Chris Brown: Welcome to My Life

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chris Brown: Welcome to My Life
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2017
Durata95 min
Generedocumentario
RegiaAndrew Sandler
ProduttoreChris Brown, Andrew Listermann
Produttore esecutivoMike G.
Distribuzione in italianoRiveting Entertainment
MusicheKevin Lax
Interpreti e personaggi

Chris Brown: Welcome to My Life è un film documentario incentrato sulla vita e carriera del cantante e ballerino statunitense Chris Brown. Al film hanno partecipato numerosi altri personaggi famosi con lo scopo di rilasciare dichiarazioni e condividere testimonianze sull'artista. Fra di loro figurano Jennifer Lopez, Mary J. Blige, Rita Ora, Usher e Tyga.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film analizza nel suo complesso la vita e carriera di Chris Brown. L'artista nasce in un contesto sociale povero e svantaggiato, in cui subisce anche le vessazioni di un patrigno violento finché sua madre non trovò il coraggio di mandare via quell'uomo. Ciononostante, fin da piccolo Brown riesce a primeggiare a livello scolastico ed a farsi notare grazie ad un grande carisma e predisposizione per le arti musicali. Da qui in avanti, assistiamo alla sua imponente ascesa verso la fama, al grandissimo successo dei suoi primi due album e dei relativi singoli ed al fidanzamento con Rihanna. Brown racconta di come si sono conosciuti, di come si è sviluppata la loro relazione fra periodi felici e periodi bui, e del momento in cui avvenne l'episodio di violenza per il quale è stato successivamente condannato. Brown si sofferma sulle sue emozioni, sul desiderio di commettere il suicidio che lo ha attanagliato a causa del senso di colpa, su come si è sentito a passare dall'essere una delle persone più amate d'America all'essere il "nemico pubblico numero uno d'America".

Da qui in avanti, Brown ci racconta le successive difficoltà private ed a livello discografico, il ritorno al successo commerciale, i problemi psichici e l'abuso di sostanze stupefacenti che l'hanno portato a commettere altri atti violenti ed a trascorrere tre mesi di galera, alle difficoltà nel rimettere insieme i pezzi ed a costruirsi una nuova vita insieme alla compagna Karrueche Tran. Brown racconta le sensazioni provate nei tre mesi trascorsi in galera quasi sempre in isolamento, una condizione imposta dalla sua fama, e racconta il modo in cui fan e persone care lo hanno sostenuto proprio in quel momento, permettendogli di ottenere uno dei suoi più grandi successi commerciali con il brano Loyal. L'artista si sofferma inoltre sugli alti e bassi con la relazione con la Tran e di come, durante un momento di pausa della loro relazione, lui abbia involontariamente concepito la sua prima figlia Royalty, mettendo definitivamente fine alla relazione ma dando inizio ad una nuova avventura (quella di genitore) che ha inciso profondamente su di lui come uomo e artista. Brown conclude il documentario parlando del momento in cui il giudice incaricato di seguire il suo caso ha posto finalmente fine al suo periodo di libertà vigilata, dando inizio ad una seconda fase della sua vita.

Durante le varie parti del documentario, vari personaggi famosi e persone che fanno parte della vita di Chris Brown condividono aneddoti che lo riguardano, descrivendolo del punto di vista umano e professionale. Partecipa al documentario anche la madre dello stesso Brown.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Chris Brown, protagonista del documentario, nel 2012

Secondo il comunicato ufficiale condiviso in concomitanza alla pubblicazione del film, il documentario è stato realizzato con l'intenzione di permettere a Brown di parlare in prima persona delle sue vicende private dopo che per anni i tabloid di tutto il mondo hanno avuto modo di soffermarsi su di esse.[2] L'artista ha annunciato ufficialmente di stare lavorando al progetto nel marzo 2016.[3] La cantante Rihanna ha concesso all'artista e suo ex fidanzato l'autorizzazione di parlare di lei e mostrare immagini che la includano nel documentario, preferendo tuttavia non rilasciare direttamente una propria testimonianza all'interno dell'opera.[4][5]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Il primo trailer del film è stato distribuito nell'aprile 2017.[6] La première si è svolta invece nel mese di giugno in un evento appositamente organizzato, al quale hanno preso parte personaggi come Jhené Aiko, Diddy, Kid Ink.[7][8]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda la distribuzione cinematografica, il film è stato proiettato soltanto in alcuni cinema selezionati in USA, UK e Messico.[9][10][11] Successivamente, il documentario è stato distribuito in tutto il mondo sia da Netflix che attraverso la pubblicazione nel mercato home video e on demand.[2][12]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Per il documentario, Brown ha realizzato un brano inedito intitolato proprio Welcome To My Life. La canzone è in collaborazione con il rapper Cal Scruby.[13][14]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante la distribuzione cinematografica sia stata limitata, laddove distribuito il film ha ottenuto generalmente un buon successo, dando luogo al tutto esaurito in varie occasioni.[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Kiara Manning, ‘Chris Brown: Welcome to My Life’ exposes singer’s vulnerable side, su The Daily Mississippian, 24 ottobre 2017. URL consultato il 5 aprile 2023.
  2. ^ a b (EN) Home, su Chris Brown: Welcome To My Life. URL consultato il 4 novembre 2020.
  3. ^ (EN) Chris Brown Announces Documentary 'Welcome to My Life', su Rap-Up. URL consultato il 4 novembre 2020.
  4. ^ (EN) Sandra Clark, Chris Brown Got Rihanna’s ‘Blessing’ To Discuss Assault In New Documentary, su Hollywood Life, 19 aprile 2016. URL consultato il 4 novembre 2020.
  5. ^ (EN) Sadie Bell, Chris Brown Details the Violent Grammy Night With Rihanna: ‘That’s Going to Haunt Me Forever’, su Billboard, 16 agosto 2017. URL consultato il 17 giugno 2022.
  6. ^ (EN) Watch Chris Brown's 'Welcome to My Life' Documentary Trailer, su Rap-Up. URL consultato il 4 novembre 2020.
  7. ^ (EN) Gail Mitchell, Gail Mitchell, Chris Brown Welcomes Viewers to ‘My Life’ at L.A. Documentary Premiere: ‘He Is Not an Angel or the Devil’, su Billboard, 8 giugno 2017. URL consultato il 17 giugno 2022.
  8. ^ (EN) Richy Rosario, Chris Brown Discusses 'Welcome To My Life' Documentary, su Vibe, 8 giugno 2017. URL consultato il 4 novembre 2020.
  9. ^ (EN) staff, Chris Brown Documentary ‘Welcome to My Life,’ Featuring an Exclusive Q&A, Comes to Cinemas Nationwide on June 8 Only, su businesswire.com, 5 maggio 2017. URL consultato il 4 novembre 2020.
  10. ^ (EN) Sesali Bowen, The Ugly Truth I Faced Watching The Chris Brown Documentary, su refinery29.com. URL consultato il 4 novembre 2020.
  11. ^ (EN) Ultimate Music, Chris Brown's documentary hit Mexico's cinemas, su facebook.com. URL consultato il 4 novembre 2020.
  12. ^ (EN) Adam Chitwood, New to Netflix October 2017: Here's What's Coming, su Collider, 20 settembre 2017. URL consultato il 5 aprile 2023.
  13. ^ (EN) New Music: Chris Brown feat. Cal Scruby – 'Welcome to My Life', su Rap-Up. URL consultato il 4 novembre 2020.
  14. ^ (EN) Chris Brown Drops Documentary Title Track ‘Welcome To My Life’ - LISTEN, su Capital XTRA, 9 giugno 2017. URL consultato il 17 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2022).
  15. ^ (EN) L. A. LIVE, SOLD OUT! Chris Brown: Welcome to My Life Documentary Screening | L.A. LIVE, su lalive.com. URL consultato il 4 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema