European Left Alliance for the People and the Planet

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European Left Alliance for the People and the Planet
PresidenteSvezia (bandiera) Malin Björk
Portogallo (bandiera) Catarina Martins
SegretarioFrancia (bandiera) Sophie Rauszer
StatoUnione europea (bandiera) Unione europea
SedeAvenue Louise 523,
1050 Bruxelles, Belgio (bandiera) Belgio
AbbreviazioneELA
Fondazione28 agosto 2024
Derivato da
IdeologiaAmbientalismo
Femminismo
CollocazioneSinistra
Gruppo parl. europeoGUE/NGL
Seggi Parlamento europeo
18 / 720
(2024)
Sito webleftalliance.eu/

L' European Left Alliance for the People and the Planet (ELA) è un partito politico europeo femminista ed ecologista fondato nel 2024.[1][2]

L'ELA è stata fondata per iniziativa di vari partiti, per la maggior parte ex-membri del Partito della Sinistra Europea usciti dal partito in seguito alle elezioni europee del 2024, e comprende diversi membri del movimento Ora il Popolo.[3][4]

In vista delle elezioni europee del 2024 si resero evidenti contrasti all'interno del Partito della Sinistra Europea e della coalizione della Sinistra circa il peso dei partiti comunisti tradizionali rispetto a partiti come La France insoumise: lo scontro divenne palese nella scelta dello Spitzenkandidaten, ricaduta sull'austriaco Walter Baier del Partito Comunista d'Austria in seguito al veto posto dal Partito Comunista Francese su Manon Aubry (LFI).[4][5] Parallelamente, i partiti nordici Lista dell'Unità - I Rosso-Verdi, Alleanza di Sinistra e Partito della Sinistra criticarono la posizione del gruppo sull'Invasione russa dell'Ucraina, sostenendo la necessità di supportare Kiev anche con l'invio di armi.[5]

Dopo l'esito delle elezioni, il Bloco de Esquerda dichiarò il fallimento del Partito della Sinistra Europea e annunciò l'intenzione di creare un nuovo partito europeo.[4]

Il primo membro ufficialmente confermato dell'ELA dopo i portoghesi del BE è stata la Lista dell'Unità - I Rosso-Verdi danese,[3] cui seguirono i francesi de La France Insoumise, gli spagnoli di Podemos, i finlandesi dell'Alleanza di Sinistra, gli svedesi del Partito della Sinistra e i polacchi di Lewica Razem, per un totale di 7 partiti e 18 europarlamentari su un totale di 46 aderenti a GUE/NGL.[6][7]

L'ELA conta 18 dei 46 deputati che compongono il gruppo di sinistra del Parlamento europeo. [8]

Stato Partito Eurodeputati Parlamentari nazionali
Danimarca (bandiera) Danimarca Lista dell'Unità - I Rosso-Verdi
Enhedslisten - De Rød-Grønne (EL)
1 / 14
9 / 179
Finlandia (bandiera) Finlandia Alleanza di Sinistra
Vasemmistoliitto (V)
3 / 15
11 / 200
Francia (bandiera) Francia La France insoumise (LFI)
9 / 81
75 / 577
Polonia (bandiera) Polonia Lewica Razem (RL)
0 / 52
8 / 460
Portogallo (bandiera) Portogallo Blocco di Sinistra
Bloco de Esquerda (BE)
1 / 21
5 / 230
Spagna (bandiera) Spagna Podemos (PODEMOS)
2 / 61
4 / 350
Svezia (bandiera) Svezia Partito della Sinistra
Vänsterpartiet (V)
2 / 21
24 / 349

Nelle istituzioni dell'Unione europea

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Organizzazione Istituzione Numero di seggi
Unione europea Consiglio europeo
0 / 27
Commissione europea
0 / 27
Parlamento europeo
18 / 720

Nessun partito dell'European Left Alliance partecipa alla maggioranza di un governo di un paese dell'Unione Europea: pertanto non sono rappresentati in seno al Consiglio dell'Unione europea.

  1. ^ A new European feminist and radical left party is being formed, su agenceurope.eu, 2 settembre 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.
  2. ^ (EN) European Left Alliance for the People and the Planet, su Authority for European Political Parties and European Political Foundations, 27 settembre 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.
  3. ^ a b (DA) Enhedslisten forlader European Left og går med i nyt europæisk parti, su Solidaritet, 27 agosto 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.
  4. ^ a b c (EN) What's left?, su POLITICO, 30 agosto 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.
  5. ^ a b La sinistra europea si rifonda: i dubbi di Si e l’incognita Kiev, su editorialedomani.it, 3 settembre 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.
  6. ^ In Europa una desolante divisione della sinistra, su Diritti Globali, 8 agosto 2024. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  7. ^ European Left party splits as new group eyes new central and eastern countries, su euronews.com, 9 settembre 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.
  8. ^ (EN) Left the Party, su POLITICO, 3 settembre 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.

Collegamenti esterni

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