Bandiera del Marocco
(AR) علم المغرب (FR) Drapeau du Maroc | |
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Proporzioni | 2:3 mipa |
Simbolo FIAV | ![]() |
Colori | RGB (R:193 G:39 B:45) (R:0 G:98 B:51) |
Uso | Bandiera civile e di stato |
Tipologia | nazionale ![]() |
Adozione | 17 novembre 1915 |
Nazione | ![]() |
Altre bandiere ufficiali | |
Insegna Navale Civile | ![]() ![]() ![]() |
Bandiera di bompresso | ![]() ![]() ![]() |
Insegna Navale Militare | ![]() ![]() ![]() |
Bandiera Reale | ![]() ![]() ![]() |
Stendardo Reale | ![]() ![]() ![]() |
Fotografia | |
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La bandiera del Marocco (علم المغرب) è composta da uno sfondo rosso con al centro un pentagramma, cioè una stella a cinque punte, verde[1], il colore dell'Islam.
È stata adottata ufficialmente come bandiera nazionale il 17 novembre 1915[2].
Simbologia
[modifica | modifica wikitesto]La stella al centro della bandiera simboleggia saggezza e pace[3], e le sue cinque punte indicano i cinque pilastri dell'Islam[4]. Lo sfondo rosso, colore associato ai discendenti di Maometto e già presente in altri vessilli storici marocchini[5], rappresenta coraggio e tenacia[6], oltre al sangue versato dal popolo per la propria religione[7][8].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il colore rosso ha storicamente un notevole in Marocco, in quanto collegato alla dinastia 'Alawide (tutt'ora regnante nel paese)[9]. La casa reale è tradizionalmente associata al profeta islamico Maometto attraverso Fatima, la moglie di Ali, il quarto califfo musulmano[10]. Il rosso è usato come colore distintivo anche dagli sharif della Mecca e dagli imam dello Yemen[11]. A partire dal XVII secolo il Marocco è governato dalla dinastia degli 'Alawidi, e le prime bandiere del paese erano di colore rosso.
In alcune versioni e fino al 1915, era possibile vedere la bandiera ornata da una stella a sei punte chiamata anche "Sigillo di Salomone". La stella a cinque punte, simbolo già di uso comune in Marocco[12], fu imposta dal sultano Moulay Youssef, l'allora governatore generale del Protettorato, e sostituì il Sigillo di Salomone con regio decreto nel 1915[13]. La bandiera è poi rimasta in uso anche dopo l'indipendenza del paese, ottenuta nel 1956[6].
Nel 2010, a Dakhla, città nel territorio conteso del Sahara occidentale, è stata issata una bandiera marocchina di 60.409,78 metri quadrati, del peso di 20.000 chilogrammi. È stata certificata dal Guinness dei primati come la bandiera più grande mai esposta fino ad allora[14][15].
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]La bandiera è esposta in modo permanente su tutti gli edifici pubblici del Marocco. Viene inoltre fatta sventolare per le strade durante i viaggi del re, nelle feste nazionali e in occasione di eventi specifici: inaugurazioni o visite di capi di stato stranieri.
Bandiere storiche
[modifica | modifica wikitesto]Bandiere nazionali storiche
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Bandiera del Sultanato Alawide (1666–1915)
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Bandiera del Regno del Marocco (1956–oggi)
Altre bandiere storiche
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Bandiera usata nel XIX secolo
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Bandiera usata nel XIX secolo
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Bandiera della Repubblica del Rif (1921–1926)
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Bandiera della Zona internazionale di Tangeri (1923–1956)
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Bandiera mercantile del Protettorato francese del Marocco (1912–1956)[16]
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Bandiera mercantile del Protettorato spagnolo del Marocco (1912–1956)[17]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Maroc: Constitution, su refworld.org, 29 luglio 2011. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (EN) W. Smith, flag of Morocco, su britannica.com. URL consultato il 7 marzo 2025.
- ^ M. Franzin, Marocco (PDF), su massimofranzin.it. URL consultato il 7 marzo 2025.
- ^ (EN) Morocco - Details, su cia.gov. URL consultato il 7 marzo 2025.
- ^ Rossa del Marocco, su bestmoroccotravel.com. URL consultato il 7 marzo 2025.
- ^ a b (EN) Moroccan flag Meaning, Colors and History, su touringinmorocco.com, 6 aprile 2022. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (FR) Origine du drapeau marocain, su conseilavis-marrakech.com, 2 giugno 2024. URL consultato il 7 marzo 2025.
- ^ (FR) Drapeau du Maroc : son histoire, sa signification, su tourmag.com. URL consultato il 7 marzo 2025.
- ^ Tutti i colori del Marocco: il rosso, su boscolo.com. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (EN) The Moroccan Flag, su youngpioneertours.com. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (EN) AA.VV., Complete flags of the world, New York, DK Publishing, 1997, p. 56, ISBN 978-0-7566-4115-3.
- ^ (FR) A. Aublanc, Maroc : « Le drapeau rouge frappé d’un pentagramme vert est le fruit de longues tractations avec la France », in Le Monde, 24 gennaio 2024. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (FR) H. Oulmouddane, La fabuleuse histoire des drapeaux marocains, su ledesk.ma, 13 novembre 2018. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (FR) Le Maroc déploie le plus grand drapeau du monde... au Sahara occidental, in France 24, 13 maggio 2010. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (EN) Moroccan Flag Listed In Guinness Book Of Records, su riadzany.blogspot.com, 10 maggio 2010. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (EN) Civil ensign (1919-1946), su fotw.info. URL consultato l'8 marzo 2025.
- ^ (EN) Spanish Protectorate of Morocco (1912-1956), su fotw.info, 14 ottobre 2022. URL consultato l'8 marzo 2025.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bandiera del Marocco
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Whitney Smith, flag of Morocco, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Bandiera del Marocco, su Flags of the World.