Victor de Sabata

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Victor Alberto de Sabata

Victor Alberto de Sabata (Trieste, 10 aprile 1892Santa Margherita Ligure, 11 dicembre 1967) è stato un direttore d'orchestra, compositore e didatta italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto giovanile di Victor de Sabata

De Sabata nacque a Trieste. Suo padre, Amedeo de Sabata, altoatesino di religione cattolica, era un cantante professionista e un insegnante di canto corale, mentre sua madre Rosita Tedeschi, una musicista di talento ma non professionista, di religione ebraica[1][2]. Dopo aver studiato al Conservatorio di Milano, nel 1917 diresse la première nel Teatro alla Scala di Milano di Il macigno, opera di sua composizione su libretto di Alberto Colantuoni. Dal 1918 al 1929 fu direttore dell'Opera di Monte Carlo, e poi della Cincinnati Symphony Orchestra. Successivamente, dal 1929 al 1957 ricoprì la carica di direttore musicale dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, teatro del quale fu in seguito nominato direttore artistico.

Nel repertorio operistico, predilesse la direzione di opere di Richard Wagner (in particolare Tristano e Isotta) e di Giuseppe Verdi; fu anche interprete di rilievo di Giacomo Puccini, Gioachino Rossini ed Ermanno Wolf-Ferrari. In campo sinfonico, il suo repertorio spaziava da Wolfgang Amadeus Mozart a Jean Sibelius, passando per Ludwig van Beethoven, Johannes Brahms, Richard Strauss e Maurice Ravel. Particolarmente note sono le sue numerose interpretazioni, testimoniate da alcune incisioni, della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Come compositore produsse alcuni lavori sinfonici e operistici di tendenza tardo-romantica, tra cui, come già ricordato, l'opera Il macigno, oltre al poema sinfonico Juventus nel 1919. Fu legato sentimentalmente all'attrice Valentina Cortese quando questa era all'inizio della sua carriera di attrice[3].

De Sabata morì per un attacco di cuore a Santa Margherita Ligure nel 1967 e fu sepolto in un cimitero vicino alla SS. Trinità di Gavarno Vescovado. Al nome di Victor de Sabata è stata intitolata la sala del ridotto del Teatro Verdi di Trieste.

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ International Publications Service, Who's who in Europe, Editions Servi-Tech, p. 685].
  2. ^ Teodoro Celli, L'arte di Victor De Sabata, ERI, 1978, p. 133.
  3. ^ Valentina Cortese, Quanti sono i domani passati, a cura di Enrico Rotelli, Mondadori, 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Teodoro Celli, L'arte di Victor De Sabata, Torino, 1978, OCLC 5416791.
  • Paolo Isotta, Victor De Sabata: un compositore, Milano, Edizioni del Teatro alla Scala, 1992.
  • Michele Bongiovanni, Victor de Sabata, un profilo, Rovereto, Edizioni Osiride, 2014. Saggio biografico/filosofico e analisi del poema contemplativo Gethsemani. Completo di catalogo delle composizioni, discografia aggiornata al 2014, appendice iconografica, foto e ritratti rari.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore artistico del Teatro alla Scala Successore
Mario Labroca 1949-1957 Francesco Siciliani
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