La Deputazione provinciale chiese dunque al Governo italiano la concessione per la costruzione e l'esercizio della linea Como-Varese-Laveno che fu approvata con Regio Decreto 16 febbraio 1882, n. 670. Il 16 novembre dello stesso anno; la provincia girò la concessione alla Società Anonima Ferrovie Provinciali Comasche (FPC), la quale cominciò i lavori di costruzione[1].
Con un'apposita convenzione e l'approvazione della Deputazione provinciale comasca, il 30 maggio 1885 la FPC girò la concessione alla società ferroviaria di capitale belga Società Anonima delle Ferrovie del Ticino (SFT) che proseguì nei lavori di costruzione della linea[1] altrimenti chiamata "Traversata"[2]. Il 29 giugno 1885 fu aperto il tratto fra la stazione di Varese Nord e Malnate, dove si attestava la Saronno-Malnate, esercita anch'essa dalla SFT. Il 24 settembre dello stesso anno fu aperto il tronco Malnate-Como, mentre la tratta Varese-Laveno fu inaugurato assieme a tutta la linea il 5 luglio 1886[3][4].
Automotrice usata prima dell'elettrificazione
Il 3 luglio la Provincia di Como, la SFT e la Società Anonima Ferrovie Nord Milano (FNM) stipularono una nuova convenzione che segnava il passaggio delle concessioni ferroviarie della società belga alla società milanese, che era divenuta una controllata della prima[5].
Realizzata a binario singolo, nel 1929 fu completato il raddoppio nel tratto tra Como Camerlata e Grandate-Breccia nell'ambito del potenziamento della rete allo scopo di migliorare i servizi di trasporto ferroviario tra Como e Milano[6].
Per far fronte alle pesanti soggezioni all'esercizio imposte ai treni con trazione a vapore dovute all'acclività della linea, nel 1935 furono immesse in esercizio le tre automotrici termiche[7] classificate Md. 510 per il servizio passeggeri, relegando la trazione a vapore al solo traffico merci.
L'elettrificazione della linea fu completata il 14 dicembre 1948[8][N 1].
La linea fu chiusa al traffico passeggeri il 31 luglio 1966, ufficialmente a causa dello scarso traffico e della lontananza fra le stazioni e i paesi[7]. A novembre fu soppresso il trasporto di merci lungo la Malnate-Grandate. Nel 1972 la linea fu privata della catenaria e disarmata. Reiterate proposte di una sua riapertura, che condussero anche ad appositi studi[9], non hanno avuto seguito.
Il tratto Malnate-Grandate era caratterizzato da un tracciato planoaltimetrico assai accidentato. L'acclività maggiore si riscontrava tra Malnate e Solbiate Albiolo dove la pendenza raggiungeva il 20 per mille[7].
La stazione di Solbiate Albiolo era posta alla massima altitudine della rete delle Ferrovie Nord Milano, trovandosi a 409 metrislm.
Dopo questa località, la linea affrontava una curva stretta, dopo cui la linea proseguiva in rettilineo attraversando i boschi di Villa Guardia; superata la SP24 e un ponticello si entrava nella stazione di Lurate Caccivio.
Dopo questa stazione, la linea sovrappassava il torrente Lura e a poca distanza da essa la linea incrociava la tranvia Como-Mozzate per mezzo di un sovrappasso appositamente costruito[12] (poi demolito). La ferrovia attraversava per mezzo di un passaggio a livello la via Varesina, sottopassava un ponte di tre archi chiamato ponte delle streghe o ponte di Baragiola e dopo una serie di curve giungeva nella stazione di Olgiate Comasco.
Dopo quest'ultima località, la linea sottopassava la via Giovanni Tarchini e pochi chilometri più avanti, la ferrovia sovrappassava la SP23 Lomazzo-Bizzarone (sovrappasso poi demolito). Dopo essa affrontava un'altra curva stretta per proseguire in rettilineo fino a raggiungere la stazione di Solbiate-Albiolo, la più alta della rete delle Ferrovie Nord Milano.
^Il tratto Como-Grandate era già stato elettrificato il 15 maggio 1937 quale intervento infrastrutturale a favore della direttrice ferrovia Saronno-Como.