Diaboleite

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Diaboleite
Classificazione StrunzIII/D.12-50
Formula chimicaPb2CuCl2(OH)4
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinodimetrico
Sistema cristallinotetragonale[1][2]
Classe di simmetriaditetragonale piramidale[2][3]
Parametri di cellaa = 5,87, c = 5,494 Z = 1[2] a = 5,86, c = 5,49[3]
Gruppo puntuale4mm[2]
Gruppo spazialeP 4mm[2]
Proprietà fisiche
Densità5,45[1], 5,48-6,41[2], 5,41-5,43[3] g/cm³
Durezza (Mohs)2,5[1][2][3]
Sfaldaturaperfetta[1][2] secondo {001}[2], ma non facilmente ottenibile[1][2]
Fratturaconcoide[2]
Coloreazzurro che ricorda quello della linarite[1], comunque più chiaro di quello della boleite[1], blu scuro[2], azzurro brillante[2], blu[3]
Lucentezzaadamantina[2][3]
Opacitàtrasparente[2][3], traslucida[2]
Striscioblu[2][3]
Diffusionemolto rara[1]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La diaboleite è un minerale, un cloruro di rame e piombo.

Il nome deriva dal greco διά = diversamente e dal minerale boleite[2][3], perché i cristalli sono tabulari e non cubici.

Descritta per la prima volta da Leonard James Spencer (7 luglio 1870 - 14 aprile 1959), geologo britannico, nel 1923.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

L'abito è tabulare[1] a differenza della boleite che ha abito pseudocubico[4].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del minerale è secondaria. La paragenesi è con boleite, cerussite e wulfenite. In alcuni miniere di piombo e rame, associata a cerussite, idrocerussite ed altri cloruri di rame.[1]

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

In cristalli tabulari[1] secondo {001}, con un contorno quadrato[3]. I cristalli sono emimorfici; la base larga è negativa; la pedion positiva manca o è molto piccola con una superficie alquanto curva[3]. Gruppi subparalleli di lastre sottili. Raramente prismi tetragonali. o anche tozzi, nettamente diversi alle due estremità[1], granuli e spalmature.

Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

La località originale per questo minerale si trova a Somerset, nelle Mendip Hills, in Inghilterra, ove si presenta sporadicamente in un curioso giacimento di ferro e manganese, insieme a idrocerussite e mendipite. I migliori campioni provengono dalla miniera Mammoth, presso Tiger, in Arizona[1], dove si presenta in cristalli veramente splendidi, associati a boleite, cerussite, paralaurionite e dioptasio. Il minerale è stato trovato nelle scorie di piombo del Laurion in Grecia[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Carlo Maria Gramaccioli, III. Alogenuri, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo, 1988, pp. 214-216.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x (EN) Diaboleite mineral information, su webmineral.com. URL consultato il 26 aprile 2021.
  3. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Diaboleite mineral information.
  4. ^ Carlo Maria Gramaccioli, III. Alogenuri, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo, 1988, pp. 213-214, alla voce boleite.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cornelis Klein, Mineralogia, Zanichelli, 2004.
  • Lucio Morbidelli, Le rocce e i loro costituenti, Ed. Bardi, 2005.
  • Minerali e Rocce, Novara, De Agostini, 1962.
  • Alessandro Borelli e Nicola Cipriani, Guida al riconoscimento dei minerali, Mondadori, 1987.
  • William S. MacKenzie, C. H. Donaldson e C. Guilford, Atlante delle rocce magmatiche e delle loro tessiture, Zanichelli, 1990.
  • Anne Elise Adams, William S. MacKenzie e C. Guilford, Atlante delle rocce sedimentarie al microscopio, Zanichelli, 1988.
  • I minerali d'Italia, Sagdos, 1978.
  • Fernando Corsini e Alessandro Turi, Minerali e rocce, Enciclopedie Pratiche Sansoni, 1965.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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