Stefano (astronomia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Stephano (astronomia))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stefano
(Urano XX)
Scoperta di Stefano, ripreso dal telescopio CFHT.
Satellite diUrano
Scoperta18 luglio 1999
ScopritoriBrett Gladman
Parametri orbitali
(all'epoca J2000)
Semiasse maggiore8 004 000 km
Periodo orbitale-677,37 giorni
-1,8546 anni
Inclinazione
sull'eclittica
141,81°
Inclinazione rispetto
all'equat. di Urano
123,26°
Inclinazione rispetto
al piano di Laplace
144,103°
Eccentricità0,2295
Dati fisici
Diametro medio20 km
Superficie1,26 × 109
Volume4,2 × 1012
Massa
6,0 × 1015 kg
Densità media1,5 × 103 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie0,0041 m/s²
Velocità di fuga9,0 m/s
Periodo di rotazioneignoto
Temperatura
superficiale
64 K (min)
89 K (max)
Pressione atm.nulla
Albedo0,07?

Stefano, o Urano XX, è un piccolo satellite naturale irregolare del pianeta Urano;

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

È stato scoperto nel 1999, da un team di astronomi guidato da Brett Gladman e composto da Matthew Holman, John Kavelaars, Jean-Marc Petit e Hans Scholl, con l'ausilio del Canada France Hawaii Telescope dell'Osservatorio di Mauna Kea.

Al momento della scoperta ha ricevuto la designazione provvisoria S/1999 U 2.[1][2][3][4][5]

Denominazione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto 2000, l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) gli ha assegnato la denominazione ufficiale che fa riferimento a Stefano, un personaggio de La tempesta, nota commedia di William Shakespeare.[6]

Parametri orbitali[modifica | modifica wikitesto]

L'orbita di Stefano è retrograda e fortemente inclinata rispetto al locale piano di Laplace.

I suoi parametri orbitali lo accomunano a diversi altri satelliti naturali di Urano, facenti parte del gruppo di Sicorace (il maggiore fra di essi, con un diametro di circa 190 km, è infatti Sicorace, che orbita più esternamente rispetto a Stefano). Altri autori lo accomuno al gruppo di Calibano.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gladman, B. J.; Kavelaars, J. J.; Holman, M. J., Petit, J.-M.; Scholl, H.; Nicholson, P. D.; and Burns, J. A.; The Discovery of Uranus XIX, XX, and XXI, Icarus, 147 (2000), pp. 320–324.
  2. ^ Marsden, Brian G.; Probable New Satellites of Uranus, IAUC 7230, 27 luglio 1999
  3. ^ Marsden, Brian G.; Probable New Satellites of Uranus, IAUC 7248, 4 settembre 1999
  4. ^ Marsden, Brian G.; S/1999 U 1, S/1999 U 2 and S/1999 U 3, IAUC 7385, 24 marzo 2000
  5. ^ Marsden, Brian G.; S/1999 U 2, IAUC 7473, 5 agosto 2000
  6. ^ Marsden, Brian G.; Satellites of Uranus, IAUC 7479, 21 agosto 2000
  7. ^ Grav, Tommy; Holman, Matthew J.; Gladman, Brett J.; and Aksnes, Kaare; Photometric survey of the irregular satellites,Icarus, 166 (2003), pp. 33-45. arΧiv:astro-ph/0301016

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Sistema solare: accedi alle voci di Wikipedia sugli oggetti del Sistema solare