Martine Carol

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Martine Carol nel 1953 (Studio Harcourt)

Martine Carol, pseudonimo di Marie-Louise Jeanne Nicolle Mourer (Saint-Mandé, 16 maggio 1920Monte Carlo, 6 febbraio 1967), è stata un'attrice francese.

Fu, tra la fine della seconda guerra mondiale e l'avvento di Brigitte Bardot, la regina del sex appeal francese[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver frequentato corsi di recitazione, svolse un regolare apprendistato teatrale[1], esordendo nel dramma Fedra con il nome di Maryse Harley[2]. Debuttò sullo schermo nel 1943, facendosi notare con Gli amanti di Verona (1948) di André Cayatte, ma diventando una diva a tutti gli effetti con il piccante ruolo di Caroline chérie (1951)[3], un sagace adattamento che Jean Anouilh trasse dai romanzi avventurosi di Cécil Saint-Laurent. Nel ruolo della ragazza di buon cuore, sensuale e simpatica, che nel periodo più burrascoso della storia francese passava da un amante all'altro con leggerezza d'animo e innocente candore, la Carol conquistò il pubblico[4], sedotto dal suo sex appeal e dalle sue forme generosamente scoperte.

La sua bellezza e i suoi deshabillés furono valorizzati in drammi e film in costume ambientati con un certo gusto[1] come Lucrezia Borgia (1953), Madame du Barry (1954), Nanà (1955). Tuttavia la sua coquetterie d'esportazione, corrispondente all'idea della donna francese che hanno gli stranieri, s'impose anche in parti moderne come Adorabili creature (1952) e Nathalie (1957), entrambi diretti da Christian-Jaque (suo marito dal 1954 al 1959), e Il carnet del maggiore Thompson (1955), in cui il regista Preston Sturges volle l'attrice per il ruolo della tipica affascinante signora della Ville Lumière[4].

Non mancano nella sua carriera le interpretazioni impegnative in ruoli più complessi: Le belle della notte (1952) di René Clair, La spiaggia (1954) di Alberto Lattuada, Vanina Vanini (1961) di Roberto Rossellini e soprattutto Lola Montès (1955) di Max Ophüls, regista che la seppe valorizzare e che le permise di dimostrare il suo talento recitativo[1]. Il film assicurò alla Carol un posto nella storia del cinema come arte, dopo che ella già lo aveva conquistato nella storia del costume grazie a Caroline chérie. Dopo Lola Montés all'attrice non vennero più affidati ruoli di questo tipo e la sua carriera andò declinando, complice anche una vita privata tormentata[4], con quattro matrimoni, un tentativo di suicidio nel 1947 per l'attore Georges Marchal[5] e un grave incidente d'auto. Il suo ultimo film fu l'avventura poliziesca Senza di loro l'inferno è vuoto (1967), uscito postumo.

Martine Carol venne trovata morta il 6 febbraio 1967, all'età di 46 anni, in una camera dell'Hôtel de Paris di Montecarlo[6]. Nonostante le voci non confermate su un possibile suicidio, la causa del decesso fu ufficialmente attribuita a un attacco cardiaco[7].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Martine Carol ne La spiaggia (1954)
Martine Carol ne Il bandito dell'Epiro (1957)
Martine Carol in una scena del film Il bandito dell'Epiro.
Martine Carol in una scena del film Madame du Barry

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, Vol. I, pag. 86
  2. ^ Tutto Cinema. Il libro degli attori, Rizzoli Editore, 1977, p. 200
  3. ^ Il film fu seguito l'anno successivo da Un capriccio di Caroline chérie di Jean-Devaivre, da Il figlio di Caroline chérie, ove però la Carol non compare, e nel 1968 uscì un remake del primo, naturalmente senza la Carol
  4. ^ a b c supplemento al n. 49 della rivista Amica, del 7 dicembre 1982, pag. 118
  5. ^ Tutto Cinema. Il libro degli attori, Rizzoli Editore, 1977, p. 40
  6. ^ l. m., Martine Carol morta a 46 anni in una camera d'albergo a Montecarlo, in La Stampa, 7 febbraio 1967, p. 5.
  7. ^ (EN) Today in History for 6th February Financial-magazine.org

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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