2002: la seconda odissea
2002: la seconda odissea | |
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Freeman Lowell (Bruce Dern) | |
Titolo originale | Silent Running |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1972 |
Durata | 89 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | drammatico, fantascienza |
Regia | Douglas Trumbull |
Sceneggiatura | Deric Washburn, Michael Cimino, Steven Bochco |
Produttore | Michael Gruskoff, Douglas Trumbull |
Casa di produzione | Universal Pictures |
Distribuzione in italiano | Heritage Italiana |
Fotografia | Charles F. Wheeler |
Montaggio | Aaron Stell |
Effetti speciali | Richard O. Helmer, James Rugg, Marlin Jones, Vernon Archer, R. L. Helmer, John Dykstra |
Musiche | Peter Schickele |
Scenografia | Frank Lombardo |
Trucco | Dick Dawson |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
Ridoppiaggio (2002)
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Logo originale |
2002: la seconda odissea (Silent Running) è un film di fantascienza del 1972 diretto da Douglas Trumbull, con protagonista Bruce Dern.
Il film è ambientato in una serie di enormi cupole geodetiche simili a serre, collegate alla grande astronave "Valley Forge", che fa parte di una flotta di navi spaziali dell'American Airlines, appena fuori dall'orbita di Saturno.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Nel futuro la Terra, a seguito del progresso indiscriminato, ha del tutto sacrificato la vegetazione e ogni altro organismo (almeno macroscopico) per far posto all'urbanizzazione, tra cui le industrie del cibo (sintetico e asettico). Gli ultimi ambienti naturali sono stati trasferiti in orbita, a ridosso di due gigantesche navi spaziali, una delle due, la Valley Forge, è gestita dal botanico Lowell Freeman, vero e proprio "giardiniere spaziale", da tre astronauti e da tre robot assistenti.
Un giorno il comandante riceve dalla Terra l'ordine di distruggere tutto e tornare a casa, con somma gioia dei collaboratori, intristiti dalla monotona permanenza. Non d'accordo, Freeman uccide i tre, salva almeno una delle tre serre e messosi alla guida dell'astronave, con l'aiuto di tre robot, da Freeman rinominati Paperino, Paperina e Paperone[1], si dirige verso Saturno. Paperone viene spazzato via dai "venti" degli anelli di Saturno, mentre gli altri due robot entrano sottocoperta fortunatamente illesi.
I vegetali perdono colore e sembrano malati; il protagonista li studia ed esamina al microscopio sospettando una malattia infettiva, infine capisce che la causa del deperimento è l'allontanamento dal Sole. Allestisce pertanto lampade speciali e i vegetali riprendono vigore. A un certo momento gli arrivano via radio voci da un'astronave di soccorso che sta per raggiungerlo, e capisce di non poter proseguire il viaggio: per essere certo di non essere raggiunto (sarebbe stata la fine per sé e per gli organismi non umani), sgancia l'ultima serra affidandola alle cure di Paperina, con la speranza che essa venga raccolta da una qualche intelligenza più meritevole.
Rimasto solo sull'astronave assieme a Paperino (non più adatto al lavoro a causa di un incidente), si fa esplodere nello spazio in prossimità dell'astronave di salvataggio, con una carica atomica miniaturizzata. Il robot superstite continuerà a prendersi cura della foresta, che nella sua bolla di vetro proseguirà la sua "corsa silenziosa" (silent running, appunto) per il cosmo.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Le riprese in interni furono eseguite a bordo della portaerei in disarmo USS Valley Forge (LPH-8), reduce della guerra di Corea ed ancorata presso il cantiere navale di Long Beach (California),[2] per essere demolita al termine delle riprese. Gli ambienti naturali furono allestiti in un hangar di recente costruzione a Van Nuys, nei pressi di Los Angeles, ispirandosi al Climatron situato nell'orto botanico del Missouri.[3]
I tre robot furono animati da quattro persone che avevano subito amputazione bilaterale e che indossavano una carenatura di nove chili costruita su misura.[4]
Gli effetti sonori, anche per i robot, furono creati dal compositore non accreditato Joseph Byrd, utilizzando un sintetizzatore ARP 2600, modificato con moduli d'espansione Oberheim Expander.[5]
Colonna sonora
[modifica | modifica wikitesto]La colonna sonora fu composta dal fagottista e creatore di P. D. Q. Bach Peter Schickele.[6] Essa include due canzoni scritte da Schickele e Diane Lampert – "Silent Running" e "Rejoice in the Sun" – che furono cantate dalla celebre cantautrice folk Joan Baez, venendo anche pubblicate come singolo dalla Decca.[7]
Album
[modifica | modifica wikitesto]L'album della colonna sonora fu pubblicato dalla Decca nel 1972 e ristampato nel 1978 dalla Varèse Sarabande.
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Lato A
Musiche di Peter Schickele.
- Joan Baez – Rejoice in the Sun – 2:10 (testo: Diane Lampert)
- The Space Fleet – 3:28
- Rejoice in the Sun (Instrumental) – 1:58
- No Turning Back – 2:50
- Driving Crazy – 2:26
- Drifting – 2:08
Durata totale: 15:00
- Lato B
Musiche di Peter Schickele.
- Joan Baez – Silent Running – 2:01 (testo: Diane Lampert)
- The Dying Forest – 2:24
- Tending to Huey – 2:55
- Saturn – 4:09
- Getting Ready – 1:45
- Joan Baez – Rejoice in the Sun (Reprise) – 1:30 (testo: Diane Lampert)
Durata totale: 14:44
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Data di uscita
[modifica | modifica wikitesto]Le date di uscita internazionali sono state:
- 10 marzo 1972 negli Stati Uniti
- 21 luglio in Brasile (Corrida Silenciosa)
- 28 settembre nel Regno Unito
- 13 novembre in Svezia (Den tysta flykten)
- 21 marzo 1973 in Spagna
- 3 dicembre 1975 in Francia
- 25 novembre 1976 in Italia
- 25 gennaio 1980 in Portogallo (O Cosmonauta Perdido)
- 16 settembre 1986 in Giappone
Edizione italiana
[modifica | modifica wikitesto]In Italia il film fu distribuito arbitrariamente come sequel di 2001: Odissea nello spazio (un vero seguito del film di Kubrick, 2010 - L'anno del contatto, sarebbe poi uscito nel 1984). Oltre al titolo, infatti, furono modificati anche i dialoghi, imputando ad esempio il forte progresso al contatto con il monolito, a scapito dell'ecosistema terrestre. Inoltre, il personaggio del comandante della nave di soccorso Berkshire – presente unicamente come voce via radio – è sostituito da un ripristinato computer HAL 9000, nuovamente doppiato da Gianfranco Bellini. Il doppiaggio fu eseguito dalla C.D. Nel 2002, in occasione dell'uscita in DVD, il film fu ridoppiato a Milano su dialoghi più corretti. Nel 2015 entrambe le versioni sono state incluse nel DVD/Blu-ray Disc edito da Pulp Video.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Critica
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu accolto in modo principalmente positivo dalla critica. Il 67% delle 27 recensioni raccolte dal sito Rotten Tomatoes sono positive, con un voto medio di 6,6.[8] Nella sua recensione per The New York Times, Vincent Canby afferma che "non è un film di fantascienza costruito al risparmio, ma è un po' troppo ingenuo per generare un intrattenimento consistente".[4] Il critico britannico Mark Kermode ha spesso definito il film come uno dei suoi preferiti nel suo blog della BBC, in più di un'occasione preferendolo a 2001: Odissea nello spazio.[9] Nel 1973 il film fu candidato al premio Hugo per la miglior rappresentazione drammatica.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nella versione originale i tre robot si chiamano come i nipotini di Paperino: Huey, Dewey e Louie, i cui nomi italiani Qui, Quo e Qua avrebbero creato confusione con gli avverbi locativi.
- ^ Valley Forge (CV-45), su history.navy.mil, 29 marzo 2004. URL consultato il 16 aprile 2015.
- ^ Commento audio nell'edizione BD.
- ^ a b Vincent Canby, Silent Running: Science-Fiction Story With Cheerful Robots, su The New York Times, 1º aprile 1972. URL consultato il 5 agosto 2009.
- ^ Per la versione italiana si reclamizzava un misterioso sistema sonoro chiamato Futursound[senza fonte]
- ^ Tammy Ravas, Peter Schickele: a bio-bibliography, Greenwood Publishing Group, 2004, p. 7, ISBN 0-313-32070-5.
- ^ Nash, Jay Robert, Ross, Stanley Ralph e Connelly, Robert, The motion picture guide, a cura di Nash, Jay Robert e Ross, Stanley Ralph, vol. 7, Cinebooks, 1897, p. 2920, ISBN 0-933997-00-0.
- ^ (EN) 2002: la seconda odissea, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- ^ Mark Kermode's film blog: Silent Running, su BBC, 1º novembre 2011. URL consultato il 22 ottobre 2014.
- ^ 1973 Hugo Awards, su thehugoawards.org, World Science Fiction Society. URL consultato il 19 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su 2002: la seconda odissea
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 2002: la seconda odissea
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) 2002: la seconda odissea, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) 2002: la seconda odissea, su Discogs, Zink Media.
- 2002: la seconda odissea, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) 2002: la seconda odissea, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) 2002: la seconda odissea, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) 2002: la seconda odissea, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) 2002: la seconda odissea, su FilmAffinity.
- (EN) 2002: la seconda odissea, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) 2002: la seconda odissea, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) 2002: la seconda odissea, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.