European Low Fares Airline Association

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European Low Fares Airline Association
AbbreviazioneELFAA
Tipoassociazione di compagnie aeree low cost europee
Fondazione2003[1]
Scioglimento2016
Scopolobbying
Sede centraleBandiera del Belgio Bruxelles
Area di azioneEuropa
Segretario generaleJohn Hanlon
Membri10 (2016)

La European Low Fares Airline Association (ELFAA) era un'organizzazione, impostata alla fine del 2003[1] e lanciata all'inizio del 2004[2], che rappresentava le compagnie aeree low cost europee.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

A gennaio 2004, al momento del lancio dell'ELFAA, le compagnie aeree membre erano 10: Air Berlin, Basiq air, Flybe, Flying Finn, Hapag-Lloyd Express, Ryanair, Sky Europe, Sterling, Sverigeflyg e Volareweb.[2]

L'European Low Fares Airline Association chiude il 31 agosto 2016[3]; il suo sito web[4] reindirizza a quello dell'Airlines for Europe (A4E).

Obiettivi[modifica | modifica wikitesto]

  • identificare le aree politiche che hanno influenza sul settore low cost
  • influenzare lo scopo di ordinanze regolamentari
  • promuovere gli interessi comuni dei membri presso le diverse istituzioni europee

Membri[modifica | modifica wikitesto]

La lista dei membri (al 2016) era disponibile sul sito web dell'ELFAA[5]

  1. Bandiera del Regno Unito British Airways (2015)
  2. Bandiera del Regno Unito easyJet (2005)
  3. Bandiera della Spagna Iberia (2015)
  4. Bandiera della Spagna Iberia Express (2015)
  5. Bandiera del Regno Unito Jet2.com (2008)
  6. Bandiera della Norvegia Norwegian Air Shuttle (2005)
  7. Bandiera dell'Irlanda Ryanair (2004)
  8. Bandiera della Spagna Volotea (2012)
  9. Bandiera della Spagna Vueling (2009)
  10. Bandiera dell'Ungheria Wizz Air (2004)

Ex membri[modifica | modifica wikitesto]

La lista dei membri del passato è disponibile sulle pagine dell'ELFAA archiviate su Internet Archive[6][7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b European Parliament vote on Passenger Compensation Legislation is against consumers' best interests (PDF), su elfaa.com, 18 dicembre 2003. URL consultato il 31 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  2. ^ a b ELFAA launch (PDF) [collegamento interrotto], su elfaa.com, 18 dicembre 2003. URL consultato il 31 marzo 2016.
  3. ^ (EN) European LCC lobby group ELFAA to close, su atwonline.com, 30 settembre 2016. URL consultato il 1º ottobre 2016 (archiviato il 15 ottobre 2016).
  4. ^ (EN) ELFAA - The European Low Fares Airline Association, su elfaa.com. URL consultato il 2 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2016).
  5. ^ (EN) Current airline membership, su elfaa.com. URL consultato il 31 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2015).
  6. ^ (EN) airline membership, su web.archive.org. URL consultato il 31 marzo 2016.
  7. ^ Le pagine archiviate su Internet Archive cominciano dal 2006; è possibile rintracciare le compagnie aeree membri anche attraverso i comunicati stampa (disponibili alla pagina: (EN) Press Releases, su elfaa.com. URL consultato il 31 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).) o i dati di traffico (disponibili alla pagina: (EN) ELFAA Airline Members Statistics, su elfaa.com. URL consultato il 31 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2013).).
  8. ^ Fallita (e quindi poi uscita dall'ELFAA) il 27 gennaio 2004.
  9. ^ Acquistata da TUIfly (e quindi poi uscita dall'ELFAA).
  10. ^ Acquistata da Alitalia (e quindi poi uscita dall'ELFAA).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]