Giuseppe Lovera di Maria

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Giuseppe Renato Lovera Di Maria
NascitaNizza Marittima, 19 novembre 1836
MorteTorino, 19 febbraio 1903
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Marina Sarda
Bandiera dell'Italia Regia Marina
Anni di servizio1853-1891
GradoViceammiraglio
GuerreGuerra di Crimea
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Terza guerra d'indipendenza italiana
CampagneCampagna piemontese in Italia centrale
BattaglieAssedio di Ancona (1860)
Assedio di Gaeta (1860)
Decorazionivedi qui
Studi militariScuola di Marina di Genova
dati tratti da Uomini della Marina 1861-1946[1]
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Giuseppe Renato Lovera Di Maria (Nizza Marittima, 19 novembre 1836Torino, 19 febbraio 1903) è stato un ammiraglio italiano, particolarmente distintosi nel corso delle guerre d'indipendenza italiane del Risorgimento. Come comandante della pirocorvetta Vettor Pisani, tra il 1871 e il 1873 effettuò la circumnavigazione del globo,[2] un viaggio durato 27 mesi in cui la nave percorse 48 mila miglia, di cui 40 mila a vela, visitando 41 porti.[3] Fu comandante dell'Accademia navale di Livorno tra il 1884 e il 1886, comandante della Divisione d'istruzione nel 1885, comandante del 1º Dipartimento marittimo de La Spezia e tra il 1890 e il 1891 della Squadra Permanente. Venne insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia e di due medaglie d'argento al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Nizza Marittima il 19 novembre 1836.[1] Nel corso del 1848 fu ammesso a frequentare la Scuola di Marina di Genova, venendo nominato guardiamarina nel 1853.[1] Partecipò successivamente alla guerra di Crimea tra il 1855 e il 1856, imbarcato sulla corvetta di primo rango Euridice.[1] Nel 1859, con il grado di luogotenente di vascello, prese parte alle operazioni navali nel corso della seconda guerra d'indipendenza italiana contro l'Impero austriaco, venendo decorato con una medaglia d'argento al valor militare.[1] Transitato brevemente in servizio nella marina garibaldina, partecipò, imbarcato sulla corvetta Tukery, al combattimento contro il vascello borbonico Monarca, all'ancora a Castellammare di Stabia, venendo decorato con una seconda medaglia d'argento al valor militare.[1] Nel corso della campagna piemontese in Italia centrale, imbarcato sulla pirofregata Vittorio Emanuele, si distinse nel combattimento di Ancona e quindi nell'assedio di Gaeta, dove fu insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.[1] Partecipò alle operazioni navali nel corso della terza guerra d'indipendenza italiana (1866) e poi alle campagne navali d'Africa.[1] Ricoprì l'incarico di docente di arte militare presso la Scuola superiore di guerra di Torino e fu direttore di artiglieria presso il 1° Dipartimento marittimo de La Spezia.[1] Durante questo incarico si distinse per aver realizzato presso le dipendenti officine gli affusti in ferro per le artiglierie imbarcate, ricevendo degli encomi.[4] Promosso capitano di fregata, al comando della pirocorvetta Vettor Pisani tra il 1871 e il 1873 effettuò la circumnavigazione del globo.[5] Divenuto capitano di vascello, tra il 1876 e il 1881 fu comandante delle pirofregate corazzate Venezia e Regina Maria Pia e della nave da battaglia Caio Duilio.[4] Nel 1879 fu tra i membri fondatori dello Yacht Club Italiano.[6] Dal 1878 al 1883 fu 1° Aiutante di campo del capitano di fregata di 2ª classe Tommaso di Savoia Duca di Genova.[4] Promosso contrammiraglio nel 1883, l'anno successivo assunse il comando dell'Accademia navale di Livorno, mantenendolo sino al 1886.[4] Nel 1884 fu insignito della medaglia d'argento di benemerenza per essersi distinto durante una epidemia di colera avvenuta quell'anno.[4] Comandante della Divisione d'istruzione nel 1885, viceammiraglio dal 1888,[7] fu comandante del 1° Dipartimento marittimo de La Spezia e tra il 1890[N 1] e il 1891 della Squadra Permanente.[4] Posto in posizione di riserva nel 1891, si spense a Torino il 19 febbraio 1903.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 19 maggio 1861.[8]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per l'intelligenza e il valore con cui si distinse nei fatti d'arme di Ancona quale Luogotenente di vascello sulla pirofregata "Vittorio Emanuele"
— Regio Decreto 17 novembre 1860.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per essersi distinto nel tentativo fatto il 13 agosto 1860 contro il pirovascello della marina napoletana il "Monarca" ancorato a Castellammare
— Regio Decreto 17 novembre 1860.
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia piemontese della Guerra di Crimea - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza (3 barrette) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nel 1890 il monastero di San Mamiliano sull'isola di Montecristo fu scelto come bersaglio per esercitazioni militari dalla Regia Marina da lui condotte.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Alberini, Prosperini 2015, p. 308.
  2. ^ Archivio storico fotografico.
  3. ^ Marina Difesa.
  4. ^ a b c d e f g Alberini, Prosperini 2015, p. 309.
  5. ^ Marcianò 2009, p. 49.
  6. ^ Yacht Club Italiano.
  7. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.266 del 12 novembre 1888, pag.5337.
  8. ^ Ordine militare d'Italia Lovera di Maria, Giuseppe, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2015, ISBN 978-8-89848-595-6.
  • Luigi Donolo, Il Mediterraneo nell'Età delle rivoluzioni 1789-1849, Pisa, Pisa University Press, 2012, ISBN 978-88-6741-004-0.
  • Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
  • Domenicò Marcianò, Cinquecento anni di storia: le relazioni tra l'Italia e le Filippine dai navigatori avventurosi a oggi, Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2009, p. 49.
  • Alessandro Michelini, Storia della marina militare del cessato Regno di Sardegna dal 1814 sino alla metà del mese di marzo del 1861: libri cinque. Volume unico, Torino, Tip. eredi Botta, 1863.
  • Emilio Prasca, La marina da guerra di casa Savoia dalle sue origini in poi, Roma, Forzani & C., Roma, 1892.
  • Emilio Prasca, L’ammiraglio Giorgio Des Geneys e i suoi tempi, Pinerolo, Forzani & C., Roma, 1926.
  • Carlo Randaccio, Le marinerie militari italiane nei tempi moderni (1750 - 1850): Memorie storiche, Torino, Tip. Artero e Comp., 1864.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]