Albite

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Albite
Classificazione Strunz9.FA.35
Formula chimicaNaAlSi3O8
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinotriclino[1][2][3][4]
Classe di simmetriapinacoidale[2][4]
Parametri di cellaa=8,144 b=12,787 c=7,16[2][4]
Gruppo puntuale1[2][4]
Gruppo spazialeC1[2]
Proprietà fisiche
Densità2,50[1]-2,63[1][3], 2,61-2,63[2], media: 2,62[2] g/cm³
Durezza (Mohs)6[1][3] - 6,5[1]
Sfaldaturaperfetta[1] secondo {001}[2][3][4], buona secondo {010}[2][3][4], imperfetta secondo {110}[4]
Fratturairregolare[2][4], concoide[4]
Colorebianco[1][2][4], grigio[2][4], grigio verdastro[2], verde bluastro[2], a volte incolore[1], bluastro[4], verdastro[4], rossastro[4], con tonalità blu, gialle, arancio
Lucentezzavitrea[1],[2] perlacea[1] od opaca se alterata
Opacitàda translucida[1][4] ad opaca[1], raramente trasparente[1][4]
Strisciobianco[2]
Diffusionecomune[1]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

L'albite è un minerale del gruppo dei feldspati. È l'elemento della serie del plagioclasio contenente sodio, per definizione deve contenerne almeno il 90%. È un tectosilicato.

La scoperta è avvenuta nel 1815 in Svezia, il nome deriva dalla parola latina albus che significa "bianco"[2] per via del colore tipico.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

I cristalli di albite hanno forma di parallelepipedo a sezione quadrata con terminazione pinacoidale.

In cristalli tabulari o equidimensionali, raramente prismatici, ricchi di facce, spesso poligeminati[1]. Anche compatta, granulare e in aggregati lamellari[1]. I cristalli che sono tabulari secondo {010}[3].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Componente essenziale di molte rocce, si trova nei graniti, pegmatiti e sieniti[senza fonte] nonché nei depositi delle vene idrotermali[1]. Può essere presente anche in rocce metamorfiche[1]: filladi, micascisti e gneiss.

Si trova anche in rocce effusive, sedimentarie[1].

Esemplari si trovano in Italia sull'arco alpino, in particolare Piemonte, Valle d'Aosta e Alto Adige.

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

L'albite si presenta in cristalli piatti e tabulari, la varietà cleavelandite presenta cristalli anche di 15 cm ma spessi solo qualche millimetro.

L'albite presenta solitamente il fenomeno della geminazione sotto forma di piccole striature parallele sulla faccia del cristallo. Il periclino, per esempio, è una varietà d'albite presente nelle fessure alpine che forma cristalli prismatici talvolta geminati.

Un campione di periclino esposto al Museo della Val Gardena ad Ortisei.

Spesso compare come segregazioni parallele alternate con microclino rosa nella perthite in seguito all'essoluzione in fase di raffreddamento.

Caratteristiche chimico-fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Carlo Maria Gramaccioli, Francesco Demartin e Matteo Boscardin, VIII. Silicati, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 3, Milano, Alberto Peruzzo editore, pp. 766-768.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w (EN) Albite mineral data, su webmineral.com. URL consultato il 21/04/2021.
  3. ^ a b c d e f g E. Artini, Classe VI. Sali ossigenati, in I minerali, sesta edizione riveduta ed ampliata, Milano, Ulrico Hoepli editore, 1981, pp. 424-428.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (EN) Albite mineral information, su mindat.org. URL consultato il 21/04/2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Albite, in Il magico mondo di Minerali & Gemme, De Agostini, 1995.

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