Elena Adelaide di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg

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Principessa Elena Adelaide
Elena con il Principe Harald nel 1909
Nome completoin tedesco: Helene Adelheid Viktoria Marie
NascitaGrünholz Manor, 1º giugno 1888
MorteHellerup, 30 giugno 1962
DinastiaCasato di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg
PadreFederico Ferdinando, Duca di Schleswig-Holstein
MadrePrincipessa Carolina Matilde di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg
ConsortePrincipe Harald di Danimarca
FigliFeodora, principessa Cristiano di Schaumburg-Lippe
Carolina Matilde, principessa ereditaria di Danimarca
Alessandrina Luisa, contessa Luitpoldo di Castell-Castell
Principe Gorm
Principe Oluf

La principessa Elena Adelaide di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg (in tedesco: Helene Adelheid Viktoria Marie; Grünholz Manor, 1º giugno 1888Hellerup, 30 giugno 1962) era la terza figlia maggiore di Federico Ferdinando, duca di Schleswig-Holstein e della principessa Carolina Matilde di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg[1][2].

Fu principessa di Danimarca attraverso il suo matrimonio all'interno del Casato di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg con il principe Harald di Danimarca. La principessa Elena fu una simpatizzante nazista durante la seconda guerra mondiale e dopo la guerra fu esiliata dalla Danimarca.

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Grünholz Manor, luogo di nascita della Principessa Elena Adelaide, fotografato nel 2010.

Elena Adelaide nacque a Grünholz Manor, nello Schleswig-Holstein, come terza figlia maggiore di Federico Ferdinando, Duca di Schleswig-Holstein-Sonderbug-Glücksburg e di sua moglie la Principessa Carolina Matilde di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg[1][2].

Il padre di Elena era il figlio maggiore di Federico, Duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg e in nipote di Cristiano IX di Danimarca. Sua madre era sorella dell'imperatrice Augusta Vittoria e nipote della principessa Feodora di Leiningen, sorellastra materna della regina Vittoria. Tre anni prima della nascita di Elena Adelaide, suo padre era succeduto alla guida del Casato di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg e al titolo di duca nel 1885.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1908 venne annunciato il fidanzamento tra Elena Adelaide e il principe Harald di Danimarca, figlio di Federico VIII di Danimarca e di Luisa di Svezia e Norvegia. La coppia si sposò il 28 aprile 1909 a Glücksburg, Schleswig-Holstein[1][2].

Dopo il loro matrimonio, vissero nella loro casa di campagna a Jægersborghus a nord di Copenaghen, che il principe Harald aveva acquistato nel 1907[3]. Ebbero cinque figli[1][2]:

L'unica attività ritenuta accettabile per un membro femminile della casa reale era la beneficenza e nel 1913 iniziò una campagna per fondare un orfanotrofio a Gentofte. L'orfanotrofio, Spædbørnshjemmet Danmark, è stato fondato nel 1923.

Vita successiva[modifica | modifica wikitesto]

La principessa divenne molto impopolare durante la seconda guerra mondiale a causa della sua simpatia per l'occupazione tedesca e il partito nazista dopo l'occupazione della Danimarca nel 1940. Le sue azioni erano così impopolari che, in alcune occasioni, i danesi infuriati avevano persino rotto i finestrini della sua limousine. A causa del suo dichiarato sostegno ai tedeschi, secondo quanto riferito non parlava con i suoi figli, che erano imbarazzati dal suo comportamento. Anche suo marito aveva preso l'abitudine di evitare la sala da pranzo quando c'era lei. Uno dei suoi stessi servitori, Paul Dall, era un contatto dell'Abwehr a Copenaghen, e dopo la guerra fu giudicato colpevole come spia.

Il 18 gennaio 1942 partecipò al servizio funebre per un ufficiale delle SS, CE von Schalburg, morto sul fronte russo, servizio a cui il monarca si rifiutò di partecipare. Nel 1942, si sforzò di convincere il principe Knud di Danimarca a persuadere il monarca a consentire ai membri nazisti di entrare nel governo danese[4].

La principessa non è considerata un normale agente tedesco, ma piuttosto un'informatrice e un contatto su base informale[4]. Dopo la guerra, la principessa Elena Adelaide non è stata sottoposta a un processo, essendo un membro della casa reale che non voleva alcuna pubblicità in merito, ma è stata esiliata dalla Danimarca il 30 maggio 1945 e posta agli arresti domiciliari presso il Castello di Glücksburg in Germania.

Le fu permesso di tornare in Danimarca nel 1947, quando il principe Harald si ammalò gravemente. È rimasta con il coniuge fino alla sua morte, due anni dopo[3].

La Principessa Elena sopravvisse al marito di 13 anni e morì il 30 giugno 1962 a Hellerup. Fu sepolta nella Cattedrale di Roskilde.

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

  • 1º giugno 1888 – 28 aprile 1909: Sua Altezza Principessa Elena Adelaide di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg
  • 28 aprile 1909 – 30 giugno 1962: Sua Altezza Reale Principessa Elena Adelaide di Danimarca

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico Guglielmo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg Federico Carlo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck  
 
Federica di Schlieben  
Federico di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg  
Luisa Carolina d'Assia-Kassel Carlo d'Assia-Kassel  
 
Luisa di Danimarca  
Federico Ferdinando di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg  
Giorgio Guglielmo di Schaumburg-Lippe Filippo II di Schaumburg-Lippe  
 
Giuliana d'Assia-Philippsthal  
Adelaide di Schaumburg-Lippe  
Ida di Waldeck e Pyrmont Giorgio I di Waldeck e Pyrmont  
 
Augusta di Schwarzburg-Sondershausen  
Principessa Elena Adelaide di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg  
Cristiano di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg Federico Cristiano II di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg  
 
Luisa Augusta di Danimarca  
Federico VIII di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg  
Lovisa-Sofia Danneskjold-Samsøe Christian Conrad Sophus Danneskiold-Samsøe  
 
Johanne Henriette Valentine Kaas  
Carolina Matilde di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg  
Ernesto I di Hohenlohe-Langenburg Carlo Ludovico I di Hohenlohe-Langenburg  
 
Amalia Enrichetta di Solms-Baruth  
Adelaide di Hohenlohe-Langenburg  
Feodora di Leiningen Emilio Carlo di Leiningen  
 
Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld  
 

Origine da Cristoforo II di Danimarca[modifica | modifica wikitesto]

Era una discendente diretta di Cristoforo II di Danimarca e portò la linea di suo figlio illegittimo Erik Christoffersen Løvenbalk indietro nella linea reale danese. L'attuale famiglia reale danese regnante discende soltanto dalla sorella di Cristoforo II Richeza.

  1. Cristoforo II di Danimarca
  2. Erik Christoffersen Løvenbalk
  3. Niels Eriksen Løvenbalk
  4. Jens Nielsen Løvenbalk
  5. Maren Jensdatter Løvenbalk
  6. Niels Jensen Kaas af Sparre
  7. Niels Kaas af Sparre
  8. Mogens Nielsen Kaas af Sparre
  9. Erik Mogensen Kaas af Sparre
  10. Otte Eriksen Kaas af Sparre
  11. Mogens Ottesen Kaas af Sparre
  12. Otte Kaas af Sparre
  13. Rudbek Kaas af Sparre
  14. Otto Ditlev Kaas af Sparre
  15. Edele Sophie Ottosdatter Kaas af Sparre
  16. Johanne Henriette Valentine Kaas af Mur
  17. Lovisa-Sophie Danneskjold-Samsøe
  18. Federico VIII, Duca di Schleswig-Holstein
  19. Principessa Carolina Matilde di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg
  20. Principessa Elena Adelaide di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Darryl Lundy, Helene Adelheid Prinzessin zu Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, su thepeerage.com, thePeerage.com, 23 febbraio 2007. URL consultato il 6 settembre 2008.
  2. ^ a b c d Paul Theroff, SCHLESWIG-HOLSTEIN, su angelfire.com, Paul Theroff's Royal Genealogy Site. URL consultato il 6 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2008).
  3. ^ a b (DA) Bo Bramsen, Huset Glücksborg, 2nd ed, Forum, 1992, ISBN 87-553-1843-6.
  4. ^ a b (SV) Tore Pryser, Kvinnliga spioner, 2009, ISBN 978-91-27-11741-9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DA) Bo Bramsen, Huset Glücksborg. Europas svigerfader og hans efterslægt. [The House of Glücksburg. The Father-in-law of Europe and his descendants], 2nd, Copenhagen, Forlaget Forum, 1992, ISBN 87-553-1843-6.

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