Decamerone '300

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Decamerone '300
Una scena con Rosemarie Lindt e Osvaldo Ruggieri
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1972
Durata92 min
Genereerotico
RegiaRenato Savino
SoggettoRenato Savino
SceneggiaturaRenato Savino, Emilio Marchesini
Casa di produzioneT.I.F. Toro International Film
Distribuzione in italianoTrimar Film
FotografiaSilvio Fraschetti
MontaggioRoberto Colangeli
MusicheMario Bertolazzi
TruccoGiancarlo Del Brocco
Interpreti e personaggi

Decamerone '300 è un film del 1972 diretto da Renato Savino, accreditato come Mauro Stefani.

È un film di genere del filone del cinema erotico concernente i racconti del Decamerone di Giovanni Boccaccio.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Christa Linder interpreta Fiordalba

Dopo un'estenuante trattativa con la sensale, i messeri Giovanni Attellano e Beniamino Rampaldi riescono finalmente a combinare le nozze dei rispettivi figli che nemmeno si conoscono: l'irrequieto Antonello detto Falcotto, e l'algida Fiordalba. Uniche condizioni per la celebrazione del matrimonio, e relativo sostanzioso pagamento della combine, è che Fiordalba giunga illibata alle nozze, e che Antonello, sempre impegnato ad insidiare le contadinelle della zona, si trattenga dal tradire la fidanzata fino alla cerimonia. Per essere sicuri che tali clausole siano rispettate, vengono subito inviate missive sull'argomento ai due ragazzi. Falcotto non si degna nemmeno di aprirle, mentre Fiordalba, ospitata dalla cugina e tutrice Fenicia e dal servitore/amante Toro, viene informata di tutto. Ma, proprio mentre leggono la lettera, Fenicia scopre il dramma: la pulzella è già spulzellata, circostanza che renderebbe vano il pagamento. Subito dopo piomba in casa loro Falcotto, amico di Toro, come al solito in fuga dai contadini in cerca di vendetta; trova la soluzione indicando il cerusico Porcellio, capace di rendere di nuovo pulzella la ragazza. Durante il viaggio, Toro, leggendo integralmente la clausola e si rende conto che il promesso sposo è proprio l'amico Falcotto, ma decide di non rivelare nulla, continuare a chiamarlo con il soprannome, e godersi lo spettacolo.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

«Rosalba Neri era molto bella e si sapeva comportare. In questo caso, per esempio, ho fatto un film divertente, bello perché è vero. Sembra di stare in compagnia del Boccaccio. Sono riuscito a scriverlo nel dialetto di allora, infatti, dopo che l'ho presentato me ne hanno chiesto subito un altro e gli ho tirato fuori Mamma... li turchi!

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese esterne furono girate: a San Gimignano nel palazzo comunale; a Ceri (Cerveteri) per la scena della casa di messer Incardona; presso le cascate di Monte Gelato vicino Roma[3]; a Calcata, in provincia di Viterbo.[4]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

  • L'ape regina, testo di Elvezio Sbardella, musica di Mario Bertolazzi, eseguita da Maria Teresa.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Censura[modifica | modifica wikitesto]

La Commissione di revisione cinematografica fece rimuovere o modificare 7 scene per un totale di 30 metri di pellicola[5]:

  1. Eliminazione della scena iniziale del palpeggiamento dei seni;
  2. Eliminazione, nella scena della prostituta, dei passaggi (ripetuti tre volte) della donna completamente nuda sul davanti;
  3. Nell'episodio di Bindoccia: eliminazione dei passaggi in cui la contadina è con il sedere scoperto appoggiato nel muro;
  4. Nella scena del forno: eliminazione delle sequenze in cui si vedono i sederi in primo piano e donne scoperte sul davanti, nonché quelli del bacio sul sedere, sporco di torta, di una donna, e le due scene in cui due uomini si accoppiano con due donne muovendosi sopra di esse;
  5. Eliminazione dei particolari dell'accoppiamento tra Fenicia e Falcotto;
  6. Nell'episodio di Don Faustino: eliminazione della sequenza in cui Fiordalba è con la testa infilata nel fieno con il sedere scoperto, e quello in cui si vede l'espressione della ragazza mentre il frate si accosta dietro di lei;
  7. Nella scena del matrimonio: eliminazione della sequenza in cui la mediatrice con un dito si accerta della verginità della ragazza mentre questa grida.

Con questi tagli, il film fu distribuito nei cinematografi nel settembre 1972 col divieto di visione ai minori di 18 anni "per le numerose scene di eccessivo realismo sessuale, per le continue esibizioni di nudi femminili, il tutto controindicato alla sensibilità dei minori".[6]

Il 12 ottobre, su ordine della Procura della Repubblica, il film fu sequestrato per il «carattere osceno» che la magistratura ravvisò in alcune sequenze della pellicola.[7]

Nel 1973 fu distribuito anche in Francia col titolo Plaisirs charnels du nouveau Décaméron.[8]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«[...] Il filmetto non va oltre l'aspetto più volgare e pruriginoso degli illustri (e di ben altra consistenza) modelli, sciorinando la solita sfilza di gesti osceni, di male parole e, naturalmente, di nudi. [...]»

«Ormai qualsiasi «novella» è decameronabile a fini di lucro, persino certi racconti dell'Aretino o del Bandello, mentre i «soggetti» relativi possono anche essere stilati da altri autori meno noti, come accade, per esempio, con Decamerone '300, diretto a colori da Mauro Stefanini e interpretato, si fa per dire, da Osvaldo Ruggieri e Rosalba Neri. [...] Dir quanto sia volgare il gusto del regista qui non è mestieri. Tra peti e amplessi, il «viaggio» è un pretesto per mettere quanta più carne al fuoco sia possibile, e non tutta di prima scelta. Pensiamo ai pasoliniani Racconti di Canterbury, così presto cestinati, e pensiamo quindi alla predilezione della nostra censura per la pornografia e al suo odio per l'arte, la cultura, le idee e anche, perché no, per l'erotismo.»

«[...] Ruspante e divertente [...] con le volgarità in adeguata dose e l'aulica letterarietà dei dialoghi di cui Savino menava giusto vanto, Decamerone '300 non contravviene neppure alla regola della canzonetta memorabile di cui nessun decamerone potrebbe fare a meno: qui il pezzo forte (molto beat) è cantato da certa Maria Teresa, che possiede un'estensione vocale tale di far pensare addirittura a Mina

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Erronamente accreditato come Beniamino Maggio
  2. ^ a b Davide Pulici, Decamerone '300, su Nocturno.it. URL consultato il 2 marzo 2023.
  3. ^ Decamerone '300 (1972). Location verificate, davinotti.com
  4. ^ Dai titoli di testa della pellicola
  5. ^ Decamerone '300. Visto censura (PDF), su italiataglia.it, 9 agosto 1972. URL consultato il 2 marzo 2023.
  6. ^ Decamerone '300. Scheda, su italiataglia.it. URL consultato il 2 marzo 2023.
  7. ^ Sequestrato «Decamerone 300» (PDF), su l'Unità, 13 ottobre 1972. URL consultato il 3 marzo 2023.
  8. ^ a b Roberto Poppi e Mario Pecorari, Dizionario del cinema italiano. I film: dal 1970 al 1979, vol. 4 (A-L), Gremese, 1996, p. 229, ISBN 88-7605-935-0.
  9. ^ vice, Le prime (PDF), in l'Unità, 11 ottobre 1972, p. 7.

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