Kyösti Kallio

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Kyösti Kallio

Presidente della Finlandia
Durata mandato1º marzo 1937 –
19 dicembre[1] 1940
Capo del governoAimo Cajander
Risto Ryti
PredecessorePehr Evind Svinhufvud
SuccessoreRisto Ryti

Primo ministro della Finlandia
Durata mandato7 ottobre 1936 –
15 febbraio 1937
PresidentePehr Evind Svinhufvud
PredecessoreToivo Mikael Kivimäki
SuccessoreAimo Cajander

Durata mandato16 agosto 1929 –
4 luglio 1930
PresidentePehr Evind Svinhufvud
PredecessoreOskari Mantere
SuccessorePehr Evind Svinhufvud

Durata mandato31 dicembre 1925 –
13 dicembre 1926
PresidentePehr Evind Svinhufvud
PredecessoreAntti Tulenheimo
SuccessoreVäinö Tanner

Durata mandato14 novembre 1922 –
18 gennaio 1924
PresidenteKaarlo Juho Ståhlberg
PredecessoreAimo Cajander
SuccessoreAimo Cajander

Dati generali
Partito politicoLega Agraria
FirmaFirma di Kyösti Kallio

Kyösti Kallio, nato Gustaf Kalliokangas (Ylivieska, 10 aprile 1873Helsinki, 19 dicembre 1940), è stato un politico finlandese. Fu più volte ministro, capo del governo e presidente della Repubblica finlandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio di Mikko Kalliokangas, politico, e di Pieta Niilontytär Knuutila.

Deputato (1904-1917) e senatore (1917-1919) durante il dominio russo, aderì prima al Partito dei Giovani Finlandesi e poi alla Lega Agraria (ML), diventando il leader della sua ala più progressista. Anticomunista, costretto a nascondersi durante la guerra civile per sfuggire ai comunisti (1918), si oppose però a qualsiasi vendetta arbitraria e fu sempre fautore di un'opera di integrazione nazionale.

Dopo l'indipendenza fu ancora deputato (1919-1937), ministro dell'Agricoltura (1917-1918 e 1919-1922) e delle Comunicazioni (1925) e quattro volte presidente del Consiglio di Stato (1922-1924, 1925-1926, 1929-1930 e 1936-1937). Nel 1923 sciolse d'autorità il Partito Comunista Finlandese (SKP) e ne perseguì i capi, contro la volontà del presidente della Repubblica Kaarlo Juho Ståhlberg, ma si definì il leader dell'ala "sociale" della Lega Agraria. Deciso a rafforzare l'indipendenza nazionale attraverso l'eguaglianza economica e sociale, promosse una riforma agraria e leggi a favore degli agricoltori, e potenziò le infrastrutture (strade, ferrovie, telecomunicazioni). Rifiutò, per le sue convinzioni democratiche, di divenire leader del Movimento Patriottico Popolare (IKL, di estrema destra): l'estrema destra gli divenne allora ostile e spinse il presidente Relander a destituirlo da premier (1930).

Eletto presidente della Repubblica nel 1937, avviò finalmente la formazione di governi di coalizione tra agrari e socialdemocratici su modello svedese, e concesse la parità linguistica alla minoranza svedese. Nell'autunno 1939 rifiutò di concedere all'Unione Sovietica l'uso di alcune basi militari, ritenendo che ogni cedimento avrebbe indebolito lo spirito nazionale. Stalin rispose con la Guerra d'inverno (novembre 1939-marzo 1940): sconfitta dopo un'accanita resistenza, con la pace di Mosca (12 marzo 1940) la Finlandia dovette cedere all'Unione Sovietica alcune porzioni della Carelia e l'uso della base navale di Hanko. Deciso a far recuperare la Finlandia, ma troppo malato per restare al governo, Kallio diede le dimissioni (il Parlamento autorizzò i Grandi Elettori del 1937 a scegliere Risto Ryti per il resto del mandato) e morì mentre stava per lasciare Helsinki.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze finlandesi[modifica | modifica wikitesto]

Gran Maestro dell'Ordine della Croce della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine della Rosa Bianca - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Croce della Libertà per il comando militare di II Classe (Estonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce della Libertà per il servizio civile di I Classe (Estonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In prorogatio per dimissioni dal 27 novembre.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN54954186 · ISNI (EN0000 0000 3620 2983 · LCCN (ENn84114142 · GND (DE119265982 · BNF (FRcb16664395k (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n84114142