Dama col liocorno

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Dama col liocorno
AutoreRaffaello Sanzio
Data1505-1506 circa
TecnicaOlio su tavola
Dimensioni65×51 cm
UbicazioneGalleria Borghese, Roma
L'opera prima del restauro

La Dama col liocorno è un dipinto ad olio su tavola (65x51 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1505-1506 circa e conservato nella Galleria Borghese a Roma.

Storia

Prima di un restauro del 1935[1] l'opera presentava ridipinture, dovute probabilmente al cattivo stato di conservazione, che ritraevano la donna affiguata con gli attributi di santa Caterina d'Alessandria[2]: la ruota dentata e la palma. Anche le mani e il manto appartenevano a una mano diversa e successiva rispetto alla pittura originale, per questo la critica prima del restauro era molto incerta sull'attribuzione, con ipotesi che avevano fatto i nomi del Perugino (Piancastelli, 1891) , di Ridolfo del Ghirlandaio (Morelli, 1874), di Francesco Granacci (Berenson), di Andrea del Sarto (Adolfo Venturi, con dubbi, 1893). Cantalamessa e poi Longhi (1928) ribadirono invece l'attribuzione a Raffaello, sostanzialmente confermata dopo la riscoperta del soggetto originale.

Radiografie eseguite sul dipinto hanno evidenziato che in origine al posto dell'unicorno (o "liocorno"), simbolo della purezza verginale, la donna teneva in braccio un cane, simbolo di fedeltà coniugale[2]. Ortolani pose il dipinto in relazione con un disegnodisegno al Louvre, proponendo di identificare la donna ritratta in Maddalena Strozzi, moglie di Agnolo Doni, della quale però è meglio documentato il ritratto agli Uffizi, dalle fattezze diverse.

Descrizione e stile

Il ritratto mostra una donna a mezza figura, seduta davanti a una sorta di terrazza con colonne, della quale si intravede il parapetto che taglia a metà un paesaggio lacustre sullos fondo.

Si tratta di una ragazza seduta, col busto ruotato di tre quarti verso sinistra e il viso che guarda frontalmente verso lo spettatore. L'abbigliamento è quello di una giovane nobildonna, con un vestito scollato dalle grandi maniche estraibili allacciate, pressoché identico a quello della Gravida di palazzo Pitti. I capelli sono biondi, lunghi e fluenti, con un piccolo diadema sulla fronte e una pettinatura che incornicia il viso, legando probabilmente alcune ciocche sul retro. Al collo indossa una catena d'oro annodata con un vistoso pendente di rubino e con una perla a goccia.

In braccio tiene un piccolo liocorno, simbolo di purezza verginale poiché, nella miotologia, essi erano addomesticabili solo dalle vergini.

Note

  1. ^ Claudio Strinati e Alba Costamagna, Stato di conservazione, su beniculturali.it, EMA (Editech Multimedia Art). URL consultato il 20/04/09.
  2. ^ a b Claudio Strinati e Alba Costamagna, Storia, su beniculturali.it, EMA (Editech Multimedia Art). URL consultato il 14/01/09.

Bibliografia

  • Pierluigi De Vecchi, Raffaello, Rizzoli, Milano 1975.
  • Paolo Franzese, Raffaello, Mondadori Arte, Milano 2008. ISBN 978-88-370-6437-2

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