Besso (Lugano)

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Besso
quartiere
Besso – Veduta
Besso – Veduta
Chiesa di San Nicolao della Flüe
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLugano
Comune Lugano
Territorio
Coordinate46°00′21″N 8°56′42″E / 46.005833°N 8.945°E46.005833; 8.945 (Besso)
Altitudine370 m s.l.m.
Abitanti5 132 (2019)
Altre informazioni
Cod. postale6963
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Besso
Besso
Besso – Mappa
Besso – Mappa
Localizzazione del quartiere di Besso nel territorio comunale di Lugano

Besso è un quartiere di 5 132 abitanti del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Besso è situato in alto sul colle sovrastante la stazione di Lugano della ferrovia del Gottardo[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Besso potrebbe derivare dall'aggettivo "basso", a indicare una zona che anche se si trova in alto rispetto al borgo, è in basso rispetto alle località collinari di Montarina, Moncucco, Soldino e Coremmo.

Un'altra ipotesi sull'origine del nome vuole che gli abitanti lo abbiano dedicato all'omonimo San Besso martire (III secoloIV secolo). Soldato della legione Tebea. Ebbe fama di grande taumaturgo, autore di innumerevoli miracoli, protettore dei soldati contro i pericoli della guerra.

La crescita di Besso come zona residenziale risale alla fine dell'Ottocento ed è legata all'apertura della Ferrovia del San Gottardo (1882) e alla costruzione della stazione di Lugano, sulla spianata della collina di San Lorenzo. Inizialmente, lo sviluppo del quartiere avviene tramite insediamenti residenziali e alberghieri lungo Via Basilea (già Via Circonvallazione, 1891), tracciata nel 1893 per collegare Besso con la stazione e il centro città. Nel 1900 viene realizzata la Clinica di Moncucco e nel 1909 la scuola elementare, mentre l'asilo comunale viene aperto nel 1926. Nel 1926 si inaugura il tunnel di Besso e viene aperto un sottopassaggio pedonale. Per dare un centro ordinato al quartiere, nel 1943 viene realizzato il Piazzale di Besso, collegato con il passaggio pedonale e con il tunnel stradale.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La Fonoteca nazionale svizzera
Gli studi della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana
  • Studi della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana[4], progettati nel 1964 da Rino Tami[senza fonte].
  • Installazione permanente di arte contemporanea del 2019 NeuralRope#1. Inside an Artificial Brain di Alex Dorici e Luca Maria Gambardella commissionata dal Comune di Lugano LivingLab[5].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Besso – Storia, su sito istituzionale del comune di Lugano, 20 settembre 2016. URL consultato il 21 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2017).
  2. ^ Besso – Luoghi di culto, su sito istituzionale del comune di Lugano, 20 settembre 2016. URL consultato il 21 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2017).
  3. ^ Comune di Lugano (a cura di), Ex seminario diocesano S. Carlo, in pannello esplicativo collocato all'esterno del monumento..
  4. ^ a b Giuseppe Negro, Lugano, in Dizionario storico della Svizzera, 17 gennaio 2017. URL consultato il 21 ottobre 2017.
  5. ^ Sito dell'opera http://neuralrope.ch/ Archiviato il 15 dicembre 2019 in Internet Archive.. Giacomo Paoloantonio, Si accendono i neuroni del tunnel di Besso Archiviato il 5 giugno 2020 in Internet Archive. in Corriere del Ticino, 02/09/2019

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 268.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 315.

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