Ferrovia Centrale Umbra (azienda)

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Ferrovia Centrale Umbra s.r.l.
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione11 aprile 2000 a Perugia
Chiusura1º dicembre 2010 (confluita in Umbria Mobilità)
Sede principalePerugia
Persone chiaveVannino Brozzi. amministratore unico (dimessosi il 24 giugno 2010[1])
Mauro Fagioli,
direttore dell'esercizio
Armando Bonaccorsi, responsabile area gestione infrastruttura
Antonio Federici, responsabile area trasporto
SettoreTrasporto
Prodottitrasporti ferroviari
Fatturato19.000.000 euro (2009)
Dipendenti191 (2009)
Slogan«La ferrovia in movimento»

Ferrovia Centrale Umbra s.r.l., conosciuta anche con la sigla FCU, era una società ferroviaria a capitale interamente pubblico[2] che gestiva direttamente la Ferrovia Centrale Umbra e, per conto di Trenitalia, i servizi ferroviari lungo le linee statali Foligno-Terontola e Terni-L'Aquila. Dal 1º dicembre 2010 è confluita con altre aziende umbre del settore nella neo costituita Umbria Mobilità.

Alla fine degli anni settanta la società "Mediterranea Umbro Aretina" che aveva in gestione la Ferrovia Centrale Umbra era sull'orlo del fallimento ma la ferrovia venne salvata con l'acquisizione da parte dalla provincia di Perugia e assunse la denominazione "Ferrovia Centrale Umbra".

Da quel momento per la FCU si aprì un periodo di potenziamento tecnologico: vennero realizzate nuove saldature tre le rotaie e adattato materiale rotabile e carrelli.

Il 7 agosto 1982 con legge 526 la FCU divenne una ferrovia a gestione commissariale governativa. Nel 2000 fu costituita la società a responsabilità limitata "Ferrovia Centrale Umbra", a totale capitale pubblico regionale, in ottemperanza alle direttive riguardanti le ex ferrovie concesse.

Con l'elettrificazione della linea omonima, FCU ha provveduto a comprare nuove automotrici Ale 501/502, denominate "Pinturicchio". Queste automotrici sono del tipo "Minuetto" e sono certificate per percorrere la rete nazionale.

Il 15 giugno 2008 Trenitalia ha subappaltato a FCU, in qualità di impresa ferroviaria, l'esercizio passeggeri sulle linee Foligno-Terontola e Terni-L'Aquila.

Materiale rotabile

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Moderno elettrotreno Pinturicchio della Ferrovia Centrale Umbra, in sosta presso la stazione di Marsciano.

Dal 1993 la ferrovia utilizza esclusivamente rotabili a trazione diesel sulla sua tratta; per il trasporto passeggeri sono utilizzate le ALn 776 (costruite in due versioni: ALn 776 M, monocabina, e ALn 776 B, bicabina), per i merci (servizio non più attivo) le D.341 di II serie, acquisite di seconda mano dalle FS agli inizi degli anni novanta.

Il parco rotabili della società comprende anche due locomotori elettrici (L.152 e L.153), costruiti dalla Breda negli anni venti, inizialmente atti alla linea a corrente alternata monofase a 11.000 V - 25 Hz, in seguito convertiti a 3.000 V corrente continua, utilizzati sino al 1992/93 per trainare treni merci (conservati a Sansepolcro) e due elettromotrici costruite dalla Stanga di Padova, le E.121 ed E.122, in corso di riparazione e revisione per l'utilizzo sotto la catenaria a 3 kV ripristinata[senza fonte]; alcune elettromotrici del gruppo E 100, precisamente le E 105, E 109 ed E 110, accantonate a Sansepolcro, noleggiate nel 1999 alla FCE per l'esercizio della metropolitana a scartamento ordinario di Catania[3] e in seguito restituite. Nel luglio del 1995 alcune unità dello stesso gruppo, precisamente le E 101÷104 e le E 106÷108, furono vendute alle Ferrovie del Gargano assieme alle rimorchiate pilota RP 222 e RP 223[4].

Nella città toscana sono accantonati numerosi carri.

  • ALn.776 - bicabina/monocabina: 45 unità (di cui cinque attualmente a noleggio presso la SeaTrain di Roma);
  • Minuetto - quattro unità;
  • D.341 - sette unità, di cui quattro ancora attive e tre accantonate;
  • E.12X - due unità, attualmente in revisione;
  • L.15X - due unità.
  1. ^ Notizia dimissioni Brozzi, su iltamtam.it. URL consultato il 24 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2012).
  2. ^ Regione Umbria, su trasporti.regione.umbria.it.
  3. ^ Redazione, 1988-2006 nel reale: 1999, in Tutto Treno, n. 200, settembre 2006, p. 43.
  4. ^ Redazione, 1988-2006 nel reale: 1995, in Tutto Treno, n. 200, settembre 2006, p. 35.
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