M58 (astronomia)

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Messier 58
Galassia a spirale barrata
M58 ripresa dal telescopio Spitzer
Scoperta
ScopritoreCharles Messier
Data1779
Dati osservativi
(epoca J2000.0)
CostellazioneVergine
Ascensione retta12h 37m 43.5s[2]
Declinazione+11° 49′ 05″[2]
Distanza(64 ± 10)[2] milioni di a.l.
((19,6 ± 3)[2] milioni di pc)
Magnitudine apparente (V)9,7[2]
Dimensione apparente (V)5,9' x 4,7'[2]
Velocità radiale1517 ± 1[2] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale barrata
ClasseSAB(rs)b[2]
Massa3×1011[1] M
Dimensioni107000 a.l.
(32802 pc)
Magnitudine assoluta (V)-21,1
Caratteristiche rilevanti-
Altre designazioni
NGC 4579, UGC 7796, PGC 42168, VCC 1727[2]
Mappa di localizzazione
M58
Categoria di galassie a spirale barrata

Coordinate: Carta celeste 12h 37m 43.5s, +11° 49′ 05″

M 58 (nota anche come NGC 4579) è una galassia a spirale barrata distante 64 milioni di anni luce dalla terra, visibile nella costellazione della Vergine; fu scoperta da Charles Messier nel 1779 e appartiene all'Ammasso della Vergine.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa per individuare M58.

M58 si trova in una regione di cielo priva di stelle di riferimento, fra le costellazioni della Vergine e della Chioma di Berenice; si può individuare lungo la linea che congiunge le stelle Denebola e Vindemiatrix, più vicina a quest'ultima di circa due terzi. Si trova al limite della portata di un binocolo di medie dimensioni, come un 10x50, in cui appare come una macchia chiara molto piccola senza particolari; un aspetto simile è osservabile in un telescopio da 80mm di apertura. Occorrono strumenti potenti, come un 200mm, per individuare alcuni dettagli, come la presenza di un nucleo brillante e un alone esteso fino a un diametro di 4'.[3]

M58 può essere osservata con facilità da entrambi gli emisferi terrestri e da tutte le aree abitate della Terra, grazie al fatto che la sua declinazione non è eccessivamente settentrionale; dalle regioni boreali è maggiormente osservabile e si presenta estremamente alto nel cielo nelle notti di primavera, mentre dall'emisfero australe appare mediamente più basso, ad eccezione delle aree prossime all'equatore.[4] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo boreale è quello compreso fra marzo e luglio.

Storia delle osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

M58 è una delle quattro galassie spirali barrate scoperte dal Messier; le altre sono M91, M95 ed M109, benché essa sia a volte classificata come un caso intermedio fra le spirali normali e le barrate. Egli la descrisse come una nebulosa senza stelle talmente debole che diventa invisibile al minimo accenno di inquinamento luminoso. John Herschel la riosservò descrivendola come una nebulosa luminosa, larga, irregolarmente tonda, molto più brillante nel centro; piuttosto mossa, come se fosse composta da stelle; in aggiunta a questa descrizione, Lord Rosse riferì nel 1852 che appare allungata leggermente da sud-ovest a nord-est.[3]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Immagine che mette in evidenza i bracci di spirale di M58.

La massa di M58 è stata stimata in 300 miliardi di masse solari, dunque comparabile con quella della nostra Via Lattea; il suo diametro sarebbe di 107.000 anni luce.[1] La sua magnitudine assoluta è -21,1, e la sua magnitudine apparente è pari a +9,7. M58 appare allontanarsi alla velocità di 1.517 km/s[2], con una distanza stimata in 64 milioni di anni luce: dunque paragonabile con quella delle galassie dell'Ammasso della Vergine di cui è parte. In questa galassia sono state osservate due supernove: la SN 1998A, di tipo II, che toccò magnitudine 13,5, e la SN 1989M, di tipo Ia, che raggiunse la magnitudine 12,2.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Stoyan, R., S. Binnewies, S. Friedrich and K-P. Schroeder, Atlas of the Messier Objects: Highlights of the Deep Sky, Cambridge University Press, 2008, ISBN 978-0-521-89554-5.
  2. ^ a b c d e f g h i j k NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for NGC 4579. URL consultato il 4 febbraio 2014.
  3. ^ a b c Federico Manzini, Nuovo Orione - Il Catalogo di Messier, 2000.
  4. ^ Una declinazione di 11°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 79°; il che equivale a dire che a nord del 79°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 79°S l'oggetto non sorge mai.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Messier Objects, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-521-55332-6.

Carte celesti[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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