Ariamiro

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Ariamiro
Miniatura medievale del X secolo tratta dal Codex Vigilanus, inerente al primo concilio di Braga, del 561 che mostra il re suebo Ariamiro (alla destra) con i vescovi Lucrezio, Andrea e Martino
Re dei Suebi o Svevi di Spagna
In carica559 –
561
PredecessoreCarriarico
SuccessoreTeodemaro
Nascita?
Morte561

Ariamiro dei Suebi Ariamiro anche in galiziano e in portoghese e in spagnolo (... – 561) è stato re dei Suebi di Gallaecia[1], dal 559 fino alla sua morte.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Di Ariamiro non si conoscono gli ascendenti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La penisola iberica nel 560. In rosso il regno dei Visigoti. In verde il regno degli Svevi. In viola la provincia bizantina di Spagna. In giallo le zone della penisola iberica ancora governate da Ispano-Romani.

Salì al trono nel 559, dopo la morte di Carriarico.
Ariamiro viene citato nell'elenco dei re Suebi nel El reino suevo (411-585)[2], come secondo re dopo il periodo oscuro[3] e si hanno nuovamente informazioni sul regno suebo di Galizia.

Al tempo di Ariamiro, secondo lo storico Rafael Altamira, il regno Svevo, approfittando dei problemi che aveva il regno dei visigoti[4] si trovava nuovamente in fase di espansione ai confini orientali e meridionali e arrivava:

Con l'appoggio di san Martino e del Pelagio I convocò, il 1º maggio 561, il primo concilio di Braga, che si protrasse sino al 563, come conferma il Synodus Bracarensis prima, in cui si afferma che il sinodo fu indetto nel terzo anno di regno di Ariamiro[6].
Che Ariamiro convocò il primo concilio di Braga viene riportato anche nella España sagrada: Theatro geographico-historico de la iglesia de España, Volumen 2[7], dal IDENTITY AND INTERACTION: The Suevi and the Hispano-Romans[8] e dal Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[9].

In quel concilio fu condannata l'eresia priscilliana[10] e furono poste le basi della Chiesa cattolica sveva[6].
Benché nel concilio non si cita l'arianesimo[6], durante il regno di Ariamiro e, molto probabilmente, anche sotto il regno del suo predecessore, Carriarico e del suo successore, Teodemaro) il popolo svevo si convertì al cattolicesimo, anche per l'influenza di san Martino, vescovo di Braga dal 561, ponendo così fine alla tensioni seguite alla conversione all'arianesimo di Remismondo.

Ariamiro morì durante il concilio, nel 561, e gli succedette Teodemaro.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Di Ariamiro non si conosce alcuna discendenza[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Gallaecia corrispondeva all'incirca alle regioni (comunità autonoma) spagnole di Galizia, delle Asturie, di Cantabria, di Castiglia e León e il nord del Portogallo.
  2. ^ (ES) #ES El reino suevo (411-585), pag. 293
  3. ^ Periodo oscuro è detto il lasso di tempo della storia degli Svevi, tra il 469, morte di Remismondo e il 550, inizio del regno di Carriarico, che è sconosciuta. Infatti il vescovo Idazio interruppe la sua cronaca nell'anno 469 e praticamente sino al regno di Carriarico non si hanno notizie.
  4. ^ Oltre al problema che il re visigoto Agila I aveva da oltre quarant'anni con i Franchi, che tentavano di conquistare la Settimania, ora doveva anche affrontare un'invasione dei bizantini, che appoggiavano il suo rivale Atanagildo, che aveva iniziato una guerra civile.
  5. ^ Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pp. 749
  6. ^ a b c (LA) #ES Synodus Bracarensis prima
  7. ^ (ES) España sagrada: Theatro geographico-historico de la iglesia de España, Volumen 2, pagg. 143 - 145
  8. ^ (ES) #ES El reino suevo (411-585), pag. 26
  9. ^ (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Ariamiro
  10. ^ (LA) #ES Synodus Bracarensis prima, par. II
  11. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of the SUEVI in SPAIN 411-585 - ARIAMIRIO

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pp. 743–779

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sovrani Svevi Successore
Carriarico 559–561 Teodemaro