Il vizietto II
Il vizietto II | |
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Titolo originale | La cage aux folles II |
Paese di produzione | Italia, Francia |
Anno | 1980 |
Durata | 101 min |
Genere | commedia |
Regia | Édouard Molinaro |
Soggetto | Jean Poiret |
Sceneggiatura | Francis Veber, Marcello Danon e Jean Poiret |
Fotografia | Armando Nannuzzi |
Montaggio | Monique Isnardon e Robert Isnardon |
Musiche | Ennio Morricone |
Scenografia | Luigi Scaccianoce |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il vizietto II (La cage aux folles II) è un film del 1980 diretto da Édouard Molinaro.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Albin, meglio noto sotto il nome di Zazà, l'illustre drag queen del cabaret "La cage aux folles" in Costa Azzurra, vuole dimostrare al suo amante Renato di essere ancora sexy. Nel maldestro tentativo di sedurre un uomo per ingelosire Renato, si trova suo malgrado coinvolto nell'omicidio di un altro uomo, il quale, con le ultime forze, consegna a Zazà un importante microfilm. Questo fatto metterà sulle tracce di Albin e Renato spie e poliziotti che costringeranno la coppia a fuggire in Italia, presso la famiglia di Renato, in una sperduta campagna.
L'Italia è rappresentata come un paese di selvaggi, in cui le donne sono trattate come schiave, l'omosessualità è passibile di linciaggio e l'omertà è pratica corrente. Albin, travestito da donna, si fingerà così la moglie di Renato e contribuirà alle faccende domestiche della casa. Presto però polizia e spie ritornano sulle tracce dei due che riescono tra mille peripezie a salvare la faccia e le penne in un romantico finale.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Gli interni del film furono girati negli stabilimenti Cine International[1] a Roma. Le riprese esterne furono realizzate a Nizza (tra cui nel celebre Hôtel Negresco), vari punti di Roma e Tragliata, frazione di Fiumicino, dove è ubicata la casa della signora Baldi (Borboni).[2]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Critica
[modifica | modifica wikitesto]«Nemmeno Il vizietto II ancora diretto da Molinaro sfugge alla regola che vuole più fiacchi i proseguimenti dei clamorosi successi. [...] I personaggi si ripetono e gli attori sono stanchi mentre il pubblico accorre, ma non partecipa. [...] A tratti si ride, a tratti si sbadiglia perché andare al cinema non è un vizietto.»
«[...] non è una smaccata ripetizione del primo film [...]. Della prima vicenda viene conservata la grazia, il tocco libero da ogni malizia, la descrizione casta del rapporto fra Tognazzi e Serrault. Su questo fondale si staglia una vicenda di spionaggio nella quale i due si trovano involontariamente coinvolti. Per quanto posticcio e marginale, l'intreccio giallo vivifica la descrizione del ménage e fornisce contesti nuovi in cui Tognazzi e Serrault si sbizzarriscono con eleganza. La figura di Albin è disegnata con misura da Serrault: verrebbe da dire che il cinema è riuscito finalmente a ridare una convincente (perché comicamente costruita) storia d'amore solo facendo capolino nel mondo dei «diversi». E questa scelta viene premiata dal pubblico, che fra tanti film cruenti [...] sceglie queste vicende, che sono magari esili e terribilmente futili, ma non lasciano la bocca amara [...].»
«[...] benché si svolga nell'ambiente degli invertiti, è un prodotto assolutamente innocuo che, per paradosso, potrebbe essere visto anche dai bambini. Sui temi scottanti di fondo si scivola con disinvoltura, puntando solo sugli effetti comici esteriori [...]. Il film [...] sente la stanchezza di un soggetto fragile e di situazioni abusate. Qualche discreta gag (Serrault costretto a «travestirsi» da uomo, con sua grande umiliazione, e poi nascosto in una torta gigantesca, mentre sono i poliziotti a essere travestiti da donna), non fa che accentuare il lato grottesco di un'opera in cui la cosa più saporita è l'istrionica bravura di attore trasformista di Serrault. A lui Tognazzi fa soltanto da spalla.»
Sequel
[modifica | modifica wikitesto]Il film, sequel del celebre Il vizietto (1978), dello stesso Molinaro, avrà un ulteriore sequel, Matrimonio con vizietto (Il vizietto III) (1985), con la regia di Georges Lautner.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dai titoli di coda della pellicola
- ^ Il vizietto II (1980). Location verificate, su davinotti.com. URL consultato il 24 luglio 2024.
- ^ p. per [Piero Perona], Coppia stanca, in Stampa Sera, 19 dicembre 1980, p. 27.
- ^ m.l.m., Prime visioni. Vizietto II, in Il Piccolo, 28 dicembre 1980, p. 8.
- ^ Angelo Solmi, Bambini, portate papà a vedere Superman, in Oggi, vol. 37, 1981, p. 75.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La Cage Aux Folles II, su YouTube, 14 giugno 2018.
- Il vizietto II, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Il vizietto II, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il vizietto II, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Il vizietto II, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Il vizietto II, su FilmAffinity.
- (EN) Il vizietto II, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Il vizietto II, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).