Audemars Piguet

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Audemars Piguet
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StatoSvizzera Svizzera
Fondazione1875
Fondata daJules Louis Audemars ed Edward Auguste Piguet
Sede principaleLe Brassus
Persone chiaveFrancois-Henry Bennhmias CEO
SettoreOrologeria
Prodottiorologi da polso di lusso
Dipendenti1200
Sito webwww.audemarspiguet.com/
Calendario Perpetuo
Star Wheel. Ore su disco di zaffiro
Il Royal Oak in versione cronografo

Audemars Piguet è un'azienda svizzera produttrice di orologi da polso di lusso, fondata nel 1875 da Jules Louis Audemars ed Edward Auguste Piguet.[1] La sede si trova a Le Brassus, nella vallée de Joux, nel Canton Vaud, in Svizzera.[2][3].

Una discendente dei fondatori, Jasmine Audemars pronipote di Jules-Louis Audemars, è nel 2013 a capo del Consiglio di Amministrazione dell'azienda.[4].

Il marchio è presente in 88 paesi, ha 1.200 dipendenti (di cui 900 in Svizzera) e dispone di una dozzina di filiali che assieme a 23 negozi assicurano la commercializzazione dei prodotti in tutto il mondo. L'azienda produce oltre 26.000 pezzi all'anno, interamente confezionati a mano.[5]

È stato lo sponsor principale del Team Alinghi durante le edizioni dell'America's Cup del 2003 e del 2007.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 dicembre 1875, Jules-Louis Audemars decide di aprire una bottega di orologeria nella fattoria di famiglia situata a Le Brassus, nella Vallée de Joux, nel Canton Vaud, in Svizzera, dopo aver seguito un apprendistato in orologeria presso suo padre.[6] Jules-Louis si occupa del ripasso degli orologi a complicazione, con la responsabilità del controllo finale degli articoli prima della commercializzazione.[7]

Gli ordini cominciarono ben presto ad arrivare, per cui Audemars chiese aiuto a un vecchio compagno di studi, Edward-Auguste Piguet, che aveva pure appreso in famiglia la tecnica dell'orologeria.[7][8]

I due lavorarono assieme per sei anni, finché decisero di associarsi per creare e vendere i propri modelli.[2] Il 17 dicembre 1881 decisero di firmare un contratto per la costituzione della loro azienda[9] e fondano la fabbrica di orologi "Audemars Piguet & Cie".[9][10].

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Fin dall'inizio l'azienda si specializzò nella produzione di orologi a complicazione e meccanismi di precisione.[8] Jules-Louis Audemars e Edward-Auguste Piguet costruirono la loro fama grazie alla qualità del loro lavoro e alla modernità dei loro orologi.[11] Jules-Louis si occupava della produzione, mentre Edward-Auguste apportava il tocco finale ai prodotti,[11] indirizzati a un pubblico alto di gamma che apprezza le loro creazioni originali. Audemars Piguet punta all'innovazione, arrivando anche a personalizzare i modelli per i propri clienti.[8]

A partire dal 1882, Audemars Piguet presenta i primi modelli con calendario perpetuo, ripetizione dei minuti e cronografo.[12] L'azienda comincia ad assumere nuovo personale e si specializza negli orologi a suoneria.[13] Ben presto i due fondatori riorganizzano i loro compiti: Jules-Louis continua ad occuparsi della produzione, mentre Edward-Auguste si dedica allo sviluppo commerciale dell'azienda.[13]

Lo sviluppo internazionale[modifica | modifica wikitesto]

La società aprì la prima filiale a Ginevra nel 1885.[8] Nel 1888, la gamma prodotti viene venduta in negozi indipendenti a Berlino, New York, Parigi e Buenos Aires.[7] L'entrata ufficiale sul mercato francese avviene l'anno successivo, quando l'azienda presenta la sua collezione di orologi da taschino all'Esposizione universale di Parigi del 1889.[14] Con 70 dipendenti, Audemars Piguet diviene il terzo più importante datore di lavoro del Canton Vaud.[7][13]

Nel 1891, l'azienda presenta il più piccolo ripetitore a movimenti del mondo, con solo 18 mm di diametro.[senza fonte] Nel 1892 viene realizzato il primo orologio da polso con ripetizione dei minuti, in seguito a una richiesta di Louis Brandt della fabbrica di orologi Helvetia.[5][12] Si tratta di un'innovazione mondiale.[15] L'anno seguente l'azienda decide di dedicarsi alla produzione di orologi da polso.[senza fonte]

Nel 1899, l'azienda lancia un orologio da taschino a grande complicazione. Le funzionalità comprendono una grande e una piccola suoneria, un meccanismo di ripetizione dei minuti con carillon, la sveglia, calendario perpetuo e cronografo.[15]

Lo scoppio della prima guerra mondiale porta a un rallentamento della produzione e dello sviluppo di nuovi modelli.

La ripresa dopo la Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di Audemars e di Piguet, rispettivamente nel 1918 e 1919, la società continuò a crescere ed ottenne un notevole successo al punto che altri marchi come Tiffany & Co., Cartier e Bulgari, acquistavano orologi dalla Audemars Piguet e li rivendevano col loro nome. Oggi questi orologi sono identificabili guardando il loro numero di serie.
Più tardi Audemars Piguet lanciò sul mercato vari orologi, come il più piccolo ripetitore di minuti al mondo e nel 1925 l'orologio da tasca più sottile da 1,32 mm. Tre anni più tardi l'azienda creò il primo orologio scheletrato.

Tra la fine degli anni '20 e l'inizio dei '30, Audemars Piguet come molte altre aziende accusò il periodo di crisi e il crollo del mercato azionario, entrando in un periodo buio. Ciononostante già in questo periodo vengono realizzate numerose complicazioni, come i cronografi, i calendari completi, le ripetizioni minuti eccetera.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l'azienda fu in grado di tornare prepotentemente sul mercato grazie alla produzione di un cronografo ultra sottile il cui movimento era il Calibro 2003. Le vendite incrementarono tra gli anni '40 e '50, ed incassò nei suoi orologi il movimento automatico più sottile allora in produzione, ribattezzato 2120, basato sull'ébauche realizzata da Jaeger-LeCoultre col nome di 920. Questo movimento era dotato di un rotore in oro da 21 carati.

Anni Settanta: l'avvento del Royal Oak[modifica | modifica wikitesto]

Il Royal Oak è stato introdotto nel 1972 e fu progettato da Gérald Genta, e fortemente voluto dall'allora Amministratore Delegato del marchio Georges Golay[16]. Si tratta di un orologio da polso elegante, ma nello stesso tempo sportivo, realizzato originariamente in acciaio (poi declinato in doppia combinazione acciaio e oro e solo in materiale pregiato), caratterizzato da una lunetta ottagonale serrata con viti, la quale richiama l'oblò di una nave, o la visiera di una tuta da palombari. Nel corso dei decenni è stato poi proposto con diverse complicazioni e dimensioni, anche per i polsi femminili. Questo orologio è stata una vera fortuna per Audemars Piguet, grazie al quale è riuscito a imporsi anche nei decenni di maggior crisi provocati dall'avvento della precisa ed economica tecnologia del quarzo.

Il successo di questo orologio è tale che anche altre case orologiere ne replicano l'estetica, e più in generale il design di Genta (anche grazie al Patek Philippe Nautilus, disegnato anch'esso da lui) diventa il simbolo di un'epoca in cui ci si allontana dall'orologio di lusso in materiale pregiato, per abbracciare l'utilizzo dell'acciaio anche in alta orologeria e aprirsi a forme meno convenzionali. La fortuna del Royal Oak lo resero un segnatempo facilmente omaggiabile da altre case orologiere (come ad esempio Bulova ed Eberhard negli anni Ottanta).

Gli anni Ottanta, Novanta e il Nuovo Millennio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986 la Maison realizza il primo orologio automatico da polso dotato di tourbillon.

All'inizio degli anni Novanta, Auemars Piguet acquista una quota di maggioranza dell'azienda Renaud et Papi, fondata da due maestri orologieri (Domenique Renaud e Giulio Papi) formatisi in Audemars Piguet e poi separatisi dall'azienda per fondarne una propria al fine di realizzare movimenti estremamente complicati e raffinati da vendere ad altre case orologiere.

Presentato a Baselworld 1991 è lo Star Wheel, in cui tre dischi di zaffiro, che segnano le ore, scorrono lungo una minuteria disposta ad arco e ruotano per segnare lo scorrere delle ore. Un dispositivo tanto ingegnoso quanto spettacolare da vedere, che viene alimentato dal meccanismo a carica automatica 2124/2812, progettato su base Jaeger-LeCoultre[17].

Nel 1993 la collezione Royal Oak si è arricchita della linea Offshore, con orologi di dimensioni importanti, per lo più cronografi, dall'estetica molto sportiva, sempre contraddistinti dall'immancabile lunetta ottagonale.

Nel 1995 ha debuttato la collezione Millenary, prettamente per un pubblico femminile (ma non solo), formata da casse ellittiche e da quadranti decentrati.

Nel 1996 viene realizzato l'Audemars Piguet Grande Complication, un orologio da polso con cassa in platino che racchiude in sé cronografo rattrapante, calendario perpetuo e ripetizione minuti. Il tutto è mosso dal movimento automatico 2887 formato da oltre 600 componenti.

Grazie all'acquisizione di Renaud et Papi, nel 2002 Audemars Piguet propone il Royal Oak Concept, dotato di tourbillon, dinamometro e con cassa realizzata in alacrite 602, lega utilizzata in ambito aerospaziale. Il meccanismo è realizzato integralmente proprio da Renaud et Papi.

A metà anni 2010 è stata discontinuata la collezione Jules Audemars, che realizzava segnatempo dall'estetica sobria ed elegante, sia solo tempo, sia con movimenti molto raffinati e complicati.

Nel 2018 un Royal Oak ha battuto il record del movimento automatico con calendario perpetuo più sottile del mondo

Nel 2019 è stata introdotta la collezione CODE 11.59, l'unica che realizza orologi diversi da Royal Oak, formata da segnatempo a tre lancette, ma anche cronografi, calendari perpetui e ripetizione minuti.

Nel 2021 la Maison ha realizzato il Royal Oak Supersonnerie[18], alimentato da un calibro di manifattura (il 2953) coperto da ben tre brevetti e così ribattezzato per riuscire a suonare con una chiarezza e una potenza del timbro solitamente ravvisabile solo negli orologi da polso i quali, avendo un diametro maggiorato, godono di una più grande cassa di risonanza.

Nel 2022 si sono celebrati i 50 anni dalla nascita della linea Royal Oak, tramite la realizzazione di nuovi orologi in questa collezione dotati di maggior sottigliezza rispetto ai precedenti e con la massa oscillante del movimento decorata con il numero 50.
Da molti anni la casa produce anche una linea di gemelli da uomo.

L'azienda Audemars Piguet è composta da 1100 dipendenti, ha 14 centri di distribuzione e 16 boutique in tutto il mondo, e comprende tre siti di produzione: Le Brassus (SA de la Manufacture d'Horlogerie Audemars Piguet & Cie), Le Locle (Audemars Piguet: Renaud et Papi SA) e Meyrin (Center SA).

Ambasciatori[modifica | modifica wikitesto]

Come altri marchi orologiai di lusso, Audemars Piguet ha i suoi ambasciatori, come la cantante Franco-Indonesiana Anggun, il giocatore di cricket Sachin Tendulkar, i piloti di Formula 1 Michael Schumacher e Jarno Trulli, il calciatore argentino Lionel Messi, il calciatore spagnolo Xabi Alonso, il giocatore NBA LeBron James, l'attrice Michelle Yeoh, i giocatori di tennis Stanislas Wawrinka, Serena Williams e Novak Đoković e molte altre personalità del mondo dello spettacolo e dello sport.

I modelli[modifica | modifica wikitesto]

  • Royal Oak Oak
  • Royal Oak Concept
  • Royal Oak Offshore
  • Millenary
  • Jules Audemars
  • Haute Joaillerie
  • Classique
  • Edward Piguet
  • Promesse
  • Huitième

I materiali utilizzati per la produzione di questi orologi sono oro giallo, oro rosa, oro bianco, platino, acciaio, carbonio, titanio, ceramica e diamanti.

Edizioni Speciali[modifica | modifica wikitesto]

Audemars Piguet ha creato molte edizioni speciali per celebrare atleti e personaggi vari, tra i quali Sachin Tendulkar, Rubens Barrichello, Jarno Trulli, Quincy Jones, Arnold Schwarzenegger, Shaquille O'Neal, LeBron James, Jay-Z, Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L’histoire d’Audemars Piguet [collegamento interrotto], su hautehorlogerie.org. URL consultato il 10 marzo 2018.
  2. ^ a b Audemars Piguet, su TF1 News (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2014).
  3. ^ Audemars Piguet, une histoire de famille, su Paris Match, 2014. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2015).
  4. ^ Stéphane Gachet, Audemars Piguet: «Pas de risque de saturation», su Wordltempus.com, 29 gennaio 2013.
  5. ^ a b Audemars Piguet, su Horlogerie suisse. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2014).
  6. ^ Jules Audemars (1851-1918), su Bibliothèque cantonale et universitaire de Lausanne. URL consultato il 25 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2014).
  7. ^ a b c d Audemars Piguet, histoire d'un succès fou, su Worldtempus.com, 11 giugno 2012.
  8. ^ a b c d Audemars Piguet, le savoir-faire familial, su Watch World Guide, Giugno 2013.
  9. ^ a b Audemars, Jules Louis
  10. ^ Jules-Louis Audemars, su le-coultre.org.
  11. ^ a b Audemars Piguet, su Lesmeilleuresmontres.com. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2018).
  12. ^ a b L'histoire des marques : Audemars Piguet, su La cote des montres.
  13. ^ a b c Audemars Piguet, su My watchsite. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2015).
  14. ^ Audemars Piguet, su Belles Montres (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2014).
  15. ^ a b (FR) L’histoire d’Audemars Piguet, su timeismoney.name. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2016).
  16. ^ Golay, Georges [Watch Wiki], su www.watch-wiki.net. URL consultato il 14 settembre 2022.
  17. ^ Audemars Piguet 2124 Star Weels - Segnatempo, su segnatempo.it, 8 settembre 2016. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  18. ^ Caterina Di Iorgi, Audemars Piguet Royal Oak Repetition Minute Supersonnerie, su Quotidiano Motori, 28 settembre 2021. URL consultato il 14 settembre 2022.

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