Goedecker B

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Goedecker B
Descrizione
Tipoaereo da ricognizione
Equipaggio2
ProgettistaJacob Goedecker
CostruttoreBandiera della Germania Flugmaschinenwerke J. Goedecker
Data ordine1914
Data primo volo1915
Data entrata in serviziomai
Utilizzatore principaleBandiera della Germania Luftstreitkräfte
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,10 m
Apertura alare14,10 m
Altezza3,05 m
Peso a vuoto610 kg
Peso max al decollo920 kg
Propulsione
Motoreun Mercedes D.II
Potenza120 hp
Prestazioni
Velocità max125 km/h
Velocità di crociera105 km/h

i dati sono estratti da Goedecker B[1]

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Il Goedecker B era un biplano da ricognizione biposto sviluppato dall'allora azienda tedesco imperiale "Flugmaschinenwerke J. Goedecker" nella seconda metà degli anni dieci del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1914, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, l'ingegnere Jacob Goedecker, capo progettista e proprietario dell'azienda Flugmaschinenwerke J. Goedecker di Magonza-Gonsenheim realizzò un velivolo da addestramento e ricognizione disarmato che fu denominato Typ B.[1] Il prototipo, un biplano, monoposto, dotato di propulsore Mercedes D.II da 120 hp, andò in volo per la prima volta nel corso del 1915.[1]

Sottoposto ai test militari da parte della Idflieg, dato che il pilota collaudatore dell'azienda, Fritz, si trovava al fronte, l'aereo venne affidato a un pilota militare che dopo un solo volo dichiarò l'aereo inutilizzabile per i compiti previsti, nonostante i tecnici gli avessero dato una buona valutazione.[2] Nel tentativo di rispondere alle specifiche previste il prototipo fu subito ammodernato, ricevendo nuove ali con quattro montanti al posto dei precedenti due, dotate di maggior apertura alare e una nuova fusoliera più lunga ospitante due persone. I posti di pilotaggio vennero dotati di piccoli parabrezza.[2] Neanche in questa versione l'aereo ottenne ordini di produzione in serie.[2] Da quel momento l'azienda fu solamente impegnata in attività di riparazione dei velivoli danneggiati durante i combattimenti al fronte.[2]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Germania Germania

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ernst Heinrich Hirsche, Horst Prem e Gero Madelung, Aeronautical Research in Germany: From Lilienthal until Today, Berlin, Springer Verlag, 2004.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • (NL) Frido Troost, Salto Mortale; Fokker in bedrijf 1911-1996, Amsterdam, Basalt & D'Arts, 1998.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]