Portuense

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Q. XI Portuense
Porta Portese, che separa Portuense da Trastevere
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma XI
Municipio Roma XII
Data istituzione20 agosto 1921
Codice211
Superficie4,93 km²
Abitanti76 162 ab.
Densità15 455,58 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Coordinate: 41°51′18.86″N 12°27′10.44″E / 41.855239°N 12.452901°E41.855239; 12.452901
Portuense
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma XI
Data istituzione30 luglio 1977
Codice15B
Superficie2,37 km²
Abitanti29 006 ab.
Densità12 238,82 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Portuense è l'undicesimo quartiere di Roma, indicato con Q. XI.

Il toponimo indica anche la zona urbanistica 15B del Municipio Roma XI di Roma Capitale.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nell'area sud della città, a ridosso delle Mura aureliane e del fiume Tevere.

Il quartiere confina:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Portuense è fra i primi 15 quartieri nati nel 1911[6], ufficialmente istituiti nel 1921 e prese il nome dalla via Portuense.

La polveriera di Monteverde[modifica | modifica wikitesto]

Il 23 aprile 1891 vi fu un'esplosione della polveriera sita nell'odierna Piazza Piero Puricelli. La polveriera viene chiamata nei testi parlamentari "polveriera di Monteverde" in virtù del fatto che quella zona era indicata, fin dai tempi del Catasto Alessandrino, come valle di Monteverde oppure "polveriera di Vigna Pia" per la vicinanza dell'Istituto agrario di carità fondato da Papa Pio IX nel 1850. Il simosgrafo dell'Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica del Collegio romano registrò l'esplosione come un terremoto. Sul posto accorsero esponenti politici, il re Umberto e il conte Giuseppe Primoli che testimoniò lo scoppio con numerose fotografie scattate e conservate presso l’Archivio Primoli di Torino.[7] I deputati Pietro Antonelli, Raffaello Giovagnoli e Francesco Siacci chiesero al ministro dell'Interno, Giovanni Nicotera, e al ministro della Guerra, Luigi Pelloux, di riferire sull'evento. Per accertare le cause dell'esplosione venne istituita un'apposita Commissione e i risultati dell'inchiesta vennero pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 22 maggio 1891. La Commissione riuscì ad appurare che la polveriera conteneva 285000 chilogrammi di polvere, rispetto ai 233000 consentiti e che vi erano presenti un gran numero di materiali definiti sospetti di aver determinato l'incidente, ovvero razzi da segnali, fuochi per pistole Very, polveri e fuochi d'artificio confiscati, cannelli elettrici, cannelli a vite, cannelli fulminanti e spolette per mortai.[8]

Secondo la Commissione lo scoppio fu prodotto da un incendio che si propagò lentamente fino alla detonazione finale. La causa non fu mai accertata con esattezza, ma l'ipotesi più probabile sembra essere che l'incendio ebbe inizio con un razzo che prese fuoco autonomamente a causa del tremolìo del treno partito dalla vicina stazione di San Paolo e passato, all'incirca alle ore 7.10, nei pressi della polveriera.

I morti accertati nell'esplosione furono quattro, mentre i feriti oltre duecento. I danni furono ingenti, nel raggio di seicento metri tutte le case coloniche vennero distrutte o danneggiate, crollò il muro destro della chiesa di Santa Passera, sita nell'odierna via della Magliana, la stazione di Trastevere e il Mattatoio vennero danneggiati e i vetri della basilica di San Paolo fuori le Mura vennero infranti dall'onda d'urto dell'esplosione.[9]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

D'azzurro alla nave d'oro attrezzata d'argento.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio del Portuense si estendono le seguenti zone urbanistiche: l'omonima 15B, gran parte della 16A Marconi, una piccola parte della 16D Gianicolense e l'intera 15C Pian due Torri.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

 È raggiungibile dalle stazioni di Roma Trastevere e Villa Bonelli.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere ha una squadra principale di calcio, il Real Portuense, che milita nel campionato di prima categoria laziale girone C della provincia di Roma.[senza fonte] La squadra si allena e gioca nel campo sportivo Paolo Valenti in via di Bravetta 417, nel suburbio Gianicolense. I colori sociali sono l'azzurro e il nero.

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

  • Vigna Pia Roma che, nel campionato 2019-2020, milita nel campionato maschile di Serie C Silver.[11]
  • St Charles che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di Serie D.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Separato dal fiume Tevere, dal Ponte Testaccio al Ponte dell'Industria.
  2. ^ Separato dal fiume Tevere, nel tratto dal Ponte dell'Industria al viadotto della Magliana.
  3. ^ Separato dal fiume Tevere, altezza viadotto della Magliana.
  4. ^ Separato da viale Isacco Newton, dal viadotto della Magliana a via Portuense.
  5. ^ Separato da via Portuense, nel tratto da viale Isacco Newton fino all'altezza di Ponte Testaccio.
  6. ^ Faceva parte "delle zone di sviluppo del piano regolatore del 1909 che destinava la tipologia di edificazione a 'fabbricati'": L. Cervelli, 150 anni di Roma capitale e la trasformazione della città: la zona Portuense, Giano n. 4/2020, p. 2.
  7. ^ Archivio Fondazione Primoli, su archivio.fondazioneprimoli.it.
  8. ^ Giorgio Laurenti, La storia del Portuense.
  9. ^ Agostino Gori, Il Risorgimento italiano (1849-1860), Il Regno d'Italia (1860-1900).
  10. ^ Carlo Pietrangeli, p. 192.
  11. ^ a b fip.it, Risultati -, su Federazione Italiana Pallacanestro. URL consultato il 22 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Carpaneto e altri, I quartieri di Roma, Roma, Newton Compton Editori, 1997, ISBN 978-88-8183-639-0.
  • Carlo Pietrangeli, Insegne e stemmi dei rioni di Roma (PDF), in Capitolium. Rassegna di attività municipali, anno XXVIII, n. 6, Roma, Tumminelli - Istituto Romano di Arti Grafiche, 1953.
  • Mauro Quercioli, QUARTIERE XI. PORTUENSE, in I Rioni e i Quartieri di Roma, vol. 7, Roma, Newton Compton Editori, 1991.
  • Claudio Rendina e Donatella Paradisi, Le strade di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2004, ISBN 88-541-0208-3.
  • Claudio Rendina, I quartieri di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2006, ISBN 978-88-541-0594-2.
  • Giorgio Laurenti, La storia del Portuense, Roma, Typimedia editore, 2020, ISBN 978-88-3626-020-1.
  • Agostino Gori, Il Risorgimento italiano (1849-1860), Il Regno d'Italia (1860-1900), 1904.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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