 2021; seconda copia archiviata il 19 aprile 2021).
«Si è trattato delle prime elezioni legislative da quando, nel marzo 2019, Nazarbaev ha annunciato a sorpresa le sue dimissioni dopo trent'anni al potere e ha ceduto il potere a Kassym-Jomart Tokaev, 67 anni. Nazarbaev tuttavia continua a controllare tutti i gangli del potere»
- ^ a b c Power and Change in Central Asia, pp. 59-61.
- ^ Cambia nome la capitale Astana: si chiamerà come l'ex presidente, su avvenire.it, 23 marzo 2019. URL consultato il 12 febbraio 2021.
- ^ Kazakstan - Government Mongabay
- ^ Kazakhstan dismisses alleged anti-Iran comments from president Archiviato l'8 marzo 2008 in Internet Archive. IRNA
- ^ Kazakh leader outlines development priorities in annual address BBC News
- ^ Kazakistan, plebiscito per Nazarbaiev. L'Osce: “Elezioni poco democratiche”, su Il Fatto Quotidiano, 4 aprile 2011.
- ^ (HR) Odluka o odlikovanju Njegove Ekscelencije dr. Nursultana Abishevicha Nazarbayeva, su nn.hr, Narodne novine, 24 agosto 2001. URL consultato il 6 novembre 2010.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Bollettino Ufficiale del Principato
- ^ Tabella degli insigniti (XLS), su canord.presidency.ro. URL consultato il 28 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
- ^ Dal sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Photo of presentation ceremony of Order of State (JPG), su tccb.gov.tr, Precidency of Republic of Turkey, 22 ottobre 2009. URL consultato il 31 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2014).
- Sito ufficiale, su akorda.kz.

- Елбасының Баспасөз қызметі (canale), su YouTube.

- Nazarbaev, Nursultan, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

- (EN) Nursultan Nazarbaev, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.

- (EN) Opere di Nursultan Nazarbaev, su Open Library, Internet Archive.

- (EN) Nursultan Nazarbaev, su Olympedia.

- (EN) Nursultan Nazarbaev, su Internet Movie Database, IMDb.com.
