Jacob Goedecker

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Jacob Goedecker (Varsavia, 6 gennaio 188219 luglio 1957) è stato un ingegnere tedesco, considerato un pioniere dell'aviazione nel corso degli anni dieci del XX secolo, fondatore della azienda di produzione aeronautica Flugmaschinenwerke J. Goedecker a Mainz-Gonsenheim, con annessa relativa scuola di volo, che ebbe tra i suoi allievi e collaboratori Anthony Fokker.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Anthony Fokker a bordo del suo "Spinne" fotografato sul campo d'aviazione di Gonsenheim.

Nacque a Varsavia, allora parte dell'Impero russo, il 6 gennaio 1882, all'interno di una ricca famiglia che proveniva da Magonza. Come uomo d'affari e produttore, suo padre era proprietario di zuccherifici e fabbriche di macchine in Germania e nella Nazione della Vistola. Nel 1896 i primi articoli sull'aviazione apparsi sulle riviste suscitarono il suo entusiasmo di quattordicenne. Durante i suoi studi di ingegneria meccanica e costruzione navale a dal 1902 al 1906 presso gli istituti tecnici di Aquisgrana e Berlino-Charlottenburg,[1] incontrò e conobbe il professor Hugo Junkers che lì insegnava. Junkers cercava di incoraggiare i suoi studenti a lavorare, inventare e pensare in modo indipendente attraverso il lavoro pratico in laboratorio. Sia lui che Junkers si occuparono intensamente di progettazione e costruzione di aerei (indipendentemente l'uno dall'altro) durante i loro studi.[1] Fu durante questo periodo che furono realizzati i primi modelli volanti.

Nel 1909 fondò la "J. Goedecker Flugmaschinenwerke".[1] I suoi primi aeromobili[N 1] vennero costruiti con l'aiuto dei cantieri navali e testati a Gonsenheim sul "Großer Sand". L'ingegnere aeronautico Paul Lange effettuò i primi voli di prova nell'aprile 1910, con un velivolo costruito sulla base dell'Etrich Taube.[2] Nel 1911 fondò una propria scuola di volo che fu frequentata da piloti poi diventati famosi, Anthony Fokker, che in seguito divenne lì istruttore di volo.[2] In quello stesso anno stesso proprio per Fokker fu costruito il primo "Spinne".[2] A Gonsenheim furono costruiti un monoplano, un biplano da addestramento e due idrovolanti, e nel 1910 aveva presentato alle autorità militari le prime bozze per un autogiro che furono però respinte. Alla fine del 1911 la sua fabbrica dava lavoro a 22 persone. La sua partecipazione all'esposizione dell'aviazione ALA 1912 a Berlino ebbe successo, con esibizioni in volo durate vari giorni che consolidarono la sua buona reputazione. Nel 1913 produceva ancora velivoli sportivi, e dal 1914 tentò di realizzare biplani biposto da addestramento per l'esercito.[3] Dopo la fine della guerra la produzione di aerei dell'azienda continuò a ristagnare, poiché la firma dell'armistizio di Compiègne e quella del successivo trattato di Versailles limitarono gravemente la produzione aeronautica tedesca. Successivamente gli Alleati confiscarono parti della fabbrica di Gonsenheim. Dal 1920 egli si occupò dello sviluppo di alianti e della produzione di carrozzerie. Quando nel 1930 l'azienda fu in grado di riprendere il lavoro a Gonsenheim , egli aveva perso il contatto con gli sviluppi del mondo dell'aviazione. Nel 1932 progettò l'ornitottero "Urvogel" , il primo aereo ad ala di uccello ad azionamento elettrico, e lavorò a Darmstadt per l'istituto di ricerca tedesco per il volo a vela. Negli anni cinquanta del XX secolo conobbe un successo internazionale con i primi modelli di elicotteri radiocomandati. Si spense il 19 luglio 1957.[2]

La “Flugmaschinenwerke J. Goedecker”[modifica | modifica wikitesto]

Il primo Goedecker Eindecker andò in volo per la prima volta vicino a Gonsenheim il 24 aprile 1910.[2] Esso era un monoplano interamente realizzato in legno, con apertura alare di 12 m e dotato di motore Anzani da 20 CV.[1] Caratteristica del velivolo era il carrello di atterraggio quadriciclo che prevedeva un carrello triciclo anteriore, un pattino di coda e altre due ruote aggiuntive alle estremità delle ali.[2] Il secondo esemplare venne realizzato con telaio in tubi d'acciaio al fine di renderlo più leggero, e motore Argus da 50 CV. Esso rimase in servizio per più di un anno presso la scuola di volo di Goedecker.[2] Vennero realizzati anche altri tre tipi di aereo, Nel 1911 fu costruito costruì l'aereo leggero Sturvogel, monoplano biposto equipaggiato con un motore Daimler da 70 CV, e progettato per l'utilizzo per scopi militari. Esso valse al costruttore la concessione della Croce di Cavaliere di quarta classe dell'Ordine della Corona di Prussia.[2] Lo Sturvogel fu preso in considerazione per la produzione in serie, ma l'ordine venne annullato.[2] Nel 1912, il primo aereo ricevette un motore Dixi da 100 cavalli e fu venduto per 16.000 marchi. Nel 1912 fu costruito lo Stahltaube con una fusoliera in alluminio e un motore Dixi, e alla fine del 1913 il Militärtaube con un motore Daimler da 95 cavalli appositamente concepito per uso militare.[3] Nel 1914 venne realizzato il prototipo di un biplano da addestramento, noto come B o AFAIK, con radiatori di raffreddamento del liquido del propulsore collocati ai lati della fusoliera, che però non fu accettato per la produzione dalla Idflieg.[3] Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale la ditta iniziò a lavorare nella riparazione dei velivoli danneggiati al fronte per la Luftstreitkräfte con la denominazione di Bauaufsicht Nr. 33, dando impiego a circa 100 persone.[4] Negli anni dal 1915 al 1917 incluso, l'azienda ha riparato rispettivamente circa 20, 50 e 100 aerei, ha prodotto alcuni velivoli di propria progettazione e infine è diventata ditta appaltatrice della Fokker.[4] Dopo la fine del conflitto la ditta fu attiva per la costruzione e riparazione di carrozzerie, barche a motore, barche a remi e vele, dando impiego a 11 persone.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di quarta classe dell'Ordine della Corona (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tra i suoi collaboratori il futuro asso dell'aviazione Julius Buckler.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ernst Heinrich Hirsche, Horst Prem e Gero Madelung, Aeronautical Research in Germany: From Lilienthal until Today, Berlin, Springer Verlag, 2004.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • (NL) Frido Troost, Salto Mortale; Fokker in bedrijf 1911-1996, Amsterdam, Basalt & D'Arts, 1998.
Periodici
  • (DE) Leopold Anslinger, 90 Jahre Flugzeugwerk-Werke Jacob Goedecker Mainz-Gonsenheim (1909–1999), in Gonsenheimer Jahrbuch, 2003, pp. 54-85.
  • (DE) Mechthild Goedecker, Der Gonsenheimer Flugpionier Jacob Goedecker (1882–1957), in Gonsenheimer Jahrbuch, 1996, pp. 94-97.
  • (DE) Hermann-Dieter Müller, 90 Jahre Flugzeugwerk-Werke Jacob Goedecker Mainz-Gonsenheim (1909–1999), in Gonsenheimer Jahrbuch, 1998, pp. 51-86.
  • (DE) Hermann-Dieter Müller, Vor 100 Jahren im August 1909 gegründet: - Das 6. Deutsche Flugzeugwerk Jacob Goedecker in Gonsenheim bei Mainz, in Gonsenheimer Jahrbuch, 2008, pp. 33-58.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN308714943 · GND (DE1051203899 · WorldCat Identities (ENviaf-308714943