USS Valley Forge (CV-45)
| USS Valley Forge | |
|---|---|
| Descrizione generale | |
| Tipo | portaerei |
| Classe | Essex |
| In servizio con | |
| Identificazione | Pennant number: LPH-8 (precedentemente CV-45, CVA-45 e CVS-45) nominativo internazionale ITU:[1] |
| Ordine | 14 giugno 1943 |
| Cantiere | Philadelphia Naval Shipyard |
| Impostazione | 14 settembre 1943 |
| Varo | 5 novembre 1945 |
| Madrina | Mrs. Mildred Vandegrift |
| Entrata in servizio | 3 novembre 1946 |
| Nomi precedenti | CV-45, 14 giugno 1943 CVA-45, 1 ottobre 1952 CVS-45, 1 gennaio 1954 |
| Intitolazione | Valley Forge |
| Radiazione | 15 gennaio 1970 |
| Destino finale | demolita completamente il 29 ottobre 1971 |
| Caratteristiche generali | |
| Dislocamento | 27 100 Ton |
| Lunghezza | 270,65 m |
| Propulsione | alla costruzione:
|
| Velocità | 33 nodi (61 km/h) |
| Autonomia | 20 000 nmi (37 040 km) |
| Numero di ponti | 3 |
| Equipaggio | 3 448 tra ufficiali e personale militare |
| Armamento | |
| Artiglieria | 12 cannoni 5in/38 calibro 127 mm |
| Altro | 44 mitragliere a.a. Bofors calibro 40 mm |
| Corazzatura | 100 mm al centro |
| Mezzi aerei | 90-100 (alla costruzione) |
| Badge | |
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La USS Valley Forge (codici e numeri d'identificazione CV/CVA/CVS-45, LPH-8) è stata una delle 24 portaerei della classe Essex, costruita durante la seconda guerra mondiale per la United States Navy, la marina militare degli Stati Uniti d'America. Fu la prima nave dell'Armata a portare questo nome, in onore di Valley Forge, il posto dell'accampamento dell'Esercito Continentale del generale George Washington nel 1777-1778. La Valley Forge entrò in servizio nel novembre 1946, troppo tardi per essere impiegata nella Seconda Guerra Mondiale
Come molte delle portaerei sue simili è stata messa fuori servizio poco dopo la fine della guerra, ma fu modernizzata e rimessa in servizio nel 1950 e ridenominata come portaerei d'attacco (CVA), come portaerei antisommergibile (CVS) e come nave d'assalto anfibio (LPH). Partecipò alla Guerra di Corea, ma operò il resto della sua carriera nell'Atlantico, nei Caraibi e nel Mar Mediterraneo. È stata la nave di salvataggio più importante per la prima missione spaziale con l'equipaggio del programma Mercury.[2][3] Dopo la trasformazione come nave d'assalto servì ampiamente nella guerra del Vietnam.[4] Alla Valley Forge sono state assegnate otto service star per il suo servizio nella Guerra di Corea e nove nella guerra del Vietnam e tre Navy Unit Commendation. Fu dismessa nel 1970 e venduta come rottami nel 1971.
Storia operativa
[modifica | modifica wikitesto]Anni '40
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'allestimento, il 16 gennaio 1947 i primi undici aerei atterrarono sulla Valley Forge. Un Vought F4U Corsair pilotato dal Comandante H.H. Hirshey, Comandante del VF5B, fu il primo ad atterrare sulla nuova portaerei. Il giorno successivo, 96 aerei e personale dell'Air Group 5 furono imbarcati.
La portaerei salpò il 24 gennaio per l'addestramento di collaudo, che la portò, passando per la Stazione Navale di Norfolk, alla base navale di Guantanamo Bay e alla zona del canale di Panama. Completò il dispiegamento il 18 marzo e tornò a Filadelfia per la revisione post-collaudo. La nave lasciò il porto il 14 luglio, si diresse verso sud e attraversò nuovamente il canale di Panama il 5 agosto, dove inviò un messaggio al Commander Air Pacific (ComAirPac): "USS Valley Forge a rapporto per servizio". Arrivò al suo nuovo porto di origine, la base navale di San Diego, il 14 agosto e si unì alla Flotta del Pacifico degli Stati Uniti.[5]
Crociera intorno al mondo
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Dopo l'imbarco dell'Air Group 11 e un intenso addestramento aereo e di artiglieria in acque costiere, la portaerei – battente bandiera del Contrammiraglio Harold L. Martin, Comandante della Task Force 38 (TF 38) – salpò per le Hawaii il 9 ottobre. La task force dedicò quasi tre mesi alle operazioni di addestramento dalla base navale di Pearl Harbor prima di salpare per l'Australia il 16 gennaio 1948. Dopo una visita a Sydney, le navi da guerra americane condussero esercitazioni congiunte con unità della Royal Australian Navy e, successivamente, si diressero a Hong Kong.
Durante un viaggio dalla colonia della Corona britannica a Tsingtao, in Cina, giunse l'ordine alla task force di rientrare in patria attraverso l'Atlantico con i cacciatorpediniere di scorta. La nave proseguì il giro del mondo con scali a Hong Kong, Singapore e Trincomalee, Ceylon. Il 21 marzo 1948, alle 08:00, si trovava a 18°43'N e 64°33'E, a metà del giro del mondo. Visitò il Golfo Persico e gettò l'ancora al largo della raffineria ARAMCO a Ras Tanura, in Arabia Saudita, come gesto di buona volontà da parte del governo americano. Il 25 marzo, l'equipaggio della nave "svolse il servizio di guardia" per il Principe Ereditario dell'Arabia Saudita e gli ufficiali parteciparono a un banchetto offerto dal Principe Ereditario di Damman. Doppiando la penisola arabica, divenne la più grande portaerei e la nave più lunga dell'epoca ad attraversare il Canale di Suez. Il 6 aprile si unì alla portaerei Philippine Sea della flotta del Mediterraneo, agli incrociatori Rochester, Manchester, Dayton e sei cacciatorpediniere per tre giorni di esercitazioni in mare.[5]
Dopo uno scalo a Gibilterra e l'ingresso nell'oceano Atlantico, fece rotta verso Bergen, in Norvegia. Il 29 aprile, attraccò nella città costiera della contea di Vestland dopo un viaggio di 40 km attraverso gli insidiosi fiordi norvegesi, con raffiche di neve che a tratti riducevano la visibilità a meno di 30 metri. L'equipaggio sfilò attraverso il centro della città, suscitando preoccupazione, poiché era da lì che l'occupazione tedesca era entrata nella seconda guerra mondiale. Il 1° maggio si tenne una parata e una celebrazione del "Primo Maggio"; sfortunatamente per l'equipaggio, tutti i pub locali rimasero chiusi. L'Air Group 11 volò in formazione di parata sulla capitale Oslo, in onore di Re Haakon VII.
Il 4 maggio la nave era in viaggio verso Portsmouth, in Inghilterra, la base storica della Royal Navy. Dopo aver sparato una salva di 21 colpi di cannone mentre fiancheggiava l'imponente HMS Duke of York, la portaerei statunitense venne ormeggiata vicino alla HMS Victory, l'ammiraglia dell'ammiraglio Nelson. Il comandante della Sesta Flotta autorizzò un permesso di soggiorno scaglionato di 72 ore per tutto l'equipaggio.
Il 13 maggio la Valley Forge fece rotta per New York; il 22 maggio entrò nella Lower New York Bay. Il Capo delle Operazioni Navali, Ammiraglio Louis Denfield, che ebbe un ruolo determinante nell'avvio della crociera mondiale, fu accolto a bordo per una visita guidata. In viaggio il 27 maggio transitò per il canale di Panama, arrivando l'11 giugno nella baia di San Diego.
Nel luglio 1948, nuovi squadroni si unirono all'USS Valley Forge portando con sé il nuovo aereo della Marina, il Douglas A-1 Skyraider, e i primi caccia a reazione della Marina, il McDonnell F2H Banshee e il Grumman F9F Panther. Questi squadroni diedero nuove capacità alla nave e, di conseguenza, iniziarono intense operazioni aeree e ulteriori addestramenti ed esercitazioni.[5]
Anni '50
[modifica | modifica wikitesto]Guerra di Corea
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Il 1° maggio 1950 la Valley Forge salpò dalla costa occidentale per eseguire un dispiegamento programmato in Estremo Oriente. Il 25 giugno, mentre era ancorata nel porto di Hong Kong, la nave portaerei di classe Essex ricevette la notizia che le forze nordcoreane avevano attaccato la Corea del Sud attraverso il 38° parallelo. Lasciata Hong Kong il giorno successivo, la portaerei si diresse verso sud verso la base navale statunitense di Subic Bay, dove fece rifornimento di carburante e puntò verso Okinawa. Il 28 giugno, la Valley Forge divenne l'ammiraglia della Settima Flotta degli Stati Uniti e formò, insieme all'incrociatore Rochester e sei cacciatorpediniere, la Task Force 77. Il 30 giugno, la Task Force 77 si incontrò con navi della Royal Navy, tra cui l'incrociatore HMS Jamaica, la portaerei HMS Triumph e due cacciatorpediniere britannici, sotto il comando del contrammiraglio Andrews.[5]
Il primo attacco aereo di una portaerei, durante la guerra di Corea, fu lanciato dal ponte di volo della Valley Forge il 3 luglio 1950.[6] Ondate successive di A-1 Skyraider e F4U Corsair colpirono l'aeroporto nordcoreano di Pyongyang, attaccando hangar per bombardieri, depositi di carburante, aerei parcheggiati e scali ferroviari, mentre gli F9F Panthers, volando in copertura, abbatterono due Yak-9 e ne danneggiarono un altro.[7] Questo fu il primo attacco di combattimento al mondo da parte di aerei a reazione.[5]
Nonostante i tentativi delle forze delle Nazioni Unite di fermare il flusso costante di fanteria e mezzi corazzati nordcoreani, il Nord respinse costantemente i sudcoreani in un fragile perimetro difensivo attorno a Busan.
Il 4 settembre 1950, i Chance Vought F4U Corsairs del VF-53 decollarono dalla nave per inseguire due Douglas A-20 Havoc dell'aviazione navale sovietica sul Mar Giallo e ne abbatterono uno per impedire loro di trovare una concentrazione di navi americane che si preparavano per lo sbarco di Incheon.[8][9]

Il 18 settembre 1950, lo sbarco americano a Inchon aggirò le truppe nordcoreane, mentre le forze delle Nazioni Unite sfondavano il perimetro a sud. Dopo lo sbarco a Inchon, le sorti della battaglia cambiarono e le truppe coreane, americane e di altri alleati si spinsero verso nord e attraversarono il 38° parallelo, entrando in Corea del Nord. L'Air Group 5 della Valley Forge effettuò numerosi attacchi giornalieri contro obiettivi nordcoreani. Concentrazioni di truppe, posizioni difensive e linee di rifornimento e comunicazione furono ripetutamente bombardate dagli A-1 Skyraider, mentre gli F9F Panthers e gli F4U Corsair sferrarono il fuoco di razzi e cannoni. Oltre 5.000 sortite di combattimento sganciarono 1.800 tonnellate di bombe e razzi tra il 3 luglio e il 19 novembre 1950. Durante questo periodo, la Valley Forge mantenne un elevato record operativo mentre navigava lungo la costa coreana, una distanza pari a due volte il giro del mondo.
Secondo dispiegamento
[modifica | modifica wikitesto]Tornata a San Diego per eseguire un ciclo di revisione, la Valley Forge giunse sulla costa occidentale il 1° dicembre, solo per ricevere ordini di partenza urgenti che la riportavano in Corea. Nel frattempo, tra la partenza della portaerei e la sua prevista revisione, le forze cinesi erano entrate in guerra, lanciando una potente offensiva che costrinse le truppe delle Nazioni Unite a ritirarsi verso sud. Di conseguenza, la portaerei classe Essex imbarcò in fretta un nuovo gruppo aereo, formato da circa cento aerei e dieci elicotteri; rifornendosi di 910 tonnellate di provviste e 770 tonnellate di munizioni che furono caricate nel tempo record di tre giorni. Il 6 dicembre salpò per l'Estremo Oriente.
Incontratasi con la Task Force 77 tre giorni prima del Natale del 1950, la USS Valley Forge riprese gli attacchi aerei il 23 e continuò per tre mesi operazioni aeree concentrate contro l'avanzata delle forze cinesi e nordcoreane. Le prime operazioni aeree offensive consistevano in missioni di supporto aereo ravvicinato a supporto di soldati e marine a terra. I piloti di F4U Corsair e A-1 Skyraider colpirono concentrazioni di truppe, depositi di rifornimenti, ponti, postazioni d'artiglieria e attrezzature ferroviarie. Le forze delle Nazioni Unite furono in grado di avanzare nuovamente verso nord nella penisola coreana e fino al 38° parallelo. Durante il suo secondo dispiegamento, la nave lanciò circa 2.580 sortite in cui i suoi aerei sganciarono circa 1.400 tonnellate di bombe.[10]
Il 29 marzo la Valley Forge virò verso est e riprese il viaggio di ritorno verso San Diego, dopo aver trascorso quasi dieci mesi consecutivi nelle acque coreane, arrivando all'Isola del Nord il 7 aprile.[11] La nave, che necessitava delle attese riparazioni in cantiere, salpò per Bremerton, Washington, ed entrò nel cantiere navale di Puget Sound, dove fu sottoposta a una revisione importante.[5]
Terzo dispiegamento
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La USS Valley Forge tornò a San Diego il 10 agosto 1951, pronta per un nuovo incarico con la Flotta del Pacifico. L'Air Group 1 venne imbarcato sulla nave e la Valley Forge divenne la prima portaerei statunitense a rientrare per un terzo dispiegamento in Corea. L'11 dicembre, la nave lanciò i suoi primi attacchi aerei di interdizione ferroviaria, impedendo ai rifornimenti di raggiungere le linee del fronte nemico. Razzi, cannonate e bombe provenienti dall'Air Group della nave, e da quelli delle sue navi gemelle, anch'esse di stanza, colpirono obiettivi ferroviari nordcoreani: linee, svincoli, scali di smistamento e materiale rotabile. Entro giugno, gli Skyraider, i Corsair e i Panther della Valley Forge avevano interrotto le linee ferroviarie in almeno 5.346 punti. Ritornò al suo porto di origine, San Diego, il 3 luglio 1952.
Quarto dispiegamento
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ottobre del 1952, fu riclassificata come portaerei d'attacco e ridesignata CVA-45. Di nuovo, nell'ottobre del 1952, si distinse e si diresse verso l'Estremo Oriente, divenendo, in quel momento, l'unica portaerei statunitense a tornare nella zona di combattimento coreana quattro volte. Il 2 gennaio 1953, sotto il comando del contrammiraglio Robert E. Dixon, iniziò il nuovo anno con attacchi contro depositi di rifornimenti cinesi e aree di acquartieramento truppe dietro le linee del fronte in stallo. Mentre gli Skyraider e i Corsair a elica sganciavano tonnellate di bombe sui loro obiettivi, i Panther a reazione conducevano missioni di soppressione della contraerea utilizzando una combinazione di cannoni e razzi per distruggere le postazioni di artiglieria nemiche più problematiche. Questo stretto lavoro di squadra tra aerei di vecchia e nuova generazione rese possibili attacchi regolari contro le coste orientali della Corea e missioni di supporto ravvicinato per aiutare le forze dei Marines o dell'Esercito in difficoltà sulle linee di battaglia. I gruppi aerei della Valley Forge sganciarono circa 3.400 t di bombe sul nemico prima che la nave lasciasse la costa coreana e tornasse a San Diego il 25 giugno 1953.
Post guerra di Corea
[modifica | modifica wikitesto]Dopo una revisione lungo la costa occidentale, la Valley Forge fu trasferita alla Flotta Atlantica e riclassificata – questa volta come portaerei di supporto alla guerra antisommergibile – e ridesignata CVS-45. Fu riadattata per i suoi nuovi compiti presso il Cantiere Navale di Norfolk e poi rientrò nella Flotta nel gennaio 1954. La portaerei iniziò presto a condurre esercitazioni volte a sviluppare e perfezionare le tecniche e le capacità necessarie per svolgere i suoi nuovi compiti. Conducendo operazioni locali ed esercitazioni di guerra antisommergibile, la USS Valley Forge operò al largo della costa orientale fino alla fine del 1960, intervallate da una visita in Inghilterra e nell'Atlantico orientale per esercitazioni alla fine del 1954. Le sue operazioni durante questo periodo includevano anche dispiegamenti di addestramento per guardiamarina e riservisti e visite occasionali ai Caraibi.[10]
Svolgendo operazioni di addestramento dalla Baia di Guantanamo nel 1957, la Valley Forge realizzò un "primo" per la marina americana in ottobre, quando imbarcò la squadra da sbarco della nave e gli elicotteri bimotore HR2S-1 Mojave. Sperimentando il nuovo concetto di "avvolgimento verticale", sperimentato per la prima volta dalla Royal Navy e dai Royal Marines durante la crisi di Suez del 1956, gli elicotteri della Valley Forge trasportarono la squadra da sbarco fino alla testa di ponte e poi la riportarono sulla nave nella prima esercitazione di assalto aereo basata su una nave della Marina statunitense. A marzo si unì nuovamente alle navi della Forza Anfibia per un'importante esercitazione di sbarco anfibio, LANTPHIBEX 1-58. Sbarcò quasi 1.400 Marines, sbarcandoli da elicotteri trasporto truppe.[5]

Il 1° aprile 1958, il contrammiraglio John S. Thach issò la sua bandiera a due stelle sulla nave principale della portaerei, divenendo così l'ammiraglia del Task Group Alpha (TG Alpha). Questo gruppo, costruito attorno all'USS Valley Forge, comprendeva otto cacciatorpediniere, due sottomarini e uno squadrone ciascuno di elicotteri e aerei antisommergibile; un distaccamento di aerei da allerta precoce, A-1 Skyraider modificati, chiamati "guppies" per via dei loro radome ventrali sporgenti; e un Lockheed P-2 Neptune basato a terra. Un significativo sviluppo nelle tattiche navali, il TG Alpha si concentrò esclusivamente sullo sviluppo e il perfezionamento di nuovi dispositivi e tecniche per contrastare la potenziale minaccia dei sottomarini nemici nell'era della propulsione nucleare e dei sommergibili ad alta profondità.
Durante le celebrazioni del capodanno (1958-1959) in mare, la portaerei stava navigando con condizioni meteo molto avverse quando fu costretta a effettuare una manovra evasiva per evitare la collisione con una nave mercantile. Il mare grosso danneggiò gravemente la parte anteriore del ponte di volo, costringendola a recarsi al cantiere navale di New York per le riparazioni. Per prepararla al servizio il più rapidamente possibile, una sezione corrispondente di 9,1 m x 27,4 m fu prelevata dal ponte di volo della portaerei inattiva USS Franklin, ormeggiata a Bayonne, nel New Jersey. La sezione danneggiata fu tagliata via dal ponte di volo della Valley Forge e al suo posto fu installato il pezzo di ponte della Franklin. Una targa di bronzo fu montata sulla sezione di ponte appena sostituita per commemorare i danni subiti dalla Franklin in azione al largo del Giappone nell'aprile del 1945.[5]

La Valley Forge rimase impegnata nelle operazioni con la TG Alpha fino all'inizio dell'autunno del 1959, quando entrò nel cantiere navale di New York per eseguire un ciclo di riparazioni. La nave tornò in mare il 21 gennaio 1960, diretta nei Caraibi per eseguire manovre. Durante le operazioni successive, la portaerei servì da piattaforma di lancio per l'Operazione Skyhook. Questo esperimento scientifico ampiamente pubblicizzato prevedeva il lancio di tre dei più grandi palloni aerostatici mai costruiti, dotati di dispositivi per misurare e registrare le emissioni primarie di raggi cosmici a un'altitudine compresa tra 29 e 35 km sopra la superficie terrestre. Dopo un dispiegamento nel Mediterraneo orientale, l'USS Valley Forge tornò a Norfolk per riprendere le operazioni locali il 30 agosto, continuando le esercitazioni antisommergibile come nave ammiraglia della TG Alpha fino all'autunno del 1960.[10]
Il 19 dicembre, la portaerei funse da nave di recupero principale per la capsula spaziale senza equipaggio Mercury-Redstone 1A, il primo volo del razzo Redstone nell'ambito del Progetto Mercury. I suoi elicotteri recuperarono la capsula, lanciata da Cape Canaveral, dopo il suo volo di 15 minuti con ammaraggio.[12] Due giorni dopo, al largo di Cape Hatteras, in risposta a un SOS, l'USS Valley Forge si precipitò in aiuto della petroliera SS Pine Ridge, che si era spezzata in due durante una tempesta. Mentre i sopravvissuti della nave colpita si aggrappavano alla metà posteriore della petroliera, gli elicotteri della portaerei facevano la spola avanti e indietro per recuperare gli uomini in difficoltà. Presto, tutti i 28 sopravvissuti furono al sicuro a bordo della Valley Forge.[10]
Anni '60
[modifica | modifica wikitesto]Entrata nel cantiere navale di Norfolk il 6 marzo 1961 per essere sottoposta a revisione e modifica per diventare una nave d'assalto anfibia, la Valley Forge fu riclassificata LPH-8 il 1° luglio 1961 e, poco dopo, iniziò l'addestramento di aggiornamento nei Caraibi. Ritornò a Hampton Roads a settembre e si addestrò nell'area dei promontori della Virginia con elicotteri da trasporto truppe appena imbarcati. In ottobre, la nave – come parte della forza anfibia pronta all'uso della Flotta Atlantica – proseguì verso sud, nelle acque al largo di Hispaniola, e rimase in attesa dal 21 al 25 ottobre e dal 18 al 29 novembre per essere pronta a evacuare qualsiasi cittadino americano dalla Repubblica Dominicana necessario durante la lotta per il potere nei mesi successivi all'assassinio del Generalissimo Rafael Trujillo.

Dopo essere tornata in patria verso la fine dell'anno, la Valley Forge salpò da Norfolk il 6 gennaio 1962, diretta a Long Beach per prendere servizio con la Flotta del Pacifico. Al termine di tre mesi di addestramento al largo della costa occidentale, la nave d'assalto anfibia si diresse verso ovest per prestare servizio in Estremo Oriente con la Settima Flotta. Con la bandiera del Comandante del Ready Amphibious Task Group della Settima Flotta issata sulla sua nave principale, la USS Valley Forge costeggiò l'Indocina con l'ordine di sbarcare i Marines imbarcati. In Laos, le forze comuniste del Pathet Lao avevano rinnovato il loro assalto al Governo Reale Laotiano e quest'ultimo aveva chiesto al presidente John F. Kennedy di sbarcare truppe per scongiurare una temuta invasione comunista su vasta scala del paese. La nave d'assalto anfibia trasportò i suoi Marines nel paese il 17 maggio e, quando la crisi si fu placata poche settimane dopo, li riportò indietro a luglio.
Per il resto del 1962, la nave operò in Estremo Oriente prima di tornare sulla costa occidentale degli Stati Uniti per trascorrere la prima metà del 1963 in esercitazioni anfibie al largo della California e nelle isole Hawaii. La Valley Forge entrò nel cantiere navale di Long Beach il 1° luglio 1963 per una revisione completa della flotta (FRAM), che includeva l'installazione di sistemi elettronici migliorati e di strutture per il trasporto e la movimentazione di truppe ed elicotteri da trasporto truppe. Ripresa la navigazione il 27 gennaio 1964, la nave d'assalto recentemente modernizzata si riunì alla flotta e, dopo le operazioni e l'addestramento locali, lasciò Long Beach per un altro dispiegamento nel Pacifico occidentale. Fece scalo a Pearl Harbor e Okinawa, in rotta verso Hong Kong, per poi dirigersi a Taiwan. A giugno, si unì alle navi di altre marine della Southeast Asia Treaty Organization (SEATO) in esercitazioni anfibie, facendo scalo nelle Filippine, dove a luglio le fu conferita la Battle Efficiency "E".[10]
Guerra del Vietnam
[modifica | modifica wikitesto]Il 2 agosto 1964, le torpediniere nordvietnamite attaccarono il cacciatorpediniere Maddox nell'incidente del golfo del Tonchino. La Valley Forge trascorse quindi cinquantasette giorni in mare al largo delle coste vietnamite, pronta a sbarcare i suoi Marines se necessario.
Ritornata a Long Beach il 5 novembre, la USS Valley Forge effettuò due viaggi di andata e ritorno verso Okinawa trasportando marines e aerei prima di iniziare un dispiegamento WestPac nel mar cinese meridionale alla fine del 1965. Con una forza di sbarco dei marines imbarcata e battente bandiera del Commander, Amphibious Squadron 3, la Valley Forge condusse esercitazioni di addestramento intensive nelle Filippine mentre si preparava per il servizio in Vietnam.
A metà novembre, la nave d'assalto anfibia rimase in riserva durante l'operazione Blue Marlin e successivamente, in occasione delle l'operazioni Dagger Thrust e Harvest Moon, portò i suoi marines a terra per via aerea, concludendo infine con il periodo natalizio a Okinawa. Il 3 gennaio 1966, dopo aver imbarcato un nuovo battaglione di marines e uno squadrone di elicotteri da trasporto medio, salpò per il Vietnam del Sud. Dopo le soste a Subic Bay e Chu Lai, la Valley Forge arrivò al largo della costa vietnamita il 27 gennaio e, due giorni dopo, lanciò le sue forze da sbarco per partecipare all'operazione Double Eagle. Rimanendo di stanza al largo della costa, la nave fornì supporto logistico e medico con elicotteri in arrivo per rifornire gli uomini a terra e elicotteri in partenza per evacuare i feriti per le cure mediche a bordo. Reimbarcata la squadra da sbarco il 17 febbraio, la USS Valley Forge proseguì verso nord, mentre i suoi marines si riposarono dopo i pesanti scontri effettuati sulla terra ferma. La seconda fase dell'operazione Double Eagle iniziò due giorni dopo e i marines della nave sbarcarono nuovamente in elicottero per attaccare le concentrazioni nemiche. Entro il 26 febbraio l'operazione giunse al termine e la Valley Forge reimbarcò i suoi Marines salpando in seguito per Subic Bay.
Dopo un viaggio di andata e ritorno a Đà Nẵng, la portaerei fece ritorno sulla costa occidentale per una revisione e un addestramento locale lungo la costa californiana, prima di essere nuovamente dispiegata nel Pacifico occidentale. Al suo ritorno in acque vietnamite, la nave prese parte alle operazioni al largo di Đà Nẵng prima di rientrare di nuovo negli Stati Uniti verso la fine del 1966.
Dopo essere stata sottoposta a una profonda revisione e aver svolto addestramento al largo della costa occidentale, la Valley Forge tornò in Estremo Oriente nel novembre 1967 e prese parte all'operazione Fortress Ridge, lanciata il 21 dicembre. Sbarcando le sue truppe in un punto appena a sud della zona demilitarizzata vietnamita (DMZ), la nave fornì continui servizi di rifornimento ed evacuazione medica (Medevac) per questa operazione di "ricerca e distruzione" volta a eliminare le unità dell'Esercito Popolare del Vietnam (PAVN) che minacciavano le truppe americane e sudvietnamite. Il completamento di questa operazione, il giorno prima di Natale del 1967, non segnò tuttavia la fine delle operazioni della Valley Forge per quell'anno, poiché fu nuovamente posta in azione durante l'operazione Badger Tooth, vicino a Quảng Trị, nel Vietnam del Sud settentrionale.
La manutenzione a Đà Nẵng precedette il suo dispiegamento nella nuova base al largo di Đồng Hới, dove fornì i necessari rifornimenti e il supporto MedEvac alle truppe alleate impegnate contro le forze del PAVN. L'operazione Badger Catch, iniziata il 23 gennaio 1968 e protrattasi fino al 18 febbraio, supportò la base di Cửa Việt, alla foce del fiume Thạch Hãn a sud della DMZ, prima che la nave facesse rotta verso la baia di Subic e la tanto necessaria manutenzione.

Successivamente, al ritorno in Vietnam, la Valley Forge operò come "Helo Haven" per le unità di elicotteri dei Marines le cui basi costiere erano state attaccate dal fuoco di terra e di artiglieria del PAVN. Durante l'Operazione Badger Catch II, dal 6 marzo al 14 aprile, gli elicotteri dei Marines atterrarono a bordo della portaerei mentre le loro basi terrestri venivano liberate dalle truppe del PAVN. Dopo un rimpasto di routine nella baia di Subic, la nave prese parte, dal 28 aprile al 3 giugno, all'Operazione Badger Catch III. Si trasferì poi a Đà Nẵng e si preparò per l'Operazione Swift Saber, che si svolse dal 7 al 14 giugno. L'esercitazione di sbarco Hilltop XX occupò la nave all'inizio di luglio. Successivamente, la USS Valley Forge trasferì i suoi Marines e gli elicotteri alla Tripoli e fece ritorno in patria passando per Hong Kong, Okinawa e Pearl Harbor. Raggiunse Long Beach il 3 agosto.
Dopo cinque mesi trascorsi sulla costa occidentale, durante i quali furono effettuate operazioni locali e sottoposte a revisione, la nave d'assalto anfibia tornò in Estremo Oriente per l'ultima volta, partendo da Long Beach il 30 gennaio 1969.
A San Diego, imbarcò un carico di elicotteri Sikorsky CH-53 Sea Stallion dei Marines da consegnare agli squadroni di trasporto in Vietnam. La nave fece scalo a Pearl Harbor e si fermò vicino a Guam mentre uno dei suoi elicotteri trasportò a terra un membro dell'equipaggio infortunato per subire un intervento chirurgico urgente. Caricò attrezzature speciali per le forze di sbarco a Subic Bay e imbarcò il Comandante delle Forze di Sbarco Speciali Bravo e uno squadrone di elicotteri da trasporto Boeing Vertol CH-46 Sea Knight dei Marines. Il 10 marzo, la portaerei iniziò a operare a supporto dell'operazione Defiant Measure, salpando da Đà Nẵng mentre i suoi elicotteri effettuavano missioni "sulla spiaggia". L'operazione fu completata entro il 18 marzo e la Valley Forge sbarcò i suoi elicotteri prima di dirigersi alla baia di Subic per la manutenzione.
Dopo il suo ritorno a Đà Nẵng il 3 maggio, la nave reimbarcava i suoi elicotteri e parte di una squadra di sbarco di un battaglione di Marines che aveva preso parte ai combattimenti a terra. La portaerei continuò a operare nell'area di Đà Nẵng nelle settimane successive, con i suoi elicotteri impegnati in frequenti missioni di supporto e i suoi Marines impegnati nella preparazione di ulteriori sbarchi.
Tra la fine di maggio e l'inizio di giugno, la Valley Forge ricevette le visite del Segretario della Marina John Chafee e del Vice Ammiraglio William F. Bringle, Comandante della Settima Flotta. Successivamente. il 10 giugno, sbarcò i suoi Marines a Đà Nẵng e imbarcò una squadra da sbarco dei marines che dovevano essere trasportarti a Okinawa, dove arrivò il 16 giugno. La squadra da sbarco condusse esercitazioni anfibie con la Valley Forge per undici giorni e si imbarcò nuovamente sulla nave per un viaggio verso la baia di Subic, dove continuò l'addestramento. La USS Valley Forge tornò nell'area di Đà Nẵng l'8 luglio e riprese il supporto aereo con elicotteri alle forze di terra dei Marines nell'area settentrionale del I Corpo. La nave intraprese una manovra evasiva per evitare un tifone in avvicinamento e poi iniziò i preparativi per un'operazione anfibia.

L'operazione Brave Armada iniziò il 24 luglio con un assalto in elicottero contro presunte posizioni Việt Cộng e PAVN nella provincia di Quảng Ngãi. La Valley Forge rimase nell'area di Quảng Ngãi–Chu Lai per supportare l'attacco fino al suo completamento, il 7 agosto. Si diresse quindi verso Đà Nẵng per sbarcare i suoi Marines, dove, lo stesso giorno, il generale Leonard F. Chapman, Jr., Comandante del Corpo dei Marines, visitò la portaerei classe Essex. La nave salpò per Okinawa il 13 agosto, arrivando quattro giorni dopo e sbarcando il suo squadrone di elicotteri prima di ripartire per sfuggire a un altro tifone. Proseguì verso Hong Kong e il 22 agosto ricevette un messaggio che annunciava la sua imminente disattivazione. Il 3 settembre tornò a Đà Nẵng per caricare materiale da spedire negli Stati Uniti e quella sera salpò per la U.S. Fleet Activities Yokosuka per tre giorni di manutenzione prima di lasciare l'Estremo Oriente.[10]
La Valley Forge salpò da Yokosuka l'11 settembre 1969 e gettò l'ancora a Long Beach il 22 settembre successivo. Dopo il congedo e la manutenzione, scaricò munizioni ed equipaggiamento presso la Naval Weapons Station di Seal Beach e la base navale di San Diego. Successivamente fece ritorno a Long Beach il 31 ottobre per prepararsi al disarmo. Questo processo continuò per tutto il nuovo anno; e il 15 gennaio 1970 la Valley Forge fu posta fuori servizio. Il suo nome fu radiato dall'elenco della Marina Militare lo stesso giorno.
Anni '70
[modifica | modifica wikitesto]Mentre si trovava a Long Beach, dal 14 al 28 febbraio 1971, l'interno della portaerei fu utilizzato come location per le riprese del film di fantascienza del 1972 2002: la seconda odissea (Silent Running).[10] La location centrale del film è un mercantile spaziale lungo 610 m)etri, che trasporta sei grandi cupole geodetiche, sotto le quali sono conservate le ultime foreste di una Terra devastata dall'ambiente.
I produttori del film erano alla ricerca di location preesistenti che potessero rappresentare il ponte di carico, le sale di controllo e gli alloggi di un immaginario "cargo spaziale". Costruire set nei teatri di posa di Hollywood sarebbe stato proibitivo, quindi, per ridurre al minimo l'impatto sul budget minimo del film, furono prese in considerazione diverse grandi location interne, tra cui magazzini, navi cargo e petroliere. Dopo aver contattato la Marina degli Stati Uniti per una richiesta sull'utilizzo delle portaerei, i produttori furono indirizzati a diverse portaerei di classe Essex dismesse in attesa di demolizione presso il cantiere navale di Long Beach, tra cui la USS Valley Forge e le altre portaerei Philippine Sea e USS Princeton. Il tipo di location si rivelò perfetto per il film, fu scelta la Valley Forge e fu stipulato un accordo con la Marina. In onore del luogo delle riprese, il cargo spaziale del film fu battezzato Valley Forge.
Il ponte dell'hangar della portaerei venne utilizzato nel film come stiva di carico, ridipinto e riempito con moduli di polistirolo che rappresentano futuristici container. L'area di comando di volo venne pesantemente modificata per rappresentare la sala di controllo e gli alloggi dell'equipaggio dell'astronave immaginaria. Le paratie furono tagliate e sostituite con passaggi più ampi per consentire il movimento della telecamera e degli attori. Elementi scenici, console di computer e vari oggetti di scena vennero spostati per vestire la nave come un mercantile spaziale. La troupe di produzione fu autorizzata a fare ciò che voleva con la nave, purché non venisse rimosso alcun metallo. Tutta l'energia elettrica e l'acqua dovettero essere importate, poiché alla troupe non era consentito utilizzare l'energia della nave. Le riprese furono ostacolate dagli spazi ristretti della portaerei, rendendo necessarie diverse innovazioni nel processo di ripresa.
Otto mesi dopo la fine delle riprese e dopo il fallimento dei tentativi di raccogliere fondi per utilizzare la nave come museo, il 29 ottobre 1971 fu venduta alla Nicolai Joffre Corporation di Beverly Hills, California, per essere demolita.[10]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Riconoscimenti statunitensi
[modifica | modifica wikitesto]Riconoscimenti stranieri
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) USS VALLEY FORGE (CV-45): (later CVA-45, CVS-45 and LPH-8), su NavSource Online: Submarine Photo Archive.
- ^ Jazzybee Verlag, Supercarriers of the US Navy, 2012, p. 1844, ISBN 3-8496-0668-6.
- ^ This New Ocean: A History of Project Mercury, su hq.nasa.gov. URL consultato il 26 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2009).
- ^ U.S. Navy - A Brief Carrier History: Part IV, su navy.mil, 16 aprile 2012. URL consultato il 26 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2012).
- ^ a b c d e f g h (EN) Byron Powell, Histories for USS Valley Forge - CV 45, su Military.com Unit Pages, 27 febbraio 2009. URL consultato il 17 novembre 2025 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2015).
- ^ (EN) United States Navy, A Brief History of U.S. Navy Aircraft Carriers: Part IV - Korea and the 1950s, su The Carriers, 15 giugno 2009. URL consultato il 17 novembre 2025 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2013).
- ^ Dorr, 2006, pp. 107–109.
- ^ (FR) Frédéric Sthal, 1950: Le début de la guerre de Corée: La poche de Pusan et le débarquement à Pohang, in Navires & Histoire, giugno-luglio 2016, p. 66.
- ^ (EN) Jan J. Safarik, Cold War Era, su aces.safarikovi.org, 28 ottobre 2014. URL consultato il 17 novembre 2025.
- ^ a b c d e f g h (EN) Valley Forge (CV-45), su Naval History and Heritage Command (NHHC), 29 marzo 2004. URL consultato il 17 novembre 2025.
- ^ (EN) Associated Press, Flyingest Navy Pilots Return, in The Sun-Telegram, San Bernardino, California, Volume IV, Number 52, 8 aprile 1951, p. 3.
- ^ (EN) Loyd S. Swenson Jr., James M. Grimwood e Charles C. Alexander, This New Ocean: A History of Project Mercury, su NASA, 13 luglio 2009. URL consultato il 17 novembre 2025 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Robert F. Dorr, Chapter Seven: Jet Kills over North Korea, in Air Combat: An Oral History of Fighter Pilots, New York, Berkley, 2006, ISBN 978-0-425-21741-2.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Valley Forge, su history.navy.mil (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2013).
