Sinningieae

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Sinningieae
Sinningia sceptrum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Gesneriaceae
Sottofamiglia Gesnerioideae
Tribù Sinningieae
Fritsch, 1893
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi
(Vedi testo)

Sinningieae Fritsch, 1893 è una tribù di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia Gesneriaceae (ordine delle Lamiales).[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della tribù deriva dal suo genere più importante (Sinningia Nees, 1825) che a sua volta è stato dato in onore di Wilhelm Sinning (1794-1874) capo giardiniere presso l'Università di Bonn.[2][3] Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico austriaco Karl Fritsch (1864 - 1934) nella pubblicazione "Naturlichen Pflanzenfamilien. Nachträge zum II bis IV Teil. Leipzig - IV, 3b: 144. Mai 1893." del 1893.[4][5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Sinningia barbata
Le foglie
Paliavana prasinata
Infiorescenza
Sinningia bullata
Il fiore
Paliavana tenuiflora
  • Formula fiorale: per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
* K (5), [C (2 + 3), A (2 + 2 + 1)], G (2), supero/infero, capsula/bacca.[7]
  • La corolla, gamopetala (composta da 5 petali connati) è eretta all'interno del calice anche quando è fortemente gibbosa o speronata. Le dimensioni e le forme sono varie; in genere sono ampiamente tubolari, cilindriche o obliquo-campanulate. L'apice può essere bilabiato oppure a 5 lobi larghi e patenti (quelli posteriori sono più piccoli). Il colore della corolla è rosso, arancio, bianco, verde-giallastro.
  • L'androceo è formato da 4 (o 5) stami didinami e adnati alla base della corolla. Le antere sono coerenti ed hanno una deiscenza longitudinale e con logge (o teche) confluenti a paia verso l'apice. Il nettario è formato da 1 a 5 ghiandole separate, oppure due sono dorsali e allargate, oppure libere o fuse, raramente ha delle forme ad anello. In genere gli stami sono inclusi nella corolla (non sporgenti).

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questa tribù sono distribuite quasi del tutto nel Sud-Est del Brasile con habitat tropicali o subtropicali.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa tribù (Gesneriaceae) comprende da 140 a 150 generi con 3500 specie (147 generi e circa 3460 specie[1]) distribuite soprattutto nell'area tropicale e subtropicale tra il Vecchio e Nuovo Mondo[6]. Altre pubblicazioni indicano più precisamente in 126 generi e 2850 specie la consistenza della famiglia.[7][8] Secondo le ultime ricerche di tipo filogenetico[1] la famiglia è suddivisa in tre (o quattro) sottofamiglie. La tribù Sinningieae appartiene alla sottofamiglia Gesnerioideae.

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Cladogramma della tribù

La tribù, i cui generi erano descritti all'interno del gruppo Gloxinieae, è stata ristabilita in seguito a studi su dati molecolari che confermano una forte monofilia del gruppo.[6] Tuttavia altri studi molecolari di tipo filogenetico-cladistico[9], compiuti sulla maggior parte delle specie dei tre generi, suggeriscono la parafilia del genere Sinningia e quindi l'inclusione dei generi Paliavana e Vanhouttea (risultati polifiletici in questo studio) in Sinningia. In particolare sono stati individuati 5 cladi che potrebbero ricoprire i ranghi di sottogenere. In questo studio sono state riscontrate anche diverse modificazioni morfologiche del passato causate dall'interazione con i vari impollinatori come pipistrelli, colibrì e falene. In particolare è risultato che alcuni impollinatori (pipistrelli) hanno interferito in due distinte occasioni nella storia evolutiva del gruppo. In questi cambiamenti causati dalla sindrome di impollinazione sono stati coinvolti non soltanto il colore e la morfologia del fiore, ma anche altri caratteri chimici correlati come la composizione dei zuccheri nel nettare o la fragranza floreale. Sono state riscontrate anche acquisizioni multiple del carattere tuberoso.

Descrizione dei 5 cladi:[10]

  • clade A: Dircaeae - La monofilia di questo clade è ben supportata. La maggior parte di queste specie sono caratterizzate da un portamento verticillato delle foglie (a parte alcune specie con abitudine rosulata) e dalle corolle rosse e tubulari. Le sinapomorfie per questo clade sono: la parte basale del calice è brevemente aderente alle ovaie, i lobi del calice sono corti e stretti, il nettario è formato da due ghiandole dorsali separate e allargate. in questo clade è stato individuato un sottoclade (A1) formato dalle specie S. bulbosa, S. cardinalis, S. cooperii, S. glazioviana, S. hatschbachii, S. iarae, S. magnifica, S. micans, e S. lateritia, la cui sinapomorfia principale è data dalla fusione ed espansione dei due lobi dorsali della corolla, mentre nel resto del gruppo la corolla si presenta con cinque lobi di uguali dimensioni.
  • clade B: Corytholoma - Questo clade (moderatamente supportato) include specie con diverse morfologie floreali e portamenti vegetativi. Alcune specie "basali" nel clade (Gruppo basale: S. aghensis, S. barbata, S. pusilla, S. pusilla, S. concinna, S. aghensis e S. harleyi) hanno abitudini fogliari verticillate o rosulate, o piccoli fiori a forma d'imbuto o campana. Il resto del clade (B1 - fortemente supportato) è formato da 16 specie con abitudini più uniformi: portamento erbaceo annuale, steli con internodi di uguale lunghezza e infiorescenze spicate. Le dimensioni delle corolle invece sono meno uniformi. Le sinapomorfie morfologiche di questo subclade sono: i lobi del calice hanno una consistenza fogliacea e non sono aderenti alle ovaie, il nettario è formato da due ghiandole dorsali fuse e allargate.
  • clade C : Sinningia - In questo clade sono incluse alcune specie dei generi Paliavana e Vanhoutta incastonate all'interno delle specie di Sinningia. Il portamento è suffruticoso e arbustivo (fino a 3 metri di altezza) per le specie di Paliavana e Vanhoutta, mentre è erbaceo per Sinningia. Tutte le specie di questo clade hanno un nettario formato da 5 ghiandole di pari dimensione circondanti l'ovario (ad esclusione di S. gigantifolia e S. cochlearis che mostrano due ghiandole allargate e fuse in posizione supina). All'interno di questo gruppo si possono individuare diversi subcladi ben supportati come il gruppo di specie S. guttata, S. macrophylla, S. speciosa e S. villosa (subclade C1) caratterizzate dall'essere impollinate dalle api. Anche le specie di Vanhoutta di questo gruppo sono raccolte in un subclade (C2) specifico che include il "specie tipo" di Vanhoutta (V. calcarata). "Gruppo fratello" del clade C risulta un subclade (C3) formato da due specie del genere Paliavana (P. sericiflora e P. werdermannii). Il resto del calde raccoglie diverse specie di Sinningia compreso la "specie tipo" di Sinningia (S. helleri).
  • clade D: lobi del calice liberi - Vanhouttea - La monofilia di questo clade è ben supportata tuttavia molti caratteri di questo gruppo sono simili a quelli del clade C, con l'unica differenza che i lobi del calice di questo gruppo sono liberi fin dal primo momento. In questo clade non sono comprende specie del genere Sinningia, ma solamente degli altri due generi (P. gracilis, V. leonii, V. pendula e V. hilariana),
  • clade E: Thamnoligeria - Anche questo clade per certi versi sembra essere collegato al clade C. Include S. schiffneri, P. plumerioides e una nuova specie inedita.

Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato[11] e semplificato dimostra la struttura interna della tribù. All'interno della sottofamiglia Sinningieae risulta "gruppo fratello" della tribù Episcieae.[12]

Composizione della tribù[modifica | modifica wikitesto]

La tribù, così come è descritta tradizionalmente (vedi paragrafo Filogenesi per un eventuale nuovo assetto della tribù), è formata da 3 generi e oltre 80 specie:[6]

Genere Nr. specie Distribuzione Caratteri principali
Sinningia
Nees, 1825
Oltre 60 specie Dal Centro America fino all'Argentina, ma con predominanza nel Sud-Est del Brasile Il portamento è roccioso; i tuberi sono larghi fino a 1 metro; le foglie sono isofille
Paliavana
Vand., 1788
6 specie Sud-Est del Brasile Le radici sono fibrose (non sono presenti tuberi o rizomi); la corolla ha la forma di imbuto con colori anche blu; il nettario è formato da 5 separate, larghe e rotonde ghiandole; l'ovario è semi-infero; la capsula è secca e bivalve
Vanhouttea
Lem., 1845
8 specie Sud-Est del Brasile Le radici sono fibrose (non sono presenti tuberi o rizomi); la corolla ha delle forme tubulari o cilindriche ed è rossa; il nettario è formato da 5 ghiandole; l'ovario è semi-infero; la capsula è secca, bivalve e rostrata.

Chiave per i generi della tribù[modifica | modifica wikitesto]

Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della tribù l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche dicotomiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un genere dall'altro).[6]

  • Gruppo 1A: il portamento è erbaceo, raramente arbustivo con tuberi, se i tuberi non sono presenti allora gli steli sono carnosi e i fiori sono bianchi;
  • Gruppo 1B: il portamento è arbustivo senza tuberi;
  • Paliavana: la forma della corolla è campanulata o tipo imbuto con vari colori ma non rossi.
  • Vanhouttea: la forma della corolla è tubulare o cilindrica ed è colorata di rosso.

Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]

Questa tribù contiene molte specie ornamentali alcune delle quali (Sinningia speciosa) vengono comunemente confuse dai giardinieri con il nome errato di Gloxinie.[3]

Alcune specie[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 28 ottobre 2015.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 354.
  3. ^ a b c Motta 1960, Vol. 3 - pag. 713.
  4. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 28 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2004).
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 28 ottobre 2015.
  6. ^ a b c d e Kadereit 2004, pag. 119.
  7. ^ a b c Judd 2007, pag. 492.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 850.
  9. ^ Perret et al. 2003, p. 457.
  10. ^ Perret et al. 2003, p. 454.
  11. ^ Perret et al. 2003, p. 452.
  12. ^ Zimmer et al. 2002, pag. 308.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]