Coordinate: 40°33′39″N 8°09′50″E

Capo Caccia

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Capo Caccia
Capo Caccia vista aerea da Nord-Ovest
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Sardegna
Altezza180 m s.l.m.
Coordinate40°33′39″N 8°09′50″E
Altri nomi e significatiCap de la Caça
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Capo Caccia
Capo Caccia

Capo Caccia (in catalano e algherese Cap de la Caça) è un imponente promontorio di roccia calcarea situato nell'estremità nord-occidentale della Sardegna, che si affaccia sulla rada di Alghero, e con l'altro promontorio di roccia calcarea di Alghero (sigla del sintema stratigrafico della Sardegna: ALG), Punta Giglio, racchiude il grande golfo di Porto Conte. Vi è ubicata la stazione meteorologica di Capo Caccia e, per la sua posizione è dotato di un faro, che grazie alla sua posizione in altezza, 186 metri slm, è uno dei più visibili a distanza, ca 34 miglia, di tutta Italia.

Lo stesso argomento in dettaglio: Faro di Capo Caccia.

Descrizione

Capo Caccia deve il suo nome alle battute di caccia al piccione che i notabili dell'800 compivano dalla barca nei periodi di bonaccia attorno al promontorio, dalla sommità del quale si può scorgere l'ampio golfo di Alghero e la vicina isola di Foradada che costituiscono uno fra i panorami più belli e suggestivi dell'isola. È possibile osservare lungo tutte le falesie l'aquila del bonelli, il falco pellegrino, il gabbiano reale e corso, la procellaria, i rondoni. In tempi recenti è stata dichiarata oasi permanente di protezione faunistica con grande beneficio delle varie specie presenti sia sopra che sotto l'acqua. Attualmente su tutta l'intera area insistono sia l'Area naturale marina protetta Capo Caccia - Isola Piana, riserva marina, che il Parco di Porto Conte, parco regionale terrestre, con fauna e flora uniche, come ad esempio l'imponente grifone.

Carsismo

Capo Caccia è noto anche per la presenza di molte grotte marine nella parte inferiore del promontorio che una volta erano frequentate da numerose famiglie di Foca monaca, ora completamente scomparse soprattutto per la crudele caccia che i pescatori in forte competizione con questa specie, hanno compiuto fino ai primi anni del Novecento. La grotta più nota, che porta il nome del Dio dei mari, è quella di Nettuno mentre sott'acqua si trova la famosissima e frequentatissima, dai subacquei, Grotta di Nereo, dedicata al padre delle ninfe nereidi, e considerata la più vasta grotta marina sommersa di tutto il Mediterraneo. In tutti i fondali circostanti è presente ancora il pregiato Corallium rubrum, corallo rosso, utilizzato in gioielleria e che caratterizza fortemente la cultura del luogo, con la raccolta effettuata da secoli e la lavorazione artigiana, che hanno dato il nome alla zona di Riviera del Corallo.

Le grotte di superficie

  • Grotta della Foca Monaca
  • Grotta del Gaurra (del Gabbiano)
  • Grotta Verde o dell'altare o di Sant'Elmo
  • Grotta di Nettuno (parte aerea)
  • Grotta dei Pizzi e ricami
  • Grotta Gea (Group Espeleologic Algueres)
  • Grotta del Belvedere o del soffio (parte aerea)

Le grotte marine sommerse

  • Grotta della Madonnina
  • Grotta di Nereo
  • Grotta del Sifone
  • Grotta del Tunnel
  • Grotta di Nettuno (parte sommersa)
  • Grotta dei Portici o di Punta Salinetto
  • Grotta del Belvedere o del soffio (Parte sommersa)

Galleria immagini

Bibliografia

  • Franca Valsecchi, Antonio Torre, La penisola di Capo Caccia, Sassari, Carlo Delfino Editore, 2001, ISBN 978-88-7138-225-8.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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