Chryselium gnaphalioides

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Chryselium gnaphalioides
Chryselium gnaphalioides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Gnaphalieae
Sottotribù Gnaphaliinae

Flag clade

Genere Chryselium
Urtubey & S.E.Freire, 2019
Specie C. gnaphalioides
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Gnaphalieae
Genere Chryselium
Specie C. gnaphalioides
Nomenclatura binomiale
Chryselium gnaphalioides
(Kunth) Urtubey & S.E.Freire, 2019

Chryselium gnaphalioides (Kunth) Urtubey & S.E.Freire, 2019 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Gnaphalieae e sottotribù Gnaphaliinae). Chryselium gnaphalioides è anche l'unica specie del genere Chryselium Urtubey & S.E.Freire, 2019.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Karl Sigismund Kunth (1788-1850), Estrella Urtubey e Susana Edith Freire nella pubblicazione " Systematic Botany; Quarterly Journal of the American Society of Plant Taxonomists" ( Syst. Bot. 44(1): 236) del 2019.[3] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Habitus. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo rosulato. La specie è monoica. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice).[4][5][6][7][8][9]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, con singoli steli non ramificati; sono ricoperti di lana biancastra. Sono presenti stoloni. Altezza media: 10 – 30 cm. Lunghezza degli stoloni: 3 – 11 cm.

Foglie. Le foglie in genere sono disposte in modo alternato e sono sessili. La lamina è intera con forme da lineari a strettamente oblanceolate; i margini sono continui. Le foglie sono discolori: la pagina superiore varia leggermente da lanuginosa a glabra; quella inferiore è densamente tomentosa, con lunghi tricomi a 3 cellule e pochi altri tricomi ghiandolari biseriati nascosti sotto la lana. Dimensione delle foglie: 25 - 60 x 3 – 5 mm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose terminali raggruppate in densi corimbi avvolti dalle foglie superiori. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo disciforme (con fiori eterogami). Possono essere presenti capolini radiati (o sub-radiati). I capolini sono formati da un involucro, con forme campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, a consistenza cartacea/cartilaginea e colorate, sono disposte in modo più o meno embricato su 4 - 5 serie e possono essere connate e lanuginose alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma normalmente è piatta. Dimensione dell'involucro: 5 - 6 x 3 – 4 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:

  • fiori del disco esterni: sono da 50 a 70 femminili e filiformi; lunghezza 2,5 - 3 mm;
  • fiori del disco centrali: sono da 6 a 15 ermafroditi; le forme sono tubulari; lunghezza 2,5 - 3,5 mm.

In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la forma della corolla normalmente è tubolare con 5 lobi (raramente 4); i lobi hanno delle forme da lanceolate o deltate a lineari. I colori della corolla sono bianco e porpora. Gli apici delle corolle sono violacei.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (antere sagittate con code corte); le appendici apicali delle antere hanno delle forme ottuse; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di ectesine, mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”).[6]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è intero o biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma troncata; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli apicali o dorsali. Le superfici stigmatiche sono separate.[6]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono piccoli a forma oblunga o turbinata; la superficie può essere ricoperta di piccoli peli doppi a forma clavata oppure è quasi glabra; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da 2 fasci vascolari. Il pappo è formato da setole capillari barbate connate alla base in un anello oppure libere. Lunghezza degli acheni: 0,7 – 1 mm. Lunghezza del pappo: 3 – 4 mm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie di questa voce è distribuita in Colombia, Ecuador, Peru e Venezuela.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][7][8]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere della specie di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[14][15]

La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie ginomonoiche e monoiche, da foglie con margini interi, da capolini disciformi omogami o eterogami e raramente radiati (o subradiati), dallo stilo con rami troncati e superfici stigmatiche separate apicalmente, da acheni glabri o con tricomi allungati e pappo ridotto.[16]

Il genere Chryselium appartiene al clade Flag, un gruppo informale monofiletico della sottotribù Gnaphaliinae che occupa una posizione più o meno "basale" e con il clade Australasian forma un "gruppo fratello". Il clade "FLAG" prende il nome dai suoi quattro generi più grandi: Filago, Leontopodium, Antennaria e Gamochaeta. Ricerche sul DNA delle varie specie di questo genere suggeriscono una sua possibile origine allopoliploide con un antenato vicino alla specie Gnaphalium uliginosum (il tipo di "Gnaphalium"). In questo gruppo sono presenti specie dioiche (solo fiori femminili o solo fiori maschili) e piante a portamento cusciniforme. I capolini, in formazioni corimbose o spiciformi, possono essere sottesi da foglie bratteali. Il ricettacolo in alcuni casi è squamoso.[16]

Il "Flag clade", da un punto di vista filogenetico, può essere suddiviso in due parti: il "Lucilia-group" basato sui tricomi degli acheni e il resto del clade (in posizione "basale") considerato "gruppo fratello" del primo. Nel "Lucilia-group" sono stati individuati 7 sottocladi ben supportati. Nelle analisi sono stati considerati alcuni caratteri dei tricomi degli acheni quali la globosità delle cellule basali, il portamento clavato e la lunghezza dei tricomi.[17]

Il genere della specie di questa voce, segregato recentemente dal genere Helichrysum (H. gnaphalioides), è risultato essere "fratello" del gruppo formato dai sottocladi "L4" e "L5" caratterizzato da tricomi achenali clavati. Le analisi molecolari delle sequenze di DNA hanno evidenziato un collegamento con i genere Chevreulia, Cuatrecasasiella, Antennaria e Diaperia.[9][17]

Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica di questo gruppo evidenziando la specie di questa voce.[9][17]


_Flag_clade_
_Lucilia_group_
_L1_

Lucilia - Micropsis - Facelis - Berroa

_L2_

Chionolaena - Belloa

_L3_

Gamochaeta

_L6_

Mniodes - Quasiantennaria - Andicolea - Jalcophila

_L4_

Antennaria - Diaperia

_L5_

Chevreulia - Cuatrecasasiella

Chryselium gnaphalioides

_L7_

Gnaphaliothamnus - Mexerion

(Gruppo Basale)

I caratteri distintivi della specie Chryselium gnaphalioides sono:[9]

  • il portamento è erbaceo stolonifero e monoico;
  • i capolini sono terminali in densi raggruppamenti;
  • gli apici delle corolle sono violacei;
  • l'habitat tipico è relativo alle Ande tropicali.

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Antennaria gnaphalioides (Kunth) Standl. ex R.Knuth
  • Gnaphalium antennarioides DC.
  • Helichrysum gnaphalioides Kunth
  • Leontopodium gnaphalioides (Kunth) Hieron.
  • Leontopodium monoicum Benth. & Hook.f. ex B.D.Jacks.
  • Pseudognaphalium antennarioides Anderb.
  • Antennaria monoica Wedd.
  • Gnaphalium elichrysoides Willd. ex Spreng.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 16 giugno 2023.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 giugno 2023.
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ a b c Judd 2007, pag.517.
  7. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 562.
  8. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, p. 246.
  9. ^ a b c d Freie et al. 2019.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  14. ^ Mandel et al. 2019.
  15. ^ Zhang et al. 2021.
  16. ^ a b Smissen et al 2020.
  17. ^ a b c Luebert et al. 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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