Presidenza di James Buchanan: differenze tra le versioni
inizio |
|||
Riga 110: | Riga 110: | ||
<references/> |
<references/> |
||
== |
== Bibliografia == |
||
* {{Cite book|ref=harv|last=Baker|first=Jean H.|title=James Buchanan|publisher=Times Books|location=New York|year=2004|isbn=0-8050-6946-1|url=https://books.google.com/books?id=KoTpWjUsP1sC}} [https://www.amazon.com/dp/0805069461 excerpt and text search] |
* {{Cite book|ref=harv|last=Baker|first=Jean H.|title=James Buchanan|publisher=Times Books|location=New York|year=2004|isbn=0-8050-6946-1|url=https://books.google.com/books?id=KoTpWjUsP1sC}} [https://www.amazon.com/dp/0805069461 excerpt and text search] |
||
* {{cite book|ref=harv|last=Chadwick|first=Bruce|title=1858: Abraham Lincoln, Jefferson Davis, Robert E. Lee, Ulysses S. Grant and the War They Failed to See|year=2008|publisher=Sourcebooks, Inc.|isbn=140220941X | url=https://books.google.com/books?id=uMMyGtjNOXMC}} |
* {{cite book|ref=harv|last=Chadwick|first=Bruce|title=1858: Abraham Lincoln, Jefferson Davis, Robert E. Lee, Ulysses S. Grant and the War They Failed to See|year=2008|publisher=Sourcebooks, Inc.|isbn=140220941X | url=https://books.google.com/books?id=uMMyGtjNOXMC}} |
Versione delle 15:13, 7 nov 2017
Presidenza James Buchanan | |
---|---|
Il presidente Buchanan (foto di Mathew B. Brady). | |
Stato | Stati Uniti |
Capo del governo | James Buchanan (Democratico) |
Giuramento | 4 marzo 1857 |
Governo successivo | 4 marzo aprile 1861 |
La presidenza di James Buchanan ebbe inizio il 4 marzo del 1857 con il discorso d'inaugurazione e relativo insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America e si concluse il 4 marzo del 1861. Buchanan, esponente i rilievo del Partito Democratico della Pennsylvania assunse la carica di 15° presidente degli Stati Uniti d'America dopo aver sconfitto l'ex presidente Millard Fillmore dei Know Nothing e John Charles Frémont del neonato Partito Repubblicano nelle Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1856.
Ottenne la Nomination democratica alla Convention del Partito, dove riuscì a battere sia l'ez presidente Franklin Pierce che il senatore dell'Illinois Stephen A. Douglas. Durante la maggior parte della presidenza di Franklin Pierce rimase residente a Londra nella sua qualità di ministro della Corte di San Giacomo, ebbe quindi la ventura di non essere coinvolto nella polemica che precedette e immediatamente seguì la promulgazione della Kansas-Nebraska Act la quale aveva profondamente diviso il pese e gli stessi leader democratici.
Prima ancora di assumere l'alto ufficio innalzò ampie lodi nei confronti della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America per aver sentenziato in Dred Scott contro Sandford la legittimità della schiavitù e fece un'operazione di gruppo di pressione volta ad influenzarne le scelte. Si alleò con il Sud nel tentativo di ottenere l'ammissione del Kansas all'Unione come Stato schiavista sotto la "Costituzione di Lecompton". Sempre conciliatorio, almeno in apparenza, cercò comunque sempre di non alienarsi nessuno (né i secesionisti né gli unionisti) ed in tal maniera finì col non piacere mai veramente a nessuno[1].
Venne spesso chiamato "doppia faccia", un nordista con forti simpatie sudiste, combattendo contro Douglas (leader della corrente politica propugnatrice della sovranità popolare nella questione schiavista) per avere il controllo totale del Partito; nelbel mezzo del crescente abisso che stava separando gli Stati schiavisti da quelli liberi il cosiddetto "Panico del 1857" colpì il paese, causando diffusi fallimenti di imprese ed un aelevato tasso di disoccupazione. Nel corso di questi anni si verificò anche il confronto armato prolungato che vie contrapposti i pionieri mormoni nel territorio dello Utah e le forze federali: la guerra dello Utah durerà dal maggio del 1857 al luglio del 1858.
Nel suo discorso inaugurale promise di servire solo per un quadriennio e, col montare della crisi nazionale sulla questione della schiavitù, nessuno gli chiese di revocare questo proposiito, accettato da tutti come un impegno preso[1]. Tuttavia nonostante la sua radicata esperienza nelle questioni diplomatiche e inerenti la politica estera non fu capace di calmare la crescente crisi settaria che avrebbe tragicamente diviso la nazione verso la fine del suo mandato; la successiva presidenza di Abraham Lincoln dovrà infatti misurarsi con la secessione del Sud riunito negli Stati Confederati d'America e la conseguente guerra di secessione americana.
Il candidato repubblicano del 1860, Abraham Lincoln, si propose di mettere in esecuzione una piattaforma dedicata sì a mantenere la schiavitù laddove essa fosse già presente, ma di non farla estendere anche ai territori occidentali; battè lo stesso democratico Douglas, il sudista vicepresidente degli Stati Uniti d'America in carica John Cabell Breckinridge e John Bell, vincendo così le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860.
In risposta alla vittoria di Lincoln 7 Stati del Sud dichiararono la loro separazione dall'Unione. Nei 4 mesi che seguirono ed in cui continuò a rimanere al suo posto Buchanan si rifiutò con decisione di affrontare gli Stati ribelli con la forza militare, ma riuscì a mantenere il controllo di Fort Sumter; la crisi culminerà con la guerra civile subito dopo che Buchanan avrà lasciato l'ufficio.
Elezioni del 1856
Il servizio svolto da Buchanan all'estero nella sua qualità di ambasciatore presso il Regno Unito lo collocò molto convenientemente al di fuori del paese mentre era in corso un aspro e quantomai vivace dibattito nei riguardi della Kansas-Nebraska Act la quale fece discutere l'intera nazione[2]. Sebbene non cercò apertamente la presidenza scelse con intento eliberato di non scoraggiare il movimento che si formò a suo nome; esso rimase ben al di sopra del suo personale potere in molte occasioni[3].
La Convenzione nazionale democratica si riunì a giugno e adottando una piattaforme politica che rifletteva in gran parte le idee e opinioni dello stesso Buchanan, incluso il sostegno alle Fugitive slave laws (leggi sugli schiavi fuggitivi), il porre termine alle agitazioni sollevate dai fautori dell'abolizionismo negli Stati Uniti d'America e l'aumento d'influenza da attuare nella regione del Golfo del Messico[4].
Il presidente in carica [[Franklin Pierce] sperò in un primo momento di potersi ricandidare, sebbene il senatore Stephen A. Douglas si fosse rivelato fin da subito come un candidato forte. Buchanan guidò il 1° ballottaggio grazie al sostegno e all'incoraggiamento dei potenti senatori John Slidell, Jesse David Bright e Thomas Francis Bayard i quali presentarono Buchanan come un leader esperto che avrebbe potuto appellarsi sia al Nord che al Sud. Riuscì alfine ad ottenere la candidatura ufficiale dopo 17 votazioni e gli venne affiancato John C. Breckinridge del Kentucky.
Entro quell'anno il Partito Whig, che da tempo rappresentava la principale forza d'opposizione ai democratici, visse una orte crisi; crollò e si dissolse. Bichanan si trovò ad affrontare due concorrenti, l'ex presidente Whig Millard Fillmore il quale corse per gli Know Nothing e l'abolizionista radicale John Charles Frémont associatosi ai repubblicani.
Essendo i tempi rimasti assai stretti egli non ebbe quasi modo di condurre una campagna elettorale, ma scrisse bensì lettere promettendo di sostenere in tutti i suoi punti la piattaforma democratica. Alle elezioni riuscì a trarre a sé tutti gli Stati schiavisti tranne il Maryland, così come 5 Stati liberi compreso il proprio; ottenne il 45% del voto popolare e, soprattutto, ebbe modo di acquisire 174 Grandi elettori rispetto ai 114 di Frémont e agli 8 di Fillmore. Questa elezione lo ha reso il primo - e fino ad oggi l'unico - presidente della Pennsylvania.
Nel suo discorso di vittoria non mancò di denunciare i repubblicani, definendolo un'organizzazione pericolosa e geograficamente ristretta la quale aveva aggredito in una maniera del tutto sleale il Sud[5]: anche nel corso della cerimnia d'inaugurazione affermerà che "l'oggetto della mia amministrazione sarà quello di distruggere il partititismo settario che mette in antitesi il Nord al Sud e di ripristinare l'armonia nell'Unione sotto un governo nazionale e conservatore"[6].
Con una capacità equilibratice di non poco conto e attraverso appuntamenti ben selezionati riuscirà a convincere la popolazione ad accettare la Costituzione degli Stati Uniti d'America così come la Corte Suprema degli Stati Uniti d'America la stava interpretando; si stava difatti considerando la legittimità di limitare la pratica dello schiavismo nei territori del West: 2 giudici fecero cenno a Buchanan sulle conclusioni adottate[7]. Sentenze e verdetti appoggiarono fino a questo momento l'istituto della schiavitù negli Stati Uniti d'America.
Inaugurazione
Dipartimento Funzione |
Foto | Nome | Data |
---|---|---|---|
Presidente | James Buchanan | 1857-1861 | |
Vicepresidente | John Cabell Breckinridge | 1857-1861 | |
Segretario di Stato | Lewis Cass | 1857–1860 | |
Jeremiah S. Black | 1860–1861 | ||
Segretario al Tesoro | Howell Cobb | 1857–1860 | |
Philip Francis Thomas | 1860–1861 | ||
John Adams Dix | 1861 | ||
Segretario alla Guerra | John B. Floyd | 1857–1860 | |
Joseph Holt | 1860-1861 | ||
Procuratore generale | Jeremiah S. Black | 1857-1860 | |
Edwin M. Stanton | 1860-1861 | ||
Direttore generale delle poste | Aaron V. Brown | 1857–1859 | |
Joseph Holt | 1859-1860 | ||
Horatio King | 1861 | ||
Segretario alla Marina | Isaac Toucey | 1857-1861 | |
Segretario degli Interni | Jacob Thompson | 1857-1861 |
Amministrazione
Gabinetto
Nomine giudiziarie
Caso Dredd Scott
Panico del 1857 e politica economica
Guerra dello Utah
Bleeding Kansas
Elezioni di medio termine del 1858
Aggravamento delle tensioni sulla schiavitù
Politica estera
Commissione Codove
Elezioni del 1860
Secessione
Eredità
Note
- ^ a b James Buchanan: Domestic Affairs, su millercenter.org, Miller Center of Public Affairs, University of Virginia. URL consultato il March 9, 2017.
- ^ Baker, 2004, pp. 67-68
- ^ Klein, 1962, pp. 248–252
- ^ Baker, 2004, pp. 69-70
- ^ Baker, 2004, pp. 70-73
- ^ Klein, 1962, pp. 261–262
- ^ Chadwick, 2008, p. 48
Bibliografia
- Jean H. Baker, James Buchanan, New York, Times Books, 2004, ISBN 0-8050-6946-1. excerpt and text search
- Bruce Chadwick, 1858: Abraham Lincoln, Jefferson Davis, Robert E. Lee, Ulysses S. Grant and the War They Failed to See, Sourcebooks, Inc., 2008, ISBN 140220941X.
- Mark Grossman, Political Corruption in America: An Encyclopedia of Scandals, Power, and Greed, Santa Barbara, CA, ABC-CLIO, 2003, ISBN 1-57607-060-3.
- Timothy L. Hall, Supreme Court justices: a biographical dictionary, New York, NY, Infobase Publishing, 2001, ISBN 978-0-8153-1176-8.
- Philip S. Klein, President James Buchanan: A Biography, 1995ª ed., Newtown, Connecticut, American Political Biography Press, 1962, ISBN 0-945707-11-8.
- David Morris Potter, The Impending Crisis, 1848–1861, New York, Harper & Row, 1976, ISBN 9780060905248. Pulitzer prize.
- The Presidency of James Buchanan, The University Press of Kansas, 1975, ISBN 0-7006-0132-5.
Fonti pimarie
- Buchanan, James. Fourth Annual Message to Congress. (1860, December 3).
- Buchanan, James. Mr Buchanan's Administration on the Eve of the Rebellion (1866)
- National Intelligencer (1859)
Altre letture
- Binder, Frederick Moore. "James Buchanan: Jacksonian Expansionist" Historian 1992 55(1): 69–84. ISSN 0018-2370 Full text: in Ebsco
- Binder, Frederick Moore. James Buchanan and the American Empire. Susquehanna U. Press, 1994.
- Birkner, Michael J., ed. James Buchanan and the Political Crisis of the 1850s. Susquehanna U. Press, 1996.
- Boulard, Garry. The Worst President--The Story of James Buchanan iUniverse, 2015. ISBN 978-1-4917-5961-5.
- George Ticknor Curtis, Life of James Buchanan: Fifteenth President of the United States, Harper & Brothers, 1883. [1] [2]
- James M. McPherson, Battle Cry of Freedom: The Civil War Era, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 9780199743902.
- Meerse, David. "Buchanan, the Patronage, and the Lecompton Constitution: a Case Study" Civil War History 1995 41(4): 291–312. ISSN 0009-8078
- Nevins, Allan. The Emergence of Lincoln 2 vols. (1960) highly detailed narrative of his presidency
- Quist, John W. and Birkner, Michael J. (eds.), James Buchanan and the Coming of the Civil War. Gainesville, FL: University Press of Florida, 2013.
- James Ford Rhodes, History of the United States from the Compromise of 1850 to the End of the Roosevelt Administration, Macmillan, 1906.
- Shelley Ross, Fall from Grace: Sex, Scandal, and Corruption in American Politics from 1702 to the Present, New York, NY, Ballantine Books, 1988, ISBN 978-0-345-35381-8.
- Silbey, Joel H., A Companion to the Antebellum Presidents 1837–1861, Wiley, 2014. pp 397–464
- Kenneth M. Stampp, America in 1857: A Nation on the Brink, New York, Oxford University Press, 1990, ISBN 9780195074819.
Collegamenti esterni
- James Buchanan: A Resource Guide della Biblioteca del Congresso
- Bioggrafia di James Buchanan (Sito ufficiale della Casa Bianca)
- The Opere che coprono tutta la carrira legale, politicala e diplomatica, disponibili per l'uso della ricerca presso la Historical Society of Pennsylvania.
- Articolo biografico dell'Università della Virginia
- James Buchanan alla Tulane University
- Saggio su James Buchanan e saggi più brevi su ogni membro del suo gabinetto e sulle First lady degli Stati Uniti d'America tratti dal Miller Center for Public Affairs
- "Life Portrait of James Buchanan", di American Presidents: Life Portraits su C-SPAN', 21 giugno del 1999
Prime fonti
- (EN) Opere di Presidenza di James Buchanan, in Progetto Gutenberg.
- Lavori della presidenza Buchanan presso Internet Archive
- James Buchanan Ill with Dysentery Before Inauguration: Original Letters Shapell Manuscript Foundation
- Mr. Buchanans Administration on the Eve of the Rebellion. President Buchanans memoirs.
- Inaugural Address
- Fourth Annual Message to Congress, December 3, 1860