Lancia Artena
Lancia Artena | |
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Lancia Artena | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Lancia |
Tipo principale | Berlina |
Produzione | dal 1931 al 1942 |
Sostituisce la | Lancia Lambda |
Sostituita da | Lancia Aprilia |
Esemplari prodotti | 5.567 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4.320 mm |
Larghezza | 1.632 mm |
Passo | 2.990 mm |
Massa | 860 kg |
Altro | |
Stessa famiglia | Lancia Astura |
Note | dati tecnici del telaio |
La Artena è un'automobile prodotta dalla casa torinese Lancia in due periodi, dal 1931 al 1936 e dal 1940 al 1942.
Il contesto
In Casa Lancia, agli inizi degli anni '30, la gamma di produzione - nel settore autovetture - si articola su due modelli: un modello “nuovo”, rappresentato dalla grossa Dilambda (uscita nel 1929), ed uno più datato, la pur gloriosa Lambda che sembra aver concluso il suo ciclo decennale e va quindi sostituita. La Dilambda è una 8 cilindri a V di 4 litri di cilindrata, mentre la Lambda, che in origine era munita di un motore da 2,1 litri, nelle ultime serie supera la soglia dei 2 litri e mezzo. Fermo restando il ruolo – da vera ammiraglia – della Dilambda, si pensa dunque di sostituire la Lambda con due modelli, molto simili tra loro anche se destinati a clientele diverse: da un lato la Artena, una 4 cilindri al di sotto dei 2 litri di cilindrata, dall’altro la Astura, con un 8 a V di soli 2,6 litri. Sostanzialmente, le due nuove creazioni Lancia si distinguono per il motore, ma diverse sono anche le dimensioni del passo (299cm la piccola Artena, circa19cm in più – onde poter ospitare il più ingombrante motore 8 cilindri - la sorella maggiore).
La storia e le caratteristiche
Per la Artena (non più un nome greco, dunque, ma quello di una città dei Volsci, in provincia di Roma) si studia un motore a 4 cilindri a V stretto (17°) di 1927 cmc, erogante 55 HP a 4000 giri. Questo motore è di chiara derivazione Lambda, anche se ovviamente in esso trovano posto migliorie ed affinamenti tecnici.
Curioso il sistema adottato per smorzare le vibrazioni del motore ed ottenere una dolcezza di funzionamento simile a quella dei propulsori a 6 cilindri: il motore è fissato, mediante quattro silentbloc, a due piccole balestre ausiliarie fissate al telaio. Altra caratteristica presa dalla Dilambda è l'impianto di raffreddamento (ad acqua) con l’azione parzializzatrice a controllo termostatico. Anche in questa più economica Artena viene adottato il sistema di lubrificazione centralizzata.
Abbandonata la scocca portante tipica della Lambda, l’Artena (come del resto la sorella maggiore Astura) dispone di un telaio in cui la struttura di base in due sezioni verticali scatolate, un rinforzo ad “X”, e longheroni leggermente convergenti anteriormente: due tubi tondi longitudinali, che si dipartono da una traversa di rinforzo, si integrano poi con le estremità dei longheroni. Misto il sistema di sospensione adottato: anteriormente troviamo il classico schema Lancia (anche se questa volta privo dei rinforzi obliqui, che sulla Lambda collegavano la cornice del radiatore con i cilindri di sospensione, non più necessari per via della maggiore rigidità conseguita), mentre al retrotreno c’è un normale ponte rigido con le balestre semiellittiche ed ammortizzatori (Siata) a frizione.
Piuttosto leggera (860 Kg l’autotelaio, 1150 Kg la berlina di serie), l’Artena raggiunge una velocità massima di circa 115 Km/h ma passerà alla storia per la proverbiale robustezza (pare sia stata se non la prima, una delle prime macchine al mondo a poter superare la soglia dei 100.000 chilometri senza necessità di revisioni).
L’Artena viene prodotta con carrozzeria berlina (a 4 luci e 4-5 posti oppure a 6 luci e 6-7 posti) dalla casa stessa, anche se non mancheranno alcune creazioni fuoriserie (che tuttavia privilegeranno di gran lunga la sorella maggiore Astura).
Presentata per la prima volta al Salone di Parigi nell'ottobre del 1931, la Artena subisce, dopo circa un anno, alcune modifiche di dettaglio (seconda serie), poi, nel 1933, con la terza serie, l'autotelaio si sdoppia, nel senso che vengono resi disponibili due diverse misure di passo. La produzione sembra cessare all'inizio del 1936, ma quattro anni dopo, quando ormai anche l'Italia sta per entrare in guerra, l'Artena resuscita, con un'ultima quarta serie dal destino un po’ triste: profondamente modificata nel telaio, ora del tipo a pianale, monta un motore depotenziato (51 HP) ed è infatti destinata soprattutto a carrozzerie d'ambulanza o per usi militari.
Le prove su strada
Nel maggio del 1932, la celebre rivista inglese The Autocar pubblica il resoconto di un test effettuato alla guida di una Artena prima serie berlina a 4 luci (il cui prezzo, in Gran Bretagna, è di 675 Sterline). Interessanti alcuni risultati del test: la velocità massima cronometrata è di 70,86 miglia all’ora (114 Km. orari), l'accelerazione da 10 a 30 miglia all’ora (cioè da 16 a 48 Kmh circa) si effettua in 6 secondi in II marcia, in 13 secondi in IV marcia. Anche la nostra rivista più autorevole dell’epoca, Auto Italiana, effettua, a fine 1931, una prova su strada, i cui riscontri numerici sono: velocità massima sul chilometro lanciato 114 chilometri orari, un chilometro con partenza da fermo in 46” (media Kmh 78,260) ed uno spazio di soli 37 metri per arrestare la vettura lanciata a 80 chilometri all’ora.
La produzione
Complessivamente delle prime tre serie dell’Artena, dal 1931 al 1936, si costruiscono 5060 esemplari (1500 prima serie, 1520 seconda serie e 2040 terza serie, divise in 488 “passo corto” e 1552 “passo lungo”). Della quarta ed ultima serie, tra il 1940 ed il 1942, se ne producono 507 pezzi (316 “militari” e 191 ambulanze).
L'Artena e le corse
Il carattere dell'Artena non era certo quello di una vettura sportiva, quindi le presenze di Artena in corse di velocità si possono contare sulle dita di una mano.
Questi i risultati conseguiti nell'immediato dopoguerra.
Nota: la abbreviazione "N.D." significa che il dato "Non é Disponibile"
1947 | ||||||||||
Data | Naz. | Nome della corsa | Tipo gara | Risultato di classe | Posiz. assoluta | Pilota od equipaggio | Percorso (Km) | Tempo ottenuto | Media (Kmh) | Note |
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11-mag | I | Fontivegge-Perugia | salita | 2° Classe Oltre 1500 Turismo | N.D. | Bacelli | 3,500 | 4’36” | 45,652 | --- |
1948 | ||||||||||
Data | Naz. | Nome della corsa | Tipo gara | Risultato di classe | Posiz. assoluta | Pilota od equipaggio | Percorso (Km) | Tempo ottenuto | Media (Kmh) | Note |
22-ago | I | Messina-Colle San Rizzo | salita | 1° di Gruppo | N.D. | Pietroburgo Giuseppe | 8,500 | 10’14” | 49,837 | Corsa per il Volante d’Argento, riservata alle vetture Turismo: l’Artena di Pietroburgo è 1° nel “gruppo misto” (vetture nazionali diverse) |
1949 | ||||||||||
Data | Naz. | Nome della corsa | Tipo gara | Risultato di classe | Posiz. assoluta | Pilota od equipaggio | Percorso (Km) | Tempo ottenuto | Media (Kmh) | Note |
18-set | I | Rieti-Terminillo | salita | --- | N.D. | Cifarri | 20,000 | 20’23” | 58,871 | Corsa per il Volante d’Argento, riservata alle vetture Turismo; Cifarri, che è primo del “gruppo misto”, segna un tempo non disprezzabile, migliore di quelli realizzati dalle Fiat 1500. |
1953 | ||||||||||
Data | Naz. | Nome della corsa | Tipo gara | Risultato di classe | Posiz. assoluta | Pilota od equipaggio | Percorso (Km) | Tempo ottenuto | Media (Kmh) | Note |
19-apr | I | Marina Piccola-Anacapri | salita | 4° Classe 1101-2000 Gran Turismo | 6° ass. | Stajano | 3,800 | 5’02”5/10 | 45,223 | Il tempo di Stajano é in linea con quelli spiccati dalle moderne Fiat 1400 ed è di appena il 15% in più rispetto a quello ottenuto dall’Alfa Romeo 1900 del vincitore assoluto, Bubbi Leonetti. |
Le diverse serie
Prima serie
Periodo di produzione: dall’autunno del 1931 all’estate del 1932
L’Artena viene ufficialmente presentata in prima mondiale al Salone di Parigi dell'ottobre 1931 . La produzione inizia subito ed i primi 1.500 esemplari della prima serie vengono ultimati nell’estate dell’anno successivo, allorché esce, in sordina, la seconda serie
Modelli | tipo 228, autotelaio tipo 228, vettura berlina |
Numerazione progressiva | da 1 a 1500 |
Numerazione del telaio | da 28-1001 a 28-2500 |
Motore | tipo 84: anteriore, longitudinale, monoblocco; testa (riportata) in ghisa (del tipo a flussi incrociati, con l’aspirazione da un lato e lo scarico dall’altro); albero a gomiti su 3 supporti; bielle in acciaio speciale (stampate) con cuscinetto antifrizione colato direttamente nella testa di biella; pistoni in lega d’alluminio; cilindri e basamento fusi assieme, in ghisa speciale. Il motore non è fissato direttamente al telaio, ma tramite due piccole balestre ausiliarie aventi lo scopo di smorzare le vibrazioni |
Numero e posizione cilindri | 4 a V (17°) |
Cilindrata | cmc 1926,76 (alesaggio mm 82,55 – corsa mm 90,00) |
Distribuzione | valvole in testa, verticali comandate da bilanceri a pattino; albero a camme in testa, centrale, comandato da una catena “silenziosa” a rulli, a doppia flessione (un pignone esterno, a perno oscillante, la rende sempre tesa) |
Rapporto di compressione | 5,35 :1 |
Potenza max | 55 HP a 4000 giri/minuto |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e filtro autopulente a lamelle (gli elementi filtranti si puliscono automaticamente ad ogni messa in moto); coppa dell’olio in alluminio; capacità del circuito (coppa motore) litri 5,50 |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata con pompa: persiana regolatrice della temperatura comandata da termostato; capacità circuito (radiatore e motore) litri 17,50; il raffreddamento del motore è assicurato anche da un ventilatore ausiliario, comandato da cinghia |
Accensione | a spinterogeno Bosch (anticipo 10°, anticipo automatico 30°); ordine d’accensione: 2-1-3-4; candele Bosch tipo M 145/1 |
Alimentazione | con pompa elettrica “Autopulse” (pompa “a polmone”); carburatore Zenith 36 VI invertito, monocorpo, con pompetta d’accelerazione |
Impianto elettrico | a 12 Volt, batteria da 48 Ah, dinamo Bosch |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; albero di trasmissione in due parti, con supporto centrale (il giunto anteriore è del tipo flessibile Hardy-Spicer, il giunto mediano e quello posteriore sono a cardano, a rulli); l’estremità posteriore dell’albero di trasmissione è scorrevole nel pignone del gruppo conico del differenziale. |
Frizione | monodisco a secco |
Cambio | cambio in blocco col motore, a 4 rapporti + retromarcia (III e IV sempre in presa, e “silenziose”) rapporti: I=3,485:1; II=2,185:1; III=1,422:1; IV=1:1; RM=4,870:1; comando cambio a leva centrale. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia ipoide: 10/47 (4,70:1) |
Scocca | telaio con struttura di base in due sezioni verticali scatolate, un rinforzo ad “X”, e longheroni leggermente convergenti anteriormente: due tubi tondi longitudinali, che si dipartono da una traversa di rinforzo, si integrano poi con le estremità dei longheroni |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti del tipo a cannocchiale (sistema Lancia) con ammortizzatori idraulici telescopici |
Sospensioni post. | ad assale rigido, con balestre longitudinali ed ammortizzatori meccanici a frizione (Siata) |
Impianto frenante | freno meccanico a pedale agente sulle 4 ruote, con ganasce ad espansione (corsa del pedale regolabile piuttosto agevolmente); freno a mano agente sui tamburi delle ruote posteriori |
Sterzo | a vite senza fine e ruota elicoidale ; guida a destra ; diametro di sterzata mt 10,20 |
Ruote | a disco in lamiera stampata (a raggi Rudge Whitwort su richiesta) |
Pneumatici | misure 14x45; pressioni gonfiaggio Kg/cm2 2,75 sia anteriormente che posteriormente |
Passo | cm 299,0 |
Altezza minima da terra | cm 19,5 |
Carreggiate anter-poster | cm 137,4 -cm 139,6 |
Lunghezza x larghezza | autotelaio: cm 432,0 x cm 163,2 |
Carrozzeria | oltre all’autotelaio, sono disponibili (fornite direttamente dalla casa) due versioni di berlina, la “4 luci” (con due finestrini laterali) a 4-5 posti e la “6 luci” (con tre finestrini laterali, di cui due normali ed uno più piccolo) a 6-7 posti |
Peso a vuoto | autotelaio Kg 860; vettura (carrozzata berlina 4 luci) Kg 1150 |
Serbatoio carburante | posteriore; capacità litri 60 |
Velocità massima | 115 Kmh; velocità massime (Kmh) nelle varie marce: : I=33, II=53, III=80 |
Pendenza massima superabile | in prima marcia, tra il 23% ed il 24% |
Consumo | medio, compreso tra 13 e 14 litri ogni 100 Km |
Tassa di circolazione | potenza fiscale in Italia CV 19; bollo di circolazione (nel 1936) Lire 600 annue |
Prezzo in Italia | nel 1932: telaio Lire 24.500; berlina 4 luci (4-5 posti) Lire 31.000; berlina 6 luci (6-7 posti) Lire 33.000 |
Seconda serie
Periodo di produzione: dall’estate del 1932 all’autunno del 1933
La seconda serie dell’Artena inizia dall’estate del 1932, dopo che sono stati costruiti 1500 esemplari della prima serie. Poche le variazioni che contraddistinguono questa serie e che riguardano dettagli del telaio (tra cui l'applicazione di silentbloc alle balestre) e dei freni; vengono anche modificati gli attacchi della carrozzeria al telaio Questa Artena viene costruita in 1520 esemplari e sarà sostituita nella seconda metà del’33 da una nuova serie, la terza, caratterizzata da differenze più significative.
Modelli | tipo 228, autotelaio tipo 228, vettura berlina |
Numerazione progressiva | da 1 a 1520 |
Numerazione del telaio | da 28-2501 a 28-4020 |
Unità prodotte | 1520 |
Motore | tipo 84; anteriore, longitudinale, monoblocco; testa (riportata) in ghisa (del tipo a flussi incrociati, con l’aspirazione da un lato e lo scarico dall’altro); albero a gomiti su 3 supporti; bielle in acciaio speciale (stampate) con cuscinetto antifrizione colato direttamente nella testa di biella; pistoni in lega d’alluminio; cilindri e basamento fusi assieme, in ghisa speciale. Il motore non è fissato direttamente al telaio, ma tramite due piccole balestre ausiliarie aventi lo scopo di smorzare le vibrazioni |
Numero e posizione cilindri | 4 a V (17°) |
Cilindrata | cmc 1926,76 (alesaggio mm 82,55 – corsa mm 90,00) |
Distribuzione | valvole in testa, verticali comandate da bilanceri a pattino; albero a camme in testa, centrale, comandato da una catena “silenziosa” a rulli, a doppia flessione (un pignone esterno, a perno oscillante, la rende sempre tesa) |
Rapporto di compressione | 5,35 :1 |
Potenza max | 55 HP a 4000 giri/minuto |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e filtro autopulente a lamelle (gli elementi filtranti si puliscono automaticamente ad ogni messa in moto) ; coppa dell’olio in alluminio; capacità del circuito (coppa motore) litri 5,50 |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata con pompa: persiana regolatrice della temperatura comandata da termostato; capacità circuito (radiatore e motore) litri 17,50; il raffreddamento del motore è assicurato anche da un ventilatore ausiliario, comandato da cinghia |
Accensione | a spinterogeno Bosch (anticipo 10°, anticipo automatico 30°); ordine d’accensione: 2-1-3-4; candele Bosch tipo M 145/1 |
Alimentazione | con pompa elettrica “Autopulse” (pompa “a polmone”); carburatore Zenith 36 VI invertito, monocorpo, con pompetta d’accelerazione |
Impianto elettrico | a 12 Volt, batteria da 48 Ah, dinamo Bosch |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; albero di trasmissione in due parti, con supporto centrale (il giunto anteriore è del tipo flessibile Hardy-Spicer, il giunto mediano e quello posteriore sono a cardano, a rulli); l’estremità posteriore dell’albero di trasmissione è scorrevole nel pignone del gruppo conico del differenziale. |
Frizione | monodisco a secco |
Cambio | cambio in blocco col motore, a 4 rapporti + retromarcia (III e IV sempre in presa, e “silenziose”) rapporti: I=3,485:1; II=2,185:1; III=1,422:1; IV=1:1; RM=4,870:1; comando cambio a leva centrale. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia ipoide: 10/47 (4,70:1) |
Scocca | telaio con struttura di base in due sezioni verticali scatolate , un rinforzo ad “X”, e longheroni leggermente convergenti anteriormente: due tubi tondi longitudinali, che si dipartono da una traversa di rinforzo, si integrano poi con le estremità dei longheroni |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti del tipo a cannocchiale (sistema Lancia) con ammortizzatori idraulici telescopici |
Sospensioni post. | ad assale rigido, con balestre longitudinali (attacchi muniti di silentbloc) ed ammortizzatori meccanici a frizione (Siata) |
Impianto frenante | freno meccanico a pedale agente sulle 4 ruote, con ganasce ad espansione (corsa del pedale regolabile piuttosto agevolmente) ; freno a mano agente sui tamburi delle ruote posteriori |
Sterzo | a vite senza fine e ruota elicoidale ; guida a destra ; diametro di sterzata mt 10,20 |
Ruote | a disco in lamiera stampata (a raggi Rudge Whitwort su richiesta) |
Pneumatici | misure 14x45; pressioni gonfiaggio Kg/cm2 2,75 sia anteriormente che posteriormente |
Passo | cm 299,0 |
Altezza minima da terra | cm 19,5 |
Carreggiate anter-poster | cm 137,4 -cm 139,6 |
Lunghezza x larghezza | autotelaio: cm 432,0 x cm 163,2 |
Carrozzeria | oltre all’autotelaio, sono disponibili (fornite direttamente dalla casa) due versioni di berlina, la “4 luci” (con due finestrini laterali) a 4-5 posti e la “6 luci” (con tre finestrini laterali, di cui due normali ed uno più piccolo) a 6-7 posti |
Peso a vuoto | autotelaio Kg 860; vettura (carrozzata berlina 4 luci) Kg 1150 |
Serbatoio carburante | posteriore; capacità litri 60 |
Velocità massima | 115 Kmh; velocità massime (Kmh) nelle varie marce: : I=33, II=53, III=80 |
Pendenza massima superabile | in prima marcia, tra il 23% ed il 24% |
Consumo | medio, compreso tra 13 e 14 litri ogni 100 Km |
Tassa di circolazione | potenza fiscale in Italia CV 19; bollo di circolazione (nel 1936) Lire 600 annue |
Prezzo in Italia | nel 1933: telaio Lire 24.500; berlina 4 luci (4-5 posti) Lire 31.000; berlina 6 luci (6-7 posti) Lire 33.000 |
Terza serie
Periodo di produzione: dall’autunno del 1933 agli inizi del 1936
Nell'autunno del 1933, nasce la terza serie Artena. La “novità” più saliente consiste nel fatto che l'autotelaio viene ora offerto in due versioni, passo normale (tipo 228 A) e corto (228 C). Le altre caratteristiche tecniche della vettura sono praticamente identiche a quelle delle due serie che l'hanno preceduta.
Modelli | tipo 228 A, autotelaio e berlina, passo lungo tipo 228 C, autotelaio e berlina passo corto |
Numerazioni progressive | per la 228 A da 3021 a 3500 e da 4001 a 5072: per la 228 C, da 3501 a 3988 |
Numerazioni dei telai | per la 228 A 28-4501 a 28-4980 e da 28-5001 a 28-6072; per la 228 C 28-7001 a 28-7488 |
Unità prodotte | 2040 complessive, di cui 1552 del tipo 228 A e 488 del tipo 228 C |
Motore | tipo 84; anteriore, longitudinale, monoblocco; testa (riportata) in ghisa (del tipo a flussi incrociati, con l’aspirazione da un lato e lo scarico dall’altro); albero a gomiti su 3 supporti; bielle in acciaio speciale (stampate) con cuscinetto antifrizione colato direttamente nella testa di biella; pistoni in lega d’alluminio; cilindri e basamento fusi assieme, in ghisa speciale. Il motore non è fissato direttamente al telaio, ma tramite due piccole balestre ausiliarie aventi lo scopo di smorzare le vibrazioni |
Numero e posizione cilindri | 4 a V (17°) |
Cilindrata | cmc 1926,76 (alesaggio mm 82,55 – corsa mm 90,00) |
Distribuzione | valvole in testa, verticali comandate da bilanceri a pattino; albero a camme in testa, centrale, comandato da una catena “silenziosa” a rulli, a doppia flessione (un pignone esterno, a perno oscillante, la rende sempre tesa) |
Rapporto di compressione | 5,35 :1 |
Potenza max | 55 HP a 4000 giri/minuto |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e filtro autopulente a lamelle (gli elementi filtranti si puliscono automaticamente ad ogni messa in moto); coppa dell’olio in alluminio; capacità del circuito (coppa motore) litri 5,50 |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata con pompa: persiana regolatrice della temperatura comandata da termostato; capacità circuito (radiatore e motore) litri 14,50; il raffreddamento del motore è assicurato anche da un ventilatore ausiliario, comandato da cinghia |
Accensione | a spinterogeno Bosch (anticipo 10°, anticipo automatico 30°); ordine d’accensione: 2-1-3-4; candele Bosch tipo M 145/1 |
Alimentazione | con pompa elettrica “Autopulse” (pompa “a polmone”); carburatore Zenith 36 VI invertito, monocorpo, con pompetta d’accelerazione |
Impianto elettrico | a 12 Volt , batteria da 48 Ah, dinamo Bosch |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; albero di trasmissione in due parti, con supporto centrale (il giunto anteriore è del tipo flessibile Hardy-Spicer, il giunto mediano e quello posteriore sono a cardano, a rulli); l’estremità posteriore dell’albero di trasmissione è scorrevole nel pignone del gruppo conico del differenziale. |
Frizione | monodisco a secco |
Cambio | cambio in blocco col motore, a 4 rapporti + retromarcia (III e IV sempre in presa, e “silenziose”) rapporti: I=3,485:1; II=2,185:1; III=1,422:1; IV=1:1; RM=4,870:1; comando cambio a leva centrale. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia ipoide: 10/47 (4,70:1) |
Scocca | telaio con struttura di base in due sezioni verticali scatolate , un rinforzo ad “X”, e longheroni leggermente convergenti anteriormente: due tubi tondi longitudinali, che si dipartono da una traversa di rinforzo, si integrano poi con le estremità dei longheroni |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti del tipo a cannocchiale (sistema Lancia) con ammortizzatori idraulici telescopici |
Sospensioni post. | ad assale rigido, con balestre longitudinali (attacchi montati su silentbloc) ed ammortizzatori meccanici a frizione (Siata) |
Impianto frenante | freno meccanico a pedale agente sulle 4 ruote, con ganasce ad espansione (corsa del pedale regolabile piuttosto agevolmente) ; freno a mano agente sui tamburi delle ruote posteriori |
Sterzo | a vite senza fine e ruota elicoidale ; guida a destra |
Ruote | a disco in lamiera stampata (a raggi Rudge Whitwort su richiesta) |
Pneumatici | misure 14x45; pressioni gonfiaggio Kg/cm2 2,75 sia anteriormente che posteriormente |
Passo | cm 314,0 (tipo 228 A) e cm 295,0 (tipo 228 C) |
Carreggiate anter-poster | cm 140,0 -cm 140,0 |
Lunghezza x larghezza | autotelaio: cm 460,0 x cm 168 (228 A) e cm 437,0 x cm 168,0 (228 C) |
Peso a vuoto | autotelaio Kg 890 (228 A) e Kg 860 (228 C) |
Serbatoio carburante | posteriore; capacità litri 60 |
Velocità massima | 115 Kmh; velocità massime (Kmh) nelle varie marce: : I=33, II=53, III=80 |
Pendenza massima superabile | in prima marcia, tra il 23% ed il 24% |
Consumo | medio, compreso tra 13 e 14 litri ogni 100 Km |
Tassa di circolazione | potenza fiscale in Italia CV 19; bollo di circolazione (nel 1936) Lire 600 annue |
Prezzo in Italia | nel 1936: autotelaio, sia lungo (228A) che corto (228C), Lire 24.600 (optionals: a) sesta ruota (a disco) Lire 56; b) ruote Rudge-Whitworth Lire 875)- c) sesta ruota (Rudge) Lire 190; d) portaruote combinato con portabagaglio ribaltabile Lire 300) |
Quarta serie
Periodo di produzione: dal 1940 al 1942
La produzione dell’Artena sembra essere cessata all’inizio del 1936, ma così non sarà: quattro anni dopo, quando ormai anche l’Italia sta per entrare in guerra, l’Artena resuscita, con un’ultima quarta serie dal destino un po’ triste: profondamente modificata nel telaio, ora del tipo a pianale (e con freni idraulici anziché meccanici), monta un motore depotenziato (51 HP) ed è destinata a carrozzerie ministeriali o per usi militari (telaio mod. 341) oppure a furgoni ed ambulanze (telaio mod. 441). Se ne produrranno un mezzo migliaio in tutto, nel triennio 1940/1942
Modelli | tipo 341, autotelaio per berline ministeriali e/o militari tipo 441, autotelaio per furgoni ed ambulanze |
Numerazioni progressive | per la "341" da 1001 a 1316, per la "441" da 1001 a 1191 |
Numerazioni dei telai | per la "341" da 341-1001 a 341-1316; per la "441" da 441-1001 a 441-1191 |
Unità prodotte | 507 complessive, di cui 316 del "tipo 341" e 191 del "tipo 441" |
Motore | tipo 84A; anteriore, longitudinale, monoblocco; testa (riportata) in ghisa (del tipo a flussi incrociati, con l’aspirazione da un lato e lo scarico dall’altro); albero a gomiti su 3 supporti; bielle in acciaio speciale (stampate) con cuscinetto antifrizione colato direttamente nella testa di biella; pistoni in lega d’alluminio; cilindri e basamento fusi assieme, in ghisa speciale. Il motore non è fissato direttamente al telaio, ma tramite due piccole balestre ausiliarie aventi lo scopo di smorzare le vibrazioni |
Numero e posizione cilindri | 4 a V (17°) |
Cilindrata | cmc 1926,76 (alesaggio mm 82,55 – corsa mm 90,00) |
Distribuzione | valvole in testa, verticali comandate da bilanceri a pattino; albero a camme in testa, centrale, comandato da una catena “silenziosa” a rulli, a doppia flessione (un pignone esterno, a perno oscillante, la rende sempre tesa) |
Rapporto di compressione | 5,35 :1 |
Potenza max | 51 HP a 3800 giri/minuto |
Lubrificazione | forzata, con pompa ad ingranaggi e filtro autopulente a lamelle (gli elementi filtranti si puliscono automaticamente ad ogni messa in moto) ; coppa dell’olio in alluminio; capacità del circuito (coppa motore) litri 5,50 |
Raffreddamento | ad acqua, a circolazione forzata con pompa: persiana regolatrice della temperatura comandata da termostato; capacità circuito (radiatore e motore) litri 14,50; il raffreddamento del motore è assicurato anche da un ventilatore ausiliario, comandato da cinghia |
Accensione | a spinterogeno Bosch (anticipo 10°, anticipo automatico 30°); ordine d’accensione: 2-1-3-4; candele Bosch tipo M 145/1 |
Alimentazione | con pompa elettrica “Autopulse” (pompa “a polmone”); carburatore Zenith 36 VIF invertito, monocorpo, con pompetta d’accelerazione |
Impianto elettrico | a 12 Volt , batteria da 48 Ah, dinamo Bosch |
Trasmissione | trazione sulle ruote posteriori; albero di trasmissione in due parti, con supporto centrale (il giunto anteriore è del tipo flessibile Hardy-Spicer, il giunto mediano e quello posteriore sono a cardano, a rulli); l’estremità posteriore dell’albero di trasmissione è scorrevole nel pignone del gruppo conico del differenziale. |
Frizione | monodisco a secco |
Cambio | cambio in blocco col motore, a 4 rapporti + retromarcia (III e IV sempre in presa, e “silenziose”) rapporti: I=3,485:1; II=2,185:1; III=1,422:1; IV=1:1; RM=4,870:1; comando cambio a leva centrale. |
Rapporto al ponte | rapporto finale di riduzione, con coppia ipoide: 9/47 (5,222:1) nel tipo “341” e 8/47 (5,875:1) nel tipo “441” |
Scocca | telaio a piattaforma in acciaio |
Sospensioni ant. | a ruote indipendenti del tipo a cannocchiale (sistema Lancia) con ammortizzatori idraulici telescopici |
Sospensioni post. | ad assale rigido, con balestre longitudinali (attacchi montati su silentbloc) ed ammortizzatori meccanici a frizione (Siata) |
Impianto frenante | freno idraulico a pedale agente sulle 4 ruote, con ganasce ad espansione; freno a mano agente sui tamburi delle ruote posteriori |
Sterzo | a vite senza fine e ruota elicoidale ; guida a destra |
Ruote | a disco in lamiera stampata |
Pneumatici | misure 15x45 |
Passo | cm 318,0 |
Carreggiate anter-poster | cm 140,0 -cm 142,0 |
Lunghezza x larghezza | autotelaio: cm 496 x cm 173 (mod.”341”) e cm 497,0 x cm 190,0 (mod.”441”) |
Peso a vuoto | autotelaio Kg 990 |
Serbatoio carburante | posteriore; capacità litri 60 |
Velocità massima | modello”341” vel. massima 105 Kmh; velocità massime (Kmh) nelle varie marce: I=30, II=48, III=74:- modello”441” vel. massima 95 kmh; velocità massime (Kmh) nelle varie marce:I=27, II=43, III=67. |
Consumo | medio, compreso tra 14 e 15 litri ogni 100 Km |
Tassa di circolazione | potenza fiscale in Italia CV 19; bollo di circolazione (nel 1936) Lire 600 annue |
Dati produttivi
Per anno | |
Anno | Esemplari |
---|---|
1931 | 210 |
1932 | 2.070 |
1933 | 970 |
1934 | 961 |
1935 | 826 |
1936 | 23 |
1940 | 367 |
1941 | 49 |
1942 | 91 |
Totale | 5.567 |
Per modello | |
Modello | Esemplari |
---|---|
228, prima serie (1931/32) | 1.500 |
228, seconda serie (1932/33) | 1.520 |
228A, terza serie (1933/36) | 1.552 |
228C, terza serie (1933/36) | 488 |
341, quarta serie (1940/42) | 316 |
441, quarta serie (1940/42) | 191 |
Totale | 5.567 |
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