Isola Tajmyr

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Isola Tajmyr
Остров Таймыр
Geografia fisica
LocalizzazioneMare di Kara
Coordinate76°21′00″N 96°07′00″E / 76.35°N 96.116667°E76.35; 96.116667
Superficie400,7 km²
Dimensioni33 × 10 km
Sviluppo costiero184,3 km
Altitudine massima232 m s.l.m.
Geografia politica
NazioneBandiera della Russia Russia
Circondario federaledella Siberia
Kraj  Krasnojarsk
Rajondi Tajmyrskij
Demografia
Abitanti0
Cartografia
Mappa di localizzazione: Mar Glaciale Artico
Isola Tajmyr
Isola Tajmyr
Mappa di localizzazione: Federazione Russa
Isola Tajmyr
Isola Tajmyr
voci di isole della Russia presenti su Wikipedia

L'isola Tajmyr (in russo Остров Таймыр, ostrov Tajmyr) è un'isola russa bagnata dal mare di Kara.

Amministrativamente appartiene al distretto di Tajmyr del Territorio di Krasnojarsk, nel Circondario federale della Siberia.

Non va confusa con l'isola Malyj Tajmyr che si trova a nord-est e appartiene all'arcipelago Severnaja Zemlja.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

L'isola è situata nella parte sud-orientale del mare di Kara, poco a nord della parte centrale della grande penisola del Tajmyr. A sud, è separata dalla terraferma dallo stretto del Tajmyr (пролив Таймырский, proliv Tajmyrskij), che ha una larghezza media di circa 3 km (650 m[1] nel punto più stretto); a nord, lo stretto Toros (пролив Торос, proliv Toros) la divide da alcune isole costiere, come fa lo stretto Vostočnyj (пролив Восточный, proliv Vostočnyj) nella parte orientale; a nord-ovest, è separata dalle isole di Vil'kickij dallo stretto di Matisen (пролив Матисена, proliv Matisena); a ovest, lo stretto di Sverdrup (пролив Свердрупа, proliv Sverdrupa) la separa dall'isola di Nansen e lo stretto di Palander (пролив Паландера, proliv Palandera) dall'isola Bonevi. Dal 1993 fa parte della Riserva naturale del Grande Artico.[2]

L'isola ha una forma fortemente irregolare, ricca di insenature e promontori. Misura circa 37 km di lunghezza e 18 km di larghezza.[1] Ha un'area complessiva di 400,7 km² e uno sviluppo costiero di 184,3 km.[3] Nella parte centrale raggiunge un'altezza massima di 232 m s.l.m. sul monte Negra (г. Негра); nella parte centro-settentrionale ci sono rilievi di 176 m (monte Ėffekt, г. Эффект) e 156 m, e in quella occidentale si arriva fino a 103 m (monte Vysokaja, г. Высокая).
Le coste frastagliate danno vita a baie molto profonde, tra le quali spiccano il golfo Hidrografičeskij (залив Гидрографический, zaliv Gidrografičeskij), che divide l'isola dalla sua parte orientale, creando così la lunga penisola Trud (полуостров Труд, poluostrov Trud). Al centro di questo golfo (che si sviluppa da nord a sud), si apre un'ampia insenatura in senso latitudinale, chiamata baia Stachanovčev (бухта Стахановчев, buctha Stachanovčev). Altre profonde baie si aprono lungo la costa settentrionale, come la baia Zaostrovnaja (бухта Заостровная) e la baia Bezymjannaja (бухта Безымянная).
Il punto più settentrionale è capo Primetnyj (мыс Приметный), quello più orientale è capo Kamen' (мыс Камень), quello più occidentale è capo Minin (мыс Минина) e quello più meridionale è capo Middendorf (мыс Миддендорфа).
Il clima è rigido; l'isola e il mare che la circonda sono coperti di ghiaccio per gran parte dell'anno, con aperture naturali (le cosiddette polynya, dal russo полынья polyn'ja)[4][5] in inverno e lastroni galleggianti, dovuti al parziale disgelo, d'estate. L'isola è caratterizzata da un territorio accidentato con distese sassose, sul quale è presente una vegetazione tipica della tundra. Ci sono parecchi piccoli corsi d'acqua, la maggior parte dei quali a carattere stagionale. L'isola è anche punteggiata da laghetti, i più grandi dei quali sono il lago Čërnoe (oзеро Чёрное) a ovest, i laghi Golubye (oзера Голубые) lungo la costa centro-meridionale, e il lago Svetloe (oзеро Светлое) a est.

Isole adiacenti[modifica | modifica wikitesto]

Geologicamente, l'isola Tajmyr e le isole vicine sono una continuazione dell'arcipelago di Nordenskiöld, talvolta considerate parte di esso, le cui coste ravvicinate formano una complessa struttura labirintica, composta di numerosi stretti, baie e promontori. Da ovest a est, le isole (in grassetto le maggiori) sono:

Altre grandi isole nelle vicinanze:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'isola è stata scoperta nel 1878 dall'esploratore finlandese Adolf Erik Nordenskiöld a capo della spedizione russo-svedese sulla nave Vega. Così è descritta dall'esploratore artico M. I. Belov:[6]

«14 agosto: La Vega si è fermata in una baia profonda e ben protetta, chiamata Aktinij, a causa dell'abbondanza di anemoni rossi nella zona. Qui il ghiaccio ha bloccato la Vega per diversi giorni. Gli scienziati hanno studiato la struttura geologica delle coste della grande isola, che in seguito sarà chiamata isola Tajmyr. Nordenskiöld ha deciso di lasciare qui un'indicazione sotto un masso, usando un pezzo di legno come punto di riferimento. Nel rapporto alla società Geografica, Oscar Nordquist comunicò che sotto la pietra era stata sepolta una scatola di metallo con una bottiglia che conteneva un breve messaggio, nel quale si affermava che la spedizione era giunta sull'isola e che si doveva riferire ciò al re di Svezia.

V. A. Troickij, esplorando l'isola Tajmyr, trovò il segno lasciato da Nordenskiöld. Sotto esso era sepolta la scatola di ferro, tutta arrugginita, al cui interno era presente la bottiglia. Fortunatamente, il messaggio non era stato danneggiato. Come richiesto, esso fu inviato dalla Società Geografica dell'Urss alla corte reale svedese.»

Nel 1900 l'isola fu visitata anche dalla spedizione russa sulla goletta Zarja, guidata da Eduard von Toll, che costruì una base per passare l'inverno e una stazione scientifica su un'isoletta a sud-ovest (isola Nabljudenij).[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Dimensioni approssimative, calcolate utilizzando Google Earth.
  2. ^ (EN) Informazioni sulla Riserva dell'Artico su Bigartic.ru, su bigarctic.ru. URL consultato il 23 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2008).
  3. ^ Isola Tajmyr su UNEP, su islands.unep.ch. URL consultato il 23 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2012).
  4. ^ NewtonScienze Cosa sono le Polynyas?
  5. ^ TheFreeDictionary: polynya
  6. ^ M.I. Belov, По следам полярных экспедиций (Sulle tracce delle spedizioni polari), su polarpost.ru. URL consultato il 23 gennaio 2012.
  7. ^ (EN) William Barr, (1980) Baron Eduard von Toll's Last Expedition: The Russian Polar Expedition, 1900-1903 Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive., Arctic, 34 (3: September)

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