Battaglia di Elli

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Battaglia di Elli
parte della prima guerra balcanica
La flotta greca in linea di fila si avvicina ad Elli in un celebre quadro del pittore greco Vassileios Chatzis
Data16 dicembre 1912[1]
LuogoMar Egeo, poco distante dallo stretto dei Dardanelli
EsitoVittoria greca
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
1 incrociatore corazzato
3 corazzate leggere
4 cacciatorpediniere
3 corazzate
1 corvetta corazzata
1 incrociatore protetto
4 cacciatorpediniere
Perdite
2 mortiPesanti danni ad una corazzata
18 morti
41 feriti[2]
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La battaglia di Elli fu una battaglia navale della prima guerra balcanica combattuta nel Mar Mediterraneo al largo di Elli il 16 dicembre 1912[1] tra unità della Regia Marina Ellenica contro unità della Marina ottomana (Osmanlı Donanması).

La Hydra nel 1896
La Averof, ormeggiata al Faliro di Atene

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fin dalle prime fasi della guerra, la flotta greca aveva imposto un blocco navale allo stretto dei Dardanelli, onde impedire alle navi da guerra ottomane di interferire con le operazioni portate avanti dai greci nel Mar Egeo[3]. La disparità di forze era tutta a favore dei greci, che potevano contare sul nuovo incrociatore corazzato Georgios Averof, incrociatore corazzato della classe Pisa e nave ammiraglia greca, sul quale il contrammiraglio Pavlos Kountouriotis aveva issato la sua insegna di comando, e su tre vecchie corazzate della classe Hydra da 4.000 tonnellate di dislocamento; queste erano navi antiquate con una corazzatura dell'opera morta di soli 3" ed una batteria centrale che ospitava due dei suoi tre cannoni da 10,8" e 5 cannoni da 6", molto vulnerabile agli incendi, in grado di fare solo 12 nodi di velocità massima, costruite dal 1889 al 1892 in Francia[4]. Per contro i turchi potevano contare principalmente su due vecchie corazzate da 10.000 t. di dislocamento della classe Brandenburg armate con quattro cannoni da 280 mm in torri binate, costruite in Germania e con un passato servizio nella Kaiserliche Marine, ma irrimediabilmente antiquate all'epoca[5]. Le due navi, già Kurfürst Friedrich Wilhelm e Weissenburg, ora avevano i nomi di due famosi ammiragli turchi del passato, Hayreddin Barbarossa e Turgut Reis, ossia Dragut (che aveva diretto l'assedio di Malta del 1565).

Il 16 dicembre 1912, la flotta ottomana uscì dai Dardanelli nel tentativo di forzare il blocco nemico, scontrandosi con una squadra navale greca comandata dal contrammiraglio Kountouriotis che attaccò e mise in fuga la flotta ottomana; in particolare la Georgios Averof attaccò da sola lasciando indietro le tre vecchie corazzate Hydra, Spetsai e Psara dopo aver segnalato l'ordine di azione indipendente, attaccando prima l'ammiraglia turca Barbaros Hayreddin e poi la sua gemella Turgut Reis ed obbligando i turchi a ritirarsi[5], visto anche il sopraggiungere del resto della flotta greca. Le sue torri principali montavano cannoni da 234 mm (9,2")[6] che danneggiarono pesantemente l'ammiraglia turca e colpirono anche l'altra corazzata presente. Nel mentre le tre Hydra raggiungevano la scena della battaglia ma la ritirata turca non permetteva loro di mettere a segno alcun colpo[4]. In seguito tre dei quattro cacciatorpediniere greci inseguirono la flotta turca in disordinata ritirata, ma senza esito. Da quel momento la squadra greca prese come base il porto di Mudros nell'isola di Lemnos[4].

Un effetto della battaglia, alla quale seguì un mese dopo la battaglia di Lemno, fu quello di far ritirare la flotta turca all'interno dei Dardanelli, sotto la protezione dei forti, ma impossibilitata a scortare convogli di truppe di rinforzo alle armate che combattevano in Europa, contribuendo così alla sconfitta terrestre dell'Impero Ottomano.

Ordine di battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Ordine di battaglia
Regia Marina Ellenica Marina Ottomana
Squadra greca

contrammiraglio Pavlos Kountouriotis

Squadra ottomana Marina Ottomana

capitano di vascello Ramiz Bey

Ricordo[modifica | modifica wikitesto]

In seguito due navi greche sono state chiamate Elli in ricordo della battaglia: un incrociatore posamine affondato dagli italiani alla vigilia della campagna di Grecia e un incrociatore ceduto dall'Italia alla fine della seconda guerra mondiale, l'Eugenio di Savoia. Oggi vi è una nave traghetto, della compagnia greca Endeavor Lines, col nome Elli T (Greco: Ελλη Τ).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Data secondo il calendario gregoriano; vedi Egidio Ivetic, Le guerre balcaniche, il Mulino, 2006. ISBN 88-15-11373-8. Secondo il calendario giuliano, in quel momento adottato dalla Grecia, era il 3 dicembre.
  2. ^ Langensiepe & Güleryüz (1995), p. 196
  3. ^ Egidio Ivetic, Le guerre balcaniche, il Mulino, 2006, p. 101. ISBN 88-15-11373-8.
  4. ^ a b c Greek Battleship HYDRA of 1891
  5. ^ a b La classe Brandenburg su Cityofart.net, su cityofart.net. URL consultato il 27 dicembre 2010.
  6. ^ La classe Averof su Uboat.net, su uboat.net. URL consultato il 21 ottobre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]